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  • Esaminiamo le Scritture ogni giorno del 2025
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Esaminiamo le Scritture ogni giorno del 2025
es25 pp. 77-87

Agosto

Venerdì 1º agosto

Molte sono le difficoltà del giusto, ma Geova lo libera da tutte quante (Sal. 34:19)

Il salmo succitato contiene due concetti importanti: (1) i giusti affrontano problemi e (2) Geova ci libera dalle difficoltà. In che modo ci libera? Ad esempio, ci aiuta ad avere un punto di vista realistico sulla vita in questo sistema di cose. Ci promette che servirlo ci darà gioia, ma non ci garantisce che ora avremo una vita senza preoccupazioni (Isa. 66:14). Piuttosto, ci incoraggia a concentrarci sul futuro, a pensare a quando potremo vivere felici per sempre, proprio come lui desiderava fin dall’inizio (2 Cor. 4:16-18). Nel frattempo Geova ci aiuta ad andare avanti giorno per giorno (Lam. 3:22-24). Cosa possiamo imparare dall’esempio di fedeli servitori di Geova sia dei tempi biblici che dei nostri giorni? Come loro, anche noi potremmo affrontare dei problemi inaspettati, ma se ci affidiamo a Geova lui sicuramente ci sosterrà (Sal. 55:22). w23.04 14-15 parr. 3-4

Sabato 2 agosto

Siate sottomessi alle autorità superiori (Rom. 13:1)

Possiamo imparare dall’esempio di Giuseppe e Maria, che furono pronti a ubbidire “alle autorità superiori” anche quando non era facile (Luca 2:1-6). La loro ubbidienza fu messa alla prova quando Maria si trovava circa al nono mese di gravidanza. L’imperatore romano Cesare Augusto richiese che venisse fatto un censimento. Giuseppe e Maria sarebbero dovuti andare a Betlemme, un viaggio in un territorio collinare che poteva essere anche di 150 chilometri. Si trattava di un viaggio non facile da affrontare, soprattutto per Maria. I due saranno stati preoccupati per la sicurezza sia di lei che del bambino. Cosa sarebbe successo se Maria fosse entrata in travaglio proprio mentre erano in viaggio? In grembo portava il futuro Messia. Queste potevano essere delle valide ragioni per disubbidire al governo? Giuseppe e Maria non permisero a nessuna di queste preoccupazioni di influire sulla loro decisione di essere ubbidienti alla legge. Geova benedisse la loro ubbidienza. Maria arrivò sana e salva a Betlemme, diede alla luce un bimbo sano e contribuì anche all’adempimento di una profezia biblica (Mic. 5:2). w23.10 8 par. 9; 9 parr. 11-12

Domenica 3 agosto

Incoraggiamoci a vicenda (Ebr. 10:25)

Se il solo pensiero di commentare alle adunanze ci mette ansia, come possiamo ridurla? Potrebbe essere utile prepararci bene (Prov. 21:5). Più conosciamo il materiale, più facile sarà per noi commentare. Inoltre facciamo commenti brevi (Prov. 15:23; 17:27). Se il commento che dobbiamo fare è breve proveremo meno ansia. Facendo un breve commento a parole nostre dimostreremo di esserci preparati bene e di aver capito chiaramente le informazioni. Che dire se abbiamo provato alcuni di questi suggerimenti ma ci sentiamo ancora troppo in ansia per commentare più di una o due volte? Possiamo star certi che Geova apprezza qualsiasi sforzo facciamo al riguardo (Luca 21:1-4). Dare il massimo non significa sottoporsi a uno stress insostenibile (Filip. 4:5). Stabiliamo quello che possiamo fare, poniamoci un obiettivo e preghiamo Geova di aiutarci a stare tranquilli. Inizialmente l’obiettivo potrebbe essere quello di fare un solo commento breve. w23.04 21 parr. 6-8

Lunedì 4 agosto

Indossiamo la corazza e l’elmo (1 Tess. 5:8)

L’apostolo Paolo ci paragona a soldati che sono svegli ed equipaggiati per la battaglia. Ci si aspetta che un soldato in servizio sia sempre pronto a combattere. Si può dire qualcosa di simile nel nostro caso. Ci teniamo pronti per il giorno di Geova indossando la corazza della fede e dell’amore e l’elmo della speranza. La corazza proteggeva il cuore del soldato. In modo simile, la fede e l’amore proteggono il nostro cuore simbolico. Ci aiutano a continuare a servire Dio e a seguire Gesù. La fede ci dà la certezza che se cerchiamo Geova con tutto il cuore lui ci ricompenserà (Ebr. 11:6). Inoltre ci spinge a rimanere leali al nostro capo, Gesù, anche se questo può voler dire affrontare difficoltà. Riflettendo sugli esempi di nostri fratelli che hanno mantenuto l’integrità nonostante persecuzione o difficoltà economiche, possiamo rafforzare la nostra fede così da affrontare i problemi. E imitando l’esempio di chi ha semplificato la propria vita per mettere al primo posto il Regno, possiamo evitare la trappola del materialismo. w23.06 10 parr. 8-9

Martedì 5 agosto

Chi guarda le nuvole non mieterà (Eccl. 11:4)

L’autocontrollo è la capacità di dominare i propri sentimenti e le proprie azioni. Ne abbiamo bisogno per raggiungere i nostri obiettivi, soprattutto se un certo obiettivo è difficile da raggiungere o se non ci sentiamo motivati. Ricordiamo che l’autocontrollo fa parte del frutto dello spirito, quindi chiediamo a Geova di aiutarci tramite il suo spirito santo a coltivare questa importante qualità (Luca 11:13; Gal. 5:22, 23). Non aspettiamo le circostanze perfette. In questo mondo probabilmente non avremo mai le circostanze ideali. Se aspettiamo che arrivino, potremmo non riuscire a raggiungere la nostra meta. Forse non ci sentiamo motivati perché il nostro obiettivo ci sembra molto difficile da raggiungere. Se questo è il nostro caso, potremmo cercare di raggiungerlo in modo graduale? Se il nostro obiettivo è quello di coltivare una certa qualità, potremmo iniziare dimostrandola nelle piccole cose? Oppure, se ci siamo posti l’obiettivo di leggere la Bibbia per intero, potremmo iniziare prefiggendoci di leggerla poco tempo per volta? w23.05 29 parr. 11-13

Mercoledì 6 agosto

Il sentiero dei giusti è come la fulgida luce del mattino, che risplende sempre più finché non sia pieno giorno (Prov. 4:18)

Durante questi ultimi giorni Geova sta usando la sua organizzazione per provvedere costantemente cibo spirituale, così da aiutare tutti noi a continuare a percorrere “la Via della Santità” (Isa. 35:8; 48:17; 60:17). Potremmo dire che ogni volta che una persona accetta uno studio biblico ha l’opportunità di incamminarsi sulla “Via della Santità”. Alcuni percorrono questa strada solo per un tratto e poi la lasciano. Altri sono decisi a continuare a percorrerla finché non arriveranno a destinazione. Ma qual è la destinazione? Per chi ha la speranza di andare in cielo, la destinazione è il “paradiso di Dio” nei cieli (Riv. 2:7). Per chi ha la speranza di vivere sulla terra, la destinazione sarà la perfezione alla fine dei 1.000 anni. Se stiamo percorrendo “la Via della Santità”, non guardiamo indietro. E non abbandoniamola finché non saremo arrivati nel nuovo mondo. w23.05 17 par. 15; 19 parr. 16-18

Giovedì 7 agosto

Noi amiamo perché lui per primo ci ha amato (1 Giov. 4:19)

Se rifletti su tutto quello che Geova ha fatto per te, ti verrà spontaneo decidere di dedicarti a lui (Sal. 116:12-14). La Bibbia dice che da Geova vengono “ogni dono buono e ogni regalo perfetto” (Giac. 1:17). Il più grande di questi doni è il sacrificio di suo Figlio, Gesù. Pensaci un attimo. È grazie al riscatto che puoi avere una stretta amicizia con Geova. Inoltre, Geova ti dà la speranza di vivere per sempre (1 Giov. 4:9, 10). Dedicarti a Geova sarà un modo per dimostrare la tua gratitudine per il più straordinario gesto d’amore e per tutti gli altri doni che Geova ti ha fatto (Deut. 16:17; 2 Cor. 5:15). w24.03 5 par. 8

Venerdì 8 agosto

Chi cammina nella propria giustizia teme Geova (Prov. 14:2)

Quando vediamo la bassa moralità che questo mondo promuove, ci sentiamo come il giusto Lot. Lui “era molto afflitto per il comportamento sfrontato delle persone senza legge”, perché sapeva che Geova odia quel comportamento (2 Piet. 2:7, 8). Il timore di Dio e l’amore per lui spinsero Lot a rigettare le basse norme morali di chi gli stava attorno. Anche noi siamo circondati da persone che hanno poco rispetto per le norme morali di Geova o non ne hanno affatto. Nonostante questo, possiamo rimanere moralmente puri se continuiamo ad amare Dio e coltiviamo il giusto timore di lui. Per aiutarci, Geova ci incoraggia e ci motiva tramite il libro di Proverbi. Tutti i cristiani, uomini e donne, giovani e meno giovani, possono trarre beneficio dai saggi consigli contenuti in questo libro. Se temiamo Geova, non faremo amicizia con persone che hanno un comportamento sbagliato. w23.06 20 parr. 1-2; 21 par. 5

Sabato 9 agosto

Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi sé stesso, prenda di giorno in giorno il suo palo di tortura e mi segua di continuo (Luca 9:23)

Forse hai affrontato opposizione da parte di alcuni componenti della tua famiglia, o forse hai fatto dei sacrifici dal punto di vista materiale per mettere al primo posto il Regno (Matt. 6:33). In questo caso, stai sicuro che Geova ha notato tutto quello che hai fatto per lui (Ebr. 6:10). Probabilmente sai per esperienza quanto sono vere queste parole di Gesù: “Non c’è nessuno che, avendo lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per amor mio e per amore della buona notizia, non riceva ora, in questo periodo di tempo, cento volte tanto, di case, fratelli, sorelle, madri, figli e campi, insieme a persecuzioni, e nel sistema di cose futuro la vita eterna” (Mar. 10:29, 30). Le benedizioni che hai ricevuto sono sicuramente più grandi di qualunque sacrificio tu abbia fatto (Sal. 37:4). w24.03 9 par. 5

Domenica 10 agosto

Il vero amico ama in ogni circostanza e si dimostra un fratello nei momenti difficili (Prov. 17:17)

Quando i cristiani della Giudea affrontarono una grande carestia, i fratelli della congregazione di Antiochia “decisero di mandare soccorsi, ciascuno secondo le proprie possibilità, ai fratelli che vivevano in Giudea” (Atti 11:27-30). Anche se i fratelli colpiti dalla carestia vivevano lontano da loro, i cristiani di Antiochia erano decisi ad aiutarli (1 Giov. 3:17, 18). Anche noi possiamo mostrare compassione verso i nostri compagni di fede che sono stati colpiti da un disastro. Possiamo fare subito qualcosa, magari chiedendo agli anziani se possiamo partecipare ai soccorsi, contribuendo per l’opera mondiale o pregando per quei fratelli. I fratelli e le sorelle potrebbero anche aver bisogno di aiuto per ottenere lo stretto indispensabile per vivere. Vogliamo che quando il nostro Re, Gesù Cristo, verrà per eseguire il suo giudizio, ci trovi impegnati a mostrare compassione e ci inviti dicendo: “Ereditate il Regno” (Matt. 25:34-40). w23.07 4 parr. 9-10; 6 par. 12

Lunedì 11 agosto

La vostra ragionevolezza sia nota a tutti (Filip. 4:5)

Gesù imitò la ragionevolezza di Geova. Era stato mandato sulla terra per predicare “alle pecore smarrite della casa d’Israele”, ma svolse il suo incarico con ragionevolezza. In un’occasione una donna non israelita lo implorò di guarire sua figlia, che era “indemoniata e [soffriva] moltissimo”. In risposta alla richiesta della donna, Gesù mostrò compassione guarendo sua figlia (Matt. 15:21-28). Vediamo un altro esempio. Gesù aveva detto: “Chi [...] mi rinnegherà [...], anch’io lo rinnegherò” (Matt. 10:33). Ma dopo che Pietro ebbe negato per tre volte di conoscerlo, Gesù lo rinnegò? No. Tenne conto del pentimento e della fede di Pietro. Dopo essere stato risuscitato, apparve a Pietro e molto probabilmente gli assicurò che lo aveva perdonato e che lo amava ancora (Luca 24:33, 34). Sia Geova Dio che Gesù Cristo sono ragionevoli, e Geova si aspetta che anche noi lo siamo. w23.07 21 parr. 6-7

Martedì 12 agosto

La morte non ci sarà più (Riv. 21:4)

Cosa possiamo dire per aiutare le persone a essere sicure che la promessa di Dio del Paradiso si realizzerà? Primo, è Geova stesso a fare questa promessa. Il libro di Rivelazione dice: “Colui che sedeva sul trono disse: ‘Ecco, faccio nuova ogni cosa!’” Dio ha la sapienza, il potere e il desiderio di realizzare la sua promessa. Secondo, l’adempimento della sua promessa è così certo che dal punto di vista di Geova è come se fosse già avvenuto. Infatti lui dice: “Queste parole sono fedeli e veraci. [...] Si sono avverate!” Terzo, quando Geova inizia a fare qualcosa lo porta avanti finché non si è concluso, come indica l’espressione “io sono l’Alfa e l’Omega” (Riv. 21:6). Geova dimostrerà che Satana è un bugiardo e che ha fallito. Quindi quando qualcuno ci dice che l’incoraggiante promessa del Paradiso è troppo bella per essere vera, leggiamo e spieghiamo Rivelazione 21:5, 6. Facciamo capire a chi ci ascolta che Geova ha garantito l’adempimento della sua promessa mettendoci, per così dire, la sua firma (Isa. 65:16). w23.11 7 parr. 18-19

Mercoledì 13 agosto

Farò di te una grande nazione (Gen. 12:2)

Geova fece questa promessa ad Abraamo quando aveva 75 anni e non aveva ancora avuto figli. Abraamo la vide realizzarsi? Non del tutto. Dopo aver attraversato il fiume Eufrate e aver aspettato 25 anni, vide la nascita miracolosa di suo figlio Isacco. E dopo altri 60 anni vide la nascita dei nipoti Esaù e Giacobbe (Ebr. 6:15). Ma Abraamo non vide mai i suoi discendenti diventare una grande nazione ed ereditare la Terra Promessa. Comunque, quell’uomo fedele era felice di avere una stretta amicizia con il suo Creatore (Giac. 2:23). E quando verrà risuscitato sarà entusiasta di scoprire che, grazie alla sua fede e alla pazienza che ha mostrato, tutte le nazioni sono state benedette (Gen. 22:18). Cosa impariamo? Anche se forse non tutte le promesse di Geova si realizzeranno mentre noi saremo ancora in vita, se mostriamo pazienza come Abraamo, possiamo essere sicuri che Geova ci ricompenserà adesso e ancora di più nel nuovo mondo (Mar. 10:29, 30). w23.08 24 par. 14

Giovedì 14 agosto

Durante il periodo in cui ricercò Geova, il vero Dio lo fece prosperare (2 Cron. 26:5)

Da ragazzo, il re Uzzia fu umile. Imparò “a temere il vero Dio”. Visse 68 anni e fu benedetto da Geova per gran parte della sua vita (2 Cron. 26:1-4). Uzzia sconfisse molte nazioni nemiche e potenziò le difese di Gerusalemme (2 Cron. 26:6-15). Sicuramente era felice per tutto quello che Geova l’aveva aiutato a fare (Eccl. 3:12, 13). Il re Uzzia era abituato a dire agli altri cosa fare. Forse questo a un certo punto gli fece pensare che poteva fare tutto quello che voleva. Un giorno Uzzia decise di entrare nel tempio di Geova e tentò con presunzione di bruciare incenso sull’altare, cosa che i re non erano autorizzati a fare (2 Cron. 26:16-18). Il sommo sacerdote Azaria cercò di correggerlo, ma Uzzia si arrabbiò molto. Purtroppo Uzzia rovinò la sua reputazione di uomo fedele e fu punito con la lebbra (2 Cron. 26:19-21). Come sarebbe stata diversa la sua vita se avesse continuato a essere umile! w23.09 10 parr. 9-10

Venerdì 15 agosto

Si separò per timore dei circoncisi (Gal. 2:12)

L’apostolo Pietro dovette continuare a lottare con le sue debolezze perfino dopo che era stato unto. Nel 36 E.V. Pietro era presente quando Cornelio, un non ebreo incirconciso, fu unto con lo spirito santo. Quella era una chiara prova del fatto che “Dio non è parziale” e che i non ebrei potevano entrare a far parte della congregazione cristiana (Atti 10:34, 44, 45). In seguito Pietro si sentì libero di mangiare con i non ebrei, cosa che prima non avrebbe mai fatto. Alcuni cristiani ebrei, però, pensavano che gli ebrei e i non ebrei non dovessero mangiare insieme. Quando alcuni che avevano questa idea arrivarono ad Antiochia, Pietro smise di mangiare con i suoi fratelli non ebrei, probabilmente per paura di offendere i cristiani ebrei. L’apostolo Paolo vide quel comportamento ipocrita e rimproverò Pietro davanti a tutti (Gal. 2:13, 14). Nonostante questa ricaduta, Pietro non si diede per vinto. w23.09 22 par. 8

Sabato 16 agosto

[Dio] vi porrà su solide fondamenta (1 Piet. 5:10)

Se ci esaminiamo con onestà, potremmo renderci conto di essere carenti sotto qualche aspetto. Ma non scoraggiamoci. “Il Signore [Gesù] è buono” e ci aiuterà a migliorare (1 Piet. 2:3). L’apostolo Pietro ci rassicura con queste parole: “[Dio] completerà [...] il vostro addestramento. Vi renderà saldi”. In un’occasione Pietro non si era sentito degno di stare alla presenza del Figlio di Dio (Luca 5:8). Ma con l’amorevole sostegno di Geova e di Gesù, continuò a essere un fedele discepolo di Cristo. Grazie a questo gli fu concesso “l’ingresso nel Regno eterno del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo” (2 Piet. 1:11). Che meravigliosa ricompensa! Se anche noi, come Pietro, non ci arrenderemo e ci faremo addestrare da Geova, riceveremo la ricompensa della vita eterna: ‘raggiungeremo il risultato della nostra fede, la nostra salvezza’ (1 Piet. 1:9). w23.09 31 parr. 16-17

Domenica 17 agosto

Adorate colui che ha fatto il cielo e la terra! (Riv. 14:7)

L’antico tabernacolo aveva un cortile, un’area all’aperto recintata dove i sacerdoti svolgevano i loro incarichi. In quel cortile si trovavano il grande altare di rame per offrire olocausti e il bacino di rame pieno d’acqua che i sacerdoti usavano per purificarsi prima di svolgere il loro sacro servizio (Eso. 30:17-20; 40:6-8). Oggi gli unti fratelli di Cristo rimasti sulla terra servono fedelmente nel cortile interno del tempio spirituale. Il grande bacino d’acqua ricorda loro, e anche agli altri cristiani, l’importanza di rimanere moralmente e spiritualmente puri. Ma allora la “grande folla” dove adora Dio? L’apostolo Giovanni vide i componenti della grande folla “in piedi davanti al trono” rendere a Dio “sacro servizio nel suo tempio giorno e notte”. La grande folla fa questo qui sulla terra, nel cortile esterno del tempio spirituale (Riv. 7:9, 13-15). Siamo davvero grati del privilegio che abbiamo di adorare Geova nel suo grande tempio spirituale! w23.10 28 parr. 15-16

Lunedì 18 agosto

A motivo della promessa di Dio diventò potente grazie alla sua fede (Rom. 4:20)

Un modo in cui Geova ci dà forza è tramite gli anziani (Isa. 32:1, 2). Quindi, quando ti senti in ansia, parla con gli anziani di quello che ti preoccupa. Non esitare ad accettare il loro aiuto. Geova può servirsi di loro per renderti forte. Anche la nostra speranza basata sulla Bibbia di vivere per sempre, in un paradiso sulla terra o nel Regno celeste, ci può dare molta forza (Rom. 4:3, 18, 19). Questa speranza ci dà la forza di perseverare nelle prove, di predicare la buona notizia e di svolgere i nostri incarichi nella congregazione (1 Tess. 1:3). Questa stessa speranza rafforzò anche l’apostolo Paolo. Era ‘oppresso’, ‘perplesso’, ‘perseguitato’ e ‘gettato a terra’. Si trovava addirittura in pericolo di vita (2 Cor. 4:8-10). Paolo ricevette la forza di cui aveva bisogno per perseverare concentrandosi sulla sua speranza (2 Cor. 4:16-18). Si concentrava sulla speranza di ricevere in futuro la vita eterna in cielo. Ci meditava su, e grazie a questo si sentiva ‘rinnovato di giorno in giorno’. w23.10 15-16 parr. 14-17

Martedì 19 agosto

Geova darà forza al suo popolo. Geova benedirà il suo popolo con la pace (Sal. 29:11)

Quando preghiamo, chiediamoci se è quello il momento in cui Geova ha intenzione di esaudire la nostra richiesta. Forse pensiamo di aver bisogno di una risposta immediata alle nostre preghiere. Geova però sa qual è il momento migliore per aiutarci (Ebr. 4:16). Se non riceviamo subito quello che abbiamo chiesto, potremmo pensare che la risposta di Geova sia “no”. Ma la sua risposta in realtà potrebbe essere “non ancora”. Per esempio, un giovane fratello prega per essere guarito dalla sua malattia. Ma le sue condizioni di salute non migliorano. Se Geova lo guarisse miracolosamente, Satana potrebbe sostenere che il fratello continua a servire Geova solo perché è stato guarito (Giob. 1:9-11; 2:4). E poi Geova ha già stabilito il momento in cui eliminerà tutte le malattie (Isa. 33:24; Riv. 21:3, 4). Fino ad allora non possiamo aspettarci guarigioni miracolose. Quindi il fratello potrebbe chiedere a Geova di dargli la forza e la pace mentale necessarie per sopportare la sua malattia e continuare a servirlo fedelmente. w23.11 23 par. 13

Mercoledì 20 agosto

Non ci ha trattato secondo i nostri peccati, né ci ha ripagato secondo i nostri errori (Sal. 103:10)

Sansone aveva fatto un grave errore, ma non si arrese. Cercò un’opportunità per portare a termine l’incarico che Dio gli aveva dato di combattere i filistei (Giud. 16:28-30). Sansone implorò Geova: “Permettimi di vendicarmi sui filistei”. Il vero Dio rispose alla supplica di Sansone e gli ridiede una forza straordinaria. In quell’occasione Sansone uccise più filistei di quanti ne aveva uccisi fino a quel momento. Sansone subì le dolorose conseguenze del suo errore, ma non smise di fare la volontà di Geova. Anche noi potremmo fare un errore e per questo perdere un privilegio o aver bisogno di disciplina, ma non dobbiamo arrenderci. Ricordiamo che Geova non ci considera una causa persa (Sal. 103:8, 9). Nonostante i nostri errori, possiamo continuare a essere impiegati da lui, proprio come Sansone. w23.09 6 parr. 15-16

Giovedì 21 agosto

La perseveranza [produce] una condizione approvata; la condizione approvata, a sua volta, speranza (Rom. 5:4)

La nostra perseveranza ci porta ad avere l’approvazione di Geova. Questo non significa che Geova sia felice del fatto che stiamo affrontando delle difficoltà o avendo dei problemi. Lui approva noi: è felice per il fatto che stiamo perseverando con fede. Questo è davvero straordinario! (Sal. 5:12). Ricordiamo che Abraamo perseverò nelle prove ed ebbe l’approvazione di Geova. Geova lo definì suo amico e lo considerò giusto (Gen. 15:6; Rom. 4:13, 22). Lo stesso può succedere a noi. Geova non ci dà la sua approvazione sulla base di quanto riusciamo a fare nel servizio che gli rendiamo o dei privilegi che abbiamo. Lo fa sulla base del fatto che perseveriamo con fede. E tutti noi possiamo perseverare, indipendentemente da età, circostanze o capacità. Se in questo momento stiamo affrontando una prova e stiamo perseverando con fede, soffermiamoci a riflettere sul fatto che abbiamo l’approvazione di Geova. Questo può darci conforto e avere un effetto potente: può rafforzare la nostra speranza. w23.12 11 parr. 13-14

Venerdì 22 agosto

Mostrati uomo (1 Re 2:2)

Un fratello deve imparare a comunicare bene. Un uomo che sa comunicare ascolta gli altri e comprende i loro pensieri e sentimenti (Prov. 20:5). Riesce a capire cosa c’è dietro al tono della voce, alle espressioni facciali e al linguaggio del corpo dell’altra persona. Non puoi imparare a far questo senza passare del tempo con gli altri. Se per comunicare usi di continuo strumenti elettronici, come e-mail e messaggi, potresti trovare sempre più difficile comunicare con gli altri di persona. Quindi crea le opportunità per interagire di persona con gli altri (2 Giov. 12). Un fratello che ha raggiunto la maturità spirituale deve anche essere in grado di mantenere sé stesso e la sua famiglia (1 Tim. 5:8). Ti sarà quindi utile acquisire capacità che ti aiuteranno a trovare un lavoro (Atti 18:2, 3; 20:34; Efes. 4:28). Fai in modo di essere conosciuto come una persona che lavora sodo e che porta a termine quello che le viene affidato. In questo modo sarà più probabile che riuscirai a trovare un lavoro e che non lo perderai. w23.12 27 parr. 12-13

Sabato 23 agosto

Il giorno di Geova verrà proprio come un ladro di notte (1 Tess. 5:2)

Quando la Bibbia menziona il “giorno di Geova”, si riferisce a un periodo in cui Geova giudica i suoi nemici e salva i suoi servitori. Nel passato Geova ha già portato alcuni giudizi (Isa. 13:1, 6; Ezec. 13:5; Sof. 1:8). Il “giorno di Geova” che aspettiamo inizierà con l’attacco a Babilonia la Grande e finirà con la battaglia di Armaghedon. Per sopravvivere a quel “giorno” dobbiamo fare qualcosa ora. Gesù insegnò che non dobbiamo solo prepararci per la “grande tribolazione”, ma anche “[tenerci] pronti” per il suo arrivo (Matt. 24:21; Luca 12:40). Nella prima lettera ispirata che scrisse ai tessalonicesi, l’apostolo Paolo usò alcuni esempi per aiutare i cristiani a tenersi pronti per il grande giorno del giudizio di Geova. Paolo sapeva che il giorno di Geova non sarebbe arrivato a quel tempo (2 Tess. 2:1-3). Comunque, incoraggiò i suoi fratelli a prepararsi per quel giorno come se dovesse arrivare l’indomani. Quel consiglio è valido anche per noi oggi. w23.06 8 parr. 1-2

Domenica 24 agosto

Miei cari fratelli, siate saldi, irremovibili (1 Cor. 15:58)

Alla fine degli anni ’70 a Tokyo venne costruito un grattacielo di 60 piani. Le persone si chiedevano come avrebbe fatto a resistere ai frequenti terremoti che colpivano la città. Ma gli ingegneri l’avevano progettato in modo che fosse rigido e allo stesso tempo abbastanza flessibile da assorbire le vibrazioni provocate dai terremoti. I cristiani sono come quel grattacielo. In che senso? Un cristiano deve mantenere l’equilibrio essendo sia saldo che flessibile. Deve essere forte e irremovibile quando si tratta di sostenere le leggi e le norme di Geova. In queste situazioni è “[pronto] a ubbidire” e non scende a compromessi. Deve però essere “ragionevole”, o flessibile, quando la situazione lo permette o addirittura lo richiede (Giac. 3:17). Un cristiano che ha imparato a essere equilibrato da questo punto di vista eviterà di andare agli estremi essendo eccessivamente rigido oppure troppo permissivo. w23.07 14 parr. 1-2

Lunedì 25 agosto

Anche se non l’avete mai visto, voi lo amate (1 Piet. 1:8)

Gesù dovette resistere alle tentazioni di Satana il Diavolo, che arrivò addirittura al punto di chiedergli di essere sleale a Dio (Matt. 4:1-11). Satana era determinato a far peccare Gesù, così che lui non potesse più pagare il riscatto. Durante il suo ministero sulla terra Gesù affrontò anche altre prove. Venne perseguitato e si trovò in pericolo di vita (Luca 4:28, 29; 13:31). Ebbe anche a che fare con l’imperfezione dei suoi discepoli (Mar. 9:33, 34). Durante il processo in cui si decideva della sua condanna a morte venne torturato e messo in ridicolo. Poi fu messo a morte in modo estremamente doloroso e umiliante (Ebr. 12:1-3). Dovette affrontare la parte finale di quella sua ultima prova da solo, senza la protezione di Geova (Matt. 27:46). Per dare la sua vita come riscatto, Gesù ha dovuto pagare un prezzo altissimo. Non è forse vero che quando riflettiamo su tutto quello che è stato disposto a sacrificare per noi lo amiamo ancora di più? w24.01 10-11 parr. 7-9

Martedì 26 agosto

Chi è precipitoso va certamente incontro alla povertà (Prov. 21:5)

La pazienza ci aiuta nei rapporti con gli altri. Grazie alla pazienza riusciamo ad ascoltare con attenzione quando gli altri parlano (Giac. 1:19). Riusciamo anche a promuovere la pace. Chi è paziente non reagisce in modo precipitoso e non dice cose poco gentili quando è sotto pressione. E se siamo pazienti, non ci arrabbiamo facilmente quando qualcuno ferisce i nostri sentimenti. Anzi, “[continuiamo a sopportarci] gli uni gli altri e a [perdonarci] senza riserve” (Col. 3:12, 13). La pazienza può aiutarci anche a prendere buone decisioni. Invece di essere frettolosi o impulsivi, ci prenderemo il tempo di fare delle ricerche e di valutare le varie possibilità. Ad esempio, se stiamo cercando lavoro potremmo essere tentati di accettare la prima offerta che ci viene fatta. Ma se siamo pazienti ci prenderemo il tempo di pensare a come quel lavoro potrebbe influire sulla nostra famiglia e sulle attività spirituali. Essendo pazienti potremo evitare di prendere decisioni sbagliate. w23.08 22 parr. 8-9

Mercoledì 27 agosto

Nelle mie membra vedo un’altra legge che combatte contro la legge della mia mente e mi rende prigioniero della legge del peccato che è nelle mie membra (Rom. 7:23)

Se ti senti scoraggiato a causa dei tuoi desideri sbagliati, ricorda che pensare alla promessa fatta a Geova quando ci si è dedicati a lui dà la forza di resistere alle tentazioni. Perché possiamo dirlo? Dedicandoti a Geova rinneghi te stesso. Questo significa che dici di no a desideri e aspirazioni che lo rattristerebbero (Matt. 16:24). Quindi, quando ti troverai davanti a una prova non avrai bisogno di chiederti cosa fare. Tra tutte le alternative possibili, avrai già scelto: vorrai rimanere fedele a Geova. Cercherai a tutti i costi di farlo felice. In un certo senso sarai come Giobbe. Anche quando si trovò ad affrontare prove estremamente difficili, lui fu determinato e disse: “Non rinuncerò alla mia integrità!” (Giob. 27:5). w24.03 9 parr. 6-7

Giovedì 28 agosto

Geova è vicino a tutti quelli che lo invocano, a tutti quelli che lo invocano con sincerità (Sal. 145:18)

Geova, “l’Iddio dell’amore”, è con noi (2 Cor. 13:11). Lui si interessa di ognuno di noi, e noi siamo convinti di essere “[circondati] dal Suo amore leale” (Sal. 32:10). Più meditiamo sui modi in cui Geova ci mostra il suo amore, più lo vedremo come una persona reale e ci sentiremo vicini a lui. Possiamo sentirci liberi di rivolgerci a lui e dirgli quanto abbiamo bisogno del suo amore. Possiamo parlargli di tutto quello che ci preoccupa, sicuri che ci comprende e che vuole aiutarci (Sal. 145:19). Proprio come ci sentiamo attratti dal calore di un camino acceso in una giornata fredda, ci sentiamo attratti dall’amore di Geova. Il suo amore infatti non è solo potente, è anche tenero. Quindi accettiamo l’idea che Geova ci ama teneramente, ed esprimiamo i nostri sentimenti per lui dicendo: “Io amo Geova”! (Sal. 116:1). w24.01 31 parr. 19-20

Venerdì 29 agosto

Io ho fatto conoscere il tuo nome (Giov. 17:26)

Gesù non si limitò semplicemente a dire alle persone che il nome di Dio è Geova. Gli ebrei a cui Gesù insegnava conoscevano già il nome di Dio. Ma Gesù è stato “colui che [...] ha fatto conoscere” il Padre (Giov. 1:17, 18). Ad esempio, le Scritture Ebraiche descrivono Geova come un Dio misericordioso e compassionevole (Eso. 34:5-7). Gesù mise in risalto più che mai questa verità quando raccontò la parabola del figlio prodigo. Quando leggiamo che il padre vide il figlio pentito “mentre era ancora lontano”, gli corse incontro, lo abbracciò e lo perdonò con tutto il cuore, comprendiamo ancora meglio che Geova è un Padre misericordioso e compassionevole (Luca 15:11-32). Gesù ci ha aiutato a capire che tipo di persona è Geova veramente. w24.02 10 parr. 8-9

Sabato 30 agosto

Confortiamo [altri] con il conforto che riceviamo da Dio (2 Cor. 1:4)

Geova dà ristoro e conforto a chi soffre. Come possiamo provare compassione e confortare altri proprio come fa Geova? Un modo in cui possiamo farlo è coltivare qualità che ci aiutano a dare conforto. Vediamone alcune. Cosa ci aiuterà a mantenere forte il nostro amore in modo da ‘continuare a confortarci a vicenda’? (1 Tess. 4:18). Dobbiamo coltivare qualità come empatia, affetto fraterno e benignità (Col. 3:12; 1 Piet. 3:8). Come ci saranno d’aiuto queste qualità? Se la compassione e altre qualità simili diventano parte della nostra personalità, ci verrà spontaneo confortare chi soffre. Infatti Gesù disse: “È dall’abbondanza del cuore che la bocca parla. L’uomo buono tira fuori dal suo buon tesoro cose buone” (Matt. 12:34, 35). Dare conforto ai nostri fratelli e alle nostre sorelle che ne hanno bisogno è davvero un modo importante in cui dimostriamo di amarli. w23.11 10 parr. 10-11

Domenica 31 agosto

Quelli che hanno perspicacia capiranno (Dan. 12:10)

Per capire le profezie della Bibbia, dobbiamo chiedere aiuto. Immaginiamo di trovarci in un posto che non conosciamo ma di essere accompagnati da un amico pratico della zona, che sa esattamente dove ci troviamo e dove porta ogni strada. Sicuramente saremmo molto felici che questo amico ci abbia accompagnato! In modo simile, Geova sa esattamente a che punto siamo nella storia e in che direzione stiamo andando. Quindi per comprendere le profezie della Bibbia dobbiamo umilmente chiedere aiuto a lui (Dan. 2:28; 2 Piet. 1:19, 20). Come ogni bravo genitore, Geova desidera che i suoi figli abbiano un futuro felice (Ger. 29:11). Ma a differenza dei genitori umani, Geova può predire il futuro con assoluta precisione. Ha fatto scrivere delle profezie nella sua Parola così che potessimo sapere in anticipo quali eventi importanti si sarebbero verificati (Isa. 46:10). w23.08 8-9 parr. 3-4

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