Una religione soltanto superficiale
● Non tutti gli ecclesiastici sono tanto soddisfatti notando l’aumento nei membri delle chiese negli Stati Uniti. Alcuni giudicano ciò conformemente a quello che veramente è, ossia una manifestazione superficiale che di per se stessa ha poco significato. Uno di questi è Charles Rosengarten, Presidente della Sinagoga Unita d’America. Come fu citato nel Times di New York, 18 novembre 1955, egli riferì quanto segue: “Io non calcolo la crescita secondo il numero ma secondo la profondità. Naturalmente mi compiaccio dell’aumento numerico, ma ciò dev’essere considerato [per lo più, si potrebbe aggiungere] soltanto come un’indicazione della necessità di risposte religiose ai problemi della vita, e non il soddisfacimento di tale necessità”. “La religione è più che preghiere”, il signor Rosengarten aggiunse. “La religione è più che digiuni quaresimali. È la dedicazione di ogni parte del proprio essere e di ogni aspetto dell’esistenza umana”. Si potrebbe aggiungere che questo è ciò che la religione significò per i primitivi cristiani testimoni di Geova che vissero diciannove secoli fa e ciò che significa oggi per i loro discendenti spirituali.