Domande dai lettori
◆ Dato che Gesù sapeva di dover essere ferito dal grande Serpente, Satana il Diavolo, in adempimento a Genesi 3:15, perché, quando stava per morire sul palo di tortura, chiese: “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?” — Matt. 27:46, Ri.
Quando era sul palo di tortura Gesù fece questa domanda, non perché non sapesse il motivo per il quale Geova Dio, il suo celeste Padre, lo aveva abbandonato, ma perché la profezia fosse adempiuta. La profezia che allora fu adempiuta è quella che si trova nel Salmo 22, che fu scritto da Davide, il quale, sotto molti aspetti, fu una figura profetica del Signore Gesù Cristo.
Nelle parole iniziali di quel salmo, Davide esclama: “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?” (VR) Alcuni discepoli di Gesù che stavano vicino al palo di tortura, come Giovanni e Maria, madre di Gesù, quando lo udirono pronunciare le parole del Salmo 22:1, forse non compresero perché Gesù facesse quell’esclamazione. Ma quando ebbero intendimento, dopo aver ricevuto lo spirito santo nel giorno della Pentecoste, essi devono aver ricordato e compreso il fatto che questa esclamazione profetica identificava Gesù come il Cristo, il Messia di Dio.
Quando era sul palo di tortura Gesù era veramente abbandonato dal suo Padre celeste, Geova, affinché la sua integrità a Dio fosse messa alla prova fino all’ultimo. Iddio lo lasciò, abbandonandolo ai crudeli disegni di Satana il Diavolo e dei suoi empi strumenti religiosi sulla terra. In tal modo a Satana, che ha i mezzi per causare la morte, venne data la libertà di esercitare tale potere sul Figlio di Dio.
Ma Dio abbandonò Gesù solo fino al punto di permettere che il Diavolo ed i suoi accoliti lo mettessero a morte. Il fatto che Gesù era stato abbandonato non significava che si potesse disporre del suo corpo morto o del suo cadavere. Il corpo di Gesù, invece di essere preso giù dal palo di tortura dai suoi nemici e gettato nella fiammeggiante vallata di Hinnom (o Geenna), fu tratto giù dal palo di tortura da Giuseppe d’Arimatea, che lo fece seppellire in una tomba nuova che aveva scavata. Tale seppellimento di Gesù significava che egli era nello Sceol, la comune tomba del genere umano. Geova Dio non lo abbandonò nello Sceol, poiché il Salmo 139:8 (scritto da Davide, che era una figura di Gesù) dice: “Se mi metto a giacere nel Soggiorno dei morti [nota in calce, Sceol], eccoviti”. (Co) Quindi nel terzo giorno successivo alla morte di Gesù, Geova Dio mostrò di non aver abbandonato Gesù per sempre, risuscitandolo dai morti alla vita spirituale e immortale. Quando più tardi, lo stesso giorno della risurrezione, apparve ai suoi discepoli, Gesù poté pertanto dire: “Tutte le cose scritte di me nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi dovevano adempiersi”, compreso il Salmo 22:1 (VR), cioè, “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?” — Luca 24:44.