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  • Che significa per voi la vigilia d’Ognissanti?
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1962
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1962
w62 15/10 pp. 613-615

Che significa per voi la vigilia d’Ognissanti?

SE la notte della vigilia d’Ognissanti v’imbattete in un ragazzo mascherato, in costume, che vi chiede minacciosamente: “Scherzo o dono”, pensate che sia carino, un’innocua occasione perché i bambini si divertano? Pensate che la vigilia d’Ognissanti sia il giorno di andare a feste mascherate, pescare mele, e intagliare una faccia terribile in una zucca svuotata? Vi interessano le storie sul ritorno degli spiriti dei morti, delle streghe, e dei fantasmi e folletti? Oppure questo tempo dell’anno è un’occasione seria per voi, quando visitate le tombe dei vostri cari e assistete a speciali funzioni religiose? La gente considera in modi diversi la celebrazione d’Ognissanti. Che significa per voi?

Ognissanti significa effettivamente Tutti i Santi. Nell’ottavo secolo il papa Gregorio III stabilì il 1º novembre come data per una festa in onore di tutti i santi, detta Giorno di Tutti i Santi. Secondo l’Enciclopedia Cattolica (inglese), è una festa della massima importanza. Quindi la vigilia della festa di tutti i santi o Ognissanti venne detta la vigilia d’Ognissanti.

Negli Stati Uniti il 31 ottobre è la sera della vigilia d’Ognissanti, occasione di divertimento, allegria rumorosa e tiri birboni. È stata detta la peggiore notte dell’anno per vandalismo, quando giovani e vecchi diventano matti. Nei paesi dell’America Latina il 2 novembre è il giorno da celebrare, ma in modo molto diverso. Il 2 novembre è il giorno della commemorazione cattolica dei Defunti, che risale circa all’undicesimo secolo. Questa celebrazione si basa sulla credenza che si possano aiutare le anime dei morti ad uscire dal purgatorio per raggiungere il cielo con le preghiere e le elemosine dei fedeli sulla terra. Perciò in quella ricorrenza, detta Commemorazione dei Defunti, il giorno dopo l’Ognissanti, la gente visita le tombe dei propri cari e offre preghiere ed elemosine per loro.

OGNISSANTI E LA BIBBIA

Per voi Ognissanti significa onorare i santi morti e commemorare i defunti pregando per le anime loro? Benché la festa d’Ognissanti e le celebrazioni relative siano feste religiose della cristianità in onore e a beneficio dei defunti, dov’è il precedente scritturale di tali cose? Non esiste. Quando Cornelio cadde ai piedi dell’apostolo Pietro per rendergli onore, Pietro non approvò, ma disse: “Lèvati su, sono un uomo anch’io”. Anche quando l’apostolo Giovanni si prostrò per adorare un angelo, venne rimproverato: “Guàrdati dal farlo! . . . Adora Iddio!” fu l’ordine dell’angelo. (Atti 10:26; Apoc. 19:10, Na) L’apostolo Paolo avvertì inoltre che si poteva essere privati del premio della vita da uomini che avrebbero divulgato un “culto degli Angeli”. Saggiamente i cristiani evitano ogni celebrazione che abbia lo scopo di onorare chiunque eccetto Dio. — Col. 2:18, Na.

La Bibbia insegna: “L’anima che avrà peccato, quella morirà”. (Ezech. 18:4, Ri) Poiché le anime dei morti non sono vive, è impossibile che siano aiutate dalle preghiere di quelli che sono sulla terra; quindi la Celebrazione dei Defunti non ha una base scritturale e dimostra mancanza di fede nella Parola di Dio.

La Bibbia insegna inoltre: “Inculca al fanciullo la condotta che deve tenere; anche quando sarà vecchio non se ne dipartirà”. (Prov. 22:6, VR) Come si può armonizzare questa scrittura coll’usanza della vigilia d’Ognissanti ‘far scherzi o ricevere doni’? Può sembrare carino che i bambini bussino alle case minacciando, “Scherzo o dono”, ma è carino che quando crescono minacciano la gente con violenza se non pagano quello che chiedono? Quest’usanza della vigilia d’Ognissanti significa inculcare al bambino la giusta condotta, o significa piuttosto indirizzarlo verso la condotta anticristiana del vandalismo e dei delitti?

RADICI NEL PAGANESIMO

Le radici della festa d’Ognissanti, pur non trovandosi nella Bibbia, si possono far risalire a un’origine pagana. Egiziani, Greci e Romani pre-cristiani celebravano tutti una festa dei morti. Gli antichi credevano che in quelle occasioni gli spiriti dei morti ritornassero; quindi si lasciava cibo per loro e si lasciavano accese le lampade perché non smarrissero la strada.

L’ordine celtico dei Druidi adorava Samhain, signore dei morti, ed anche un dio-sole a cui era sacro il cavallo. Il 1º novembre, che era anche il loro Capodanno, celebravano insieme una festa in onore di questi dèi. Si credeva che le anime di quelli morti l’anno prima fossero confinate a motivo dei loro peccati nel corpo di animali inferiori, e che in occasione di questa festa Samhain le radunasse insieme, e venissero liberate per andare nel cielo dei Druidi. La vigilia della festa di Samhain i Celti pagani accendevano dei falò, credendo che ciò li avrebbe protetti dagli spiriti maligni.

Le varie caratteristiche delle odierne celebrazioni d’Ognissanti e dei Defunti si possono far risalire direttamente al paganesimo. Gli antichi associavano quest’epoca dell’anno col soprannaturale e col radunamento degli spiriti dei morti, quindi era proprio in armonia con la consuetudine della chiesa cattolica adottare questa data per la propria celebrazione di Tutti i Santi e Tutti i Morti. La gente poteva così conservare abitudini e credenze pagane e tuttavia celebrare le cosiddette feste cristiane della massima importanza. Ma la vernice data dalla cristianità a queste feste pagane è così sottile che non si può mettere in dubbio il fatto che l’Ognissanti abbia origine nel paganesimo.

CHE SIGNIFICA L’OGNISSANTI PER IL CRISTIANO

È interessante notare che la riforma protestante prese il via nella notte della vigilia d’Ognissanti. Come mai? Martin Lutero, sapendo che era consuetudine popolare affollarsi intorno alla cattedrale di Wittenberg, in Germania, la vigilia d’Ognissanti, scelse quella notte per inchiodare le sue novantacinque tesi sulla sua porta. Leggendole, il risentimento latente del popolo contro la chiesa cattolica s’accese. Molte pratiche pagane furono eliminate dai riformatori, e una di queste è la celebrazione della vigilia d’Ognissanti.

Ma i cristiani d’oggi, come dovrebbero considerare la festa d’Ognissanti? I cristiani si faranno guidare dal principio scritturale e non dal ragionamento umano che potrebbe suggerire: “Che male c’è se si lascia che un bambino partecipi a una festa mascherata? Tutti vi partecipano, è duro per i bambini quando si sentono diversi”. Non vi è nulla di male secondo le Scritture che i bambini abbiano delle feste in costume o facciano dei giochi come la pesca delle mele. Tuttavia, farlo come parte della festa d’Ognissanti significherebbe celebrare tale festa religiosa pagana. Significherebbe compromettere i princìpi cristiani. Si può star certi che Cristo Gesù, che si attenne sempre a quello che diceva la Bibbia, avrebbe osservato i comandi divini: “Non seguite gli usi delle genti”. “Non abituatevi ai costumi delle nazioni”. (Lev. 20:23; Ger. 10:2, Na) Gesù non si lasciò mai influenzare da ragionamenti umani per far compromessi su comandi scritturali! Quindi neanche il cristiano d’oggi farà compromessi, anche se ciò significa essere diversi e separarsi dal mondo.

I primi cristiani seguirono fedelmente le orme di Gesù. Ubbidirono al comando: “Non vogliate formare una coppia spaiata aggiogandovi con gl’infedeli. . . . E perciò: ‘Uscite di mezzo a quelli e state separati — dice il Signore — e non toccate ciò che è immondo’”. (2 Cor. 6:14, 17, Na) Edward Gibbon nel suo libro Declino e caduta dell’impero romano (in inglese, Vol. I, pagine 396, 397) dice che i primi cristiani non prendevano parte a “i giochi che il principe e il popolo celebravano in onore delle loro particolari feste . . . Il cristiano, in quelle interessanti occasioni, era costretto a lasciare le persone che gli erano più care, piuttosto di commettere la colpa inerente a quelle cerimonie empie . . . Le pericolose tentazioni che da ogni parte erano in agguato per sorprendere il credente imprudente lo assalivano con raddoppiata violenza nei giorni delle feste solenni”.

La stessa situazione esiste ora. Il giorno di feste pagane come Ognissanti il vero cristiano vorrà essere particolarmente vigile ‘per serbarsi senza macchia dal mondo’. I genitori cristiani mostreranno vero amore per i loro figli spiegando loro perché i leali servitori di Geova non partecipano alla festa d’Ognissanti. Se come nel caso dei primi cristiani ciò ‘li costringe a separarsi dagli amici del vecchio mondo’, assicurateli che essi rallegrano il cuore di Geova con la loro posizione senza compromessi. — Giac. 1:27; Prov. 27:11.

E se la sera della vigilia d’Ognissanti vi trovate di fronte alla minaccia: “Scherzo o dono”? Dovreste fare un dono? I cristiani non sono egoisti, ma qui è implicato un principio, e i veri cristiani sono inflessibili quando si tratta di princìpi scritturali. Si potrebbe approfittare dell’occasione per spiegare questo, e persino invitare i ragazzi a tornare un altro giorno assicurandoli che potranno avere maggiori informazioni ed anche un dono.

Benché quella d’Ognissanti s’atteggi a celebrazione cristiana, è smascherata quale festa pagana. Non ha prodotto il frutto del puro cristianesimo ma è una notte in cui si teme per l’incolumità di ciò che ci appartiene. I cristiani attendono di vivere in un nuovo mondo in cui “abiterà la giustizia”. Si sforzano di vivere ora come sperano di vivere in avvenire, in quel nuovo mondo. Allora non si osserveranno feste pagane come quella d’Ognissanti; questo significa che il cristiano non le celebrerà neanche adesso. — 2 Piet. 3:13.

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