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  • Servite Geova con gioia

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  • Servite Geova con gioia
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1963
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  • LA GIOIA DI ESSERE PIONIERA
  • SERVIZIO A GEOVA IN LETTONIA
  • SERVIZIO IN AUSTRALIA
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    I Testimoni di Geova, proclamatori del Regno di Dio
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    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1963
  • Molte ragioni di gratitudine
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1962
  • Annuario dei testimoni di Geova 1986
    Annuario dei Testimoni di Geova del 1986
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1963
w63 1/9 pp. 533-536

Servite Geova con gioia

Narrato da Margaret Dunham

“SERVITE l’Eterno [Geova] con gioia”, canta il salmista. “Entrate nelle sue porte con ringraziamento, e nei suoi cortili con lode; celebratelo, benedite il suo nome. Poiché l’Eterno è buono; la sua benignità dura in perpetuo”. (Sal. 100:2, 4, 5, VR) Tali parole esprimono esattamente quello che hanno rappresentato per me trentasette anni dedicati al servizio continuo di Geova. Questi anni mi hanno arricchita di molte esperienze, mi hanno vista vivere in molti paesi e sono stati sempre per me fonte di gioia, grazie alla bontà di Geova.

Il mio primo ricordo di contatti col popolo di Geova risale al tempo in cui, bimbetta di dieci anni, trascorrevo una vacanza con la nonna a Edimburgo, in Scozia. Una domenica ella mi condusse al cinema a vedere il Fotodramma della Creazione, pellicola in cui veniva descritto il proposito di Dio per la terra e per il genere umano, dal tempo della preparazione della terra fino al regno millenario di Cristo. Era molto suggestivo. Qualche anno dopo, quando andammo ad abitare a Edimburgo, ella fece in modo ch’io vedessi di nuovo il Fotodramma e vi ritornai con alcuni compagni di scuola. Ma solo dopo la morte della nonna gli Studenti Biblici vennero in contatto con mia madre. Ben presto sia lei che io cominciammo a frequentare le loro adunanze.

In quel tempo essi distribuivano una risoluzione che parlava del fallimento della cristianità ed io partecipai alla distribuzione. Man mano che partecipavo regolarmente alle adunanze accrescevo la conoscenza della bontà di Geova e l’apprezzamento per la benignità da lui mostrata alle sue creature. Il desiderio di servire Geova aumentò fortemente e nella primavera del 1923 simboleggiai col battesimo in acqua la mia dedicazione a Geova. Volevo dedicare la mia vita a ‘servire Geova con gioia’.

Quale inestimabile privilegio è stato servire Geova nei suoi cortili! E come sono volati gli anni! Mi sembra sia passato solo qualche anno da quando bussai per la prima volta a una porta per offrire l’opuscolo biblico Milioni di persone ora viventi non morranno mai. Timida, ma pregando Geova di darmi forza, bussai e ribussai, ma nessuno rispose. Che sollievo! Tuttavia il primo passo era fatto e presto fui ansiosa di trovare in casa la gente. Questo divenne parte della mia vita.

LA GIOIA DI ESSERE PIONIERA

Due felici vacanze estive trascorse nel nord della Scozia, impegnata con un gruppo della mia congregazione locale in quello che è ora chiamato servizio di pioniere temporaneo, acuirono il mio desiderio di servire Geova a pieno tempo come colportore. Fu così che nel 1925, io e una ragazza di questo gruppo come compagna, Janet Thompson, partimmo per la nostra prima assegnazione, Midlothian, nella Scozia. Nei sette anni che vivemmo insieme servendo come pioniere della buona notizia, la bicicletta fu il nostro mezzo di trasporto. Non avemmo mai gran che dei beni di questo mondo, ma avevamo grandi motivi di gioia. Col cuore dedito al ministero, non dubitavamo che Geova ci avrebbe provveduto il necessario, ed è accaduto proprio così. Come disse il salmista: “Io sono stato giovane e son anche divenuto vecchio, ma non ho visto il giusto abbandonato, né la sua progenie accattare il pane”. — Sal. 37:25, VR.

Quando il 1º marzo 1925 si cominciò a studiare nelle congregazioni la rivista La Torre di Guardia, fummo richiamate a Edimburgo per beneficiare dello studio dell’articolo “Nascita della Nazione” insieme agli altri. Come veniva spiegata chiaramente l’istituzione del Regno nei cieli! Fu mostrato che vi sono due organizzazioni opposte, quella di Satana e quella di Geova. Quale motivo di gioia e di gratitudine aver impresse nella mente queste verità!

L’anno seguente ci vide in viaggio per l’assemblea tenuta all’Alexandra Palace, a Londra. Questo congresso era un’altra pietra miliare sulla strada per il nuovo mondo. Fu qui che venne distribuito il libro Liberazione, con la sua illuminante spiegazione della battaglia di Armaghedon. E fu allora che il fratello Rutherford pronunciò il potente discorso “Perché le potenze mondiali vacillano — Il rimedio”. Fu anche allora che per la prima volta a un’assemblea facemmo l’esperienza di offrire opuscoli alla gente per la strada.

Nell’autunno la mia compagna ed io fummo invitate a recarci in una nuova assegnazione nell’Irlanda del nord. Questa era per noi come la chiamata che aveva ricevuto l’apostolo Paolo di andare in Macedonia, e rispondemmo con gioia. (Atti 16:9, 10) In bicicletta e a piedi ci recavamo nelle città e nei villaggi della Contea Down e della Contea Armagh, e in tutte le fattorie disseminate per la campagna, parlando della buona notizia del Regno e distribuendo i libri L’Arpa di Dio, Liberazione, Creazione ed altri man mano che venivano pubblicati. A volte venivamo scacciate via dai nostri alloggi a causa del messaggio, ma Geova ci mostrava la sua benignità e c’era sempre qualcuno che ci accoglieva.

Una campagna che ricordo bene fu quella con l’opuscolo Il Regno, la speranza del mondo, che distribuimmo al clero e ad altri eminenti cittadini. Quando facemmo l’offerta dell’opuscolo per le strade di Belfast, i pionieri della zona furono invitati ad unirsi nell’opera alla congregazione locale. Fu un sabato molto piovoso. Ci radunammo tutti nella sala della congregazione, e quando venne l’ora di andar fuori uscimmo, ed ecco che smise di piovere per tutto il tempo che svolgemmo l’opera. Avemmo la sensazione che Geova avesse benedetto i nostri sforzi di far conoscere il suo nome e ci rallegrammo con gratitudine.

Fu durante il tempo del mio servizio in Irlanda che ebbi il privilegio di partecipare alla mia prima assemblea internazionale tenuta nel 1928 a Detroit, nel Michigan. Nella stessa occasione ebbi il gioioso privilegio di visitare la casa Betel della Società a Brooklyn e, dopo aver pranzato con la famiglia, di visitare la stamperia e assistere a una trasmissione della stazione radio WBBR della Società a Staten Island. Qualche anno dopo partecipai a un’altra assemblea all’estero, questa volta a Parigi. Queste opportunità contribuirono molto ad accrescere il mio apprezzamento per l’organizzazione. Dovunque andassi i fratelli mostravano lo stesso amore ed erano interessati alla stessa cosa — la predicazione della buona notizia.

SERVIZIO A GEOVA IN LETTONIA

Nel 1932 ero in viaggio per Riga, nella Lettonia, e non per partecipare a un’altra assemblea, ma per sposare Percy Dunham, il servitore di filiale. Questo significava imparare una nuova lingua, in modo da poter essere effettivamente d’aiuto nel ministero di casa in casa. Gli otto anni trascorsi in Lettonia furono irti di difficoltà ma, come sempre nel nostro servizio a Geova, vi furono anche molte ragioni di gratitudine. L’amore dei fratelli e il messaggio del Regno erano i medesimi che negli altri paesi, ma le autorità, e specialmente il Dipartimento della Religione, ci rendevano le cose difficili.

Ero arrivata da pochi mesi quando una mattina, aprendo la porta, vidi alcuni ufficiali della polizia che si precipitarono dentro con le pistole spianate. “Mani in alto!” intimarono. Eravamo sospettati di essere comunisti. Perquisirono la casa, frugando dappertutto, prendendo perfino il notes delle spese di casa dalla tasca del mio grembiule. Mentre frugavano mio marito gli trovarono in tasca alcune chiavi e chiesero a che cosa servissero. “Per l’attico”, rispose. Così essi le deposero su di un tavolo in mezzo ad altre cose che vi stavano radunando. Ci interrogarono e cercarono per ore ma infine, quando mi offersi di preparar loro un tè, mi dissero di andare a farlo. E gradualmente, col declinare del giorno, finirono col rendersi conto che non eravamo affatto comunisti. Non poterono trovare alcuna prova su cui basare un’accusa, e divennero più amichevoli.

Quando finalmente ci lasciarono portarono via diverse cose: libri della Società, riviste La Torre di Guardia, corrispondenza, la macchina da scrivere, il Gestetner, denaro ed altro; ma l’ufficiale responsabile rimise in mano a Percy le chiavi dell’attico dicendo: “Queste sono vostre, sig. Dunham”. Come ne fummo grati! Infatti nell’attico avevamo la nostra unica riserva di letteratura biblica per i fratelli, da usarsi nel ministero, la quale era stata introdotta nel paese con grande difficoltà.

Qualche tempo dopo in Lettonia fu formata una Società per lo svolgimento dell’opera, e furono stampati opuscoli localmente. La predicazione procedeva bene ed anche i pionieri potevano lavorare in tutto il territorio più liberamente. Ma nel 1934 un colpo di stato portò al potere un altro regime e la nostra Società fu messa a capo della lista di quelle poste al bando. Mio marito tentò in tutti i modi di far revocare il bando, ma senza successo. Tuttavia, per continuare le adunanze, ci riunivamo quietamente in case diverse.

Mentre, nel 1939, eravamo riuniti per la Commemorazione della morte di Cristo, bussarono alla porta. Pensando che si trattasse di un fratello andai ad aprire, ma era la polizia. La famiglia di un fratello ci aveva tradito ed aveva anche dato alla polizia una copia ciclostilata de La Torre di Guardia in lingua lettone. L’ufficiale incaricato voleva particolarmente sapere chi avesse stampato La Torre di Guardia. “Io stesso”, disse Percy. “Lo vedo che siete stato voi”, rispose l’ufficiale, guardando un vecchio Gestetner a mano che era nella camera, ma non vide quello nuovo a cilindri nell’incavo della scrivania dietro a lui, poiché gli avevo offerta una sedia in modo che voltasse le spalle alla scrivania. Al tempo stesso un altro ufficiale perquisiva la camera. Ora, egli era accanto alle scansie dove tenevamo mucchi di letteratura ciclostilata in lettone, e tirò la tendina; ma la richiuse dicendo: “Qui non c’è niente”. Ciò mi fece pensare a come Geova aveva accecato gli occhi dei Siri ai giorni di Eliseo. — 2 Re 6:18-23.

Durante gli anni che vivemmo in Lettonia avevamo solo un permesso turistico, il che significava che ogni sessanta giorni dovevamo uscire per fare apporre nuovamente il visto al nostro passaporto, e allora potevamo rientrare. In questo modo visitammo la Lituania e l’Estonia, ed a volte andammo in Finlandia per partecipare alle assemblee, come pure in Svezia e in Danimarca. Era una grande gioia visitare i fratelli in questi paesi e vedere il loro amore e zelo, ma eravamo sempre felici di ritornare dai nostri fratelli in Lettonia e portar loro cibo spirituale.

Un mattino del giugno 1940, al risveglio, trovammo che il paese era stato occupato dalle truppe russe. Che cosa sarebbe capitato adesso? Tutti i visti esteri furono cancellati e dovevamo presentarci alla polizia ogni due o tre giorni. Presto ci fu notificato che avremmo dovuto lasciare il paese. L’ambasciata inglese si stava occupando di evacuare i propri connazionali ma noi, ritenendo che la Lettonia fosse la nostra assegnazione, tentammo tutti i mezzi possibili per rimanervi. Trascorremmo ore ed ore negli uffici governativi, ma senza successo. Alla fine un cablogramma della sede centrale della Società ci incoraggiò ad abbandonare il paese, e accettammo così la terza ed ultima offerta del governo inglese. Col cuore pesante per dover lasciare i fratelli in tempi così difficoltosi il 27 ottobre prendemmo un treno speciale per un viaggio di undici giorni via Mosca e la ferrovia transiberiana, diretti a Vladivostok, dove una nave era pronta per portarci in Australia.

SERVIZIO IN AUSTRALIA

Quando arrivammo a Strathfield, il 12 dicembre, fummo accolti caldamente nella casa Betel ed il nostro servizio quivi è stato un’ulteriore ragione di ringraziamento a Geova. Ho lavorato nella cucina, salvo poche interruzioni, per preparare, cucinare o servire i pasti alla famiglia Betel, per circa ventidue anni fino ad ora. È un grande privilegio poter servire in questo modo poiché la famiglia Betel lavora con impegno ed il suo unico intento è di promuovere gli interessi del Regno.

Eravamo in Australia da circa un mese quando la Società fu messa al bando anche lì. Ufficiali dell’organizzazione di pace e sicurezza invasero la casa e perquisirono tutte le camere. Per più di un anno continuammo a vivere e lavorare nella casa sotto gli occhi di questi ufficiali della pace armati, che erano sempre di guardia. Anche quando fu tenuta la Commemorazione la polizia era presente; finché, nel maggio del 1942, un giorno ci furono date ventiquattro ore per lasciare i locali, che dovevano essere requisiti dai militari.

L’opera era impedita, ma non stroncata. Si continuarono a tenere adunanze nella macchia ed in altri luoghi isolati. Anche la predicazione di casa in casa veniva fatta, ma con la sola Bibbia. Finalmente, il 14 giugno 1943, il bando fu tolto; ma dovettero passare altri sei mesi prima che ci fosse possibile ritornare alla Betel. Che gioia fu quella! Naturalmente ci fu molto da fare, perché i militari non avevano avuto cura della casa come noi, ma era bello essere di nuovo insieme nel servizio come una famiglia.

Dopo più di trent’anni di servizio continuo a Geova, nel 1951 mio marito morì; ma la sua completa devozione a Geova e il suo servizio presso i fratelli sono stati sempre per me fonte di incoraggiamento e di forza. Uno dei suoi ultimi consigli fu questo: “Tieniti stretta all’organizzazione”. Poiché ho fatto questo, il mio servizio ha continuato ad essere motivo di gioia.

Molte cose hanno accresciuta questa gioia. Per esempio, nel 1955, la generosità di un’altra sorella ha permesso che io l’accompagnassi alle assemblee in Europa. Specialmente a Edimburgo e a Londra ho avuto la gioia di incontrare molti dei vecchi compagni di quando feci i primi passi nella verità, alcuni dei quali sono ancora in servizio alla Betel, come servitori di circoscrizione o come pionieri. Un’altra esperienza molto felice è stata l’associazione goduta con i servitori di congregazione venuti alla Scuola di Ministero del Regno da varie parti del paese.

Guardando indietro negli anni, posso dire che mi è stato possibile trovare la più grande gioia nel servizio di Geova in quanto ho seguìto i consigli della sua organizzazione quando ero una giovane donna. Posi gli interessi del Regno al primo posto e svolsi l’opera di pioniera. Questo mi procurò molte altre benedizioni, inclusa quella dei trent’anni di felice servizio alla Betel. Per questo ringrazio Geova e benedico il suo nome. “Poiché l’Eterno [Geova] è buono; la sua benignità dura in perpetuo”.

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