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  • w64 15/10 pp. 613-616
  • Ponete il cuore su preziosi tesori

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  • Ponete il cuore su preziosi tesori
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1964
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  • ESEMPIO ANTICO
  • TRAGICO CAMBIAMENTO DI CONDOTTA
  • SU CHE COSA AVETE POSTO OGGI IL CUORE?
  • CIÒ CHE SI DEVE FARE
  • Avete ‘smesso d’accumularvi tesori sulla terra’?
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1976
  • L’ingannevole potere della ricchezza
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1963
  • ‘Non abbiamo nulla eppure possediamo ogni cosa’
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1976
  • Come potete trovare vera sicurezza?
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1977
Altro
La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1964
w64 15/10 pp. 613-616

Ponete il cuore su preziosi tesori

Quali sono i tesori preziosi e durevoli? Come si possono ottenere e conservare?

IN TUTTE le parti della terra le persone si danno premura di porre il proprio cuore sui tesori o sulle cose materiali di questa vita. Valutano la felicità in lire, nuove automobili e case. Il successo e la sicurezza sono calcolati in base alla ricchezza. Eppure il mondo dell’umanità non è mai stato tanto infelice e non si è mai sentito così incerto. La religione è presentata come la via verso la pace e la sicurezza, e molti seguono zelantemente quella che è considerata religione rispettabile, solo per rimanere delusi nella ricerca di ciò che è soddisfacente e durevole. Perché? È forse perché la maggioranza delle persone cercano un tesoro errato? Qual è realmente il tesoro prezioso che reca pace, sicurezza e, soprattutto, la benedizione e il favore dell’Iddio dell’universo? Per porre il cuore su ciò che è veramente prezioso e conduce alla vita, sarà molto utile esaminare la storia di un popolo che era in relazione di patto con l’Altissimo Dio. Pertanto, esaminiamo la nostra presente condotta alla luce di tale storia.

ESEMPIO ANTICO

La nazione giudaica andò in schiavitù nel 607 prima dell’Èra Cristiana e per settant’anni servì sotto il pesante giogo di Babilonia. Ora era giunto il tempo in cui doveva essere liberata dalla schiavitù e partire dal paese di prigionia per tornare a Gerusalemme a ricostruire il tempio per l’adorazione di Geova. Era questa una cosa facile per loro? No, ci voleva fede in Geova per abbandonare il paese dell’esilio. A quel tempo la maggioranza degli Israeliti erano nati a Babilonia e avevano adempiuto il comando di Geova riportato in Geremia 29:5-7 (VR): “Fabbricate delle case e abitatele; piantate de’ giardini e mangiatene il frutto; prendete delle mogli e generate figliuoli e figliuole; . . . Cercate il bene della città dove io vi ho fatti menare in cattività”. Per molti essa era la sola casa che conoscevano, la sola sicurezza che avevano in senso materiale. Perciò sorse la domanda: Avrebbero dato ascolto all’invito di andare a Gerusalemme negli interessi dell’adorazione di Geova? Avrebbero abbandonato casa, amici e beni materiali per percorrere centinaia di chilometri e recarsi in un paese che molti di loro non conoscevano e non avevano mai visto, a costruire il tempio di adorazione del vero Dio, Geova?

Molti di loro lo fecero. Essi furono incoraggiati, e senza dubbio questo li riempì di zelo e li aiutò a prendere la loro decisione. Perfino il re Ciro di Persia li esortò, e anche gli abitanti del paese li incoraggiarono. “E tutti i loro vicini d’ogn’intorno li fornirono d’oggetti d’argento, d’oro, di doni in natura, di bestiame . . . Il re Ciro trasse fuori gli utensili della casa dell’Eterno . . . [e] li consegnò a Sceshbatsar, principe di Giuda”. (Esd. 1:6-8, VR) Così con argento e oro e parole di incoraggiamento intrapresero il lungo e pericoloso viaggio. Essi avevano luminose speranze, le cose si prospettavano buone, e davanti a loro era aperta la via dell’adorazione di Geova Dio nel suo tempio di Gerusalemme. Tale privilegio e onore era davvero un prezioso tesoro che poteva recare durevoli benefici a coloro che lo cercavano.

TRAGICO CAMBIAMENTO DI CONDOTTA

Ma a Gerusalemme accadde qualcosa che cambiò la situazione, e la loro fede si indebolì. Perdettero di vista lo scopo per cui erano andati tanto lontano. Non passò molto tempo prima che sorgesse opposizione nell’opera di costruzione, poiché leggiamo: “Allora la popolazione del paese si mise a scoraggiare il popolo di Giuda e ad intimidirlo, affinché cessasse di costruire. Inoltre cercarono di accaparrarsi contro di loro la complicità di alcuni funzionari del re per mandare a monte il loro disegno”. (Esd. 4:4, 5, Na) Le cose non erano più tanto facili. Non avevano le comodità delle loro case a Babilonia, e gli abitanti non davano loro oro e argento per incoraggiarli e finanziare il servizio di Geova mentre ricostruivano il suo tempio, ma invece le persone dei dintorni erano ostili. Vi era opposizione, ed era difficile andare avanti, e mentre le loro menti erano distolte dal lavoro che stavano facendo, dal vero scopo per cui erano venuti, i loro pensieri andarono senza dubbio ai “bei giorni passati” a Babilonia. Questo ci fa ricordare una situazione molto simile che si era verificata ai giorni dei loro antenati dopo che erano partiti dall’Egitto. — Eso. 16:1-3.

Dopo alcuni anni il profeta Aggeo, vedendo ciò che accadeva, fu spinto da Dio a fare alcune appropriate domande e a dare alcuni buoni consigli: “È egli il tempo per voi stessi d’abitare le vostre case ben rivestite di legno, mentre questa casa giace in rovina? . . . Voi v’aspettavate molto, ed ecco v’è poco; e quando l’avete portato in casa, io ci ho soffiato sopra. Perché? dice l’Eterno degli eserciti. A motivo della mia casa che giace in rovina, mentre ognun di voi si dà premura per la propria casa. Perciò il cielo, sopra di voi, è rimasto chiuso, si che non c’è stata rugiada, e la terra ha ritenuto il suo prodotto”. (Aggeo 1:3-11, VR) Sì, ciascuno di loro si dedicò alle proprie occupazioni materialistiche, e perdette il favore di Geova. Cominciarono a confidare nelle ricchezze, cercarono la sicurezza nelle case, nella terra e nelle cose materiali, e perdettero la gioia, lo zelo per il servizio di Geova e la fede. Cominciarono a cercare un tesoro materialistico.

SU CHE COSA AVETE POSTO OGGI IL CUORE?

Se foste vissuti ai giorni del ritorno dalla prigionia, che cosa avreste fatto? Si può rispondere meglio a tale domanda rispondendo a una domanda simile: Che cosa fate oggi? Per che cosa vi date premura? È bene che ciascuno di noi esamini il suo modo d’agire, per non cadere nello stesso laccio in cui caddero i Giudei dell’antichità.

Una volta il grande insegnante Gesù disse: “Il mio cibo è che io faccia la volontà di colui che mi ha mandato”. (Giov. 4:34) È questa la vostra attitudine? O riscontrate di essere così occupati con le cose materiali della vita da non avere che poco tempo, se non niente, da dedicare a Dio? Questo è un mondo che si muove e vive in fretta; sì, ci ‘diamo premura’ in senso letterale: ma per che cosa ci diamo premura? Molti pensano che il modo per ottenere vera felicità sia quello di accumulare ricchezze, come i Giudei che tralasciarono di costruire il tempio per l’adorazione di Geova per costruire case e cose materiali per loro stessi. Ma il cristiano apostolo Paolo sapeva che le cose stavano diversamente, e i suoi saggi consigli ci sono pervenuti attraverso i secoli: “Quelli che hanno determinato d’arricchire cadono in tentazione e in un laccio e in molti desideri insensati e dannosi, che immergono gli uomini nella distruzione e nella rovina”. (1 Tim. 6:9, 10) Com’è dunque vero che non le cose materiali, ma piuttosto “la benedizione del Signore arricchisce e con essa non si prova più pena”. — Prov. 10:22, Na.

Oggi molti, come i Giudei che cominciarono così bene, pieni di zelo e di buone intenzioni, sono caduti lungo la via. Sì, come la nazione d’Israele, hanno trascurato le cose spirituali per le cose materiali. Di conseguenza hanno perduto il vero, prezioso tesoro. Hanno perduto il favore di Geova, la gioia del servizio se n’è andata e non hanno vera felicità nella vita. Riscontrano di non avere la forza di continuare, e questo è da aspettarsi perché Dio dà forza solo a quelli che gli sono fedeli. — Isa. 40:31; Neem. 8:10.

Siete voi tra coloro che hanno trascurato le cose spirituali per le cose materiali della vita? Siete voi tra coloro che cominciarono il servizio di Geova, sì, si battezzarono anche per simboleggiare la loro dedicazione a Lui, e forse ricevettero privilegi e responsabilità nell’organizzazione di Geova, ma poi cominciarono a ‘darsi premura per la propria casa’ anziché cercare prima il regno di Dio? Forse in principio quando cominciaste andava tutto bene, ed eravate felici nel servizio di Dio, ma poi sorse l’opposizione. I vostri familiari si opposero, o i colleghi di lavoro o i vicini divennero ostili. Non era più tanto facile. Quindi vi fu offerto quel nuovo lavoro, una paga maggiore, ulteriori opportunità, e così a poco a poco vi allontanaste, presi nel laccio del materialismo. Se vi è accaduto questo, date ascolto alle parole del profeta di Dio e seguite l’esempio dei molti Giudei che nel sesto secolo avanti Cristo lo ascoltarono. È necessario infatti che noi tutti, non importa chi siamo e dove siamo, consideriamo la nostra situazione alla luce della Parola di Dio, affinché facciamo sentieri diritti per i nostri piedi e riceviamo e conserviamo la benedizione che deriva dal cercare i veri tesori che menano alla vita.

CIÒ CHE SI DEVE FARE

“Ponete il cuore alle vostre vie”, ammonì Geova mediante il profeta Aggeo. “‘Salite al monte, e dovete portare il legname. Ed edificate la casa, affinché io prenda piacere in essa e sia glorificato’, ha detto Geova”. (Aggeo 1:7, 8) Ciò significa: ‘Impegnatevi nel servizio di Geova e mettete al primo posto gli interessi del Regno’. La prima cosa nella vostra vita dovrebbe essere l’edificazione della vera adorazione, non la costruzione della vostra propria casa, di un futuro o di una posizione in questo mondo. Ricordate le parole di Gesù: “Continuate dunque a cercare prima il regno e la sua giustizia, e tutte queste altre cose vi saranno aggiunte”. (Matt. 6:33) Questo vecchio mondo con tutti i suoi scintillanti beni materiali passerà presto, quindi perché ‘porre il cuore’ su ciò che alla fine non vi recherà nulla? Come spiega l’apostolo Giovanni: “Il mondo passa e pure il suo desiderio, ma chi fa la volontà di Dio rimane per sempre”. (1 Giov. 2:17) Sì, “ponete il cuore alle vostre vie” e cercate Geova per avere la forza di servirlo. Abbiate la stessa attitudine mentale del re Davide, che osservò “l’uomo che non avea fatto di Dio la sua fortezza, ma confidava nell’abbondanza delle sue ricchezze”, e quindi disse di sé: “Ma io sono come un ulivo verdeggiante nella casa di Dio; io confido nella benignità di Dio in sempiterno”. — Sal. 52:7, 8, VR.

Pensate alla situazione che esisteva al tempo della restaurazione. Com’erano felici i Giudei che erano stati liberati dalla schiavitù per servire Geova Dio! Essi lavoravano insieme per una comune e nobile causa, la costruzione del tempio di Geova Dio, ed erano uniti nell’amore e nel proposito. Ma quando cominciarono a darsi “premura per la propria casa” divennero divisi, egoisti, infelici e senza fede. Soprattutto, perdettero il favore di Geova e, anziché felicità e sicurezza, trovarono amarezza, siccità, fame e altre sofferenze. Dando ascolto ai consigli del profeta Aggeo, molti di loro ritrovarono la felicità tornando al servizio di Geova nel tempio.

Così oggi anche voi potete ritrovare la felicità volgendovi con zelo all’adorazione di Geova. Quanta felicità troviamo veramente nelle ricchezze terrene? Forse solo un fuggevole momento, e quindi ci si “dà premura” per ottenerne ancora di più. Il saggio re Salomone, dopo aver posto il cuore nella ricerca del valore delle ricchezze materiali e dei tesori terreni, ci dice che, dopo averne ottenuti di più ed essere divenuto più grande di coloro che gli stavano dinanzi, trovò che “tutto era vanità e un correr dietro al vento”. (Eccl. 2:1-11, VR) Le migliaia di persone in tutto il mondo che soffrono di malattie mentali, ulcere e altri mali dovuti allo sforzo di cercare tesori terreni attestano quanto sia stolto cercare la felicità per mezzo delle ricchezze.

Pensate alla gioia che deriva dal cercare unitamente la compagnia del popolo di Dio oggi. Quanto è molto meglio assistere alle adunanze dei testimoni di Geova, circondati da pacifici amanti di Dio e del prossimo, ascoltare i buoni e salutari consigli scritturali, che fare lavoro straordinario, solo per pagare una nuova casa, una nuova macchina o un nuovo apparecchio televisivo. Ricordate le parole di Gesù: “Tenete i vostri occhi aperti e guardatevi da ogni sorta di concupiscenza, perché anche quando una persona ha abbondanza la sua vita non dipende dalle cose che possiede”. (Luca 12:15) La vera felicità e gioia provengono dall’interno, dal cuore, non dall’esterno, dai possedimenti materiali. La consapevolezza di fare la volontà di Dio e di avere il suo favore reca vera sicurezza e pace mentale. Il tesoro del servizio del Regno, predicare di casa in casa, aiutare il prossimo ad apprendere la via della vita, associarsi al popolo di Dio sono tutte cose che costituiscono certamente un durevole e perenne tesoro molto superiore a qualsiasi cosa che possa essere recata dalle ricchezze materiali. E ricordate che esse recano con sé la benedizione di Geova che “arricchisce”.

Così, benché molti siano caduti nel laccio del materialismo ed abbiano posto il cuore nei tesori del mondo, non è troppo tardi per volgersi a Geova e servirlo. V’è ancora tempo per cominciare ad accumulare tesori in cielo. Gesù disse: “Smettete d’accumularvi tesori sulla terra, dove la tignola e la ruggine consumano, e dove i ladri sfondano e rubano. Piuttosto accumulatevi tesori in cielo . . . Poiché dove è il tuo tesoro, ivi è anche il tuo cuore”. (Matt. 6:19-21) Considerate l’esempio che abbiamo trattato in questo articolo e considerate i risultati. Alcuni si volsero indietro, ‘posero il cuore alle loro vie’ e ricevettero la benedizione di Geova. (Aggeo 2:15-19) Fate la stessa cosa che fecero quei saggi Giudei, e seguite anche il consiglio dell’apostolo Paolo: ‘Fate il bene, siate ricchi di opere eccellenti, siate disposti a dare, pronti a condividere, tesoreggiando sicuramente per voi stessi un eccellente fondamento per il futuro, onde afferriate fermamente la vera vita’. (1 Tim. 6:18, 19) La vera vita? Sì, una vita piena nel servizio di Dio ora e la vita eterna nel nuovo mondo di giustizia. Quindi siate equilibrati in questo materialistico vecchio mondo e “ponete il cuore”, non sui tesori materialistici, ma sui preziosi tesori relativi alla rivendicazione del nome di Dio e agli interessi del suo Regno. Allora non sarete presi nel laccio del materialismo, ma otterrete e conserverete la benedizione di Geova e afferrerete la vera vita, che vi recherà gioia e contentezza ora, e per sempre nel mondo avvenire.

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