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  • w72 1/8 pp. 457-463
  • Impariamo dal grande Insegnante

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  • Impariamo dal grande Insegnante
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1972
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  • TROVIAMO “I TESORI DELLA SAPIENZA E DELLA CONOSCENZA”
  • SIETE REALMENTE UN SUO DISCEPOLO?
  • COME SEGUIRE IL SUO CONSIGLIO DI NON SPOSARSI
  • CIÒ CHE GESÙ INSEGNÒ CIRCA IL MATRIMONIO E I GENITORI
  • FATE DISCEPOLI CRISTIANI DEI VOSTRI FIGLI
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    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1977
  • Perché Gesù era un grande Insegnante
    Impariamo dal grande Insegnante
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    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1970
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1972
w72 1/8 pp. 457-463

Impariamo dal grande Insegnante

1. Perché l’imparare dovrebbe essere dilettevole per persone di ogni età?

SIA che siamo giovani o che siamo vecchi, l’imparare può essere — e dovrebbe essere — dilettevole. Perché? Perché l’imparare apre le finestre della mente, è il nemico della monotonia e del tedio. C’è tanto da imparare. La terra intorno a noi è piena di persone interessanti, di luoghi interessanti, di sorprendenti varietà di creature e piante. Sì, la terra, per non menzionare i cieli stellati di sopra, è un ricco deposito di conoscenza. Contiene soggetti per uno studio che potrebbe durare mille vite e più. — Prov. 9:9.

2. Come risultato dell’imparare, quale capacità dovremmo cercar di acquistare, e perché?

2 Ma noi possiamo fare più che semplicemente imparare intorno alle cose. Imparando, possiamo acquistare la capacità di fare le cose, per noi stessi e per altri, e la vita, dopo tutto, è fatta di azioni. Ecco di nuovo che le cose che gli uomini possono imparare a fare sono quasi infinite. Non può esserci dubbio in proposito, imparando possiamo arricchirci immensamente, moltiplicare mille volte gli interessi e le gioie della vita. — Eccl. 3:12.

TROVIAMO “I TESORI DELLA SAPIENZA E DELLA CONOSCENZA”

3. Quanto è importante che impariamo?

3 Ma, una cosa della massima importanza per tutti noi è che l’imparare può significare la differenza fra la vita e la morte. In Proverbi 8:35, 36, l’ispirato scrittore personifica la sapienza come se dicesse: “Poiché chi mi trova [la sapienza] per certo troverà la vita, e otterrà buona volontà da Geova. Ma chi mi perde fa violenza alla sua anima; tutti quelli che mi odiano intensamente son quelli che in effetti amano la morte”. Volete trovare la vita? Quindi avete bisogno di trovare la sapienza. Come? Dove? Il Figlio di Dio ci mostrò la via quando disse: “Questo significa vita eterna, che acquistino conoscenza di te, il solo vero Dio, e di colui che tu hai mandato, Gesù Cristo”. — Giov. 17:3.

4. (a) Da chi viene ogni vera conoscenza, e perché? (b) Che cosa ci dice Colossesi 2:3 circa il Figlio di Dio?

4 Geova Dio, che creò l’universo e tutto ciò che è in esso, è la vera Fonte di ogni sapere. Egli conosce tutto ciò che c’è da conoscere assai più di quanto possiamo mai imparare. Ma Dio ha provveduto il mezzo per farci imparare le cose più importanti. (Prov. 2:6) Nella sua Parola, la Bibbia, ci dà le cose da apprendere che saranno di maggiore importanza per la nostra felicità presente e futura. Ci ha costituito un grande Insegnante, il suo proprio Figlio, Cristo Gesù. Di lui, Colossesi 2:3 dice in modo significativo: “Attentamente occultati in lui son tutti i tesori della sapienza e della conoscenza”. Che cosa significa questo?

5, 6. (a) Quanto è estesa la conoscenza di Gesù? (b) In che modo Gesù impiegò quella conoscenza per recare beneficio al genere umano, come spiegano gli scritti dell’apostolo Giovanni?

5 Siccome Gesù è il primogenito Figlio di Dio, conosce il Padre meglio di qualsiasi altro. Di tutti i figli di Dio, solo di questo Figlio può dirsi che “per mezzo di lui tutte le altre cose furono create nei cieli e sulla terra”. (Col. 1:15, 16) Per questa ragione Gesù ha una conoscenza della storia universale superata solo da quella del Padre suo. Egli conosce le vie del Padre suo meglio di qualsiasi altro. Uno degli scopi per cui venne sulla terra fu quello d’aiutare gli uomini a conoscere Dio meglio di quanto non l’avessero mai conosciuto. Come dice l’apostolo Giovanni: “E la Parola è divenuta carne e ha risieduto fra noi, e noi abbiamo visto la sua gloria, una gloria tale che appartiene a un figlio unigenito da parte di un padre; ed egli era pieno d’immeritata benignità e di verità. Nessun uomo ha in nessun tempo veduto Dio; l’unigenito dio [cioè Gesù Cristo] che è nella posizione del seno presso il Padre è colui che l’ha spiegato”. — Giov. 1:14, 18.

6 Gli insegnamenti di Gesù aprirono la mente degli uomini perché imparassero meravigliose verità che non erano mai state comprese. Quegli insegnamenti erano in effetti di Dio, poiché Gesù disse: “Le cose che io ho viste presso il Padre, le dico; . . . Le cose che vi dico non le dico da me stesso; ma il Padre che rimane unito a me fa le sue opere”. (Giov. 8:38; 14:10) Oggi possiamo ringraziare Dio che fece narrare agli uomini la vita, le opere e le parole del suo Figlio per nostro beneficio così che oggi possiamo anche imparare da questo grande Insegnante che Dio provvide.

7. Paragonate l’insegnamento impartito ora da Gesù a quello del re Salomone.

7 L’opera d’insegnamento di Gesù non finì con la sua morte da uomo. Risuscitato e tornato in cielo, egli siede alla destra di Dio come l’unto Re di Geova. Matteo 12:42 riferisce che Gesù disse che la regina del meridione fece un viaggio dai confini della terra per udire la sapienza del re Salomone, ma Gesù aggiunse: “Ecco, qui c’è più di Salomone”. Il re Salomone, quando era fedele, insegnò al suo popolo saggi proverbi, detti e giudizi. Il più grande Salomone, Cristo Gesù pure insegna a tutti quelli che si volgono a lui con fede accettando la sua norma regale. — Giov. 14:25, 26.

8. (a) Perché si può dunque dire di Gesù che “attentamente occultati in lui son tutti i tesori della sapienza e della conoscenza”? (b) Perché questo non sminuisce la posizione del Padre suo?

8 Vediamo dunque perché può dirsi che “attentamente occultati in lui son tutti i tesori della sapienza e della conoscenza”? Perché Gesù è il personaggio chiave nella rivelazione e nell’adempimento di tutti i propositi di Dio. Ecco perché l’apostolo Paolo poté anche parlare di Gesù come della “potenza di Dio e sapienza di Dio”. Sì; poiché il saggio proposito di Dio è potentemente manifestato per mezzo di questo Figlio ed è in lui riassunto, Gesù è davvero “divenuto per noi sapienza di Dio, e giustizia e santificazione e liberazione mediante riscatto”. (1 Cor. 1:24, 30) Diminuisce questo in alcun modo la posizione del Padre suo quale Dio Onnisapiente? Niente affatto. Poiché adempiendo il proposito di Dio e servendo quale grande Insegnante, Cristo Gesù fa di continuo rivolgere l’attenzione al vero Dio e onora il suo Nome. Egli ci conduce a Dio.

9. Leggete e spiegate il significato di Proverbi 8:35, 36 in relazione al Figlio di Dio.

9 Ricordate, ora, che nel libro di Proverbi, capitolo 8, è rappresentato che la sapienza dice: “Chi mi trova per certo troverà la vita”. Siccome la sapienza trova nel Figlio di Dio la sua personificazione, Gesù poté dire essenzialmente la stessa cosa, cioè: “Io sono la via e la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me”. (Giov. 14:6) Vogliamo trovare la sapienza che conduce alla vita? Dobbiamo quindi imparare da questo grande Insegnante che Dio ha costituito per noi. Non c’è altra via. Non imparare da lui significa, come il proverbio continua ad affermare, ‘far violenza alla nostra anima’ e significherebbe ‘amare la morte’. — Prov. 8:35, 36.

SIETE REALMENTE UN SUO DISCEPOLO?

10. Quali sono alcune cose che abbiamo imparate dal grande Insegnante, e che effetto hanno avuto sulla nostra veduta del futuro?

10 Avete imparato da questo grande Insegnante? Ne abbiamo avuto tutti l’opportunità. Quelli che hanno colto tale opportunità hanno imparato quali sono la volontà e le vie di Dio, quali sono le sue norme, come devono condursi verso di lui e verso altri, come vivere una vita pura e morale. A causa di ciò che hanno imparato da Gesù hanno una chiara speranza per il futuro, in realtà, una luminosa speranza di vita in un giusto nuovo ordine.

11. Con chi ci ha insegnato Gesù a condividere questa speranza?

11 Ma Gesù ci ha anche insegnato a condividere questa speranza con altri, con la nostra famiglia, con i nostri amici e con le persone in genere, in qualsiasi luogo. Infatti, oltre a questa primaria cura per la sua congregazione, che è per lui simile a una sposa, Gesù dirige personalmente la più grande campagna educativa di tutta la storia umana, facendo predicare la buona notizia del suo regno in tutta la terra abitata e sovrintendendo all’opera di fare discepoli che ha già influito sulla vita di milioni di persone. — Atti 1:8; Matt. 28:19, 20.

12. Che cosa significa essere vero discepolo di Gesù?

12 Se abbiamo imparato da questo grande Insegnante, egli ci ritiene quindi responsabili di mostrarci suoi veri discepoli. Sei tu un vero discepolo? Come mostri di esserlo? Essere suo vero discepolo significa vivere una vita simile alla sua, una vita in piena armonia con l’ispirata Parola di Dio, una vita che rifletta i frutti dello spirito santo di Dio e rechi onore al nostro Padre celeste. Significa amare i nostri fratelli con un amore simile a quello di Cristo, facendo tutto il possibile per aiutarli a ottenere la vita. Significa anche essere predicatori della buona notizia verso quelli del mondo del genere umano che non sono ancora nostri fratelli e partecipare all’opera di far discepoli di tutti quelli che sono disposti a farsi insegnare. Come conosciamo la via giusta per fare tutto questo? La conosciamo a causa dell’esempio personale che Gesù diede sulla terra quale grande Insegnante. — Giov. 15:8, 12.

COME SEGUIRE IL SUO CONSIGLIO DI NON SPOSARSI

13. (a) In vista di quale meta Gesù incoraggiò a non sposarsi? (b) Su quale vantaggio che hanno i non sposati richiamò l’attenzione Paolo?

13 Da uomo, Gesù si dedicò con tutta la mente e con tutto il cuore all’opera che il Padre suo gli aveva dato da fare, quella di rivendicare il nome di Dio e di provvedere un riscatto per il genere umano. Egli non si sposò. Disse che ‘alcuni uomini si rendevano eunuchi a causa del regno dei cieli’. Perfino incoraggiò questa condotta di non sposarsi, dicendo: “Chi gli può far posto gli faccia posto”. (Matt. 19:10-12) Il suo apostolo, Paolo, similmente incoraggiò a non sposarsi in modo da poter rivolgere la propria attenzione, senza distrarsi, alle “cose del Signore”. Paolo mostrò che, per il cristiano, il non sposarsi può presentare un vantaggio rispetto al matrimonio, a causa della maggiore libertà che consente di avere. — 1 Cor. 7:32-35.

14. (a) Per determinare se una persona non sposata segue realmente il consiglio di Gesù e di Paolo, che cosa dovrebbe considerare? (b) In che modo alcune persone non sposate hanno impiegato la loro condizione di non sposati con molto profitto?

14 Forse voi non siete sposati. Significa questo che seguite il consiglio di Gesù e di Paolo? Non necessariamente. Sorge la domanda: Che cosa fate nel vostro stato di non coniugati? Come usate la vostra libertà? La usate come disse Paolo, nella “costante assiduità verso il Signore”, essendo ansiosi delle cose spirituali anziché delle cose materiali? (1 Cor. 7:35) Vi mantenete spiritualmente forti con il serio studio e la considerazione della Bibbia con altri? Contribuite al benessere spirituale di altri, aiutandoli a produrre i frutti dello spirito di Dio, e date in questo un buon esempio voi stessi? Quale servizio rendete alla congregazione di cui Gesù Cristo è il Capo? Quale servizio rendete a quelli fuori della congregazione, a quelli del mondo del genere umano? Alcune persone non sposate rendono oggi eccellenti servizi entro le congregazioni locali; altre prestano servizio nelle case Betel della Società Torre di Guardia in tutta la terra. Altri svolgono l’opera di predicazione a pieno tempo come pionieri e alcuni fanno servizio come missionari in campi remoti. Mettendo tutto il cuore nelle cose spirituali, essi danno prova di ‘far posto’ allo stato di celibi o nubili nel senso espresso da Gesù. Hanno ottenuto ricche benedizioni. Non hanno nulla di cui rammaricarsi.

CIÒ CHE GESÙ INSEGNÒ CIRCA IL MATRIMONIO E I GENITORI

15. Come possono le coppie di sposi mostrare d’essere devoti discepoli del grande Insegnante?

15 Molti altri testimoni di Geova sono sposati. Li rende ciò meno veri discepoli del grande Insegnante? No, poiché molti degli apostoli di Gesù erano pure sposati. (1 Cor. 9:5) Di nuovo si presenta la domanda: Che cosa fanno nel loro stato di persone coniugate? Alcune coppie di sposi fanno eccellenti servizi in congregazioni locali, in case Betel o nell’attività di evangelizzazione, compreso il servizio in paesi esteri. Essi mostrano d’essere veri discepoli mediante la vita che conducono nel servizio a Dio e al suo Figlio, mediante il loro amore verso i fratelli e mediante la loro compassione verso le persone simili a pecore nel mondo del genere umano a cui portano la Parola della vita. — Filip. 2:12-16.

16. Come considerò Gesù il fatto d’essere genitori in relazione con il fare discepoli?

16 Alcune di queste persone sposate non hanno figli; altre sì. Che abbiano figli rende quei genitori meno veri discepoli del grande Insegnante che non le persone non coniugate o le persone sposate senza figli? Niente affatto. Come abbiamo visto, Gesù, personalmente e per mezzo del suo apostolo Paolo, mostrò che il cristiano che non si sposava aveva un certo vantaggio rispetto al cristiano che si sposava. D’altra parte, Gesù lasciò che le persone sposate decidessero interamente per loro conto se avere figli, senza esortarle né in un senso né nell’altro.

17. (a) Qual è dunque il significato della dichiarazione di Gesù riportata in Matteo 24:19? (b) Ma da che cosa devono guardarsi tali donne?

17 Ma, chiederete, nella sua profezia circa la grande tribolazione, non disse Gesù: “Guai alle donne incinte e a quelle che allattano un bambino in quei giorni”? (Matt. 24:19) È vero; poiché nella sua prima applicazione questa profezia si riferì alla tribolazione che si abbatté sulla città di Gerusalemme e sulla provincia della Giudea. Quelli che volevano scampare alla desolazione avvenire dovettero fuggire da quella zona ai monti. L’indugio non era saggio, era pericoloso. Che sarebbe accaduto se alcune donne cristiane avessero rimandato la partenza e quindi si fossero trovate incinte o con un bambino lattante al tempo in cui l’opportunità di fuggire non fosse che del tutto scaduta? Si sarebbero quindi trovate in circostanze difficili. Ma nell’adempimento moderno, la fuga non avviene da una città o provincia letterale con una fuga fisica verso monti letterali. È una fuga spirituale, una completa separazione dalla Gerusalemme antitipica, la cristianità, e anche da tutta la simbolica Babilonia la Grande, di cui la cristianità fa parte, poiché queste son tutte condannate a subire la desolazione nella tribolazione avvenire. In questo più grande adempimento della profezia di Gesù il messaggio è ancora lo stesso: non rimandate la partenza dalla Gerusalemme antitipica, la cristianità. Comunque, oggi questo non richiede nessun effettivo movimento in senso geografico. Le donne incinte o quelle che hanno bambini piccoli non sono invitate a fare un viaggio letterale e in questo senso non sono in nessun particolare svantaggio quando si tratta di compiere la necessaria partenza spirituale dalla cristianità e da tutta Babilonia la Grande. Ma se permettono che interessi familiari le tengano così occupate che manchino di coltivare una buona relazione con Geova, questa è un’altra questione. Per tali donne e per tutti gli altri, si tratta di questo: Non ritardate la vostra fuga spirituale dalla zona di pericolo, poiché se aspettate, qualche imprevista circostanza futura può renderla assai più difficile.

18. (a) In tutte le Scritture, come vengono considerati i genitori? (b) Perché questo non significa che quelli che hanno famiglia possano svolgere gli stessi tipi di servizio che altri sono in grado di svolgere? (c) In qualunque circostanza ci troviamo, come dovremmo tutti servire Dio e il suo Figlio?

18 La Parola di Dio dice che “i figli sono un’eredità da Geova; il frutto del ventre è una ricompensa”. (Sal. 127:3-5) Questo è ancora vero. I genitori sono onorati in tutte le Scritture; il grande Insegnante mandato da Dio non disse nulla per diminuire tale onore. D’altra parte, è evidente che quando si compie un certo lavoro, come quello che compì l’apostolo Paolo, che richiedeva di fare lunghi viaggi e lunghe ore di predicazione e d’insegnamento ai discepoli e ad altri, sarebbe virtualmente impossibile compiere tale lavoro dovendo badare a una famiglia numerosa. Quindi, nella misura in cui i cristiani sposati possono controllare la situazione, si tratta della fase del servizio di Dio per cui cercano di rendersi disponibili, o di ciò che pensano sia loro consentito dalle circostanze. Ma qualunque cosa cerchiamo, o in qualsiasi circostanza siamo o verremo a trovarci, dovremmo servire Dio e il suo Figlio con tutto il cuore. Questo ci assicurerà che siamo veri e fedeli discepoli del grande Insegnante. — Luca 10:27.

FATE DISCEPOLI CRISTIANI DEI VOSTRI FIGLI

19. Oltre che essere un privilegio, che cos’altro comporta l’essere genitori? Spiegate.

19 È vero che essere un genitore è un privilegio che viene da Dio. Ma comporta anche una grave responsabilità, e pure questo viene da Dio. Con la nascita di un bambino ha inizio ciò che un padre chiamò “un piano ventennale”, aver cura del figlio finché non raggiunga l’età adulta. Questo non è un compito facile. Sarebbe arduo calcolare tutto il tempo, il denaro e la fatica che ci vogliono per badare a un figlio, mantenerlo pulito, provvedergli abitazione, vestiario, alimentazione, proteggendolo dai danni, avendone cura durante le malattie e provvedendogli istruzione. È un grosso investimento, che richiede molto amore e sacrificio. E le attuali circostanze sulla terra — l’aumento dei delitti, della delinquenza minorile, le incerte condizioni economiche — tutto accresce la seria preoccupazione con cui le persone coniugate possono considerare la prospettiva dell’allevamento dei figli.

20. Perché le responsabilità di un genitore non sono adeguatamente adempiute solo badando che un figlio abbia il necessario fisicamente e riceva un’istruzione?

20 Oggi nel mondo molti genitori sono contenti d’aver cura del corpo del loro figlio e dello sviluppo delle sue facoltà mentali mediante l’istruzione. Ma è tutta qui la nostra responsabilità? Niente affatto. Se siamo discepoli del grande Insegnante sappiamo che la crescita di un figlio con un corpo sano e una mente bene educata ha poco valore se la mente diviene corrotta e il cuore non è fedele, non è giusto. I genitori che sinceramente vogliono dare al loro figlio un’eccellente inizio nella vita non trascureranno questo in maniera imprevidente.

21. (a) Se i figli devono divenire discepoli di Gesù Cristo, che cosa devono fare i loro genitori? (b) Quante volte è necessario considerare con un figlio la veduta cristiana delle pratiche mondane?

21 Genitori, assolvete la vostra responsabilità? Fate discepoli dei vostri figli? Li conducete al grande Insegnante perché siano da lui istruiti nella sapienza che conduce alla vita eterna? (Luca 18:15, 16) Non pensate che i vostri figli divengano naturalmente discepoli solo perché lo siete voi genitori. Essi non diverranno seguaci di Gesù Cristo a meno che non lo insegnate loro. Prima o poi i vostri figli verranno in contatto con altri fuori della vostra casa. Verranno in contatto con altri fanciulli nel vicinato e a scuola. Impareranno intorno al grande Insegnante da quei ragazzi? Sappiamo bene quello che accade. Udranno persone che usano un linguaggio sordido, che mentono; vedranno persone che hanno una cattiva morale, persone le cui vie rappresentano le opere della carne decaduta, non i frutti dello spirito di Dio. Avete preparato a ciò i vostri figli, li avete aiutati ad avere la forza spirituale di cui hanno bisogno per resistere all’infezione di tali cose? Potete dire: ‘Sì, ho parlato con mio figlio di questi pericoli’. Ma, quanto spesso hai fatto questo? Una volta? Due volte? Alcune volte? Ricorda che tuo figlio affronterà alcune di queste cose non una volta, due volte o alcune volte, ma ripetute volte, un giorno dopo l’altro. Per resistere a questa pressione quotidiana e non cedere, tuo figlio o tua figlia ha bisogno di rinnovare la sua prospettiva e la sua forza spirituali con una regolarità che permetta di far fronte a tale pressione. Il genitore amorevole provvede tale aiuto.

22. Come si possono fortificare i figli perché resistano alle prove che sorgono a scuola?

22 Probabilmente a scuola i vostri figli udranno la teoria dell’evoluzione; forse saranno messi sotto pressione onde manifestino lo spirito del nazionalismo; possono esser tentati di seguire le cerimonie della falsa religione e altre celebrazioni di origine pagana. Sono i vostri figli pronti ad affrontare queste prove e a rimanere fedeli agli insegnamenti del grande Insegnante e del Padre suo, Geova Dio? Li avete preparati a questo? O aspettate fino al giorno in cui vostro figlio verrà a casa piangendo perché una di queste cose si presentò a scuola ed egli non vi era preparato, si sentì confuso, spaventato e forse fece qualche cosa che sospetta sia errata? Capite quale sconvolgente effetto questo può avere nella mente di un fanciullo. Siate misericordiosi verso i vostri figli. Voi avete vissuto abbastanza per sapere quali problemi è quasi certo che sorgano nella vita di vostro figlio. Aiutate amorevolmente vostro figlio a conoscere ciò che il suo Padre celeste vuole che faccia. Edificate in vostro figlio il desiderio di piacere a Geova Dio al di sopra di tutti gli altri, onde capisca che ciò che realmente conta è l’opinione che Dio ha di noi. — Prov. 29:25; Sal. 119:11.

23. (a) In che modo i genitori cristiani hanno un vantaggio rispetto a quelli guidati solo dalla sapienza mondana? (b) Perché abbiano successo nella vita, di che cosa hanno bisogno i figli, e quando?

23 Come discepoli del grande Insegnante, voi genitori cristiani avete un enorme vantaggio rispetto a quelli che sono guidati solo dalla sapienza mondana. Essi non hanno la sapienza, il conforto e l’incoraggiamento che vengono dalla Parola di Dio. Voi genitori cristiani sapete di poter fare affidamento sul sostegno di Dio mentre adempite la parte assegnatavi come provveditori, protettori, educatori e istruttori dei vostri piccoli. Sapete che non è giusto pensare d’aver fatto il vostro dovere dopo aver provveduto ai vostri figli di che mangiare, di che vestirsi e di che coprirsi, e dopo averli mandati a scuola. Sapete che i vostri figli, per avere successo nella vita, hanno bisogno di una guida e di princìpi morali. E devono cominciare a impararli dalla tenera età, perché abbiano la guida e la protezione di cui hanno bisogno.

24. Come i Proverbi mettono in risalto l’importanza di impartire al fanciullo il giusto addestramento?

24 La Parola di Dio ci dice: “Addestra il ragazzo secondo la via per lui; pure quando sarà invecchiato non se ne dipartirà”. (Prov. 22:6) D’altra parte, dice che “il ragazzo lasciato senza freno farà vergogna a sua madre” e che “il figlio stupido è una vessazione per suo padre e un’amarezza per colei che l’ha partorito”. (Prov. 29:15; 17:25) La stupidità, naturalmente, è l’opposto della sapienza. E se i genitori non fanno lo sforzo di condurre i loro figli al grande Insegnante, colui nel quale sono ‘attentamente nascosti tutti i tesori della sapienza e della conoscenza’, non hanno essi una grave responsabilità se i loro figli seguono una condotta insensata, stupida, come quella di questo mondo? Sì, possono accadere e in effetti accadono cose strazianti quando un ragazzo non ha ricevuto aiuto o quando non l’ha ricevuto abbastanza presto nella vita.

“Istruiscimi, o Geova, nella via dei tuoi regolamenti, affinché io la osservi sino alla fine. Fammi comprendere, affinché io osservi la tua legge e affinché io la guardi con tutto il cuore”. — Sal. 119:33, 34.

[Immagine a pagina 460]

Se fate occasionali visite ad altri per condividere con loro la “buona notizia” significa forse che seguite il consiglio di Gesù di non sposarsi? Qual è la cosa realmente importante della vostra vita? Vi dedicate con tutto il cuore all’opera di Dio?

[Immagine a pagina 462]

I genitori non devono mai dimenticare che aver cura dello sviluppo fisico del loro figlio e mandarlo a scuola non basta. Che cosa fate per guidare la sua mente e il suo cuore nelle vie della giustizia?

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