Domande dai lettori
● Ebrei 8:10 dichiara: “‘Questo è il patto che stipulerò con la casa d’Israele dopo quei giorni’, dice Geova. ‘Porrò le mie leggi nella loro mente e le scriverò nei loro cuori’”. In quale modo, come si menziona in questo versetto, Dio agisce verso quelli portati nel nuovo patto differentemente da come agì verso quelli che erano sotto il vecchio patto della Legge? — U.S.A.
La considerazione degli aspetti di entrambi i patti e delle circostanze delle persone portate nella relazione del patto con Dio fa luce sulla differenza.
Nelle generazioni dopo che Geova Dio aveva portato la nazione d’Israele in un patto, i singoli Israeliti venivano a trovarsi in questa relazione di patto per nascita. Essi non dovevano prendere nessuna decisione personale per essere servitori di Geova Dio. Conformemente, l’apprezzamento di cuore non era un requisito per essere uno del popolo del patto di Dio. Tuttavia in tutto il corso della storia molti individui nella nazione d’Israele non solo conobbero la legge di Dio ma ne coltivarono anche apprezzamento di cuore. Riguardo al giusto, Salmo 37:31 dice: “La legge del suo Dio è nel suo cuore”.
Ciò nondimeno, c’erano aspetti della Legge, compresi i sacrifici e i procedimenti di purificazione, che non erano completamente compresi dagli Israeliti. Ciò avveniva perché tali aspetti erano figurativi di cose assai più grandi. Colossesi 2:17 ci narra: “Queste cose sono un’ombra delle cose avvenire, ma la realtà appartiene al Cristo”. Gli Israeliti osservavano gli aspetti cerimoniali della Legge primariamente perché ne avevano il comando e perché erano imposte severe pene per la disubbidienza. Siccome essi non avevano pieno intendimento di queste cose, il loro apprezzamento di cuore era per necessità limitato. Si può vedere così che la legge di Dio non era scritta nella mente e nel cuore di ogni Israelita.
Comunque, tutti quelli che sono portati nel nuovo patto si devono impegnare o dedicare a servire Geova come discepoli del Signore Gesù Cristo. Questo richiede un pubblico riconoscimento di Gesù Cristo come risuscitato Signore e la fede in Dio, Colui che destò Gesù dai morti. — Rom. 10:8-10.
Senza conoscere le esigenze di Dio per la salvezza e averne apprezzamento di cuore, semplicemente non si può esercitare fede col cuore né fare pubblica dichiarazione o riconoscimento per divenire un battezzato discepolo di Gesù. Quelli che sono portati nel nuovo patto come cristiani generati dallo spirito sono stati prima di tutto ammaestrati sulle esigenze di Dio per la salvezza. Quindi, dopo che Geova aveva aperto il loro cuore per ricevere la “parola” o messaggio divino con apprezzamento, furono spinti a fare la dedicazione o ad assumere l’impegno di vivere in armonia con la legge di Dio quali discepoli del Signore Gesù Cristo. Dopo aver simboleggiato questa dedicazione col battesimo in acqua, furono portati nel nuovo patto. Poiché Geova Dio ha permesso loro di conoscere e capire la sua legge, e d’averne anche vero apprezzamento di cuore, in realtà egli ha posto le sue “leggi nella loro mente” e le ha scritte “nei loro cuori”, non su tavolette di pietra.