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  • Un “miracolo compiuto in otto mesi” in Perú

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  • Un “miracolo compiuto in otto mesi” in Perú
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1985
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  • I preparativi
  • Un’organizzazione pronta
  • Aiuto da lontano
  • Suscitato interesse nella comunità
  • Un lavoro ben fatto
  • Arriva il grande giorno
La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1985
w85 15/12 pp. 27-29

Un “miracolo compiuto in otto mesi” in Perú

ERANO in 34.238, una folla esuberante. Convenuti da tutto il Perú, in realtà da molte parti del mondo, erano lì a Lima per assistere alla dedicazione della nuova filiale della Watch Tower Society. Il loro cuore palpitava per l’emozione, mentre seguivano il programma nel corso del quale veniva spiegato nei dettagli il lavoro di costruzione, realizzato in otto mesi densi di attività, un tempo sbalorditivo in Perú per un progetto di queste dimensioni.

I preparativi

Il rapido estendersi della vera adorazione in Perú aveva reso necessaria la costruzione di una filiale più grande. Nel 1980 fu acquistato un appezzamento di terreno di 1,8 ettari. In un primo tempo fu usato per coltivarvi frutta e ortaggi per i fratelli che lavoravano alla filiale.

Nel frattempo, tenuto conto del rapido aumento del tasso d’inflazione, i Testimoni decisero di cominciare ad acquistare e accumulare materiali da costruzione, quali mattoni, barre d’acciaio, infissi e tegole. Occorreva anche un buon rifornimento idrico. Perché allora non scavare un pozzo? Una squadra di Testimoni si mise al lavoro e scavò a mano una buca profonda 75 metri. Poi si ricorse all’aiuto esterno per completare il lavoro e l’acqua fu trovata a 96 metri di profondità.

Successivamente, all’inizio di febbraio del 1984, tre Testimoni statunitensi presentarono un progetto “rapido”, in base al quale sarebbe stato possibile, affermavano, costruire in otto mesi un edificio di due piani, che avrebbe compreso uffici, 22 camere da letto, un soggiorno, una sala da pranzo, una lavanderia e una Sala del Regno. Per il Perú questo sarebbe stato un miracolo moderno!

Un’organizzazione pronta

Il 25 marzo a Campoy, nel luogo di assemblea di proprietà della Società, ci fu una speciale adunanza “di inizio” per mettere al corrente i Testimoni peruviani di quanto stava per aver luogo. Anche se a quel tempo c’erano soltanto 19.000 proclamatori del Regno in tutto il Perú, i presenti a quell’adunanza furono 26.500. L’entusiasmo mostrato allora non è mai svanito nel corso di tutto il periodo in cui si è svolta la costruzione.

Le forze lavorative furono organizzate. Oltre 200 operai furono presi dalle file dei pionieri regolari e speciali, e a fratelli esperti nell’organizzare i congressi furono affidati compiti direttivi. Alle congregazioni furono assegnati specifici fine settimana in cui venire a collaborare alla costruzione.

Per ospitare tutti coloro che lavoravano a tempo pieno il deposito fu trasformato in un grande dormitorio. I materassi furono messi sui cartoni della letteratura. Le docce e i bagni furono posti lungo il perimetro esterno. Dato che in Perú allora iniziava l’inverno, dovendo fare una doccia fredda al mattino presto i fratelli impararono a farla saltellando. Fu allestita un’ottima cucina, che preparava la colazione per tutti alle 7, perché fosse possibile iniziare il lavoro alle 7,30. A mezz’ora di distanza a Campoy, nell’appezzamento di terreno usato per le assemblee, alcune sorelle curavano la lavanderia. Fu anche installato un laboratorio da calzolaio, dato che le scarpe da lavoro si consumavano in fretta.

Aiuto da lontano

Dall’America settentrionale sono venuti 145 fratelli per collaborare in varie fasi della costruzione. Molti di loro avevano partecipato alla costruzione di Sale del Regno. Man mano che il lavoro è proseguito e si è presentato il bisogno, manovali, muratori, idraulici ed elettricisti sono venuti a svolgere il loro lavoro, lo hanno portato a termine in due o tre settimane e sono quindi tornati alle loro congregazioni. Alcuni invece sono rimasti per tutti gli otto mesi.

Questi fratelli sono venuti con i loro attrezzi e arnesi per lavorare assieme ad altri di cui capivano poco la lingua. Ma col linguaggio dei segni, espressioni del viso e parole mal pronunciate, nonché grazie alla volontà di collaborare, ci si è compresi e si è compiuto il lavoro.

Molti fratelli peruviani si sono amorevolmente offerti di ospitare questi fratelli stranieri. Alle 6 di ogni giorno lavorativo un pulmino a 15 posti, chiamato scherzosamente “gringo bus”, faceva il giro per raccogliere gli ospiti e portarli a fare colazione al cantiere. Alcuni membri della famiglia Betel peruviana hanno partecipato a questo lavoro veramente piacevole.

Per aver cura dei bisogni spirituali, fu organizzata una congregazione di lingua inglese. Alcuni ospiti hanno svolto anche un’ottima opera nel ministero di campo, iniziando studi biblici che sono proseguiti anche dopo che essi se ne sono andati.

Suscitato interesse nella comunità

Centinaia di fratelli e di sorelle, giovani e anziani, sono venuti nei fine settimana a lavorare nel cantiere. È stato incoraggiante vedere sorelle e bambini impegnarsi in base alle rispettive capacità. Tutta questa attività, naturalmente, non è passata inosservata.

Un ingegnere di una grande impresa edile si è recato al cantiere. Vedendo il modo in cui veniva svolto il lavoro, ha chiesto: “Quanto pagate i vostri operai per farli lavorare così?” Un altro osservatore ha chiesto: “Perché i vostri operai sono così allegri?” Una troupe di una rete televisiva di Lima ha trascorso un intero pomeriggio a riprendere e intervistare i vari operai.

Un lavoro ben fatto

L’edificio è stato veramente portato a termine in otto mesi? Sì, ma i fratelli non si sono mai sentiti costretti a portarlo a termine entro quel tempo. Fin dall’inizio, si è fatto capire a tutti che quello che si voleva avere era un edificio ben costruito e solido, che rappresentasse veramente in modo dignitoso il popolo di Geova. Se anche ci fossero voluti nove o dieci mesi per realizzarlo non aveva importanza.

Grazie ai volenterosi operai locali e all’aiuto degli esperti fratelli stranieri il lavoro è stato completato rispettando alla lettera il programma. Il 3 dicembre 1984, otto mesi e una settimana dopo che si era iniziato a costruire l’edificio, la famiglia Betel vi si è trasferita.

Arriva il grande giorno

Il 27 gennaio 1985 era il giorno tanto atteso in cui sarebbe stato dedicato il nuovo edificio della filiale. Da Brooklyn (USA) è venuto l’oratore principale, M. G. Henschel, membro del Corpo Direttivo dei Testimoni di Geova. Coloro che avevano lavorato a tempo pieno e i visitatori venuti da altri paesi — in tutto 500 persone — stiparono la nuova Sala del Regno e la sala da pranzo. Era stato approntato un collegamento via cavo con il luogo usato per le assemblee a Campoy.

La mattina il fratello Henschel ha pronunciato in spagnolo il discorso della dedicazione. Il pomeriggio ha avuto inizio con un programma speciale a Campoy. Poi tutti i 34.238 presenti sono stati invitati a far visita al nuovo edificio. Sono stati felici di vedere il “miracolo compiuto in otto mesi”, prova tangibile della benedizione di Geova.

Dal lavoro di costruzione sono derivate molte benedizioni. Oltre a preparare locali moderni, il fatto di lavorare insieme per otto mesi si è rivelato un’esperienza preziosissima. È stata rafforzata l’unità cristiana. È stata coltivata la maturità spirituale. L’ottima compagnia durante le adunanze, a tavola, e particolarmente al mattino quando veniva esaminata la scrittura del giorno, ha rafforzato i vincoli di amore tra conservi cristiani. I fratelli giunti dall’America settentrionale hanno riscontrato di aver tratto giovamento dal fare un po’ di lavoro in un’“assegnazione estera”. Certo, questi otto mesi di felice compagnia e di attività vigorosa saranno ricordati a lungo da tutti coloro che hanno contribuito a compiere il “miracolo”. — Confronta Aggeo 1:7, 8.

[Immagine a pagina 28]

Giovani e meno giovani hanno preso parte al lavoro

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