Risposta a domande
● Come si deve provvedere ai bisogni degli infermi, di coloro che si trovano in difficoltà e di quelli che sono malati nella congregazione?
Abbiamo tutti la responsabilità di mostrare amore gli uni agli altri. (1 Giov. 3:17, 18) L’aver cura “degli orfani e delle vedove nella loro tribolazione” fa parte della nostra adorazione a Dio. (Giac. 1:27; 2:14-17) Nella maggioranza dei casi questo si fa spontaneamente e personalmente per l’amorevole desiderio di aiutarli.
Il servitore di congregazione dev’essere desto per conoscere le circostanze degli anziani e degli afflitti. Può informare la congregazione riguardo a coloro che hanno bisogno di amorevole cura. Dovrebbe anche accertarsi che ricevano regolarmente una copia del «Ministero del Regno» e siano aiutati a frequentare le adunanze se ne sono in grado. Apprendendo che qualcuno ha bisogno di aiuto, altri nella congregazione possono passare da loro per aiutarli ad andare nel servizio di campo, per condurli alle adunanze, oppure, dov’è necessario, per assisterli a fare acquisti, pulire la casa o fare il bucato. Talvolta anche solo un pasto caldo preparato per una persona malata è molto apprezzato. Si userebbe benignità facendo letture per le persone cieche o registrando a volte su nastro discorsi o parti delle adunanze per quelli che non possono assistere alle adunanze. — Si veda «La Torre di Guardia» del 1963, pagine 52-56; 1966, pagine 508-511.
Le persone spiritualmente mature non chiedono che altri abbiano cura di loro o provvedano a loro finanziariamente. Per la maggior parte i bisogni materiali degli anziani e degli infermi nella congregazione sono soddisfatti mediante le risorse individuali di ciascuno, da altri familiari o dallo Stato. Si possono aiutare tali persone a vedere come valersi dei provvedimenti statali. (Si veda il numero de «La Torre di Guardia» del 15 agosto 1966, pagine 511, 512). Se la persona non ha nessuno dei summenzionati mezzi di assistenza, la congregazione può ritenere necessario intervenire, assistendo finanziariamente i meritevoli, secondo le possibilità. — 1 Tim. 5:9, 10; Gal. 6:10; si veda anche il libro «Lampada», pagina 130.