BIBLIOTECA ONLINE Watchtower
BIBLIOTECA ONLINE
Watchtower
Italiano
  • BIBBIA
  • PUBBLICAZIONI
  • ADUNANZE
  • g72 22/8 pp. 5-8
  • Dove sono dirette le Nazioni Unite?

Nessun video disponibile.

Siamo spiacenti, c’è stato un errore nel caricamento del video.

  • Dove sono dirette le Nazioni Unite?
  • Svegliatevi! 1972
  • Sottotitoli
  • Vedi anche
  • Saranno utili i cambiamenti?
  • Che dire delle loro conquiste?
  • Quale efficacia hanno le loro sessioni?
  • Difficoltà finanziarie
  • Dove sono realmente dirette?
  • Le Nazioni Unite: Quanta forza hanno nel mondo?
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1975
  • L’O.N.U. è la soluzione?
    Svegliatevi! 1979
  • Una nuova città delle Nazioni Unite
    Svegliatevi! 1980
  • Che cosa riserva il futuro alle Nazioni Unite?
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1975
Altro
Svegliatevi! 1972
g72 22/8 pp. 5-8

Dove sono dirette le Nazioni Unite?

OGNI anno, il 24 ottobre, le Nazioni Unite celebrano il loro anniversario. Quel giorno si tiene nella sala dell’Assemblea Generale uno speciale concerto. Un particolare pezzo di musica usato per l’occasione è la potente sezione corale della Nona Sinfonia di Beethoven. Evidentemente le parole di questa musica circa la fratellanza umana son ritenute conformi allo spirito e allo scopo delle Nazioni Unite.

Tuttavia oggi, dopo ventisei anni di esistenza delle N.U., vediamo forse le parole “Tutti gli uomini saranno fratelli”, che sono state cantate in maniera così commovente, messe in pratica dalle nazioni membri? È stata quella medesima sala dell’Assemblea Generale dove questa nobile espressione è stata cantata la scena di molta unità durante le tante riunioni delle Nazioni Unite?

Al contrario, nei recenti anni il mondo ha visto alcune sessioni assai tempestose negli imponenti edifici delle N.U. nella centrale Manhattan. Questo ha indotto un crescente numero di persone riflessive a nutrire seri dubbi sul futuro delle N.U. Esse ne sono state disilluse. Forse voi siete una di tali persone.

D’altra parte, ci sono alcuni che pensano che i problemi che assillano le N.U. possano essere risolti se vi sono apportati dei cambiamenti. Che ne pensate voi?

Saranno utili i cambiamenti?

Cyrus R. Vance, ex ambasciatore statunitense ai discorsi di Parigi per la pace, recentemente disse: “Stiamo entrando definitamente in una nuova fase della storia delle Nazioni Unite. Questo è un tempo assolutamente critico per cercar di fare dell’organizzazione ciò che dev’essere affinché questo divenga la specie di mondo che dovrebbe essere”.

Sono i cambiamenti delle Nazioni Unite la risposta? Considerate ciò che si fece durante la guerra coreana agli inizi degli anni cinquanta. In quel tempo fu approvata una risoluzione secondo cui i due terzi dei voti dell’Assemblea Generale sarebbero stati sufficienti per annullare un veto di uno dei membri dell’influente Consiglio di Sicurezza. Si credette che questa modifica della norma avrebbe ostacolato qualsiasi tentativo di un membro del Consiglio di Sicurezza di impedire gli sforzi di pacificazione delle Nazioni Unite.

In realtà, questo cambiamento non fu abbastanza drastico, come la storia successiva ha dimostrato. In una crisi si riscontrò che il voto dei due terzi di solito non poteva ottenersi per annullare un veto. L’influenza di una nazione maggiore nel Consiglio di Sicurezza ha un notevole effetto sui modo in cui votano i membri dell’Assemblea Generale.

Gli sforzi per risolvere la recente crisi indo-pakistana furono ostacolati dal veto del Consiglio di Sicurezza. Questo indusse il ministero degli esteri pakistano a dire durante una sessione di questo consiglio: “Siamo stati frustrati dal veto. Edifichiamo un monumento al veto. Edifichiamo un monumento all’impotenza e all’incapacità”.

C’è dunque alcuna speranza che veri cambiamenti siano apportati per migliorare le N.U.? Che cosa mostra la storia passata? Nel 1966 un articolo di fondo pubblicato in Human Events di Washington, nel Distretto di Columbia, avvertiva che “solo una drastica riforma salverà [le Nazioni Unite] dal destino della Lega delle Nazioni [che venne meno nel 1939]”. Nel 1970 quell’invito era ancora ripetuto, poiché il Times di New York pubblicò un articolo intitolato “Invito a riformare le N.U”. Esso chiedeva di fare una considerazione di come [le Nazioni Unite] possano meglio essere smantellate e ricostituite”.

Per giunta, i commenti fatti da questo stesso giornale al termine della ventiseiesima sessione delle N.U. lo scorso dicembre non contengono molta speranza. “Alla fine della sessione non c’era nessuno che potesse onestamente dire che vi fosse un promettente nuovo inizio. . . . C’era un forte sentimento secondo cui le Nazioni Unite sarebbero andate avanti, come nel passato, occupandosi alacremente di questioni secondarie ma paralizzate o trascurate dalle grandi potenze quando vi sono implicate questioni grosse”.

Perché non si fanno cambiamenti più significativi? J. Russell Wiggins, ex ambasciatore statunitense presso le Nazioni Unite, risponde: “Gli sforzi per cambiare il sistema creerebbero problemi ancor più grandi”. È ovvio che le Nazioni Unite non migliorano. Invece, a molti pare che siano dirette verso la disintegrazione.

Che dire delle loro conquiste?

Nel campo dei servizi specializzati le Nazioni Unite hanno reso alcuni notevoli contributi. Fra questi sono istruzione, sanità, aiuto ai poveri, progresso nell’agricoltura e nell’industria.

Ma queste conquiste, quando si paragonano all’ampiezza dei problemi del mondo, si rimpiccioliscono fino a divenire insignificanti. Povertà, malattie e fame possono essere state combattute, ma son lungi dall’essere sconfitte. Nel 1965, la rivista Saturday Review lamentò il fatto che le N.U. “hanno difficoltà a superare il baratro che separa le nazioni che ‘hanno’ da quelle che ‘non hanno’. Tristemente, il baratro diventa ogni giorno più largo”. E se rivedete le notizie di stampa dello scorso anno circa carestia, povertà e malattie che hanno afflitto l’India, il Pakistan e certe nazioni africane, potete dire che quel baratro non è stato ancora superato.

Ci sono quelli che asseriscono che una grande conquista delle N.U. sia l’aver impedito una guerra maggiore. Dicono questo perché le N.U. provvedono agli uomini un luogo in cui possono discutere. E, come disse una volta Winston Churchill: “La predica è migliore della guerra”. Mentre questo può sembrar ragionevole, l’ex segretario generale U Thant una volta avvertì che le Nazioni Unite erano inclini a divenire “semplicemente un foro di dibattiti, e nient’altro”.

Una veduta realistica della storia del mondo per i passati ventisei anni d’esistenza delle N.U. mostra che troppo spesso ci sono stati periodi nei quali si ritenne che la guerra fosse migliore e più efficace del dibattito. Le nazioni membri in diverse parti del mondo sono andate nei campi di battaglia anziché alla tavola della conferenza. Infatti, dal 1945, anno in cui nacquero le Nazioni Unite, si stima che si siano combattute circa cinquantacinque guerre, compresa la terza delle più grandi della storia degli Stati Uniti.

Invita inoltre alla riflessione il fatto che da allora, secondo una fonte, hanno avuto luogo nel mondo intero oltre trecento rivoluzioni, sommosse, colpi di stato, ribellioni e insurrezioni. Ci vuole assai più che la semplice discussione.

Quale efficacia hanno le loro sessioni?

Mitchel Sharp, segretario di stato del Canada per gli affari esteri, si lamentò dell’enorme quantità di discorsi che si fanno alle N.U. Disse che l’organizzazione affogava in un mare di parole.

Un ex primo ministro del Canada, Lester Pearson, convenne, aggiungendo che le Nazioni Unite “soffocano nei propri documenti”. Fa pensare questo che le sessioni siano efficaci?

Quanto tutto questo possa ostacolare gli sforzi per risolvere una crisi fu dimostrato alle sessioni tenute per considerare la guerra fra l’India e il Pakistan. Il delegato pakistano Zulfikar Ali Bhutto disse: “Il Consiglio di Sicurezza, io temo, si è distinto nell’arte dell’ostruzionismo. Con qualche cinismo ieri vidi sciupare un’intera ora sulla questione se i membri alle 9,30 sarebbero stati pronti a radunarsi o se sarebbero stati a letto e avrebbero fatto colazione posto che dovessero riunirsi alle 11”. Durante questo tempo centinaia di persone morivano in guerra.

Poco più di una settimana prima, era scoppiata un’accanita disputa che aveva fatto aggiornare una seduta delle N.U. Un delegato urlò e scosse minacciosamente il pugno al sottosegretario generale, chiedendo il diritto di parlare prima di un altro delegato che doveva fare una relazione. Essi dovettero essere separati prima che si azzuffassero. Certo, gli incidenti come questo non generano rispetto e fiducia in questo consesso mondiale.

Difficoltà finanziarie

Il bilancio delle Nazioni Unite per il 1971 fu di circa 950 milioni di dollari. Ma esse non furono in grado di soddisfarlo. Secondo una notizia, il consesso mondiale è in debito di 189 milioni di dollari. Ora con l’espulsione della Cina Nazionalista, la situazione non è migliorata, poiché non sembra che il suo debito di trenta milioni dollari sia pagato dagli entranti Cinesi comunisti. Per giunta, il numero di quelli che non pagano e di quelli che pagano con lentezza cresce fra le 132 nazioni membri.

Di recente, ci sono stati periodi nei quali le N.U. hanno dovuto prendere a prestito da fondi fiduciari o conti speciali semplicemente per pagare i salari del personale. I problemi finanziari sono resi più complessi da quelle nazioni che si rifiutano di pagare per certe azioni con le quali non erano d’accordo. Queste ritengono di non essere obbligate a sostenere finanziariamente qualche cosa a cui hanno votato contro. Se questi problemi finanziari continuano, le N.U. sono dirette verso il disastro economico.

Dove sono realmente dirette?

La situazione in cui oggi si trovano le Nazioni Unite è tetra. C’è poca speranza che migliori. Come osservò uno scrittore: “Finché le Nazioni Unite si compongono di uomini con le innate limitazioni proprie della mente umana, parleranno di pace e prepareranno la guerra”.

Il defunto Adlai Stevenson descrisse il problema in questo modo: “La questione centrale è se l’assemblea di esseri umani meravigliosamente diversi e dotati realmente sa dirigere su questa terra una civiltà”. La risposta è ovviamente No.

Perché accade questo? Perché Geova Dio non creò l’uomo con la proprietà di governare la propria specie. Ha bisogno che Dio faccia questo per lui. Ecco perché i tentativi dell’uomo di farlo incontrano tante difficoltà. E questo ci aiuta anche a capire dove le N.U. sono realmente dirette e perché!

Agli occhi di Dio, le N.U. rappresentano la sfida di questo mondo contro di lui e contro il celeste governo che egli ha stabilito per governare questa terra, il suo regno retto da Cristo. Le N.U. tentano così di fare ciò che solamente Dio può e vuol fare, cioè recare a questa terra vera fratellanza, pace e sicurezza permanenti. A causa della loro sfida contro di lui, son dirette verso la distruzione per sua mano. — Matt. 24:15; Riv. 17:8-11.

Che cosa farete voi? In chi riporrete la vostra fiducia? La vostra decisione concerne la vostra vita.

    Pubblicazioni in italiano (1950-2025)
    Disconnetti
    Accedi
    • Italiano
    • Condividi
    • Impostazioni
    • Copyright © 2025 Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania
    • Condizioni d’uso
    • Informativa sulla privacy
    • Impostazioni privacy
    • JW.ORG
    • Accedi
    Condividi