BIBLIOTECA ONLINE Watchtower
BIBLIOTECA ONLINE
Watchtower
Italiano
  • BIBBIA
  • PUBBLICAZIONI
  • ADUNANZE
  • g73 22/4 pp. 7-9
  • Un sorprendente capovolgimento

Nessun video disponibile.

Siamo spiacenti, c’è stato un errore nel caricamento del video.

  • Un sorprendente capovolgimento
  • Svegliatevi! 1973
  • Sottotitoli
  • Vedi anche
  • “Guerra fredda” religiosa contro il comunismo
  • Voltafaccia religioso
  • La religione cerca la pace con il comunismo: Perché?
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1974
  • Sfida del comunismo all’Occidente
    Svegliatevi! 1971
  • I comunisti convertono sacerdoti cattolici
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1954
  • Come Dio considera il comunismo mondiale
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1967
Altro
Svegliatevi! 1973
g73 22/4 pp. 7-9

Un sorprendente capovolgimento

L’APERTURA degli U.S.A. verso Pechino e Mosca fu in se stessa rimarchevole. Ma un cambiamento anche più sorprendente l’aveva già preceduto. Quale?

Pensate solo a uno o due decenni fa. Ricordate come, in tutto il mondo occidentale, il comunismo era regolarmente e violentemente condannato come “empio, ateistico bolscevismo”?

Chi furono i principali autori di questa denuncia? Le chiese della cristianità, particolarmente quelle occidentali. Tuttavia è avvenuto un sorprendente capovolgimento. Per capire quanto è stato grande il cambiamento, considerate quello che segue:

“Guerra fredda” religiosa contro il comunismo

Nel 1937, papa Pio XI emanò un’enciclica (Divini Redemptoris) in cui disse: “Giacché il comunismo è intrinsecamente un male chi vuole salvare il cristianesimo e la civiltà dalla distruzione deve astenersi dall’aiutarlo nel perseguimento di qualsiasi progetto”. — New Catholic Encyclopedia (1967), Vol. IV, pag. 924.

Questa fu, in effetti, un’ufficiale dichiarazione di guerra da parte del Vaticano contro il comunismo. Che ne seguì?

Durante la seconda guerra mondiale, la Germania nazista ruppe improvvisamente il suo patto con la Russia e, il 22 giugno 1941, attaccò l’Unione Sovietica. Il vescovo cattolico romano di Eichstätt, in Germania, inviò allora una lettera pastorale che definiva l’invasione tedesca “una crociata, una guerra santa . . . per la fede e per la chiesa”. — The Catholic Church and Nazi Germany (1964) di Guenter Lewy, pagg. 230, 231.

Similmente, in Italia, l’arcivescovo Constantini si riferì alla “Russia bolscevica” come a quello “sconfinato paese dove pare che Satana abbia trovato i suoi strumenti e i suoi migliori collaboratori” e pregò che Dio benedicesse i soldati italiani e tedeschi i quali, “in quest’ora decisiva, difendono l’ideale della nostra libertà contro la barbarie rossa”. — Pius XII and the Third Reich (1966), Saul Friedländer, pag. 79.

L’invasione tedesca, naturalmente, fallì e alla fine della guerra la Russia era fra le potenze alleate vincitrici.

Ma ora, se mai, la Chiesa Cattolica si irrigidì nella sua opposizione. Quando l’Italia del dopoguerra ebbe il più grosso partito comunista fuori dell’Unione Sovietica, il Vaticano pubblicò una nuova dichiarazione. Nel 1949 esso decretò che non solo gli iscritti al partito comunista, ma anche chiunque ‘mostrasse favore al partito comunista’ doveva essere scomunicato.

Benché questo decreto non fosse mai chiaramente fatto osservare, nel decennio del 1950 continuò a venire dalle autorità religiose una regolare serie di denunce. Nel 1955 Richard Nixon, allora vicepresidente degli Stati Uniti, elogiò la Chiesa Cattolica definendola “uno dei maggiori baluardi contro il comunismo”. Benché non in maniera così notevole, le organizzazioni protestanti espressero simile animosità verso il comunismo mondiale.

Voltafaccia religioso

Poi, all’improvviso, ai primi del 1963 ebbe inizio il “disgelo”. Quell’anno le gelide relazioni vaticano–comuniste cominciarono a divenire più cordiali.

Un maggiore segno del “disgelo” si ebbe con l’enciclica Pacem in Terris (Pace sulla terra) di papa Giovanni XXIII. In essa diceva in effetti che la pace mondiale non poteva attendere la soluzione delle rivalità ideologiche, delle lotte per il potere politico o neppure il trionfo della religione sull’ateismo.

Poi, con costernazione degli elementi conservatori, il papa diede seguito a ciò ricevendo in udienza privata la figlia e il genero di Kruscev, la personalità comunista di maggior rilievo in quel tempo.

L’anno successivo, il 15 settembre 1964, il Vaticano firmò un importante accordo con il regime comunista ungherese, questo proprio quindici anni dopo il decreto vaticano di scomunica contro chi avesse ‘mostrato favore al comunismo’. Ora Roma permise ai sacerdoti cattolici in Ungheria di giurare lealtà al governo comunista ungherese.

Ci furono ulteriori ‘sondaggi di pace’. Nella primavera del 1966, per esempio, papa Paolo VI continuò il “disgelo” concedendo un’udienza papale al ministro degli esteri sovietico Andrei Gromyko. Commentando l’udienza, la rivista Newsweek riferisce che il papa, “con un largo sorriso, accolse Gromyko alla porta della biblioteca e lo salutò tendendogli ambo le mani”. Gli anni che seguirono videro continui negoziati vaticani con i paesi comunisti.

Quindi, allorché nel 1972 ebbero luogo i vertici di Pechino e di Mosca non ci fu neppure un mormorio di disapprovazione dai capi delle chiese. È pertanto avvenuta una sorprendente trasformazione. I “barbari rossi” del comunismo sono improvvisamente divenuti socialmente accettevoli, rispettabili. L’“empia” ideologia del comunismo, la quale sostiene che la religione è “l’oppio del popolo”, non è più considerata un serio ostacolo a cordiali relazioni.

Alla mutata attitudine dei capi religiosi ha corrisposto quella delle potenze politiche occidentali. Nel suo discorso televisivo da Mosca al popolo russo, per esempio, il presidente Nixon ribadì che l’Unione Sovietica e gli Stati Uniti non dovevano più considerarsi ‘ostili nemici’ ma ‘pacifici concorrenti’.

Nella loro “Dichiarazione di princìpi” entrambi i paesi concordarono che “le diversità di ideologia e di sistemi sociali [ciò che, naturalmente, include sistemi e attitudini religiose] . . . non sono ostacoli al bilaterale sviluppo di normali relazioni”.

Quelle che parevano enormi barriere sembra siano state superate. Ora l’attenzione è rivolta alla “Conferenza per la Sicurezza Europea”, concordata dalle potenze mondiali per il 1973. E il giornale francese Le Monde (25-26 giugno 1972) riferisce che monsignor Casaroli, capo della diplomazia del Vaticano, avrebbe detto che “il Vaticano si propone di partecipare” e raccomanda già che cosa dovrebbe comprendere l’ordine del giorno, inclusa un’equilibrata riduzione delle forze armate della NATO e del Patto di Varsavia.

Che cosa porteranno i prossimi mesi? Ciò che abbiamo visto sono solo normali manovre politiche, un tentativo di far apparire una situazione migliore di quella che è, o si sta preparando qualche cosa di grosso? C’è ragione di credere che l’ultima ipotesi sia quella buona.

[Immagini a pagina 8]

L’11 aprile 1963 papa Giovanni XXIII firma l’enciclica “Pacem in Terris”, dando inizio al “disgelo” nell’attitudine del Vaticano verso il comunismo mondiale

Papa Paolo VI continua il “disgelo” concedendo un’udienza papale al primo ministro degli esteri sovietico Andrei Gromyko

    Pubblicazioni in italiano (1950-2025)
    Disconnetti
    Accedi
    • Italiano
    • Condividi
    • Impostazioni
    • Copyright © 2025 Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania
    • Condizioni d’uso
    • Informativa sulla privacy
    • Impostazioni privacy
    • JW.ORG
    • Accedi
    Condividi