La religione cerca la pace con il comunismo: Perché?
VI sorprende che la religione cerchi la pace con il comunismo? Consideravate le chiese come un baluardo contro l’ateo comunismo?
Forse avete avuto questa impressione dalle vigorose dichiarazioni fatte anni fa dalla Chiesa Cattolica che condannavano il comunismo. Tuttavia queste dichiarazioni ebbero poco effetto. Dopo la seconda guerra mondiale i capi cattolici di paesi controllati dai comunisti, come Ungheria e Polonia, fecero compromesso e giurarono lealtà a regimi atei.
È vero che i rappresentanti ufficiali dei cattolici non l’approvarono. Ad esempio, quando l’arcivescovo d’Ungheria, Joseph Groesz, salutò calorosamente il premier sovietico in visita, la rivista cattolica America del 26 aprile 1958 disse: “È stata una sgradevole sorpresa vedere un arcivescovo cattolico stringere la mano al Numero Uno bolscevico”. E il cardinale Ottaviani del Vaticano deplorò: “Alcuni tendono ancora le mani verso i nuovi anticristi e corrono addirittura per vedere chi può per primo stringere loro la mano e scambiare amabili sorrisi”.
Ma questo era l’atteggiamento cattolico oltre un decennio fa. Da allora il comunismo ha fatto grandi passi avanti. Ha questo influito sull’ufficiale atteggiamento cattolico verso il comunismo?
Veramente si! Ora perfino il papa scambia saluti e amabili sorrisi con i più alti funzionari sovietici. I capi di stato comunisti si presentano regolarmente in Vaticano per le udienze pontificie. E due anni fa l’arcivescovo Agostino Casaroli fu il primo prelato del Vaticano a visitare Mosca dalla rivoluzione bolscevica del 1917. Una recente pubblicazione del Vaticano disse perfino di trovare “valori cristiani” nell’insegnamento di Mao Tse-tung della Cina comunista. Commentando questo radicale cambiamento d’attitudine, lo Star & Herald del Panama del 1º settembre 1973 disse:
“Il Vaticano ha finito la sua guerra fredda con il mondo comunista e fa passi costanti verso la coesistenza con i regimi rossi.
“Venticinque anni fa papa Pio XII decretò la scomunica degli ‘atei comunisti’. Ma oggi papa Paolo VI manda inviati nelle capitali comuniste e stipula accordi con alcuni governi”.
Finora il Vaticano ha stabilito complete relazioni diplomatiche con due paesi comunisti, e cerca di ottenere tali legami con altri. “Solo la più grande e la più piccola delle nazioni comuniste — la Cina e l’Albania — hanno respinto finora ogni apertura del Vaticano”, osserva il Times di New York.
Ma non è solo il cattolicesimo; anche altre religioni cercano la pace con i regimi comunisti. Infatti, le chiese ortodosse operano in stretta collaborazione con essi. Il Catholic World del febbraio 1971 disse:
“La Chiesa Ortodossa di Romania e il governo comunista hanno un matrimonio de facto di reciproco interesse che promuove le mire nazionalistiche dei Rumeni. I visitatori di fuori si sorprendono talvolta vedendo il presidente Nicolae Ceausescu e il patriarca Giustiniano presentarsi insieme a salutare gli stranieri. . . . sia la chiesa che lo stato prosperano in questo strano ‘matrimonio’ fra chiesa e stato comunista”.
Esiste una simile amicizia fra chiesa e stato nell’Unione Sovietica. Infatti, alcuni anni fa la Corte d’Appello dello Stato di New York, decidendo in merito a una causa in cui era coinvolto il patriarcato di Mosca, concluse: “Nessun’altra veduta è possibile tranne quella secondo cui la Chiesa Russa è uno strumento sfruttato dai governanti comunisti”.
È degno di nota che la Chiesa Russa e altre chiese ortodosse sostenute dai comunisti sono divenute membri del Consiglio Ecumenico delle Chiese. Sotto la loro influenza il Consiglio Ecumenico ha dato inizio a “dialoghi fra marxisti e cristiani”. Ma perché le chiese cercano la pace con l’ateo comunismo?
Perché temono che, diversamente, la loro religione sarà soppressa dai regimi comunisti. Le chiese fanno dunque concessioni; scendono a compromessi. I battisti, ad esempio, sono una religione “riconosciuta” nell’Unione Sovietica. Ma secondo un corrispondente del Times di New York, Grose, perfino i loro stessi aderenti hanno deplorato che “i capi battisti si erano dimostrati troppo docili con le autorità dello stato”.
Accade la stessa cosa con la Chiesa Cattolica. Lo Star & Herald del Panama riferisce: “L’avvicinamento del papa al comunismo, dicono le fonti vaticane, si basa sulla realtà e le sue iniziative diplomatiche sono viste come l’unico realistico modo di proteggere la Chiesa e i suoi calcolati 65 milioni di seguaci nei paesi comunisti”.
Ma perché i capi comunisti sono disposti a trattare con le chiese e a far loro concessioni? Perché un significativo numero di persone dei loro paesi sono ancora religiose, e così lasciando operare le chiese che faranno come vogliono loro, potranno mantenere più facilmente il controllo sul popolo. Pertanto, come riferiva The National Catholic Reporter del 17 dicembre 1971:
“Il premier cubano Fidel Castro dice che come rivoluzionario considera la crescente cooperazione fra marxisti e cristiani nell’America latina come ‘qualcosa di utile’”.
Comunque, non dovrebbe realmente sorprendere che la religione mondana cerchi la pace con il comunismo. Non è una tattica nuova. Le chiese si sono ripetutamente prostituite alle potenze politiche. Ad esempio, nel 1933 il Vaticano, cercando un accordo con il regime nazista, firmò un concordato che richiese da ogni vescovo cattolico, prima dell’assunzione della carica, un “giuramento di lealtà” al governo.
Indicando fino a che punto sarebbe andata la chiesa, papa Pio XI disse: “Il Capo della Chiesa Cattolica considererebbe suo dovere trattare con il Diavolo stesso . . . se ci fossero ragionevoli motivi per sostenere la speranza che tali trattative proteggerebbero, o promuoverebbero, gli interessi della religione fra il genere umano”. — Eagle di Brooklyn, 21 febbraio 1943.
Non c’è da meravigliarsi che la Bibbia descriva la religione del mondo come la “grande meretrice . . . con la quale han commesso fornicazione i re della terra”. (Riv. 17:1, 2) Le chiese hanno chiaramente abbandonato Cristo, che proclamò: “Il mio regno non fa parte di questo mondo”, e che disse che i suoi discepoli “non sono parte del mondo come io non sono parte del mondo”. (Giov. 18:36; 17:16) Se, dunque, desiderate avere il favore di Dio è essenziale che non abbiate nessuna partecipazione con la religione che è ‘andata a letto’ con coloro che odiano Dio.