BIBLIOTECA ONLINE Watchtower
BIBLIOTECA ONLINE
Watchtower
Italiano
  • BIBBIA
  • PUBBLICAZIONI
  • ADUNANZE
  • g73 22/10 pp. 13-17
  • Quanto fu grande Carlomagno?

Nessun video disponibile.

Siamo spiacenti, c’è stato un errore nel caricamento del video.

  • Quanto fu grande Carlomagno?
  • Svegliatevi! 1973
  • Sottotitoli
  • Vedi anche
  • Le sue imprese militari
  • La sua arte di governo
  • I suoi interessi culturali
  • La sua religiosità
  • Quanto fu Grande?
  • Era pio Carlo Magno? Sì — Cristiano? No!
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1956
  • La Chiesa Cattolica e la Bibbia
    Svegliatevi! 1982
  • La meretrice e “i re della terra”
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1989
  • Erano cristiani i metodi di conversione usati dalla cristianità?
    Svegliatevi! 1982
Altro
Svegliatevi! 1973
g73 22/10 pp. 13-17

Quanto fu grande Carlomagno?

“CARLOMAGNO” sta per “Carlo il Grande”. In modo singolare fu chiamato “Magno” anche durante la sua vita. Perché? A motivo delle sue conquiste militari, dell’edificazione del suo impero, della sua arte di governo, dell’impulso che diede all’agricoltura, alla costruzione di ponti e di strade, alla cultura e all’istruzione, nonché per il suo grande interesse nella religione e nella morale del clero e del popolo comune.

Comunque, benché fosse chiamato “Magno” dai contemporanei e dagli storici di questo mondo, la sua vita non fu certo un esempio da porre dinanzi ai giovani, e specialmente non dinanzi ai giovani cristiani come modello da cercar di imitare. Come i suoi interessi, le sue imprese e le sue conquiste furono grandi, così furono grandi anche le sue spietate ambizioni, la sua astuzia e i suoi delitti.

Carlomagno nacque come figlio illegittimo verso l’anno 732 E.V., essendo suo padre e sua madre persuasi a legalizzare il loro matrimonio solo dopo ch’era nato. A cominciare dal 768, alla morte di suo padre Pipino il Breve, Carlomagno divise il regno dei Franchi con suo fratello. Poi nel 771, alla morte stranamente improvvisa di suo fratello, divenne il solo governante dei Franchi. Fu incoronato imperatore dal papa nell’800 e morì nell’814.

Le sue imprese militari

Il nonno di Carlomagno, Carlo Martello, fu così soprannominato a motivo delle sue imprese militari, particolarmente per aver arginato l’invasione d’Europa da parte dei Turchi nella battaglia di Tours, nel 732. Il figlio di Carlo Martello, Pipino il Breve, si fece similmente un nome per le sue imprese militari. Indusse il papa ad approvare la sua usurpazione del trono dei Franchi sulla premessa che era meglio che il trono fosse occupato da uno che aveva capacità piuttosto che da uno che aveva il diritto legale ma era un debole e amante dei piaceri. In modo compiacente, il dignitario cattolico Bonifacio unse Pipino come governante, e così egli divenne il primo monarca europeo che si definisse re “per grazia di Dio”. A quel tempo il regno dei Franchi consisteva essenzialmente di quelle che sono oggi la Francia e la Germania occidentale.

Benché fosse ancora molto giovane e governasse insieme al fratello, Carlomagno soffocò con la forza una ribellione in Aquitania, in quella che è oggi la Francia sudoccidentale. Fu la prima di oltre cinquanta campagne militari a cui partecipò. Quando il papa gli chiese aiuto perché era minacciato dal governante longobardo, re Desiderio, Carlomagno sconfisse quel governante e approfittò dell’occasione per annettere il territorio dei Longobardi e divenire re di Longobardia.

Le conquiste militari di Carlomagno in Italia, comunque, furono abbreviate dal fatto che dovette respingere i Sassoni, i quali facevano continue incursioni nel paese dei Franchi. Egli lanciò contro di loro diciotto spedizioni in un periodo di trentatré anni prima di riuscire infine ad assoggettarli completamente. Secondo la New Catholic Encyclopedia (Vol. 3, pag. 497), queste guerre furono “accompagnate da estrema brutalità e deportazione forzata . . . La resistenza dei Sassoni fu alimentata dagli sforzi di Carlo di costringere i Sassoni ad accettare il cristianesimo”. Che ironia ricorrere a “estrema brutalità” per costringere delle persone ad “accettare il cristianesimo”! Naturalmente, Carlomagno non fu né il primo né l’ultimo a commettere delitti nel nome della religione “cristiana”.

Nel tentativo di realizzare la sua ambizione d’essere il governante di un grande impero, Carlomagno, per mezzo di intrighi e con le minacce di usare la forza, poté aggiungere al suo regno la Baviera. Questo, a sua volta, fece sollevare contro di lui gli Avari, un popolo di predatori molto temuti imparentato con gli Unni. Essi furono per secoli il flagello d’Europa, e in un’occasione fecero 270.000 prigionieri a Costantinopoli. Lo storico Lord ne parla come di barbari che “pensavano solo a saccheggiare”, che “erano più formidabili per il loro numero e le distruttive devastazioni che per la loro abilità militare”. Essi resistettero a Carlomagno fino a tal punto che quando li ebbe vinti li aveva quasi spazzati via.

La sua unica grande disfatta militare ebbe luogo quando tornava da una spedizione in Spagna. A Roncisvalle i Guasconi attaccarono la sua ignara retroguardia, annientando 20.000 suoi soldati e fuggendo con tutte le spoglie che Carlomagno aveva prese.

Come risultato delle spedizioni militari e della sua accortezza politica, Carlomagno poté estendere i domini dei Franchi fino a includere la maggior parte di quelle che sono oggi la Francia, la Germania occidentale, l’Austria, la Svizzera, i Paesi Bassi, il Belgio, parte della Spagna e buona metà dell’Italia. Si potrebbe dire che il successo coronò le sue ambizioni territoriali, sacrificando i suoi scrupoli. Ma il successo dà in se stesso a un governante il diritto d’essere chiamato “Magno”?

La sua arte di governo

Si dice che Carlomagno cambiasse l’Europa non solo esteriormente con le sue conquiste, ma anche interiormente con la sua arte di governo. Fece rivedere e mettere per iscritto leggi ed emanò una “voluminosa quantità” di ordinanze chiamate “capitolari”. Non accontentandosi d’esse, mandò anche agenti, i missi, a due a due, per controllare gli uomini a cui aveva dato posti di potere nei suoi vari domini. In genere uno di essi era un funzionario secolare, l’altro un dignitario religioso. Essi ascoltavano le lamentele e correggevano la situazione, poiché, secondo le sue parole, “l’imperatore non può esercitare la necessaria cura e disciplina su ciascun individuo”.

Egli s’interessò anche di riparare e costruire strade e ponti, incoraggiò a perfezionare i metodi di coltivazione e trasferì popolazioni nell’interesse del suo reame. Stabilì un sistema uniforme di pesi e misure e sostituì le sessantasette specie di monete coniate localmente con una sola per l’intero reame; questo fu un altro colpo magistrale per quanto riguardava il profitto che egli stesso e il suo governo potevano trarre. Il suo sistema di 240 a 1 (pence, scellino e sterlina) fu adottato da un re d’Inghilterra; questo sistema è stato solo recentemente ristrutturato dagli Inglesi. Molto più sagge furono la Francia e la Germania, che molti anni fa abbandonarono il sistema di 240 a 1 di Carlomagno per il sistema decimale.

I suoi interessi culturali

Carlomagno è stato descritto come “un uomo di insaziabile curiosità intellettuale, dai molteplici interessi ed esigente verso coloro da cui poteva imparare”. Tutto questo potrebbe dirsi che sia solo un altro aspetto della sua egoistica ambizione. Egli persuase l’anglosassone Alcuino, uno degli uomini più eruditi del suo giorno, a venire alla sua corte per “seminare i semi della cultura nel paese dei Franchi”. Molti altri da vari paesi furono pure attratti da Carlomagno a risiedere nella sua residenza reale. Comandò ai sacerdoti di stabilire scuole in ogni città e villaggio, dove i genitori potevano mandare i loro figli senza alcuna spesa a meno che essi si sentissero obbligati a pagare per l’istruzione dei figli e fossero in grado di farlo. A motivo di ciò, fino a tempi molto recenti, in Francia i ragazzi avevano un giorno riservato a questo “inventore delle scuole”, cioè “San Carlomagno”.

Egli si interessò anche molto dell’arte, ciò che ebbe come risultato la ‘Rinascita carolingia’, come è chiamata.

Lo stile delle lettere usate oggi dalla maggioranza dei paesi occidentali fu ideato dietro sua richiesta. È chiamato in genere tipo di lettere “romane” o “latine” per distinguerlo dal tipo di lettere ornamentali gotiche o germaniche antiche. Gli sforzi di Carlomagno per favorire l’istruzione diedero tali frutti che, anni dopo, re Alfredo d’Inghilterra mandò a chiedere ai Franchi studiosi per rieducare il suo paese. Come disse uno studioso francese: “Carlomagno pose il fondamento di tutta l’istruzione moderna”.

La sua religiosità

Si potrebbe dire che nella sua religiosità Carlomagno assomigliasse ai capi religiosi del giorno di Gesù che in effetti dicevano: ‘Fa come dico e non fare come faccio’, e che scolavano i moscerini ma inghiottivano i cammelli. (Matt. 23:2, 3, 24) Egli immaginò d’avere l’incarico divino di stabilire il regno di Dio sulla terra, ma impiegò astuzia, intrigo ed estrema brutalità. Attribuì a ogni suo importante progetto un significato religioso. Distrusse gli idoli pagani e i boschetti dei Sassoni e diede loro la scelta d’essere battezzati o uccisi. Comunque, verso la fine del suo regno, Alcuino riuscì a persuaderlo che i battesimi forzati sono privi di senso, perché si può costringere un uomo a battezzarsi ma non lo si può costringere a credere. Benché professasse d’essere amico dei papi e in più di un’occasione venisse in loro aiuto quand’erano minacciati da forze militari, uno storico ci dice che “il risultato della sua politica sembrava sempre essere un affronto al papa”.

In certe questioni religiose si mostrò superiore ai papi e ai vescovi, e si sentì libero di ammonirli in quanto a dottrina, a morale e all’adempimento dei loro doveri; tutti aspetti sotto i quali venivano tristemente meno. Fra i numerosi concili o adunanze di ecclesiastici che egli convocò ce ne fu uno allo scopo di condannare l’insegnamento che Gesù fosse il Figlio adottivo anziché il Figlio effettivo di Dio e di condannare l’adorazione delle immagini, benché concedesse la libertà di adorarle. Quando il papa fece le sue rimostranze, Carlomagno non cedette di un millimetro.

Egli conosceva molto bene la Bibbia e amava citarla per sostenere i suoi provvedimenti. Mostrò il suo interesse per essa facendone fare una revisione con l’aiuto del suo studioso Alcuino, opera della quale Carlomagno esclamò: “Con l’aiuto di Dio in tutte le cose, abbiamo già ottenuto un’attenta correzione di tutti i libri del Vecchio e del Nuovo Testamento, che i copisti nella loro ignoranza hanno corrotto”. Benché nella sua vita personale venisse meno alle giuste esigenze di Dio, avvertì i suoi sudditi che la sua propria salvezza dipendeva dalla loro condotta, poiché Dio lo avrebbe considerato responsabile delle loro azioni.

In quanto alla parte che ebbe quando fu incoronato imperatore da papa Leone III il 25 dicembre dell’800,a c’è un’ampia divergenza di opinioni fra gli studiosi di storia. Molti sostengono che egli sapeva tutto a questo riguardo e che vi era assai favorevole. Ma altri sono del parere del suo biografo personale Einhart, il quale disse che se Carlomagno avesse saputo in anticipo quello che il papa intendeva fare, non sarebbe entrato quel giorno nella cattedrale. L’asserzione di Einhart è avvalorata da osservazioni secondo cui negli anni successivi, “invecchiato, l’imperatore seguì una condotta . . . che fece pensare che il titolo imperiale significasse poco di nuovo per quanto riguardava l’amministrazione interna del regno. Ogni tanto un provvedimento regio pareva contraddire l’intera idea dell’impero. . . . Nell’813, dopo che due suoi figli erano morti, incoronò personalmente Luigi (il Pio) come suo successore, escludendo così il papato dal partecipare in alcun modo alla scelta o all’insediamento dell’imperatore”. — New Catholic Encyclopedia, Vol. 3, pag. 499.

Quanto fu Grande?

Furono davvero pochi gli uomini chiamati “Magno” durante la loro vita, come fu chiamato Carlomagno da molti suoi contemporanei. Ma non tutti erano d’accordo su ciò. La crudeltà con cui realizzò le sue ambizioni fece tramare più di un complotto per togliergli la vita, e uno di essi, in cui fu implicato il suo figlio primogenito (che Carlomagno aveva disprezzato perché era gobbo), quasi riuscì. Ma più importante dell’opinione di qualsiasi uomo è ciò che Dio dovette pensare di Carlomagno. Dio guarda il cuore. (1 Sam. 16:7) Le leggi di Geova Dio sulla santità della vita umana e del sangue non significarono nulla per Carlomagno. Senza dubbio egli agì in base alla massima che “il fine giustifica i mezzi”. Oltre a ciò, benché predicasse la morale ad altri, dal papa in giù, prendendo specialmente di mira il clero e i frati che nel suo giorno erano famosi per la loro immoralità sessuale, egli tuttavia ebbe amanti e concubine. Come disse uno dei suoi biografi, il suo fu un “regno che dovette vedere assassinii, epurazioni e saccheggi verificarsi di pari passo con riforme, illuminismo e l’unificazione [di parti] dell’Europa”. Sono da imputargli anche le macchinazioni senza scrupoli mediante cui ottenne la Baviera e sconfisse gli Avari. Fu anche disposto a sposare l’imperatrice omicida Irene per unire l’Impero Bizantino al suo.

Gli storici in genere considerano che l’aver fatto decapitare in un giorno 4.500 prigionieri sassoni — perché avevano partecipato a un’insurrezione — sia “la più vergognosa colpa della sua vita”. E benché spesso esprimesse preoccupazione per come si sarebbe trovato nelle mani di Dio, non c’è nessuna indicazione che fosse sopraffatto dal rimorso per questo atto sanguinario. Aveva voluto che fosse una lezione per i Sassoni i quali insorgevano sempre ribellandosi contro di lui. Ma il gesto fu inutile, poiché invece di inculcare timore nei Sassoni, li fece diventare anche più ribelli! Nella sua presunzione religiosa voleva essere chiamato “re Davide”, ma non poté additare nessun comando divino per le sue guerre come era avvenuto per il re Davide. Inoltre, il re Davide espresse sincero dolore e pentimento quando trasgredì.

E si deve riconoscere che l’unità del suo impero dipese soprattutto dalla sua forte personalità. Egli non edificò bene, poiché “la struttura politica che Carlomagno aveva creata si disgregò . . . subito dopo la sua morte” riferisce il suo biografo Winston. Benché chiamato “Carlo Magno”, egli non fu grande né agli occhi di Dio né agli occhi di quelli le cui norme sono stabilite dalla Parola di Dio.

[Nota in calce]

a Benché molte autorità forniscano questa data come inizio del Sacro Romano Impero, altri danno la data del 962, quando Ottone I di Germania fu incoronato imperatore dal papa.

    Pubblicazioni in italiano (1950-2025)
    Disconnetti
    Accedi
    • Italiano
    • Condividi
    • Impostazioni
    • Copyright © 2025 Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania
    • Condizioni d’uso
    • Informativa sulla privacy
    • Impostazioni privacy
    • JW.ORG
    • Accedi
    Condividi