Una speranza viva cambia la loro vita

PER molti le attuali condizioni del mondo sono senza via d’uscita. È vero che non sembra ci siano molte speranze di un cambiamento radicale in meglio. Ma nonostante questo fatto, centinaia di migliaia di persone guardano con fiducia a un luminoso futuro. Perché?

Perché accettano le promesse che Geova Dio fa nella sua Parola la Bibbia. Non vedono l’ora che venga il tempo in cui agirà per eliminare tutta la delinquenza, la violenza, l’oppressione e l’ingiustizia. (Dan. 2:44; II Piet. 3:13) Ma non è tutto qui. Di ciò che l’Altissimo ha in serbo per l’uomo, Rivelazione 21:4 dice: “Egli asciugherà ogni lagrima dai loro occhi, e la morte non sarà più, né vi sarà più cordoglio né grido né pena. Le cose precedenti sono passate”. Per mezzo della risurrezione, anche i morti potranno ricevere queste benedizioni. (Giov. 5:28, 29) Che meravigliosa speranza! E poiché è Dio che la offre, si realizzerà sicuramente.

Per aiutare altri a capire la meravigliosa speranza contenuta nelle Scritture e rafforzarla in loro stessi, i testimoni di Geova hanno tenuto una serie di congressi dal tema “Speranza viva”, gli ultimi dei quali si dovevano tenere ai primi del 1980. I congressi continuano a fornire numerose prove che la speranza basata sulla Bibbia ha un enorme potere.

Anche persone che non sono testimoni di Geova notano i buoni effetti di questa speranza. Per esempio, in Olanda, un funzionario di polizia, pur non essendo in servizio la domenica, volle andare al luogo del congresso per dare una mano a dirigere il traffico. L’ordine e l’ottimo spirito dei Testimoni gli avevano fatto una così buona impressione che il giorno in cui era fuori servizio si offrì volontario.

Una sfida

In relazione al congresso “Speranza viva” tenuto a Hollywood (Florida) è stato dimostrato come persone unite dalla comune speranza in una vera associazione fraterna riescono a sormontare ostacoli imprevisti. Circa due settimane prima che iniziasse il convegno allo Sportatorium, un Testimone, facendo visite a domicilio incontrò un uomo che faceva dei lavori di manutenzione. Questi si chiedeva come avrebbero fatto i testimoni di Geova a cominciare il loro congresso il giovedì mattina 5 luglio dal momento che per la sera prima era in programma un concerto rock che sarebbe durato fino alle 23. Il Testimone informò immediatamente i responsabili dei preparativi.

Il problema era serio. Come avrebbero potuto centinaia di Testimoni ascoltare il programma se avessero dovuto trascorrere la notte ad approntare il luogo del congresso?

In una meravigliosa dimostrazione d’amore fraterno, i Testimoni di lingua spagnola, che dovevano tenere il loro congresso nello stesso posto la settimana dopo, vennero in forze. Un migliaio di volontari offrirono la loro sollecita cooperazione, cominciando i lavori alle 2,30 della mattina del 5 luglio. Portarono via montagne di detriti, scoparono i rifiuti e lavarono tutti e 14.000 i sedili. Quando la macchina per lavare i pavimenti si ruppe, lavarono tutto a mano. Alle 5 il posto era immacolato, e si poteva cominciare a costruire il palco. L’ultimo altoparlante fu collegato appena sette minuti prima della sessione d’apertura.

Dopo il secondo congresso, quello in spagnolo, un dirigente dello Sportatorium fu spinto a dire: “È stato davvero incoraggiante vedere come sorridevate tutti e come vi salutavate con tanta cordialità e amore. Durante i vostri due congressi si sono udite solo parole gentili: non ci sono state liti per il posto, solo file ordinate. Questo luogo non è mai stato così lindo e pulito”.

L’amore e l’unità prodotti dalla comune speranza hanno permesso d’essere all’altezza di questa grande sfida.

Sforzi per assistere all’assemblea

Spesso per assistere a un’assemblea ci sono difficoltà personali da superare. Tuttavia migliaia di Testimoni sono stati disposti a superarle. Perché? Lo si può attribuire alla loro speranza basata sulla Bibbia, al desiderio di mantenere viva quella speranza e al fatto che si interessano del benessere spirituale di altri.

Prendete il caso di Anita, il cui marito non è un Testimone. Per non scombussolare il normale ritmo di vita del marito, lei e i tre figli disposero di assistere al primo congresso di Corvallis (Oregon) solo per due giorni, e poi per altri due giorni al secondo congresso che si sarebbe tenuto nella stessa città. Facendo ogni giorno un viaggio di andata e ritorno di oltre 300 chilometri, la sera poteva sopperire ai bisogni del marito e della famiglia. In questo modo non solo ha potuto ascoltare l’intero programma del congresso, ma ha avuto anche la gioia di aiutare altre Testimoni che erano in circostanze simili ad assistere con lei all’assemblea.

Riguardo agli sforzi che ha dovuto fare per essere presente al congresso “Speranza viva”, una delegata ha detto: “Ero decisa ad assistere a quest’assemblea. Non avendo marito ed essendo a corto di denaro, decisi di darmi da fare. Comprai da un altro Testimone una roulotte ottenendo un prestito dalla banca dove lavoro. Dato che il viaggio sarebbe stato lungo, feci un corso di meccanica dei motori. Dopo di che misi a punto la macchina e sostituii i freni. Un’altra Testimone e i suoi figli fecero il viaggio insieme a me. Con i nostri quattro bambini e confidando in Geova per tutto il tragitto, concludemmo felicemente il nostro viaggio di 800 chilometri attraverso alte montagne”.

Non scoraggiati da tragedie

In vari casi, alcuni Testimoni si trovarono in circostanze dolorose che misero alla prova la speranza basata sulla Bibbia. Per esempio, circa un mese prima del congresso di Puyallup (Washington), una giovane Testimone perse il marito, rimanendo sola con tre bambini e un figlio più grande a cui provvedere. Il giovedì mattina, il giorno di apertura del congresso, la casa prese fuoco, e tutti i loro abiti andarono distrutti. Con indosso solo l’accappatoio sfuggirono alle fiamme. Altri Testimoni vennero subito in loro aiuto, provvedendo a questa madre e ai suoi figli abiti in gran quantità, affinché potessero assistere alle sessioni il venerdì.

Del suo desiderio d’essere presente per l’apertura del congresso, disse: “Volevo esserci per far sapere ai fratelli e alle sorelle che sono ancora viva. Tuttavia, non ce l’ho fatta. Sono grata a Geova d’aver potuto assistere al congresso dal venerdì in poi. Ne ho tratto vero beneficio. Era stato quasi come se Geova Dio avesse detto: ‘Siediti, ho qualcosa da dirti’. Ed è quello che ho fatto. Ho ascoltato e ne ho avuto molto incoraggiamento”.

Quando accade l’imprevisto

Anche altri Testimoni compresero più a fondo che è saggio mettere i propri problemi nelle mani di Geova Dio. Per esempio, in relazione al congresso di Woodburn (Oregon), il secondo giorno del convegno cominciarono a scarseggiare i viveri. Perciò quella sera i Testimoni incaricati dei rifornimenti di provviste si riunirono e decisero di telefonare ai fornitori di Portland. Tutti furono incoraggiati a menzionare il problema in preghiera. Ma gli sforzi di procurare i viveri furono vani.

Intanto giunse inaspettatamente un Testimone alla sala delle assemblee. Era uscito dall’autostrada nel punto sbagliato e si era trovato una ventina di chilometri fuori strada. Aveva cominciato da poco a lavorare per un grossista di generi alimentari di Vancouver (Washington). Dato che si trovava nei pressi della sala delle assemblee, decise di andare a vedere se c’era bisogno di provviste. Venuto a conoscenza del problema, telefonò alla sua ditta e seppe che era disponibile una buona partita dei principali articoli e a un prezzo simile o migliore di quello ottenuto in precedenza. Ci si chiese: Come mai il Testimone aveva preso l’uscita sbagliata nel momento giusto?

Aiuto da varie fonti

Mentre i Testimoni ascoltavano i discorsi e vedevano i drammi biblici ai congressi, pochi si rendevano conto che a volte quello che udivano e vedevano era stato possibile grazie all’aiuto prestato da varie fonti.

A causa delle alluvioni nel Texas, molti Testimoni ebbero difficoltà a raggiungere il luogo del congresso a Houston. Per questo motivo, la parte di un oratore in programma la mattina fu annullata e rimessa in programma per le due del pomeriggio. Per arrivare al congresso, lui e il figlio dovettero farsi strada a fatica in quasi un metro e mezzo d’acqua, mentre il padre portava in un sacchetto di plastica gli abiti di ricambio. La macchina che avrebbe dovuto prelevarli non arrivò. Così fecero l’autostop. Fecero parte del viaggio su un’automobile. Quindi ottennero un altro passaggio. Il conducente era un radioamatore e perciò aveva qualcosa in comune col figlio dell’oratore. Quindi l’automobilista li accompagnò entrambi direttamente al luogo del congresso.

Uno dei drammi rappresentati al congresso “Speranza viva” descriveva la vita in Egitto al tempo di Mosè e includeva una scena di Mosè presso il rovo ardente. La coppia che era responsabile di procurare gli arredi necessari rimase sbalordita vedendo l’aiuto che ricevevano da persone di dentro e di fuori della congregazione. Per il rovo ardente si decise di impiegare policarbonato di alluminio messo in movimento da aria, con una luce accesa su di esso. Un Testimone regalò un ventilatore; un altro offrì il rovo, e un altro ancora prestò due lampade survoltate da 1.000 watt. I negozianti della zona offrirono idee e aiutarono a utilizzare gli arredi disponibili nel miglior modo possibile.

La moglie che doveva procurare i gioielli per il dramma disse quanto accadde: “Nella nostra congregazione non c’erano abbastanza gioielli fantasia neppure per un egiziano, tanto meno per tutti. Menzionai il nostro problema a una vecchia signora in una piccola drogheria. Con mia sorpresa, conosceva una donna che aveva molti gioielli falsi. La proprietaria di questi gioielli mi telefonò e mi portò gioielli veri e falsi per un valore di oltre 350 dollari [quasi 300.000 lire] e mi fece anche vedere come utilizzarli meglio”.

Effetti del programma

Fino al momento della stesura di questo articolo 1.342.117 persone avevano assistito in varie parti del mondo alla serie di congressi “Speranza viva”. Si sono uditi ripetuti commenti su quanto è stato incoraggiante il programma. Un anziano con molti anni di esperienza ha detto quanto segue: “Il programma ha toccato non solo la mente ma anche il cuore. Ne sono rimasti tutti molto colpiti”.

Un altro anziano ha dichiarato: “Questo programma è di natura molto personale. Riguarda l’individuo, il suo bisogno di migliorare non solo la propria relazione con Dio e con i fratelli, ma anche con il proprio io, l’uomo interiore”.

Riguardo al dramma intitolato “Come aiutare il ragazzo senza padre?”, un Testimone ha detto: “Questo dramma conteneva molte lezioni importanti: consigli saggi per risolvere problemi, consigli che le persone del mondo non si sognerebbero neppure”.

Speranza in atto fra i battezzati

Un aspetto saliente dei congressi “Speranza viva” è stato il battesimo collettivo. Le interviste a coloro che venivano battezzati rivelano che era stata la speranza basata sulla Bibbia a spingerli ad agire.

Tra i battezzati di Saarbrücken, in Germania, c’erano una coppia di sposi e il loro figlio. I genitori avevano perso due figli a causa di malattia e di un incidente. Il solo conforto che l’ecclesiastico aveva dato loro era stato quello di dire al padre: “Signore, sia fatta la tua volontà”. “Non mi è sembrato un gran conforto”, disse il padre. In seguito, grazie allo studio della Bibbia con i testimoni di Geova, la famiglia fu molto incoraggiata. Ecco come si è espresso il padre: “Ora abbiamo una meravigliosa speranza mediante la Parola di Dio, la Bibbia”.

Fra i battezzati al congresso di Norimberga, in Germania, c’era un uomo che aveva trascorso l’infanzia in vari istituti, incluso un riformatorio. A soli 21 anni, la polizia lo trovò per strada intossicato da alcool e lo portò all’ospedale. Continuò a bere, comunque, e ci mancava poco che prendesse il delirium tremens. Di questo periodo della sua vita, disse: “Avevo le mani e le braccia quasi paralizzate. Mi chiedevo perché fossi vivo”. Nondimeno, grazie a uno studio biblico, riuscì, come ha detto lui stesso, “a trovare infine un significato nella vita”. Incoraggiato dalla speranza scritturale, ha smesso di bere e di fumare, ha sposato la ragazza con cui conviveva e non la maltratta più.

Uno dei nuovi Testimoni battezzati a Landover (Maryland), un 26enne, ha narrato quanto segue:

“È stata un’esperienza profondamente commovente trovarmi seduto fra i 121 candidati all’immersione nel Washington Capital Center e osservare le 13.176 persone presenti, tutte assorte ad ascoltare l’oratore e sedute pacificamente insieme. Sono venuto al congresso ammanettato e scortato da due guardie armate del Maryland State Penitentiary di Baltimora, dove ho già scontato più di 27 mesi di una condanna a 25 anni. Ripensando al passato, comprendo che ho sciupato la mia giovinezza, ma, per immeritata benignità di Geova, adesso ho un futuro luminoso e felice. Tra qualche ora tornerò in prigione. Certo, spero vivamente d’essere messo in libertà sulla parola. Ma che ciò avvenga in questo vecchio sistema o no, non sarò mai più prigioniero spiritualmente, perché Cristo mi ha davvero reso libero”.

Al congresso di Niagara Falls, tra i candidati al battesimo c’era una donna di 87 anni. Benché abbia solo una gamba, sia cieca da un occhio e ci veda poco dall’altro, e soffra di diabete, questa donna è riuscita a conservare il buon umore. Ci son voluti cinque o sei uomini per sollevarla dalla sedia a rotelle e immergerla delicatamente in acqua per il battesimo. Rimessa sulla sedia dopo il battesimo e sospinta fuori, aveva il viso raggiante.

Parlando dell’avvenimento, il News di Buffalo ha dichiarato: “Il gesto di questa donna è tipico dei circa 10.000 testimoni di Geova presenti sabato alla loro annuale assemblea di distretto. Sebbene nessuno di loro fosse in circostanze così drammatiche come l’anziana donna che è stata battezzata, gli uomini, le donne e i bambini presenti nel luogo del congresso manifestavano un’analoga saldezza di propositi”.

Cosa aveva aiutato la donna 87enne e le molte migliaia di presenti ai congressi “Speranza viva” in tutto il mondo ad avere tale “saldezza di propositi”? La risposta è contenuta nei commenti di questa donna: “Geova è stato molto buono con me. Mi ha lasciato una buona memoria. Anche se ho molte limitazioni fisiche, sono tanto riconoscente. Amo Geova. I fratelli e le sorelle sono tutti una sola grande famiglia. Sono stata senza famiglia per anni, e ora ne ho una. Questo mi avvicina a Geova. La speranza viva mi ha aiutato a sopportare e sormontare i miei problemi”.

La speranza basata sulla Bibbia ci sprona. Ci aiuta a capire che il nostro Creatore, Geova Dio, ci ama profondamente, che ha in mente per noi un meraviglioso futuro. Questo fatto ci attira a lui e ci spinge a conformare la nostra vita alle sue esigenze. Per tale motivo i testimoni di Geova sono ansiosi di aiutare il maggior numero possibile di persone ad accettare la speranza contenuta nelle Scritture. Se già non studiate la Bibbia con loro, vi incoraggiamo a farlo.

[Immagini a pagina 17]

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