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  • g83 22/1 pp. 12-14
  • Perché lasciano la Chiesa di Svezia?

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  • Perché lasciano la Chiesa di Svezia?
  • Svegliatevi! 1983
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  • I testimoni di Geova: i primi a ritirarsi
  • Il problema delle donne sacerdote
  • Allontanamento dalla Bibbia
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Svegliatevi! 1983
g83 22/1 pp. 12-14

Perché lasciano la Chiesa di Svezia?

Dal corrispondente di “Svegliatevi!” in Svezia

“LA CHIESA DI SVEZIA è in declino, aumenta il numero di quelli che la lasciano, diminuisce quello dei battezzati”. “Grave crisi minaccia la Chiesa”. “Grande ansietà in seno alla Chiesa per il futuro”. “La Chiesa ha perso il suo ascendente sul popolo svedese”.

I giornali svedesi abbondano di titoli e dichiarazioni di questo genere. Essi attestano il fatto che la Chiesa ufficiale di Svezia sta attraversando una crisi che, a detta di molti in seno ad essa, è la peggiore che ci sia mai stata. Un sacerdote, scrivendo per un quotidiano, valuta la situazione in questo modo: “La situazione in seno alla Chiesa di Svezia è estremamente triste al presente. C’è davvero ragione di credere che noi della Chiesa abbiamo toccato il fondo”.

Cos’è successo a questa Chiesa, che nel corso della storia ha avuto una posizione forte in Svezia? Nel 1593 fu adottata ufficialmente la religione evangelica luterana. Nel 1686 fu legata allo Stato, divenendo la Chiesa nazionale della Svezia. Così in pratica tutti gli svedesi sarebbero divenuti membri della Chiesa per nascita.

In principio chi era membro della Chiesa lo era in modo permanente. Era impossibile ritirarsene. Secondo una legge ecclesiastica del 1686, ogni forma di dissociazione o di apostasia era vietata ed era punita con la perdita del diritto di successione e con l’esilio. Solo dal 1º gennaio 1952 è stato possibile dimettersi dalla Chiesa, dopo l’emanazione di una nuova legge sulla libertà religiosa.

I testimoni di Geova: i primi a ritirarsi

Nei primi anni che seguirono pochi si valsero del diritto di dimettersi dalla Chiesa. Agli svedesi in generale non importava. I testimoni di Geova costituivano un’eccezione. Si dimisero quasi immediatamente. I Testimoni dichiararono di voler mostrare che appartenevano a una sola fratellanza cristiana internazionale, una chiesa non asservita a nessuno stato o governo politico ed esclusivamente governata da Dio mediante suo Figlio, Gesù Cristo. Finora oltre 17.000 testimoni di Geova in Svezia si sono ritirati dalla Chiesa.

Ciò che ora preoccupa le autorità della Chiesa di Svezia è che negli ultimi dieci anni molti altri si sono ufficialmente ritirati. Circa 110.000 persone hanno presentato le dimissioni ai sacerdoti locali. Inoltre un recente sondaggio mostra che il 10 per cento dei membri della Chiesa intendono lasciarla. Ciò significherebbe altri 800.000 svedesi.

Il problema delle donne sacerdote

Uno studio effettuato dall’Istituto Svedese per la Sociologia della Religione rivela che la ragione principale per cui i fedeli abbandonano la Chiesa è che hanno perso la fede e l’interesse per essa. In molti casi questo è dovuto alle aspre lotte che infuriano nell’ambito della Chiesa sul problema delle donne sacerdote.

Nel 1958 il Parlamento svedese decise di permettere l’ordinazione delle donne. Su un totale di circa 2.900 sacerdoti che prestano servizio nella Chiesa di Svezia, circa 330 sono donne. Questo ha provocato un’ondata di reazioni sia tra i sacerdoti che tra i laici. La maggioranza dei sacerdoti, circa il 58 per cento, sono favorevoli alle donne sacerdote, più che altro a motivo della parità fra i sessi. Ma una falange costituita dal 42 per cento circa dei vescovi e dei sacerdoti si oppone all’idea — alcuni di questi con molto vigore — citando le parole dell’apostolo Paolo in I Corinti 14:34: “Le donne stiano in silenzio nelle congregazioni”.

La rivista settimanale Vecko-Journalen del 20 marzo 1978 riferiva: “Il problema delle donne sacerdote è diventato un’ulcera maligna nella Chiesa”. E in un’intervista rilasciata alla stessa rivista l’arcivescovo Olof Sundby, parlando di coloro che si dimettevano a causa del problema delle donne sacerdote, disse: “Non è tanto questione di diversità di opinione in merito al problema quanto il nostro modo di combattere l’opposizione, spesso caratterizzato dalla mancanza di amore e tolleranza”.

Il quotidiano Smalandsposten del 27 gennaio 1979 disse: “Possano le lotte nella chiesa finire prima che ogni rispetto per la chiesa e per i sacerdoti scompaia e prima che i nostri templi si svuotino della cosa più importante: le persone”.

Ma le lotte continuano e i “templi” si svuotano. Uno studio rivelava che solo l’1,98 per cento della popolazione svedese va in chiesa, e a Stoccolma, la capitale della Svezia, la cifra corrispondente è 0,78: meno dell’un per cento! Un sacerdote ha suggerito alle autorità ecclesiastiche di chiudere metà delle chiese in Svezia per esonerare almeno 1.000 sacerdoti e suonatori delle chiese dal compito di preparare e tenere le funzioni. Questo permetterebbe di “aiutare la chiesa e la società a uscire dalla loro fase critica”. — Svenska Dagbladet, 20 novembre 1980.

Allontanamento dalla Bibbia

C’è un’altra ragione se aumenta il numero di coloro che si ritirano. Secondo l’Istituto per la Sociologia della Religione, molti pensano che i sacerdoti si allontanino dalla Bibbia sotto molti aspetti, sia nel modo di pensare che d’agire. Per esempio, citando versetti biblici come Romani 1:26, 27 e I Corinti 6:9, 10, molti trovano ripugnante che un crescente numero di sacerdoti accettino e addirittura benedicano l’omosessualità. Altri ritengono sia indecente che i sacerdoti, per convincere la gente ad andare in chiesa, abbiano aperto i loro templi a uomini politici, cantanti, musicisti e altri personaggi dello spettacolo, permettendo addirittura a questi di prendere il loro posto nella funzione. Recentemente, seguaci della Chiesa in ogni parte del paese sono rimasti scandalizzati quando un ecclesiastico di Stoccolma ha invitato alcuni astrologi e indovini a presentare le proprie idee e a fare l’oroscopo ai presenti nella cattedrale di Stoccolma (Storkyrkan).

I seguaci della Chiesa sono contrari anche all’atteggiamento di eccessiva tolleranza che si va diffondendo fra i sacerdoti per quanto riguarda la moralità sessuale. Un vescovo di Stoccolma, andato in pensione di recente, ha esortato apertamente i giovani della sua chiesa a convivere liberamente, dicendosi pronto a celebrare il loro matrimonio non appena si decidevano.

Anche il fatto che molti sacerdoti sono favorevoli all’aborto libero — ora in Svezia una gravidanza su tre finisce con l’aborto — induce alcuni ad abbandonare la Chiesa.

Nel quotidiano Norra Skane del 22 ottobre 1980, un vicario riassume il suo punto di vista sulla situazione della ‘mondanità’ nella Chiesa in questo modo: “Oggigiorno è permesso quasi tutto nella Chiesa. Coloro che intendono diventare sacerdoti possono negare quasi tutta la Bibbia ed essere ugualmente ordinati. I sermoni possono trattare di tutto eccetto la pura e chiara Parola di Dio senza che alcuno intervenga. Il voto ecclesiastico di predicare la Parola secondo le Scritture e il credo della Chiesa sembra essere un voto senza senso, privo di importanza e impegno”.

Naturalmente gli svedesi perdono la fede in Dio e in Cristo notando la mancanza di fede tra le loro guide spirituali. Questo è ciò che afferma Gustav Adolf Danell, decano emerito di una cattedrale della Chiesa di Svezia, in un pungente articolo pubblicato dal quotidiano Smalands Dagblad del 3 gennaio 1980. Egli dice: “Come potranno i sacerdoti, addestrati a dubitare delle verità della Bibbia, guidare altri a una fede che essi stessi non hanno? La Chiesa sta diventando un ottimo strumento per perpetuare la scristianizzazione del nostro popolo”.

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