I lettori ci scrivono
Perché preoccuparsi dei voti?
Grazie dei pratici e realistici consigli contenuti nell’articolo intitolato “I giovani chiedono... Perché preoccuparsi dei voti?” (22 agosto 1984). So per esperienza che quanto è scritto nell’articolo è vero. A scuola ero fra quelli che ricevevano i voti migliori. Perché? Perché ascoltavo con attenzione le spiegazioni dell’insegnante, partecipavo liberamente alle conversazioni in classe e facevo domande.
R. V., Italia
Il vostro articolo mi è stato molto utile. L’ansia che provavo per gli esami è diminuita almeno della metà. Gli esami mi procuravano grandi preoccupazioni, anche se non ne avevo motivo, dato che a scuola vado bene.
M. M, Repubblica Federale di Germania
Romanzi rosa
Mi sto sbarazzando di 90 romanzi rosa, un passo molto difficile per me. Mi ha indotto a farlo il vostro articolo intitolato “I romanzi rosa sono una lettura innocua?” (8 marzo 1984).
E. R., Brasile
I vescovi e l’atomica
Il vostro articolo intitolato “I vescovi e l’atomica” (22 agosto 1984) contesta la posizione dei vescovi cattolici e di altri nonché l’opportunità del momento in cui hanno fatto le loro dichiarazioni. In questo periodo della storia e durante il nostro breve soggiorno sulla terra sia la religione che noi dovremmo operare per l’unità, non per la discordia. È perfettamente legittimo affrontare i problemi secolari (p.es. il militarismo) in maniera conforme alle istruzioni di Dio e far questo è ora necessario più di prima, data la portata degli armamenti. Ma non ci si riesce con la retorica anticattolica e le critiche mosse allo stesso cristianesimo e i tentativi di servire lo stesso Dio.
J. T., California
Non critichiamo i capi religiosi cattolici e protestanti perché parlano apertamente contro la guerra. Quello che troviamo biasimevole è il fatto che il clero cattolico e protestante abbia sostenuto nel corso dei secoli le guerre combattute con spade, lance, cannoni, bombe, e perfino con le bombe nucleari quando vennero usate per la prima volta, senza tenere in debito conto i dolori, le sofferenze e la morte causati a innumerevoli milioni di persone, e gli effetti distruttivi che queste guerre hanno avuto su culture e civiltà. Riteniamo sia solo giusto chiedere: “In questa tarda data assumono forse questo determinato atteggiamento solo perché è ovvio che la proliferazione nucleare è così estesa che una guerra nucleare minaccerebbe anche la loro esistenza? È la guerra convenzionale accettabile perché le perdite di vite e di beni sono alquanto inferiori a quelle causate dalla guerra nucleare? Pensiamo valga la pena di ripetere le parole del fisico nucleare Harold M. Agnew: “Penso siano ipocriti in quanto danno l’impressione che si possa approvare la guerra convenzionale ma non la guerra nucleare. Per la prima volta nella storia, a causa della potenza delle armi nucleari, coloro che prendono le decisioni di scatenare una guerra corrono lo stesso rischio dei giovani che tradizionalmente sono mandati a eseguire le decisioni degli anziani. Quindi, nell’eventualità di una guerra nucleare, le chiese, nonché le cantine, le ricchezze e tutti i possedimenti di coloro che prendono le decisioni non sono più immuni. Siamo tutti nella stessa barca”. — Ed.