Uno sguardo al mondo
Gli sproloqui dell’ONU
● “Un rito annuale della durata di tre mesi, che sta ora concludendosi a New York, è quasi passato inosservato”, dice l’Economist riferendosi alle sessioni dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite tenute da settembre a dicembre del 1984. Osservando che la maggioranza dei governi del mondo mandano rappresentanti “a fare discorsi e a discutere sulle risoluzioni”, l’articolo fa notare che, “salvo pochissime eccezioni, queste risoluzioni sprofondano immediatamente nell’oblio. Ciascuna sessione ne sforna oltre 200, per un totale di circa un quarto di milione di parole. Questa verbosità è in gran parte vana ripetizione, anno dopo anno”. Definendo l’assemblea delle Nazioni Unite “l’immagine stessa dello sproloquio tedioso, improduttivo e costoso”, l’articolo afferma che se “riducesse il numero annuale delle risoluzioni a, diciamo, 50, forse metà di esse potrebbe produrre veramente qualche effetto”.
Nessuna “guerra” dal 1941
● “Non è più di moda dichiarare formalmente guerra”, dice il Globe and Mail di Toronto (Canada). “L’ultima volta che è avvenuto è stato l’11 dic. 1941, quando, dopo l’attacco di Pearl Harbor, gli alleati del Giappone, la Germania e l’Italia, dichiararono guerra agli Stati Uniti”. Senza badare alle formalità, sono state combattute da 150 a 220 guerre circa dalla seconda guerra mondiale. Nel 1984 erano in corso una decina di guerre, sebbene durante l’anno non ne scoppiassero altre. “Nel 1984, come nel 1983, tutte le guerre sono state combattute in paesi del Terzo Mondo. Di conseguenza, alcuni di questi paesi che stavano relativamente bene o avevano un futuro promettente sono rovinati; in altri è stato ostacolato lo sviluppo”, dice l’articolo.
Problemi dei preti
● Esaminando la condizione del prete di oggi, Stampa Sera dell’11 marzo 1985, dopo aver riportato il testo delle lettere di due ecclesiastici che lamentano la loro solitudine ed esprimono dubbi sulla certezza della loro vocazione, osserva: “La grande crisi delle vocazioni esplosa con il Concilio, ma già maturata prima e a lungo per fattori e involuzioni diverse ha svuotato in un decennio di oltre un terzo i quadri del clero (e anche quelli delle religiose)”.
Un ecclesiastico che per avere un contatto più concreto con la realtà è divenuto il primo prete-operaio d’Italia ha detto: “Non è il seminario che mi ha costruito come uomo; il seminario mi ha demolito come uomo”. Come vede la Chiesa la posizione dei preti che lavorano? Egli continua: “La Chiesa non ha mai accettato la tuta. Stranamente, però, continua ad accettare che il cappellano militare sia capitano, maggiore e il vescovo nientemeno che generale di corpo d’armata”.
Cervello attivo
● “Coloro che esercitano il cervello facendo ad esempio le parole crociate durante la mezza età hanno maggiori probabilità di conservare la capacità di usare la mente negli anni successivi di coloro che hanno la mente pigra”, dice il Vancouver Sun in un articolo su una ricerca effettuata dall’Università Statale della Pennsylvania. La ricerca, iniziata nel 1956, si basava su una serie di test a cui sono state sottoposte ogni sette anni 400 persone e sulle informazioni da esse fornite circa occupazione, reddito, attività del tempo libero ed esperienze di viaggio. “Coloro che non avevano una vita molto stimolante manifestavano un calo netto”, ha detto Warner Schaie, un professore di psicologia che è considerato un’autorità nel campo dell’invecchiamento. La ricerca riconosce il ruolo che hanno fattori genetici e fisiologici nel determinare le prestazioni mentali della persona anziana. Ma confuta l’idea che non si possa far nulla contro il deperimento delle facoltà mentali nella vecchiaia, dice Schaie.
Il matrimonio modifica le abitudini
● “Nei primi anni dopo avere preso il diploma della scuola superiore, i giovani che si sposavano erano quelli che riducevano maggiormente l’uso di alcool e di droga [rispetto a quelli che non si sposavano e a quelli che convivevano]”, dice il New York Daily News valutando i risultati attuali di una ricerca in corso presso l’Università del Michigan. La ricerca ha confrontato 17.000 diplomati delle scuole superiori i quali sono stati interrogati riguardo alle loro abitudini nell’ultimo anno di scuola e nei tre anni successivi. “Non sappiamo ancora esattamente cosa ci sia nel matrimonio che produce questo effetto”, dice Jerald G. Bachman, uno dei ricercatori. “Ma potrebbe avere a che fare con il modo in cui questi giovani trascorrono il loro tempo libero. Le giovani coppie di sposi dicono di uscire ancora come prima, ma insieme, anziché ‘uscire coi ragazzi’ o ‘con le ragazze’”. Fra parentesi, l’uso di alcool e di droga non era cambiato dopo la scuola superiore fra i giovani che convivevano senza essere sposati. Ma era aumentato sostanzialmente fra i non sposati che se ne erano andati da casa.
Interventi chirurgici rifiutati
● “Nel complesso, il numero delle operazioni eseguite negli Stati Uniti aumenta cinque volte più in fretta della popolazione”, riferisce il New York Daily News. Il dott. Eugene G. McCarthy del New York Hospital-Cornell Medical Center crede che l’aumento sia dovuto al gran numero di chirurghi che escono dalle facoltà di medicina. Più chirurghi uguale più operazioni, dice. Come evitare di finire sotto i ferri? Forse chiedendo il parere di un altro medico prima di prendere una decisione. Un sondaggio condotto in tutta la nazione ha rivelato che, di 5.000 pazienti il 14 per cento non si è sottoposto a un’operazione precedentemente raccomandata dopo avere chiesto il parere di un altro medico. Nello stato di New York, in un programma in base al quale era obbligatorio chiedere il parere di un altro medico le isterectomie sono diminuite del 17 per cento, le operazioni al ginocchio del 36 per cento e le asportazioni della prostata del 19 per cento.
Perché invecchiamo?
● Nel mese di marzo di quest’anno si è tenuto a Roma un convegno internazionale sulle cause della vecchiaia. Biologi molecolari, fisiologi, biochimici e fisiopatologi venuti da più parti d’Italia e da Israele si sono riuniti per capire il perché di questo nemico che l’uomo ha sempre cercato di combattere. La Repubblica del 12 marzo 1985, in un servizio sul convegno, dice che “molti ricercatori, in tutto il mondo, sono comunque convinti che la base dei processi che chiamiamo vecchiaia vada ricercata nella cellula”. Tenuto conto della capacità di rinnovamento delle cellule del nostro corpo, alcuni ricercatori “concludono che, a livello cellulare, saremmo progettati per vivere molto più a lungo di quanto sospettiamo”. — Il corsivo è nostro.
Pesca mediante satellite
● L’industria della pesca sta ricorrendo ai satelliti meteorologici per localizzare i migliori punti di pesca, riferisce l’Asahi Evening News del Giappone. Come avviene? Il satellite americano NOAA, che esplora tutti gli oceani del mondo, trasmette a terra a intervalli di varie ore dati per fotografie nell’infrarosso per qualsiasi dato luogo della terra. Un apparecchio ricevente installato su pescherecci dotati di speciali apparecchiature analizza i dati così che i pescatori possono determinare la temperatura dell’oceano servendosi di 16 diversi colori su un monitor. Dal video possono stabilire i punti dove le correnti oceaniche si congiungono, punti in cui spesso si fa buona pesca. In uno dei primi esperimenti, diversi pescherecci hanno pescato dieci tonnellate di tonno servendosi di questa tecnica. Finora, venti battelli hanno installato questo apparecchio.
Confronto fra statistiche sulla criminalità
● La maggioranza delle persone prende per scontato il fatto che la criminalità dilaga in tutte le grandi città. Ma non è così, dice l’Express di Easton (Pennsylvania, USA), che definisce Tokyo, una delle più grandi città del mondo, “una delle città più sicure del mondo”. Secondo le ultime cifre, a Tokyo avvengono 1,6 omicidi, 5,6 rapine e 3,8 stupri ogni 100.000 abitanti; si tratta di dati presumibilmente riferiti all’anno. Ma a New York avvengono 22,8 omicidi, 1.183,7 rapine e 51,6 stupri ogni 100.000 persone nello stesso periodo di tempo. “La polizia metropolitana di Tokyo afferma di detenere un primato di arresti del 95 per cento per i reati violenti”, aggiunge l’articolo.
Rischiano l’estinzione
● Quarantasei specie di piante e animali nazionali ed estere sono state aggiunte o proposte per la lista di specie minacciate di estinzione del Fish and Wildlife Service del Dipartimento americano dell’Interno. Fra gli animali aggiunti più di recente all’elenco c’erano il tantalo, il caribù americano e il panda maggiore della Cina. Ma, dice il New York Times, “ci sono ben più di 1.000 ‘candidati’ alla protezione” ancora fuori lista. Fatto interessante, è stato proposto di togliere il pellicano bruno dalla lista degli animali in pericolo. Se la proposta sarà accettata, “sarebbe la prima volta che un animale viene tolto dall’elenco perché . . . non corre più pericolo di estinzione”, dice l’articolo. “Di solito una specie viene tolta dall’elenco quando è estinta”.
Notizie sull’AIDS in Italia
● Sarebbero 50.000 in Italia i portatori sani dell’HTLV-III, il virus responsabile dell’AIDS. Secondo le proiezioni della Commissione Europea dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), in Italia i casi di malattia dovrebbero raddoppiarsi ogni sei mesi. Il Corriere Medico del 26 marzo 1985 riferiva che fino ad allora erano stati diagnosticati 31 casi, di cui 6, a conferma delle previsioni, nel primo bimestre del 1985.
Disonestà e cattivo esempio
● Nel 1983, secondo i dati elaborati dal ministro di Grazia e Giustizia Mino Martinazzoli, sono finiti in carcere 106.000 italiani, cioè circa 1 su 500. Come indica una tabella pubblicata dal Giornale del 3 gennaio 1985, risulta che “i personaggi pubblici chiamati l’anno scorso [1984] a rispondere di reati commessi nell’esercizio delle loro funzioni sono stati, in media, più di tre al giorno”, cioè almeno 1.152; fra questi compaiono 166 fra “magistrati, ufficiali e funzionari delle forze dell’ordine e dell’amministrazione militare e giudiziaria”.
C’è una relazione fra questi due aspetti? Forse la Bibbia la indica in Proverbi 11:14, che dice: “Quando non c’è abile direzione, il popolo cade”.
Scossa elettrica alle tigri
● Corazza, casco e fuochi d’artificio sono alcuni dei mezzi di difesa comunemente usati dall’uomo contro gli attacchi di tigri nel Sundarbans, una regione di 7.800 chilometri quadrati che costituisce il delta del Gange e del Brahmaputra, fiumi che bagnano l’India e il Bangladesh. Anche se questa è una zona scarsamente popolata, “pescatori, taglialegna e raccoglitori di miele ci si recano regolarmente e ne vengono uccisi circa 50 all’anno dalle tigri”, dice il Times di Londra riassumendo un recente rapporto di Earthscan, che fa parte dell’Istituto Internazionale per l’Ambiente e lo Sviluppo con sede a Londra. Ultimamente alcuni coltivatori hanno sperimentato una nuova tecnica per ridurre gli incidenti mortali: collegano dei manichini a batterie di auto per mezzo di un trasformatore. Sembra che la scossa da 240 volt dia una lezione alle tigri, ma resta da vedere se a lungo andare questi manichini produrranno una differenza nel numero delle vittime. Nel Sundarbans vivono da 600 a 700 tigri, e si pensa che questa sia la popolazione di tigri più numerosa del mondo.