I lettori ci scrivono
Molestie sessuali ai bambini
Vi ringrazio dell’edizione che trattava il problema delle molestie sessuali ai bambini. (22 giugno 1985). Sono sicura che aiuterà molti genitori a proteggere i loro figli in questo corrotto sistema di cose. I miei genitori non mi hanno mai dato consigli sul sesso. In una certa occasione fui vittima di abuso sessuale da parte di un compagno di scuola che aveva molti anni più di me. Oggi, a 28 anni, ho ancora dei problemi psicologici in conseguenza di quel fatto. Come vorrei aver avuto allora le informazioni contenute nei vostri articoli!
R. S., Brasile
Esperienza a Dachau
L’articolo intitolato “Dalla morte alla vita a Dachau” (8 luglio 1985) mi ha scandalizzato. Vi prego di evitare i punti che fanno un esplicito riferimento al sesso o alla tortura (ultimo paragrafo di pagina 17) e di non arrivare mai più a simili estremi.
K. F., California
Siamo d’accordo che non dobbiamo pubblicare nella nostra rivista materiale che faccia esplicito riferimento al sesso. Però non consideriamo l’ultimo paragrafo di pagina 17 un esplicito riferimento al sesso. Ammettiamo che è un paragrafo che fa effetto, ma si collega a un punto vigoroso del paragrafo seguente che vuole insegnare qualcosa. Se quella ragazzina è sopravvissuta all’esperienza, noi possiamo senz’altro sopravvivere al racconto della stessa. In certe situazioni la Bibbia è molto più esplicita. — Ed.
Mentre leggevo ho provato le più svariate emozioni: compassione, ira, felicità. Quando ho letto delle cose disumane subite dalla madre mentre la figlia era costretta a stare a guardare, ho pianto. Il suo racconto mi ha rafforzato. Sono molto felice dell’esito di questa esperienza, molto lieta che ora essa abbia un futuro così meraviglioso a cui guardare. Il suo esemplare atteggiamento merita senz’altro d’essere imitato. Grazie per avere pubblicato un articolo così meraviglioso.
J. F., Illinois
Scrivo per dirvi quanto mi è piaciuto l’articolo “Dalla morte alla vita a Dachau”. Ho incontrato un uomo che era molto amareggiato per quello che aveva passato a Dachau e anche per il fatto che ci sono alcuni in Canada i quali affermano che l’olocausto sia una burla. Ha preso quel numero e l’ha letto. Ha ammesso che quanto vi era scritto era vero, a parte che non riferiva tutta l’orribile realtà. Ha avuto parole molto amare per i suoi tormentatori, così gli ho fatto notare il consiglio di Else: “Non odiarli. Non farai loro nessun male. Farai solo male a te stessa!” Recentemente quest’uomo si è mostrato un po’ meno amareggiato. Il racconto di questa donna ha dato coraggio a molti e ha riacceso in loro la speranza.
D. R., Canada
Mi ha particolarmente commosso leggere l’articolo “Dalla morte alla vita a Dachau”. Mi sono sentito più vicino a lei. Sono felice che tutto sia andato a finire bene per lei, grazie ad Else! È vivamente atteso il tempo in cui Dio porrà fine sulla terra a tutta la malvagità di cui alcuni lo incolpano erroneamente. Grazie di questa interessante rivista.
S. V. A., Zimbabwe