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  • Come faccio a imparare se il mio insegnante è così noioso?

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  • Come faccio a imparare se il mio insegnante è così noioso?
  • Svegliatevi! 1986
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  • Il tuo atteggiamento conta!
  • ‘Un buon insegnante è...’
  • Impegnati a imparare
  • ‘Costringilo a insegnare’
  • Come posso andare d’accordo col mio insegnante?
    I giovani chiedono . . . Risposte pratiche alle loro domande
  • Come faccio ad andare d’accordo con il professore?
    I giovani chiedono
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  • Come posso andare d’accordo con il mio professore?
    Svegliatevi! 1985
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Svegliatevi! 1986
g86 8/3 pp. 13-15

I giovani chiedono...

Come faccio a imparare se il mio insegnante è così noioso?

QUEL ragazzo con la camicia a righe rosse sembra annoiato. Si mangia le unghie e guarda nel vuoto, come se volesse un rimprovero. L’insegnante però pensa a insegnare più che a punire.

“Cosa significa usare il ‘contesto’ per trovare informazioni?”, l’insegnante chiede energicamente alla classe.

“Usare significati diversi”, dice un ragazzo.

“Più o meno”, conviene l’insegnante, corrugando la fronte mentre pensa al modo di formulare diversamente la domanda. Fa un altro tentativo: “Usare il contesto significa usare che cosa per trovare le parole mancanti?”

“Idee!”, risponde uno studente. “Immaginazione?”, chiede un altro. Il ragazzo con la camicia a righe rosse mostra un barlume di divertito interesse.

L’insegnante tenta un altro approccio. “Bene, immaginiamo che sia inverno; io vado nel bosco e mi imbatto in un’apertura scavata nella roccia. Guardo dentro e sento . . .” (Gli studenti ridono alla sua imitazione di un orso che russa). “Cosa dovrei aver visto poi? Un orso, una formica, una scimmia?”

“Un orso”, dice uno studente. “È in una grotta e gli orsi ibernano nelle grotte”. Il redattore di Svegliatevi! che assiste alla scena è sorpreso. A fare questa osservazione acuta è stato proprio il ragazzo con la camicia a righe rosse.

L’insegnante è contento. “Sì, ti sei servito delle parole circostanti per concludere che avrei visto un orso. Ora vediamo come possiamo far questo nella lezione di oggi.”

Un buon insegnante è all’opera. Un uomo che non solo conosce la materia ma anche ci tiene ai suoi allievi. Un insegnante che cerca di rendere interessanti le lezioni e non si spaventa se gli studenti sono lenti ad afferrare. Hai qualche insegnante del genere? Forse. Tuttavia un manuale (The Family Handbook of Adolescence) dice: “Alcune indagini mostrano che la maggioranza degli studenti adolescenti sono critici nei confronti degli insegnanti, si lamentano che sono noiosi e non hanno senso dell’umorismo”.

Naturalmente è solo ragionevole supporre che la maggior parte degli insegnanti sia almeno un po’ competente. Ma prima o poi potrai avere un insegnante che semplicemente ti annoia ‘a morte’. E se questo avviene, puoi provare un senso di frustrazione perché vorresti imparare tutto il possibile mentre vai a scuola. Cosa puoi fare? Imparare è dunque una causa persa?

Il tuo atteggiamento conta!

Qual è il tuo atteggiamento verso lo studio? Un recente esperimento ha rivelato che il livello di concentrazione di un adolescente è assai alto nelle lezioni di applicazione tecnica, educazione fisica e musica, mentre cala bruscamente nelle lezioni di lingua e di storia.

Gli insegnanti di educazione fisica o di musica sono più dotati degli insegnanti di lettere? Probabilmente no. I ricercatori ritengono che le materie non letterarie consentano maggiore partecipazione degli studenti. Tuttavia, non potrebbe darsi che gli studenti abbiano semplicemente un atteggiamento negativo nei confronti delle materie letterarie? Se gli studenti decidono a priori che una materia è noiosa, anche l’insegnante dotato come Platone può avere difficoltà a tener desta la loro attenzione.

Qual è il tuo atteggiamento nei confronti di certe materie? Potrebbe essere necessario modificarlo? L’algebra potrebbe sembrare inutile ora. Ma se l’impari bene un giorno potrà interessare un datore di lavoro che pensi di investire del tempo nella tua formazione professionale. Perciò interessati di ciò che impari! Questo può rendere la scuola meno noiosa.

‘Un buon insegnante è...’

A volte però anche gli studenti desiderosi di imparare si lamentano di avere “cattivi” insegnanti. Ma cos’è un “buon” insegnante? Una ragazzina ha detto a Svegliatevi!: “Mi piace la mia insegnante di matematica perché è proprio divertente”. Un ragazzo apprezzava l’insegnante di inglese perché ‘raccontava un sacco di barzellette’.

Ma anche se riuscire simpatico o persino divertente può essere un vantaggio per un insegnante, questo non sostituisce la necessità di essere ‘adeguatamente qualificato per insegnare ad altri’. (II Timoteo 2:2) Naturalmente qui la Bibbia si riferisce principalmente a requisiti spirituali. Ma sottolinea il fatto che un requisito di un buon insegnante è conoscere la sua materia.

Sfortunatamente conoscenza e personalità brillante non sempre vanno a braccetto. Un ragazzo aveva un insegnante che raccontava barzellette come un attore comico, ma ammette: “Non abbiamo fatto molti passi avanti con la fisica”. Viceversa un altro ragazzo ammette che il suo insegnante sapeva il fatto suo. Eppure lo definisce “terribilmente noioso. Parlava con un tono monotono e usava paroloni che nessuno capiva”.

Hai un insegnante di questo genere? In tal caso, ricorda quello che alcuni primi cristiani dissero dell’apostolo Paolo. Egli era estremamente qualificato come insegnante della Parola di Dio. Eppure alcuni cristiani dei giorni di Paolo si lamentavano che “la sua presenza personale [era] debole e la sua parola spregevole”. Paolo rispose: “Ma anche se sono inesperto in parola, certamente non lo sono in conoscenza”. — II Corinti 10:10; 11:6.

Se qualcuno trascurava ciò che Paolo diceva e vedeva solo i suoi presunti difetti come oratore, cosa poteva succedere? Poteva aver perso delle informazioni preziose. Non fare lo stesso errore a scuola! Prima di decidere che un insegnante poco interessante sia “cattivo”, chiediti: ‘Sa quello che dice? Posso imparare qualche cosa da lui?’

Impegnati a imparare

‘Ma imparare non dovrebbe essere divertente?’ puoi chiedere. A volte può esserlo. Tuttavia per imparare alcune delle più importanti lezioni della vita ci vogliono pazienza e molto impegno. Gesù Cristo per esempio “imparò l’ubbidienza dalle cose che soffrì”. (Ebrei 5:8) Imparare da esperienze del genere non fu molto divertente, ma fu comunque una lezione preziosa. La conoscenza che puoi acquistare a scuola è pure utile. Perciò presta più che la solita attenzione all’insegnante che parla in modo incolore. Cerca di prendere appunti per tenere la mente inchiodata su ciò che ha da dire. Arricchisci le piatte lezioni in classe con ulteriore studio a casa.

Se fai veramente lo sforzo di imparare, sarai sorpreso di quanto puoi apprendere, anche da un insegnante noioso. Il manuale citato sopra osserva: “Anche se alcuni studenti si rendono subito conto del potente effetto positivo che un insegnante ha, più spesso solo dopo diversi anni viene riconosciuta appieno l’influenza di un insegnante”.

Un articolo del U.S.News & World Report dice che oltre ad avere conoscenza, un insegnante deve essere “capace di comunicare informazioni”. E alcuni insegnanti non eccellono in quanto a capacità di comunicare. Ma nota il principio esposto in Proverbi 20:5: “Il consiglio nel cuore dell’uomo è come acque profonde, ma l’uomo di discernimento è quello che l’attingerà”. A volte devi essere tu ad attingere informazioni dal tuo insegnante.

‘Costringilo a insegnare’

Nel suo libro The High School Survival Guide, Barbara Mayer, lei stessa un’insegnante, osserva: “Gli insegnanti, che probabilmente hanno ripetuto le stesse lezioni più volte di quanto non vogliano ricordare, tendono a cadere in una routine, e si limitano a presentare il materiale come hanno fatto in passato. Se un soggetto viene trattato troppo superficialmente e non ritieni di averlo ancora capito, per cambiare alza la mano e chiedi altre informazioni . . . Costringilo a dirti tutto quello che sa”. L’insegnante se la prenderà? No, se lo fai in modo rispettoso. (Colossesi 4:6) Quale può essere il risultato? La Mayer dice: “Vedrai che il tuo insegnante verrà in classe più preparato, e con qualcosa di più che semplici informazioni superficiali”.

L’entusiasmo è contagioso, e il tuo desiderio di imparare potrebbe infondere un po’ di vita nel tuo insegnante. Naturalmente non aspettarti una trasformazione radicale. E può darsi che ci saranno delle lezioni che sarà giocoforza sopportare per un po’. Ma se sei un buon ascoltatore e segui con sincero interesse quello che succede, potrai imparare lo stesso. Per questo vai a scuola, no?

[Immagine a pagina 14]

A volte si deve fare un vero sforzo per imparare

[Immagine a pagina 15]

Un bravo insegnante non ha bisogno di essere comico o divertente

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