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  • Anno mariano: i punti di vista variano
  • Svegliatevi! 1988
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Svegliatevi! 1988
g88 8/11 pp. 5-7

Anno mariano: i punti di vista variano

La Bibbia presenta Maria come una fedele discepola di Gesù, non c’è dubbio. (Atti 1:14) E, mentre si esamina il significato dell’anno mariano, non si vuole certo sminuire la sua figura o screditarne la fedeltà. Ma visto che l’anno che le è stato dedicato è un fatto religioso di grande risonanza, è giusto che il credente si chieda: Dio approva la venerazione resa a Maria? Ed è Maria il mezzo con cui Dio salverà il mondo dalla crisi?

QUESTO anno mariano è il secondo celebrato dalla Chiesa Cattolica. Il primo, quello che andò dal 1953 al 1954, fu indetto da papa Pio XII per celebrare il centenario della proclamazione del dogma dell’Immacolata Concezione. Questo avveniva pochi anni dopo che lui stesso aveva enunciato la dottrina dell’Assunzione.a

Del primo anno mariano alcuni cattolici ricordano il gran numero di nuove vocazioni. Evidentemente sperano che questo si ripeta, vista l’attuale crisi vocazionale. C’è infatti grande preoccupazione per la scarsità di ecclesiastici. Secondo Luigi Accattoli, vaticanista del Corriere della Sera, si calcola che delle 300.000 comunità cattoliche del mondo “più della metà non disponga di un sacerdote residenziale”. (3 ottobre 1987) Non è quindi un caso se i fedeli vengono ora esortati a frequentare i santuari mariani, definiti “luoghi di promozione delle vocazioni”. Basterà un anno mariano a ridare vita alle decrescenti file degli ecclesiastici cattolici?

Maria, le vocazioni e l’ateismo

Del primo anno mariano alcuni ricordano le grandiose manifestazioni di devozione alla “Vergine”. In quell’occasione si mobilitarono persino gli eserciti di diverse nazioni. A Loreto (Ancona), sede di un celebre santuario mariano, ci fu un’imponente parata di militari dell’aeronautica italiana. Cinquecento marine americani andarono in pellegrinaggio a Lourdes (Francia). In Irlanda “i reparti militari si consacrarono alla Madonna, che per l’occasione fu proclamata Maresciallo dell’esercito”, ricorda La Repubblica (3 gennaio 1987).

Papa Pio XII, quando ne diede l’annuncio nel 1953, si augurò che l’anno mariano contribuisse a contrastare tutti quelli che “si sforzano di svellere radicalmente dagli animi la fede di Cristo” e le loro ideologie atee. “Non è esagerato affermare che l’anno mariano 1954”, afferma l’Avvenire (7 gennaio 1987), “ottenne autentici miracoli di inattese e sospirate conversioni”. Oggi, analogamente, in alcuni ambienti cattolici si pensa che un rinnovato fervore mariano servirà a controbattere le ideologie atee e i governi che le propagandano.

Il New York Times fa notare che Giovanni Paolo II “ha espresso pubblicamente il proprio desiderio di visitare l’Unione Sovietica se potesse predicarvi liberamente”. E c’è persino chi spera che il 1988, “in cui si celebrano i mille anni di cristianesimo in Russia, sia anche l’anno in cui il Papa rinnoverà la consacrazione esplicita [di quel] Paese . . . per la sua conversione”, ha scritto sull’Avvenire (4 gennaio 1987) il teologo cattolico René Laurentin.

Un trattamento speciale per Maria

Nei 14 mesi che si sono conclusi il 15 agosto 1988, ultimo giorno dell’anno mariano, erano in programma varie iniziative, tutte volte a ‘onorare la Madre del Signore’ e a rilanciarne il culto dopo gli anni del declino. Il papa aveva emanato un’enciclica espressamente dedicata a Maria ed erano in programma diversi convegni per approfondirne la figura.

I cattolici avevano ricevuto precise indicazioni circa l’anno mariano: essi dovevano, tra le altre cose, celebrare solennemente tutte le feste mariane e recarsi in pellegrinaggio alle chiese dedicate alla “Madonna”. Potevano inoltre beneficiare dell’“indulgenza plenaria”b partecipando devotamente alle ricorrenze e alle feste liturgiche mariane o ricevendo piamente la benedizione papale impartita dal vescovo, anche attraverso una trasmissione radiofonica o televisiva. Era loro consigliato di “valorizzare” l’altare dedicato a Maria che si trova in ciascuna chiesa cattolica.

Reazione protestante e dissenso cattolico

Se da una parte questa iniziativa cattolica è stata accolta in maniera positiva dalle Chiese Ortodosse, che condividono con quella cattolica la venerazione per Maria, dall’altra, com’era prevedibile, ci sono state reazioni ben diverse tra i gruppi protestanti.

La gerarchia cattolica, consapevole del fatto che Maria continua a rappresentare uno dei punti di disaccordo con i protestanti, ha cercato di non acuire i contrasti, ripetendo che l’anno mariano “stimolerà il dialogo ecumenico”. Ma le stesse fonti cattoliche riconoscono che l’anno mariano ha scatenato anche ‘aspre reazioni’, “un coro di invettive”, un “uragano di proteste” tra i protestanti; è per questo che gli ambienti cattolici dell’ecumenismo sono impegnati, dice il periodico Vita pastorale (maggio 1987), “a frenare le esuberanze bigotte, ad evitare il sentimentalismo dolciastro, a ridimensionare il culto delle reliquie” della “Madonna”. L’anno mariano andava celebrato, ripetevano con insistenza alcuni periodici cattolici, ‘tenendo presente la nuova sensibilità ecumenica’ e mettendo da parte ‘gli aspetti devozionistici e antiecumenici’.

Per molti protestanti la devozione e le pratiche mariane dei cattolici sconfinano nell’idolatria. Diversi gruppi protestanti italiani hanno perciò proposto di sospendere tutti i contatti ecumenici con i cattolici durante l’anno mariano, e il sinodo delle chiese valdesi e metodiste ha emesso un comunicato duramente critico nei confronti dell’iniziativa papale, considerata un “ostacolo ad un vero confronto ecumenico”.

Anche tra gli ecclesiastici cattolici c’è chi non è d’accordo con l’iniziativa papale. Ha suscitato molto scalpore il caso di Franco Barbero, un sacerdote cattolico che ha dichiarato pubblicamente di non pregare mai Maria. In una sua “lettera a Maria” Barbero scrive che essa è stata schiacciata “sotto una montagna di dogmi, di reliquie, di devozionalismi, di leggende, di superstizioni”. Lo stesso sacerdote ha anche affermato che persino il “parlare di un ‘anno di Maria’ può suscitare legittime perplessità”.

Un periodico di cattolici progressisti, Com-nuovi tempi (25 gennaio 1987), ha detto a proposito dell’anno mariano: “Era sembrato che le aperture ecumeniche della chiesa cattolica [dopo il Concilio Vaticano II] dovessero portare, per lo meno, a non ripetere una vecchia marianità con scarse radici nelle comuni matrici cristiane. . . . Le celebrazioni di quest’anno ‘mariano’ purtroppo saranno a scapito del risveglio . . . di una fede cristiana non alienata”.

Perché allora le autorità ecclesiastiche e lo stesso papa insistono nel dare tanto risalto alla figura di Maria? Perché nella Chiesa Cattolica “la gente ama prima la nostra Signora che Gesù”, come ha detto “Madre” Teresa di Calcutta? Perché, in altre parole, il culto di Maria?

[Note in calce]

a Secondo un catechismo cattolico, Maria fu “preservata per grazia di Dio da ogni macchia di peccato fin dal suo concepimento” (dogma dell’Immacolata Concezione) e a conclusione della sua esistenza terrena fu assunta “in anima e corpo” in cielo (dogma dell’Assunzione). — Signore, da chi andremo? — Il catechismo degli adulti, Edizioni Conferenza Episcopale Italiana, 1981, pp. 318, 319.

b Secondo la dottrina cattolica, con l’indulgenza plenaria vengono cancellati tutti i castighi che si dovrebbero scontare nel purgatorio come effetto di peccati veniali.

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