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  • Porre fine alla violenza domestica
  • Svegliatevi! 2013
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Svegliatevi! 2013
g 4/13 pp. 8-11

IN COPERTINA

Porre fine alla violenza domestica

Situazione n. 1: I genitori di Isabela sono andati a trovarla. Trascorrono la serata conversando piacevolmente con la figlia e il genero, per il quale provano molto affetto. E non potrebbe essere altrimenti, del resto lui è così carino con lei.

Situazione n. 2: Frank è furibondo. Sta per sfogare la sua rabbia sulla moglie nel solito modo: la colpirà al volto, la prenderà a calci, le tirerà i capelli o le sbatterà ripetutamente la testa contro il muro.

PER quanto possa sembrarvi assurdo, in queste due situazioni stiamo parlando della stessa coppia.

Chi in casa è un violento spesso ha una doppia personalità

Come molti uomini che picchiano le donne, Frank sa recitare la parte del bravo ragazzo quando è con i suoceri o insieme ad altri. Ma quando è da solo con la moglie diventa spietato.

Alla stregua di Frank, molti uomini che sono cresciuti in un ambiente familiare violento da adulti pensano che il loro comportamento sia accettabile, persino normale. Ma non c’è niente di normale nella violenza domestica. Lo dimostra il fatto che la maggioranza delle persone inorridisce quando scopre che un uomo ha picchiato la moglie.

Eppure la violenza domestica è un problema sorprendentemente diffuso. Ad esempio, un sondaggio nazionale condotto negli Stati Uniti ha rivelato che ogni giorno arrivavano in media 16 telefonate al minuto alle linee di aiuto per le vittime della violenza domestica. La violenza domestica è un’epidemia mondiale che non conosce confini culturali, economici o sociali. E dato che molti episodi non vengono denunciati, la situazione è sicuramente più grave di quanto dicano i numeri.b

Gli episodi di violenza domestica sollevano alcuni interrogativi: come può un uomo arrivare al punto di trattare in questo modo un’altra persona, specialmente se è la donna che ha sposato? Si può aiutare un uomo del genere a cambiare?

I testimoni di Geova, gli editori di questa rivista, sono convinti che i pratici consigli della Bibbia siano in grado di aiutare i coniugi violenti a cambiare il proprio comportamento. E anche se non è facile, cambiare è possibile. L’istruzione basata sulla Bibbia ha già aiutato molte persone a trasformare un temperamento violento in uno gentile e rispettoso (Colossesi 3:8-10). Consideriamo la vicenda di Troy e Valerie.

All’inizio com’era il vostro rapporto?

Valerie: La sera del nostro fidanzamento, Troy mi prese a schiaffi così forte che mi rimasero i lividi per una settimana. Si scusò moltissimo e mi promise che non l’avrebbe fatto mai più. Negli anni successivi quelle parole divennero una specie di ritornello.

Troy: Andavo su tutte le furie per qualsiasi motivo, per esempio se non era pronta la cena. Una volta colpii Valerie con il calcio della pistola. Un’altra volta la picchiai talmente forte che credevo di averla ammazzata. Poi per terrorizzarla misi un coltello alla gola di nostro figlio e minacciai di ucciderlo.

Valerie: Vivevo in un costante stato di paura. A volte dovevo scappare da casa finché Troy non si calmava. Nonostante la sua violenza, quello che mi diceva mi faceva soffrire più delle botte.

Troy, eri sempre stato violento?

Troy: Sì, fin da quando ero piccolo. Sono cresciuto in un clima di violenza. Mio padre picchiava la mamma in presenza mia e dei miei fratelli. Quando mio padre se ne andò, lei cominciò a convivere con un altro uomo. Anche lui la picchiava. Inoltre stuprò me e mia sorella, e per questo fu arrestato. Ovviamente niente di tutto questo può scusare quello che ho fatto.

Valerie, tu hai comunque tenuto in piedi il matrimonio; perché?

Valerie: Ero spaventata. Avevo paura che potesse venire a cercarmi e uccidermi, o uccidere i miei genitori. E poi pensavo che se lo avessi denunciato forse la situazione sarebbe peggiorata.

Quand’è che le cose hanno cominciato a cambiare?

Troy: Mia moglie iniziò a studiare la Bibbia con i testimoni di Geova. All’inizio ero geloso dei suoi nuovi amici, e pensavo di doverla salvare da quella strana “setta”. Per cui diventai ancora più aggressivo, non solo con Valerie ma anche con i Testimoni. Un giorno però nostro figlio Daniel, che aveva quattro anni e soffriva di attacchi epilettici, fu ricoverato per quasi tre settimane. In quel periodo i Testimoni fecero molto per noi, si occuparono persino di nostra figlia Desiree, che allora aveva sei anni. Dopo aver fatto il turno di notte, un Testimone passò tutto il giorno con Daniel per permettere a Valerie di riposarsi un po’. La gentilezza di quelle persone, nei confronti delle quali io ero stato così aggressivo, mi toccò profondamente. Capii che quello che avevo visto era il vero cristianesimo all’opera, e chiesi ai Testimoni se potevo studiare la Bibbia con loro. Lo studio biblico mi fece comprendere in che modo un uomo deve trattare sua moglie. Smisi definitivamente di essere un violento e alla fine divenni testimone di Geova.

Quali princìpi biblici ti hanno aiutato a cambiare?

Troy: Ce ne sono tanti. Primo Pietro 3:7 dice che a mia moglie devo mostrare “onore”. Galati 5:23 ci incoraggia a mostrare “mitezza” e “padronanza di sé”. Efesini 4:31 condanna ogni “parola ingiuriosa”. Ebrei 4:13 spiega che tutte le cose sono “apertamente esposte” agli occhi di Dio. Quindi Dio vede quello che faccio anche se non mi vede nessun altro. A un certo punto capii che dovevo cominciare a frequentare persone diverse, perché “le cattive compagnie corrompono le utili abitudini” (1 Corinti 15:33). I miei vecchi amici, infatti, addirittura mi incoraggiavano a essere violento. Per loro era giusto picchiare la moglie per poter “esercitare il controllo” su di lei.

E ora come va il matrimonio?

Valerie: Sono passati 25 anni da quando Troy è diventato testimone di Geova. Da allora nei miei confronti è stato veramente amorevole, gentile e premuroso.

Troy: Non posso cancellare tutto il male che ho fatto alla mia famiglia, e sicuramente mia moglie non ha mai meritato di essere trattata in quel modo. Non vedo l’ora che si adempiano le parole di Isaia 65:17, quando quel periodo buio della nostra famiglia non sarà più ricordato.

Che suggerimento dareste alle famiglie afflitte dalla piaga della violenza domestica?

Troy: Se siete violenti verso i vostri familiari, in senso fisico o psicologico, rendetevi conto che avete bisogno di aiuto e mettetevi in condizione di riceverlo. Potete farlo in molti modi. Nel mio caso studiare la Bibbia con i testimoni di Geova e stare in loro compagnia è stato molto utile per vincere la mia indole violenta.

Valerie: Non siate precipitosi nel concludere che la vostra situazione sia come quella di qualcun altro o nel seguire i consigli di chi pensa di sapere ciò che è meglio per voi. Anche se non tutte le storie si concludono allo stesso modo, oggi sono davvero contenta di non aver buttato via il mio matrimonio perché io e mio marito abbiamo un bel rapporto.

PORRE FINE ALLA VIOLENZA DOMESTICA

Studiare la Bibbia ha aiutato molti uomini a fare i cambiamenti necessari

La Bibbia dice: “Tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile per insegnare, per riprendere, per correggere” (2 Timoteo 3:16). Come Troy, di cui abbiamo parlato in precedenza, applicando i consigli biblici molti coniugi violenti sono riusciti a cambiare il loro modo di pensare e di agire.

Vi piacerebbe saperne di più su come la Bibbia può aiutarvi nel matrimonio? Potete rivolgervi ai testimoni di Geova della vostra zona o consultare il sito www.jw.org.

a In questo articolo alcuni nomi sono stati cambiati.

b Bisogna riconoscere che un considerevole numero di uomini è vittima di violenze perpetrate da donne. Tuttavia nella maggior parte dei casi denunciati di violenza domestica, l’aggressore è un uomo.

PERCHÉ NON LI LASCIANO?

Per quale motivo alcune mogli continuano a vivere con un coniuge violento? Spesso è perché temono che se decidessero di andarsene le cose peggiorerebbero. Alcuni mariti minacciano la moglie di farle cose terribili, addirittura di ucciderla, se questa cerca di scappare. E in alcuni casi queste minacce vengono attuate.

Altre mogli esitano ad andarsene perché temono che amici e familiari, non credendo che la situazione sia tanto grave, negherebbero loro qualsiasi aiuto. Prendiamo il caso di Isabel, menzionata all’inizio di questo articolo, che ha lasciato il marito. Racconta: “Mia sorella era arrabbiata con me e mi disse di tornare da lui; non credeva che un ragazzo ‘così bravo’ potesse essere tanto crudele. Persino le persone del quartiere mi evitavano, e fui costretta a prendere i bambini e ad andare a vivere da un’altra parte”.

Ecco altri motivi per cui alcune mogli decidono di restare con il marito.

  • Vogliono che i figli crescano con entrambi i genitori.

  • Temono di non riuscire a mantenere se stesse e i figli.

  • Ritengono, a torto, di essere loro la causa del problema.

  • Si vergognano di dire che subiscono violenze.

  • Sperano che la situazione migliori.

I testimoni di Geova seguono la norma biblica secondo cui il divorzio è ammissibile solo in caso di adulterio (Matteo 5:32). Ad ogni modo talvolta si verificano situazioni estreme che potrebbero spingere una persona a separarsi dal coniuge, ad esempio nel caso subisca gravi maltrattamenti fisici.

PRINCÌPI BIBLICI UTILI PER I MARITI

  • Tratta tua moglie con onore e rispetto (1 Pietro 3:7)

  • Amala come il tuo corpo (Efesini 5:28, 29)

  • Tieni vivo l’amore che vi lega (Efesini 5:25)

  • Evita le parole che feriscono (Efesini 4:29, 31)

  • Coltiva l’autocontrollo (Proverbi 29:11)

  • Renditi conto che il rispetto di sé non dipende dal controllo che si esercita sugli altri ma su se stessi (Proverbi 16:32)

  • Pensa alle conseguenze delle tue azioni (Galati 6:7)

  • Se senti che stai per uscire dai gangheri, forse è meglio che ti allontani per un po’ (Proverbi 17:14)

  • Impara a detestare i comportamenti violenti (Salmo 11:5)

  • Considera tua moglie non come un essere inferiore, ma come un valido partner (Genesi 1:31; 2:18)

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