Vivere secondo la conoscenza superiore
1. Perché dobbiamo noi temere Dio, e perché dobbiamo onorare Gesù Cristo?
SE IMITIAMO Gesù Cristo non sbaglieremo mai. Egli temeva Dio e insegnava ad altri il timor di Dio secondo la verità. Dobbiamo avere questo corretto amore di Dio se miriamo ad ottenere l’informazione che conduce alla vita che davvero è vita, Proverbi 1:7 (SA) ci dice: “Il timor di Geova è il principio della conoscenza; ma gli stolti disprezzano la sapienza e l’istruzione”. Questo timore dell’unico, vero Iddio è il principio, vale a dire, la parte principale o prima cosa nella conoscenza. Poiché i savi, i sapienti, i potenti di questo mondo non hanno questo timore di Geova, tutta la conoscenza che accumulano e trasmettono non salva il mondo e non ha per risultato la vita. La Sacra Bibbia c’insegna a temere Dio. Ed è saggio che noi lo temiamo, poiché egli è la Sorgente di tutta la vita. Non avere timore di lui ma rigettarlo significa privarci dell’accesso alla grande Scaturigine della vita. Questo vorrebbe dire per noi completo annientamento. La Parola di Dio ci esorta pure a onorare Gesù Cristo a causa della parte fondamentale che egli compie nella disposizione di Dio per dare la vita. Quindi noi siamo lieti di accettare il Figlio di Dio. Rigettarlo significherebbe escluderci da noi stessi dal centrale collegamento con Dio, l’unico canale di vita proveniente da Dio; e questo equivarrebbe per noi alla totale distruzione. Di quale grande beneficio è dunque per noi l’acquisto della conoscenza sia del Padre che del Figlio!
2. (a) Per continuare in questo timore e in questa conoscenza che cosa dobbiam fare? (b) Come acquistiamo fede e speranza, ed è questo tutto ciò che occorre?
2 Non possiamo mai smettere di far questo. Dobbiamo avanzare verso la perfezione. Noi abbiamo acquistato vera luce ricorrendo al Libro della verace informazione, cioè la Bibbia, dono di Dio per noi. La conoscenza che abbiamo già è stata acquistata studiando questo Libro. Ma per avanzare nel timore e nella conoscenza di Dio e del suo Figlio Gesù Cristo dobbiamo procedere nello studio di tale Libro, e farlo con tutti i fedeli aiuti che il Padre celeste provvede mediante la sua organizzazione teocratica. Quanto abbiamo imparato dalle Sacre Scritture ci ha procurato fede in Dio e in Cristo, e ci ha messi in grado di piacere a Dio. In Ebrei 11:1 (NM) ci è insegnato che questa fede è la “sicura aspettazione di cose sperate”. E così abbiamo la speranza, la meravigliosa speranza di un perfetto nuovo mondo, con nuovi cieli e nuova terra, nei quali possiamo godere la promessa vita eterna in una inesprimibile felicità. Ma la fede e la speranza non sono tutto ciò che è necessario. Sono perfettamente appropriate in loro stesse. È scritto: “La speranza differita fa languire il cuore, ma il desiderio adempiuto è un albero di vita”. (Prov. 13:12) Non sappiamo a che cosa rassomiglierà il cielo per i 144.000 Cristiani vincitori di questo mondo, ma potremmo scrivere un libro e dipingere un vivido quadro del paradiso che sta per essere rinnovato sulla terra e potremmo porre questa speranza davanti alle persone di buona volontà che oggi cercan la vita in esso. Tuttavia per quanto potente possa essere questa speranza come uno stimolo, non è tutto quanto è necessario per mantenere fedele una persona.
3. Quale qualità è oggi più necessaria per vivere rettamente? Perché?
3 Anticamente meravigliosi doni cessarono nella vita delle congregazioni cristiane, ma le cose che oggi rimangono non sono solo fede e speranza ma anche amore: “Queste tre, ma la più grande di queste è l’amore!’ (1 Cor. 13:8-13, NM) Il nuovo mondo nel quale speriamo è imminente ma ancora viviamo nel depravato vecchio mondo, e oltre alla fede e alla speranza, l’amore è essenzialissimo per vivere rettamente in queste degradanti condizioni. Abbiamo bisogno d’amore mentre siamo circondati da questo mondo egoistico, perché senza amore non contiamo nulla agli occhi di Dio. Noi ci troviamo nei tempi più pericolosi, e vivere è attualmente un arduo problema. Dobbiamo continuare a studiare la Parola di Dio per apprendere come vivere rettamente e come manifestare l’amore che è da Dio. Il nuovo mondo è ancora una speranza, ma questo vecchio mondo è una presente realtà. Dobbiamo ancora fargli fronte, e questo ci crea delle difficoltà. Dobbiamo affrontare queste difficoltà senza compromettere la causa di Dio. Perciò dobbiamo conoscere come affrontarle, e questo esige conoscenza proprio ora. Donde la necessità di studiare ulteriormente la Bibbia su ciò ch’essa ha da dire a proposito delle nostre relazioni con questa esistenza, perché se non le teniamo correttamente, non saremo trovati degni della vita nel nuovo mondo.
PROBLEMI ATTUALI
4. Quale problema dobbiamo risolvere mentre viviamo sotto i presenti governi?
4 I “determinati tempi dei Gentili” terminarono il 1914, ma i governi dei Gentili sono tuttora attivi, adirati contro lo stabilito regno di Dio. “Cesare” continua tuttora a tenere le redini del governo terrestre, e i governi totalitari sono più potenti che mai. Noi dobbiamo imparare dalla Bibbia che le “autorità superiori” alle quali le anime dei Cristiani devono essere soggette sono Geova Dio e Cristo Gesù, se vogliamo scampare dall’indignazione divina. Dobbiamo imparare come i nostri primi doveri sian verso Dio, l’ubbidienza a Lui quale Governatore a preferenza degli uomini, e il dare quindi a Cesare solo quello che appartiene a Cesare. — Rom. 13:1-4 e Matt. 22:21.
5. Quale problema porta il sesso? E i figli?
5 Un altro problema è quello di conoscere i posti che gli uomini e le donne occupano nell’organizzazione teocratica di Geova Dio. È vero che nella congregazione cristiana “non c’è né maschio né femmina; poiché voi siete tutti uno in unione con Cristo Gesù”. (Gal. 3:28, NM) Ma noi siamo ancora maschi e femmine nella carne; possiamo ancora sposarci e generare figliuoli, possiamo ancora essere soggetti a passioni ed esser tentati di commettere abusi sessuali. La posizione della donna nella congregazione e nella casa dev’essere dunque regolata secondo la volontà di Dio per la sicurezza e la felicità di tutti quelli che sono in relazione con lei, affinché la regola teocratica possa essere osservata e nessun vituperio ricada sul nome di Dio e sulla sua organizzazione. Nascono ancora bambini in questo mondo. Noi li amiamo e aneliamo di vederli riuscire nella cosa di maggiore importanza. Ma allevarli nelle attuali condizioni di crescente delinquenza sia di genitori che di fanciulli è un grave problema. Dobbiamo conoscere come allevarli “nella disciplina e nell’autorevole consiglio di Geova”, affin di poterli educare e istruire per la vita eterna con noi nel beato nuovo mondo. (Efes. 6:4, NM) Quale contentezza è per noi avere Dio per nostro Maestro mediante Gesù Cristo e aver la Sacra Bibbia come nostro libro d’istruzione!
6. Quale problema del destino si presenta oggi?
6 Viviamo nel tempo in cui Iddio mediante il suo Giusto Pastore non solo sta radunando il rimanente del suo “piccol gregge” e ha quasi finito, ma in vista del nuovo mondo ormai vicino, sta radunando ora un innumerevole gregge di “altre pecore” il cui destino sarà, non la vita immortale nel cielo col “piccol gregge”, ma la completa vita umana sulla terra nel paradiso restaurato. Noi dobbiamo determinare il nostro destino e agire in modo conforme. Ci ha Iddio chiamati al cielo perché regniamo con Cristo oppure per il paradiso sulla terra? Determinare questo è un problema per molti, e per risolverlo ciascuno deve studiare la Parola di Dio ed essere convinto nella sua propria mente.
7. Quale fede dobbiamo avere noi? Che cosa dobbiamo fare a tale riguardo? Perché?
7 Stiamo vivendo nel tempo culminante di questo vecchio mondo e dell’esistenza della Cristianità. Le filosofie pagane, le dottrine dei demoni e le tradizioni religiose degli uomini si mascherano sotto forma di dottrina e pratica cristiana. Uomini perversi guardano astutamente per scoprire un varco e tentar d’infiltrarsi nei nostri gruppi cristiani per scopi immorali, per abusare dell’immeritata bontà di Dio e per corrompere la fede e la condotta di quelli che possono far vittime. Viviamo invero in mezzo a condizioni seduttrici, e affinché non fuorviamo v’è più che bisogno di comportarci com’è scritto: “Domandate quali siano i sentieri antichi, dove sia la buona strada, e incamminatevi per essa; e voi troverete riposo alle anime vostre!” (Ger. 6:16) Dobbiamo ritornare direttamente alle Scritture ispirate, esaminandole ogni giorno contro ciò che ci viene insegnato dagli uomini, e con tale condotta tornare alla “fede, che è stata una volta per sempre tramandata ai santi”. E avendo riscoperto di che cosa si tratta, dobbiamo “combattere strenuamente” per essa affin di conservarla e praticarla, come dice Giuda 3.
8. Sul problema della moralità qual è il nostro dovere secondo la fede?
8 Per essere in armonia con la fede originaria è nostro dovere verso Dio resistere agli impuri di mente che tentano di insinuarsi e adescare ingenui Cristiani con abusi sessuali pretendendo erroneamente che Iddio sia misericordioso anche per i peccati volontari. Fa parte della nostra lotta per la fede il tenere alti i princìpi biblici relativi al matrimonio umano e alle pure relazioni fra uomini e donne nella congregazione. Attenetevi strettamente a questo. Sappiano i maligni ingannatori e tutte le persone mondane quali alti principi morali insegna la vera conoscenza di Dio e di Cristo. Sappia il mondo la posizione di moralità occupata dalla Teocrazia di Geova, affinché conosca che questa è un’organizzazione pura. Mantenete, per quanto sta in voi, l’organizzazione su questa via, affinché l’organizzazione nella quale invitate le “altre pecore” del Pastore possa essere un’organizzazione pulita e purificante. Il vero amore è puro. Il timore di Geova è pulito. Amore e timore di Dio vi aiuteranno a sormontare i problemi morali a cui dobbiamo far fronte mentre siamo in questo vecchio mondo. — 1 Cor. 13:5, 6; Sal. 19:9.
MANIFESTARLO AD ALTRI
9. Perché dobbiamo continuare ad acquistar conoscenza? Quale esempio dà la Cristianità?
9 Per acquistare la vita per noi stessi dobbiamo continuare dunque ad acquistar conoscenza dell’unico vero Iddio e di Gesù Cristo che Egli ha mandato. Il genere umano non è ancora nel paradiso. Satana ed i suoi demoni non sono ancora legati, né la loro empia progenie è ancora stata distrutta sulla terra. Al contrario, egli è stato cacciato dal cielo ed è attualmente confinato sopra la terra sulla quale provoca grandi sventure ai popoli e crea molti problemi per il giusto popolo di Dio. Perciò stiamo in guardia. Proverbi 11:9 (SA) ci assicura: “Mediante la conoscenza saranno liberati i giusti”. All’opposto, per mancanza di conoscenza coloro che professano di essere il popolo di Dio son distrutti. Vediamo esemplificato nella Cristianità quello che produce questa mancanza, in armonia con quanto disse l’apostolo in Romani 1:24-31: “Perciò Iddio conforme ai desideri dei loro cuori li ha abbandonati alle impurità, affinché disonorassero fra loro i loro corpi, anche quelli che hanno cambiato la verità di Dio per la menzogna ed hanno venerato e reso sacro servizio alla creazione invece che a Colui che creò, . . . E come non accettarono di ritenere l’accurata conoscenza di Dio, Iddio li ha abbandonati a un disapprovato stato mentale, perché facciano le cose che sono sconvenienti, essendo essi ricolmi d’ogni ingiustizia, malvagità, cupidigia, dannosità, essendo pieni d’invidia, di omicidio, di contesa, d’inganno, di maligne disposizioni, essendo mormoratori, maldicenti, odiatori di Dio, insolenti, superbi, vanagloriosi, inventori di cose nocive, disubbidienti ai genitori, senza comprensione, falsi nei patti, senza affezione naturale, spietati”. — NM.
10. All’opposto dell’ignorante Cristianità, che cosa devono fare oggi i testimoni di Geova sotto le provvisioni del nuovo patto?
10 Perciò non solo il paganesimo, ma anche la Cristianità ha eloquentemente dimostrato che cosa farà la mancanza di conoscenza di Geova Dio a danno e obbrobrio dei popoli. Ora è la volta di voi testimoni di Geova di dimostrare che cosa farà la vera conoscenza di Dio a favore di un popolo, un’organizzazione di persone su scala mondiale. Voi che siete testimoni di Geova vivete al culmine del nuovo patto di Dio mediante Cristo, quando esso è coronato dal successo traendo gli ultimi membri per completare il “popolo per il suo nome”. Oltre al perdono dei peccati mediante il Mediatore di quel patto, uno dei suoi benedetti provvedimenti è questo: “Io metterò la mia legge nell’intimo loro, la scriverò sul loro cuore, e io sarò loro Dio, ed essi saranno mio popolo. E non insegneranno più ciascuno il suo compagno e ciascuno il suo fratello, dicendo: ‘Conoscete l’Eterno!’ poiché tutti mi conosceranno, dal più piccolo al più grande, dice l’Eterno”. (Ger. 31:31-34; Atti 15:14) Invero i testimoni di Geova ora lo conoscono tutti dal più piccolo al più grande di loro; ma la Cristianità, con la sua volontaria ignoranza di Geova Dio, dimostra di non essere nel nuovo patto e che essa non è il “popolo per il suo nome” che egli ha tratto da tutte le nazioni durante i passati diciannove secoli.
11. Come dobbiamo dimostrare che cosa fa la conoscenza per noi, specialmente ora?
11 Uno dei modi in cui dobbiamo manifestare a tutto il mondo che cosa fa la conoscenza di Dio per il popolo è quello di operare come suoi testimoni verso il genere umano sia con la parola che con i fatti. Dobbiamo parlare e operare in armonia con la volontà di Dio. Cosa vuol dir questo? È scritto: “Questo è giusto e accettevole nel cospetto del nostro Salvatore, Dio, il quale vuole che ogni specie di uomini debba esser salvata e venga a un’accurata conoscenza della verità. Poiché v’é un solo Dio, e un solo mediatore fra Dio e gli uomini, Cristo Gesù uomo, il quale diede se stesso come riscatto corrispondente per tutti; questo è ciò che devessere attestato ai suoi propri tempi particolari”. (1 Tim. 2:3-6, NM) Ora è il tempo di tutti i tempi per recar testimonianza, ORA, mentre Iddio mediante il suo Giusto Pastore sta raccogliendo sotto la sua organizzazione teocratica una “gran folla” di persone di buona volontà “di tutte le nazioni e tribù e popoli e lingue”, “ogni specie di uomini”. Mediante la testimonianza che stiamo dando in tutte le nazioni questa “gran folla” conosce donde viene la sua salvezza. Con qual gioia udiamo oggi esclamare a gran voce queste centinaia di migliaia di persone davanti al trono divino: “La salvezza la dobbiamo all’Iddio nostro, il quale siede sul trono, e all’Agnello”. (Apoc. 7:9, 10, NM) Aumenti il numero di questa gran folla con la nostra testimonianza intensificata in tutte le nazioni come mai prima d’ora.
12. Per quale scopo Iddio ci ha dato la conoscenza? Perché ora abbiamo una grande opportunità per questo?
12 Geova Dio ci ha dato la conoscenza sotto il suo nuovo patto per il preciso scopo d’esser noi suoi testimoni. Egli ci ricorda: “Voi siete i miei testimoni, dice Geova, e il mio servitore che io ho scelto; affinché voi CONOSCIATE me e mi crediate, e comprendiate che son io: . . . Io ho dichiarato, io ho salvato, e io ho mostrato; e non c’era dio straniero fra voi: perciò voi siete miei testimoni, dice Geova, e io sono Dio”. (Isa. 43:10-12, SA) E quale opportunità abbiamo ora noi di testimoniare. Abbiamo il Libro dei libri, la Sacra Bibbia; e ora, altresì, abbiamo in inglese la Traduzione del Nuovo Mondo delle Scritture Greche Cristiane del 1950. Come aiuto per acquistar conoscenza di Dio dal suo Libro abbiamo la supplementare letteratura biblica pubblicata da un provato strumento di Dio e di Cristo, la Watch Tower Bible & Tract Society.
13. Chi si oppone alla diffusione di questa conoscenza? Per che cosa dobbiamo noi sorgere?
13 Il grande nemico della vita, Satana il Diavolo, si oppone alla diffusione della conoscenza datrice di vita, quantunque nell’Eden pretendesse di voler aumentare la conoscenza del genere umano seducendo Eva e inducendola a mangiar disubbidientemente il frutto “dell’albero della conoscenza del bene e del male”. Del male, sì! Ma egli non ha mai desiderato che il genere umano acquistasse la conoscenza del bene. Egli è il “dio di questo sistema di cose”, ed ha di continuo “accecato le menti degl’increduli, affinché la luce della gloriosa buona novella intorno al Cristo, che e l’immagine di Dio, non risplendesse loro”. Ma mediante l’invincibile potenza di Dio la luce ha infranto questa diabolica opposizione ed è pervenuta a noi, ed Egli “ha risplenduto nei nostri cuori per illuminarli con la gloriosa conoscenza di Dio mediante il volto di Cristo”. (2 Cor. 4:4-6, NM) Sorgiamo, a nostra volta, e risplendiamo, riflettendo la luce ad altri. Se i popoli son distrutti per mancanza di conoscenza, non sia a causa di negligenza e mancanza da parte nostra. Se una gran folla di persone di buona volontà è oggi condotta alla salvezza, sia mediante l’uso da parte di Dio di noi per mezzo del suo Pastore.
“CONOSCERANNO”
14, 15. (a) Perché sarà fatto conoscere Geova alla Cristianità, e come? (b) Che cosa farà Geova a Gog e alle sue forze? Quale effetto avrà questo sulle nazioni?
14 “La Cristianità persisterà nel suo rifiuto di accettare la conoscenza di Geova Dio dalla bocca e dalle mani dei suoi testimoni. Ma si avvicina l’ora spaventevole nella quale le sarà fatto conoscere che questi sono stati i testimoni di Dio, il suo “profeta in mezzo a loro”, ch’Egli è Geova e che sin dal 1914 il suo Re, Gesù Cristo, governa nel regno per il nuovo mondo. Ma il FAR loro conoscere Geova in quel tempo non sarà alcuna benedizione per essa o per il resto di questo mondo. Questo significherà per essa la distruzione in mezzo a una distruzione mondiale! Per la sua volontaria mancanza di conoscenza, la Cristianità combatte il regno di Dio mediante il suo Cristo. Essa si allinea con tutte le forze di Gog di Magog per l’assalto finale alla visibile organizzazione teocratica del popolo di Geova sulla terra. La propaganda ispirata dai demoni sta facendo affrettare tutti i suoi governanti ciecamente, furiosamente, verso il fronte di guerra di Harmaghedon. (Apoc. 16:14-16) Tosto a una certa ora, come un ladro, il Combattente Supremo per la verità e la giustizia si farà conoscere da tutti i suoi avversari in una lingua che essi capiranno, la lingua delle forze cosmiche che parlerà loro di distruzione. Non vi fu mai alcunché di simile prima eccetto il grande diluvio dei giorni di Noè. Allundendo a Gog e a tutte le sue forze, Geova dice:
15 “E io chiamerò la spada contro di lui su tutti i miei monti dice il Signore Geova: la spada d’ogni uomo sarà contro il suo fratello. E con la pestilenza e col sangue io entrerò in giudizio con lui; e io farò piovere sopra di lui e sopra le sue schiere, e sopra i molti popoli che sono con lui, una pioggia torrenziale, e grossi chicchi di grandine, fuoco, e zolfo. E io mi magnificherò e mi santificherò, e mi farò conoscere agli occhi di molte nazioni; ed essi sapranno che io sono Geova. E io manderò un fuoco su Magog, e su quelli che abitano sicuramente nelle isole; ed essi sapranno che io sono Geova. . . . né permetterò che il mio nome sia più profanato: e le nazioni sapranno che io sono Geova, il Santo in Israele. Ecco, avviene, e sarà effettuato, dice il Signore Geova; questo è il giorno del quale ho parlato”. — Ezech. 38:21-23 e 39:6-8, SA.
16. Chi opererà come ufficiale giudiziario di Dio? Come ricompenserà egli gli ubbidienti e gli ignoranti volontari?
16 Cristo Gesù il Re agirà come ufficiale giudiziario di Geova in mezzo a quella distruzione mondiale, e il fatto ch’egli è ora presente nel suo regno e possiede la terra come suo dominio sarà forzatamente fatto conoscere a tutti i suoi avversari. La loro distruzione recherà benefico sollievo a tutti quelli che scelgono di conoscere Dio e ubbidirgli. Come è scritto: “È giusto da parte di Dio rendere tribolazione a quelli che vi causano tribolazione, ma, a voi che soffrite tribolazione, riposo con noi alla rivelazione del Signor Gesù dal cielo, con i suoi potenti angeli in un fuoco fiammeggiante, mentre porta la dovuta punizione su coloro che non conoscono Iddio e su coloro che non ubbidiscono alla buona novella relativamente al nostro Signor Gesù. Questi saranno puniti di eterna distruzione dalla presenza del Signore e dalla gloria della sua potenza, quando verrà per essere glorificato”. (2 Tess. 1:6-10, NM) Quale INGLORIOSA fine per la loro disubbidiente mancanza d’acquistare ora la conoscenza dell’unico vero Iddio e di Gesù Cristo ch’egli ha ora mandato come Re!
SOPRAVVIVERE
17. Che cosa ci aspettiamo ad Harmaghedon? Quindi, che cosa dobbiam fare rispetto alla conoscenza ora?
17 Per altro, questa non è la maniera in cui NOI vogliamo conoscere Geova Dio e il suo Cristo. Noi vogliamo conoscerli in una maniera che significhi vita eterna, non distruzione. Iddio ci ha dato il suo spirito santo ed ha battezzato il suo fedele rimanente di eredi del Regno col suo spirito illuminandoli con le cose profonde rivelate da tale spirito nella Parola di Dio. Ma la Cristianità sarà presto battezzata col fuoco, il fuoco della distruzione ad Harmaghedon. (Matt. 3:11, 12) Noi non ci aspettiamo d’esser distrutti ad Harmaghedon, ma attendiamo fiduciosamente di sopravvivere e di passare incolumi dopo quell’ardente tempo nel nuovo mondo. Ciò non ostante, per ottenere tale preservazione alla fine di questo mondo, come Noè ed i suoi compagni furono preservati nell’arca alla fine con l’acqua del primo mondo, dobbiamo vivere secondo la conoscenza. La conoscenza che Iddio ci ha rivelata mediante il suo spirito in questi ultimi giorni stabilisce alti princìpi di vita. Noi dobbiamo vivere conforme a questi princìpi. Dobbiamo attenerci saldamente a questa conoscenza vivendo in armonia con essa e comunicandola ad altri. Dobbiamo crescere in conoscenza in armonia col preannunziato incremento di conoscenza, per fortificarci e metterci in grado di sormontare tutte le difficoltà di questi tempi difficili ‘L’uomo savio è pien di forza, e chi ha conoscimento accresce la sua potenza”. (Prov. 24:5) Perciò continuiamo ad acquistar saggiamente conoscenza dall’alto.
18. Sappiamo noi la data di Harmaghedon? Come, pertanto, dobbiamo vivere?
18 Non importa se noi ora non sappiamo il giorno o l’ora in cui scoppierà la battaglia d’Harmaghedon e i cieli e la terra empi del mondo del Diavolo saranno dissolti per aprir la via ai nuovi cieli e alla nuova terra del prezioso nuovo mondo. Non abbiamo bisogno di conoscerlo, ma ogni giorno possiamo vivere con la consapevolezza che è vicino. Possiamo vivere una vita in armonia con la nostra salda speranza di entrare presto nelle nuove cose che Geova Dio creerà Noi non viviamo ormai più per il vecchio mondo!
19. Che sorta di persone Pietro dice che noi dobbiamo essere?
19 L’apostolo Pietro sperava di entrare in questo nuovo mondo, e cercò d’esserne degno. E specialmente per noi che viviamo in questo tempo culminante di questo mondo egli scrisse dicendoci come cercò di vivere lui e come noi dobbiamo vivere. Dopo aver descritto il diluvio universale dei giorni di Noè e l’arrivo come un ladro del giorno sterminatore di Geova sui cieli e sulla terra del Diavolo, Pietro scrisse: “Poiché tutte queste cose stanno dunque per essere dissolte, quale sorta di persone dovete essere voi in santità di condotta e atti di santa devozione, aspettando e tenendo il pensiero fisso alla presenza del giorno di Geova, nel quale i cieli essendo infocati si dissolveranno e gli elementi essendo intensamente caldi si fonderanno. Ma ci sono nuovi cieli e nuova terra che noi aspettiamo secondo la sua promessa, e in questi dimorerà la giustizia. Perciò, diletti, siccome aspettate queste cose, fate quanto di meglio potete per esser trovati finalmente da lui immacolati e puri e nella pace. Inoltre, considerate la Pazienza del Signor nostro come salvezza”. — 2 Piet. 3:11-15, NM.
20. Che cosa significa per noi vivere in questa maniera alla fine del mondo? Perciò che cosa faremo?
20 Mentre siamo nell’attesa per entrare nel nuovo mondo nel quale dimorerà la giustizia, viviamo dunque nella giustizia. Sappiamo che il giorno del Signore Iddio giunge per la distruzione di tutti quelli che sono impuri e contaminati con questo mondo e non in pace con Dio. Egli approverà solo quelli che saranno trovati immacolati, puri e nella pace. Questi egli preserverà alla fine del mondo. E se giornalmente facciamo quanto di meglio sta in noi per esser trovati in fine, in questo ultimo giorno di questo mondo, immacolati, puri e nella pace, che altro potrà significare questo per noi se non che avremo conquistata la sua approvazione e protezione e che sopravvivremo a questa ardente fine per entrare nello splendente nuovo mondo con tutte le sue glorie? Quale meravigliosa possibilità! Quale opportunità di tutte le opportunità! Mediante la benignità immeritata che viene dall’alto, noi ce ne varremo acquistando fedelmente la conoscenza del vero Dio e di Gesù Cristo, perché “questo significa vita eterna”. — Giov. 17:3, NM.