Città di Quebec
La sorella Saumur in un’abitazione parlava con una padrona di casa intorno alle Scritture. Qualcuno del vicinato aveva telefonato alla polizia e un grosso sgherro in uniforme venne frettolosamente nella casa e comandò alla sorella di andarsene all’istante, dicendo che era una comunista. La padrona di casa fu sorpresa da tali modi. Il poliziotto continuò con la sua attitudine autoritaria ingiungendo alla sorella di uscire dalla casa. Comunque, la sorella Saumur disse che avrebbe telefonato al sindaco. Ma lui si precipitò al telefono, dicendo: “No, lei non telefona; telefono io al sindaco,” e così fece. Lei intese la conversazione, che indicava chiaramente come il poliziotto riceveva un rimprovero e gli veniva detto di lasciarla stare lì fino a che non distribuiva letteratura. Frattanto il poliziotto diceva: “Ma è una comunista!” Infine egli lasciò la casa e nella via trovò una folla di gente che lo aspettava per vedere se conduceva la sorella fuori con lui. Succede che questo poliziotto non è per niente ben visto nella zona, perciò la folla cominciò a beffarlo chiedendo: “Dov’è lei? Non la puoi prendere? Che cosa hai?” Lo canzonavano a causa della loro disapprovazione per i suoi modi d’agire.