Radunamento di uomini di tutte le nazioni in un solo gregge
“Come un pastore va in cerca del suo gregge il giorno che si trova in mezzo alle sue pecore disperse, così io andrò in cerca delle mie pecore, e le ritrarrò da tutti i luoghi dove sono state disperse in un giorno di nuvole e di tenebre”. — Ezech. 34:12.
Questo discorso fu pronunciato dal presidente della Watch Tower Bible and Tract Society al conferimento dei diplomi della 21a classe della Watchtower Bible School di Galaad, la domenica pomeriggio 19 luglio 1953, dinanzi all’Assemblea della Società del Nuovo Mondo dei Testimoni di Geova nello Yankee Stadium di New York, N. Y., U.S.A.
1. Quale ansiosa attesa circa la famiglia umana sarà soddisfatta, e perché molto presto?
È RALLEGRANTE pensare che uomini di tutte le molte diverse nazioni saranno radunati in un solo gregge. Tutti gli uomini sono di una sola carne, son tutti di una sola razza umana, il benessere di uno vuol dire il benessere di tutti; e, oh, come i cuori sinceri attendono con ansia il tempo in cui tutti quelli che vivranno sulla terra saranno uniti come una famiglia, allorché tutti avranno giustizia e uguaglianza con un amore reciproco che ne legherà indivisibilmente i membri! Quest’ansia del cuore di quelli che sono afflitti alla vista del genere umano egoisticamente e violentemente diviso contro se tesso sarà soddisfatta, e questo fra breve. Nessuno desidera una unita famiglia umana più del Creatore dell’uomo, ed egli ha deciso di costituirla. Scrivendo a suo nome e l’ha dichiarato, e non permetterà mai che la sua Parola scritta divenga un semplice.pezzo di carta, inadempiuta. Il suo nome e in giuoco; è in giuoco il bene eterno di uomini di tutte le nazioni. Queste cose hanno molta importanza per l’amor proprio del Creatore, perciò radunerà tutti gli uomini di buona volontà in un solo pacifico gregge. Viviamo nel tempo prestabilito in cui egli lo forma, ed è meraviglioso vivere in questi giorni e vederlo formare.
2. In che modo tutti gli uomini sono stati come pecore, e di che cosa hanno bisogno?
2 Tutti gli uomini sono come pecore, sotto molti aspetti. Per il modo di perire senza intendimento del loro Creatore e in così gran numero, come vittime di delittuoso massacro, come vittime della morte in genere, potrebbero esser pecore. L’ispirato salmista descrisse correttamente il loro caso, dicendo: “Soli cacciati come pecore nel soggiorno de’ morti [Sceol]; la morte è il loro pastore; ed al mattino gli uomini retti li calpestano. La lor gloria ha da consumarsi nel soggiorno de’ morti [Sceol],, né avrà altra dimora”. (Sal. 49:14) Come pecore hanno avuto la tendenza di seguire un capo in massa, ma per loro cordoglio e distruzione sono andati dietro e si sono affidati a falsi capi. Uomini ambiziosi han preteso d’esser pastori dell’umanità, per trarne profitto e servirsene, e poi abbandonarla nel pericolo e farla perire nel massacro. L’umanità si è dispersa ed è stata assoggettata ad ogni specie di tribolazioni senza confronti. Ha avuto bisogno di un giusto pastore, di un vero pastore che avesse teneri sentimenti per le pecore, di un pastore al quale potessero esser leali e sottomesse con perfetta sicurezza per se stesse.
3. Chi, in particolare, si potrebbe pensare che abbia cura delle povere pecore umane, e perché?
3 Chi si potrebbe pensare che abbia cura di queste povere pecore umane più di quanta ne ha il Creatore? Sarebbe un ben povero creatore se non avesse interesse nelle sue creazioni, specialmente in creature affettuose, che dipendono dalla sua guida e dal suo provvedimento e che han bisogno di protezione dai nemici. Il vero e vivente Iddio non è un creatore insensibile, egoista, che abbia meno pietà e considerazione di quanta ne prova un pastore umano per le sue pecore. La stessa qualità di tenerezza ed affezione che un umile pastore sente per tali creature fedeli, inoffensive e ubbidienti fu posta nel cuore umano dal tempo in cui il Creatore fece l’uomo perfetto e gli ordinò di avere dominio su tutta l’inferiore creazione animale. (Gen. 1:26-28) È a favore del genere umano che Dio il Creatore paragona gli uomini alle pecore, poiché questo rivela i teneri sentimenti che egli ha per le sue creature umane. Se esse sono per lui come pecore, egli deve quindi considerarsi come il loro Pastore. Inoltre si rende conto della sua responsabilità come loro Pastore quando si trovano in condizioni pericolose. Se si sono smarrite ed han perduto la via divenendo preda di uomini viziosi o di bestie selvagge, spetta a lui di andare a cercarle e di tentar di ricuperare le povere pecore ad ogni costo. Benché ci sia voluta molta condiscendenza da parte sua, l’amorevole Creatore, fedele verso le sue creature, non si è trattenuto dal fare ciò per adempiere la sua responsabilità di Pastore del genere umano. Promettendo di comportarsi in tale maniera nel tempo del nostro più grande bisogno, Geova Dio il Creatore fece dichiarare dal suo profeta quanto segue:
4. In Ezechiele 34:11-16, quale azione promise di compiere Geova riguardo alle pecore?
4 “Poiché, così dice il Signore, l’Eterno [Geova]: Eccomi! io stesso domanderò delle mie pecore, e ne andrò in cerca. Come un pastore va in cerca del suo gregge il giorno che si trova in mezzo alle sue pecore disperse, così io andrò in cerca delle mie pecore, e le ritrarrò da tutti i luoghi dove sono state disperse in un giorno di nuvole e di tenebre; e le trarrò di fra i popoli e le radunerò dai diversi paesi, e le ricondurrò sul loro suolo, e le pascerò sui monti d’Israele, lungo i ruscelli e in tutti i luoghi abitati del paese. Io le pascerò in buoni pascoli, e i loro ovili saranno sugli alti monti d’Israele; esse riposeranno quivi in buoni ovili, e pascoleranno in grassi pascoli sui monti d’Israele. Io stesso pascerò le mie pecore, e io stesso le farò riposare, dice il Signore, l’Eterno [Geova]. Io cercherò la perduta, ricondurrò la smarrita, fascerò la ferita, fortificherò la malata, ma distruggerò la grassa e la forte: io le pascerò con giustizia”. — Ezech. 34:11-16.
5. Che cosa viene mostrato quando il Signore Geova stesso deve agire come pastore andando a liberare le sue pecore?
5 Vi dev’essere veramente una seria situazione quando il Signore Geova stesso deve fare la parte del pastore andando in cerca delle sue pecore per recuperarle. Poiché l’umanità si trova oggi in uno stato così terribile, è evidente che questo è il tempo in cui il Signore Geova si sente costretto ad adempiere la sua profezia e a portare la liberazione. Questo è il tempo! E le attività del divino Pastore possono vedersi con chiarezza nell’adempimento della profezia. La triste situazione delle pecore rivela la grande negligenza e la stolta azione di qualcuno. Certo sono state negligenza e stoltezza, non del Signore Geova, ma degli uomini che vollero fare i pastori delle pecore di Dio per ragioni egoistiche, dicendo a Geova di tenersi lontano.
6.Quali persone possono facilmente essere identificate come dannosi pastori, e a che cosa la loro cattiva condotta ha esposto oggi i loro greggi?
6 Non è difficile identificare questi dannosi pastori. Tutti sanno a quali persone il popolo della Cristianità è andato dietro volontariamente o per forza accettandole come suoi capi. Il clero religioso è ben conosciuto per la pretesa che le sue congregazioni siano i suoi greggi, sui quali esso sia come tanti pastori. Ma nelle Sacre Scritture i principi politici son pure chiamati pastori, le guide governative e i sorveglianti del popolo. I governanti politici delle nazioni che pretendono d’esser cristiane devono quindi classificarsi anche come pastori. I pastori religiosi hanno cooperato con tali pastori politici. Han seguito e sostenuto i pastori secolari nei loro disegni politici, anche quando questi arrivarono fino al punto di assumere il totalitario o dittatoriale; ed essi hanno benedetto le loro armi di aggressione, conducendo al massacro di milioni di pecore dei loro greggi. Han portato i loro greggi verso questi facendoli divenire una parte attiva di questo mondo corrotto. Per amor dell’aiuto pecuniario o d’altro genere dei pastori politici han lasciato che i loro greggi religiosi rimanessero in un retrogrado stato mentale ed economico. Specialmente non hanno dato ai loro greggi il cibo spirituale della scritta Parola di Dio, abbandonandoli così in un deplorevole stato d’ignoranza biblica. Tutto questo ha esposto i loro greggi alla minaccia di un altro sedicente pastore politico, l’ateo comunismo che minaccia la stessa Cristianità. Questo risultato della condotta di tali pastori religiosi è mostrato dalla dichiarazione fatta dal Times di New York del 21 maggio 1953, sotto il titolo dell’articolo di fondo “Fascismo contro Democrazia”, che, malgrado i miliardi di dollari dell’aiuto americano versati a quell’ex paese fascista, l’Italia ha il più grande partito comunista del mondo oltre il blocco sovietico” e “avrebbe ora un regime comunista se non fosse stato per il nostro aiuto”.
7. Le pecore di chi tali pastori hanno invase e disperse, e quando, e che cosa non è ora riuscita a produrre la Cristianità?
7 Questi pastori religiosi e politici hanno spogliato e derubato i loro pretesi greggi e si sono ingrassati a loro spese conducendoli a vie che vanno a finire nella morte e nella distruzione. Non solo, ma hanno la colpa di aver invaso il vero gregge del Signore Geova disperdendone le pecore. Questo accadde in ispecial modo durante ciò che Geova chiama il “giorno di nuvole e di tenebre”, il periodo della prima guerra mondiale, quando i testimoni di Geova furono colpiti da un’ondata di persecuzione in tutto il mondo per istigazione dei pastori religiosi della Cristianità. Con chiara previsione Geova Dio disse profeticamente ai pastori della Cristianità: “Avete dominato su loro con violenza e con asprezza. Ed esse, per mancanza di pastore, si sono disperse, son diventate pasto a tutte le fiere dei campi, e si sono disperse. Le mie pecore vanno errando per tutti i monti e per ogni alto colle; le mie pecore si disperdono su tutta la faccia del paese, e non v’è alcuno che ne domandi, alcuno che le cerchi!” (Ezech. 34:4-6) Fino a questo giorno, da quella prima guerra mondiale, la Cristianità non è riuscita a produrre un pastore o un’organizzazione di pastori capace di radunare uomini di tutte le nazioni in un solo armonioso gregge entro un sicuro ovile. La civiltà della quale essa si vanta è minacciata di annientamento.
SUSCITATO IL SOLO GOVERNANTE PASTORALE DELL’UMANITÀ
8. A chi devono quindi rivolgersi le pecore per esser liberate, e che cosa ha fatto egli esattamente come promise?
8 Non c’è da sbagliarsi. È stato lasciato assolutamente al Creatore, Geova Dio, di liberare i mansueti dell’umanità. A lui devono rivolgersi tutte le pecore perdute, disperse, malate, inferme e ferite che hanno fame e sete di giustizia. Se fanno questo, prendendolo alla parola, non cercheranno invano. “Io stesso pascerò le mie pecore,” egli ha dichiarato. Ed ha agito come ha dichiarato. Come? Suscitando un competente e provato pastore che cerca tutte le sue pecore e le raduna nell’unità della famiglia di Dio. Questo è proprio ciò che promise, dicendo: “Io salverò le mie pecore, ed esse non saranno più abbandonate alla rapina; e giudicherò fra pecora e pecora. E susciterò sopra d’esse un solo pastore, che le pascolerà: il mio servo Davide; egli le pascolerà, egli sarà il loro pastore. E io, l’Eterno [Geova], sarò il loro Dio, e il mio servo Davide sarà principe in mezzo a loro. Io, l’Eterno [Geova], son quegli che ho parlato”. — Ezech. 34:22-24.
9. Chi è questo Principe Pastore, e perché non è il Davide letterale?
9 Chi è il Principe Pastore che Geova ha ora suscitato sulle sue pecore perché le salvi e le pascoli? È il grande Figlio di Davide, Gesù Cristo. Egli è l’Erede del patto del Regno che Geova fece col re Davide. Questo patto garantì che avrebbe suscitato al re Davide una progenie o un discendente che si sarebbe assiso sul trono per sempre e avrebbe avuto un regno senza fine. (2 Sam. 7:12-17; Sal. 89:34-37; Luca 1:31-33; 22:28-30) Diciannove secoli fa quando entrò in maniera reale nella città di Gerusalemme, la moltitudine nella sua processione gridava: “Osanna al figlio di Davide”. Vale a dire, “Salva, noi preghiamo, il Figlio di Davide!” (Matt. 21:15, NW) Per migliaia d’anni il re Davide è stato morto, ma noi non abbiamo bisogno di aspettare la sua risurrezione dai morti perché Geova adempia la sua promessa. Il nome “Davide” significa “Diletto”, e si riferisce al Messia di Geova, il suo Cristo o Unto. Gesù Cristo è colui al quale Geova Dio disse dal cielo: “Questo è il mio Figlio, il diletto, che io ho approvato”. Egli è dunque il più grande Davide, o Diletto. Anche il re Davide dell’antichità parlò di lui come del suo Signore o Superiore, dicendo “Geova ha detto al mio Signore: ‘Siedi alla mia destra finché non abbia messo i tuoi nemici sotto i tuoi piedi’”. (Matt. 22:43, 44, NW; Sal. 110:1, AS) Dopo aver predicato alle pecore perdute della casa d’Israele Gesù morì, fedele a Dio, senza perdere la sua eredità del patto per il Regno. Perciò Dio lo risuscitò dai morti e lo ricevette nel cielo facendolo sedere alla sua destra sul trono di Geova, molto al disopra dell’antico trono terrestre del suo antenato re Davide.
10. Di chi riconobbe Davide d’esser la pecora, la pecora di chi fu Gesù, e in quale occupazione Lo seguì egli?
10 Da ragazzo il suo antenato Davide fu un pastore, che non ebbe paura d’affrontare un leone ed un orso per liberare le pecore del padre suo, e perfino d’impegnarsi in combattimento con un gigante per liberare le pecore umane di Geova, la nazione d’Israele. A sua volta, Davide si considerò come una pecora del suo Dio. Egli compose il salmo ventitreesimo, che comincia con le parole: “L’Eterno [Geova] è il mio pastore”. Così si considerò anche Gesù Cristo. Egli confessò che Geova era il suo grande Pastore e lui la pecora di Geova; e le Scritture parlano di Gesù come dell’“Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo”. (Giov. 1:29, 36, NW; Apoc. 5:6, 12) Gesù riconobbe di essere colui che Geova Dio nominò perché avesse cura delle sue pecore terrene, fino al punto di dare per loro la sua vita. In una bella illustrazione egli disse: Io sono il giusto pastore; il giusto pastore cede la sua anima a favore delle pecore”. E che seguì l’occupazione del suo Padre celeste come pastore, fu confermato ulteriormente da Gesù: “Le mie pecore ascoltano la mia voce, e io le conosco, ed esse mi seguono. E io dò loro vita eterna, e non saranno mai in alcun modo distrutte, e nessuno le strapperà dalla mia mano . . . e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. Io ed il Padre siamo uno”. — Giov. 10:11, 27-30, NW.
11. Divenendo Re cessò Gesù Cristo d’esser pastore, e che cosa lo dimostra?
11 Come re della nazione d’Israele Davide era anche chiamato pastore del suo popolo. Geova disse a Davide: “Tu pascerai il mio popolo d’Israele, tu sarai il principe d’Israele”. I giudici d’Israele che precedettero il re Davide furono chiamati pastori, e Geova parlò di loro come dei “giudici d’Israele ai quali comandai di pascere il mio popolo Israele”. (2 Sam. 5:2 e 7:7, AT; AS) Questo può dirsi anche di Gesù Cristo. Quando Geova Dio lo fa Re del nuovo mondo Gesù non cessa d’esser custode delle pecore, benché tale occupazione possa sembrare modesta. Egli diviene il pastore governativo di tutti i suoi sudditi, poiché essi sono quelli per i quali cedette la sua anima umana, depose la sua anima umana. Noi inneggiamo oggi a lui; per lui gridiamo “Osanna!” perché egli è il Pastore, il solo Pastore, che Geova Dio ha suscitato per pascere il gregge dell’umanità! Nel 1914, alla fine dei “fissati tempi delle nazioni”, il Supremo Sovrano dell’universo lo pose sul trono degli alti cieli onde sia il regnante Re del nuovo mondo; e con questo atto lo fece reale Pastore di tutti quelli che riceveranno la vita eterna nel giusto nuovo mondo. Alla nascita del suo regno dal seno dell’organizzazione teocratica di Dio si adempì la profezia: “Ed ella partorì un figlio maschio, che è destinato a pascere tutte le nazioni con una verga di ferro”. (Apoc. 12:5, NW) In difesa delle sue pecore egli brandirà lo scettro di ferro contro le nazioni mondane, frantumandole come se fossero fragili vasi d’argilla.
12. Perché alla sua incoronazione sul Monte Sion Gesù Cristo fu nominato Principe Pastore?
12 Dobbiamo capire perché l’Iddio Altissimo ha nominato Gesù Cristo come Principe Pastore. Sin dalla sua incoronazione sul celeste Monte Sion c’è stata una grande dispersione delle sue pecore sulla terra come conseguenza della prima guerra mondiale e dei suoi terribili effetti. Gli uomini hanno chiamato questo periodo del dopoguerra l’Èra delle Persone Destituite, ma è stata piuttosto l’Èra delle Pecore Disperse. Quale profondo bisogno è sorto, quindi, di radunare le pecore da tutte le nazioni nelle quali sono state disperse conducendole assieme ad un solo pacifico gregge! Da cui la determinazione di Geova: “Come un pastore . . ., così io andrò in cerca delle mie pecore”. E perciò questa sua decisione di agire: “E susciterò sopra d’esse un solo pastore, che le pascolerà: il mio servo Davide”. Pertanto, vaste attività pastorali sarebbero state compiute fra uomini di tutte le nazioni.
OPERA PASTORALE
13. Data l’esperienza di Davide e d’Israele, perché non dovremmo provar delusione per il fatto che Geova e Gesù non appaiono in modo visibile per agire come pastori?
13 Nessuno deve ora avere sentimenti di delusione dicendo: “Ma Geova Dio e Gesù Cristo sono spiriti, sono invisibili, e son rimasti tali. Non sono apparsi in modo visibile per cercare e radunare le spostate e disperse pecore dell’umanità. Dov’è quindi qualche cosa che mostri che essi son venuti ed han cercato e recuperato le pecore perdute?” Ricordate che il salmista Davide disse in adorazione: “L’Eterno [Geova] è il mio pastore”, malgrado il grande e amorevole Dio non fosse mai comparso in modo visibile con abito e bastone da guardiano di pecore. Tuttavia, Davide aveva provato tutta l’affettuosa cura di una tenera pecorella in mani divine, ed egli lo descrive nel suo mirabile salmo. Ricordate anche che Geova era il Pastore dell’antica nazione d’Israele. Il salmista Asaf dice: “Porgi orecchio, o Pastore d’Israele, che guidi Giuseppe come un gregge”. Un altro salmista israelita scrive: “Perciocché è Lui il nostro Dio. E noi siamo il popolo del suo pascolo ed il gregge che la mano sua conduce”. (Salmi 80:1; 95:7, Co) Benché rimanesse invisibile, Geova Dio condusse il suo gregge nazionale d’Israele fuori d’Egitto, attraverso il pauroso deserto e nel loro ovile di Palestina, dove ebbe fedelmente cura di loro come di sue pecore finché mostrarono le mansuete caratteristiche di sottomissione, fidatezza e lealtà verso di lui. Ciò che fu possibile e fu storicamente vero allora ai giorni d’Israele può esser possibile e storicamente vero sin dal “giorno di nuvole e di tenebre” della prima guerra mondiale. Oggi, mentre ci volgiamo a guardarlo, esso è meraviglioso agli occhi nostri.
14. Che cosa significherebbe dunque veramente che Geova cerca le sue pecore e suscita il suo più grande Davide, e che cosa significherebbe questo per i pastori politici e religiosi della Cristianità?
14 Che Geova va in cerca delle sue pecore e suscita il suo più grande Davide come principe che ne abbia cura significa, non che Geova venga fuori dall’invisibile, ma che autorizza fedeli servitori qui sulla terra e li manda come suoi rappresentanti pastorali a tutte le nazioni perché caccino, radunino, guidino e pascano le sue pecore, sotto la sorveglianza divina. Egli dice: “E voi, pecore mie, pecore del mio pascolo, siete uomini, e io sono il vostro Dio, dice l’Eterno [Geova]”. (Ezech. 34:31) Ora, chi manderebbe il Signore Geova in questa opera pastorale per tutto il mondo? Manderebbe forse i pastori religiosi e politici della Cristianità, dal momento che la Cristianità è la corrispondente moderna dell’antico Israele? No; poiché a causa della cattiva condotta che hanno tenuta nell’incarico egli è contro di loro. “Com’è vero ch’io vivo, dice il Signore, l’Eterno, poiché le mie pecore sono abbandonate alla rapina; poiché le mie pecore, essendo senza pastore, servon di pasto a tutte le fiere de’ campi, e i miei pastori non cercano le mie pecore; poiché i pastori pascon se stessi e non pascono le mie pecore, perciò, ascoltate, o pastori, la parola dell’Eterno! Così parla il Signore, l’Eterno: Eccomi contro i pastori; io ridomanderò le mie pecore alle loro mani; li farò cessare dal pascer le pecore; i pastori non pasceranno più se stessi; io strapperò le mie pecore dalla loro bocca, ed esse non serviran più loro di pasto”. (Ezech. 34:7-10) È venuto il tempo del cambiamento! L’indignato Padrone delle pecore ha deciso di destituire tutti quelli della Cristianità che han preteso d’essere i pastori religiosi e politici del suo gregge “per grazia di Dio” ma che hanno condotto la massa dell’umanità nella confusione in cui si trova oggi. La sua rapida azione a questo riguardo fu prefigurata quando il suo profeta disse: “E sterminai i tre pastori in un mese”. (Zacc. 11:8) Egli richiederà le sue pecore dalle loro mani.
15 Chi manderebbe Geova perché la rappresentino in quest’opera pastorale, e che cosa fu prima di tutto necessario nel loro caso?
15 Chi manderebbe dunque il Signore Geova perché lo rappresentino in modo visibile nella sua opera pastorale? Chi sarebbero molto probabilmente questi? Chi potrebbero esser questi se non coloro il cui Dio è Geova, quelli che non si vergognano di portare il suo nome e parlare in suo nome: i fedeli testimoni di Geova? E come è appropriato questo, poiché il suo “solo pastore”, Gesù Cristo dichiarò di essere “il testimone fedele e verace”! (Apoc. 3:14) Questo Re Pastore avrebbe impiegato perciò come suoi rappresentanti uomini della sua stessa classe: testimoni! Ma, alla fine della prima guerra mondiale il rimanente dei testimoni di Geova era esso stesso come un gregge ch’era stato disperso. I nemici del regno di Dio avevan raddoppiato l’attività che fu compiuta da Giuda e dai pastori religiosi e politici ai giorni di Gesù ed avevano rigettato il Re Pastore di Geova. Essi fecero questo rigettando il messaggio del Regno e perseguitando i suoi seguaci, i messaggeri. In tal modo adempirono completamente la profezia: “Colpisci il pastore, e sian disperse le pecore!” (Zacc. 13:7; Matt. 26:31) Pertanto il disperso rimanente doveva prima esser radunato perché potesse partecipare all’opera pastorale di Geova sotto il suo Re Pastore. Dal 1919 in poi l’amorevole Creatore cominciò a radunare di nuovo le sue pecore, poiché i pastori politici e religiosi di questo mondo non se ne diedero pensiero. Egli fece udire alle sue pecore la voce di Colui che aveva suscitato e prestabilito sul suo gregge. La voce fu il messaggio del Re Pastore, il più grande Davide. Esso le assicurò che il regno di Dio era stato affidato alle sue mani e che “questa buona notizia del regno” dev’esser predicata in tutta la terra abitata per una testimonianza a tutte le nazioni prima che la fine completa venga su questo mondo.
16. (a) Perché non furono raccolte esse ad una condizione di oziosità? (b) Quale nome accolsero, e perché i nemici non dovrebbero cavillare a causa del loro nome?
16 Le pecore del suo reale “piccolo gregge” conoscevano questa particolare ed inimitabile voce del più grande Davide e la seguirono. Dai confini della terra sino ai quali erano state disperse si raccolsero nelle loro migliaia in unità di organizzazione sotto la sua cura. Qui sarebbero state al sicuro contro l’avvicinarsi della fine del mondo e avrebbero avuto la certezza di ricever vivificante cibo spirituale. Ma questi mansueti seguaci dell’Agnello di Dio non son rimasti in ozio. Nel corso degli anni ci dovette essere molta attività da parte loro, perché era necessario che imitassero il loro Capo e andassero in cerca delle pecore smarrite e disperse dando loro il necessario cibo spirituale e guidando i loro passi verso l’ovile della cura e della protezione divina. Riconoscendo che Geova Dio li aveva radunati e confessando che erano il suo gregge, i rimanenti del “piccolo gregge” accolsero il nome che li distingueva come testimoni di Geova. Questo avvenne nel 1931, ma fino a questo giorno son vissuti in maniera degna del nome. I cavilli dei nemici che chiedono chi li ha fatti Suoi testimoni son fuori posto. Piuttosto, indichino i nemici dove non abbiano fatto ciò che il nome esige: recar testimonianza a Geova.
“ALTRE PECORE”
17. Nel 1931 Dio allargò la visione del radunato rimanente affinché vedesse che cosa?
17 Il radunamento di tutte le pecore di Dio che vivevano sulla terra non fu completato per il 1931. Il divino Custode, che s’era presa la responsabilità di riunire e pascere le sue pecore, accrebbe la visione e l’intendimento del suo radunato rimanente, sì, in quello stesso anno 1931. Egli aprì i loro occhi perché vedessero che c’era per loro una grande opera pastorale da compiere. Moltitudini di persone di buona volontà dovevano esser segnate sulla fronte con la verità per la vita eterna. Il rimanente doveva andare a caccia di queste persone che piangevano e gemevano a causa di tutte le cose abominevoli che si commettevano nella Cristianità. Dovevano segnarle sulla sede dell’intelligenza, affinché potessero identificarsi come proprietà di Geova Dio e come sudditi del suo Re Gesù Cristo. (Ezech. 9:1-4) Questa si è dimostrata un’opera formidabile.
18. (a) Per quali altre persone morì il Giusto Pastore, e quale opera richiede questo prima della fine del mondo? (b) Come si può creare l’unità di un solo gregge?
18 Gesù il Giusto Pastore non morì soltanto per il “piccolo gregge” di quelli che ereditano il regno celeste con lui. Egli morì anche per quelli che otterranno la perfetta vita umana nel paradiso terrestre del nuovo mondo. Questi egli deve cominciare a radunarli ora prima della fine di questo vecchio mondo ed all’inizio del nuovo mondo. In vista della prossima distruzione mondiale essi devono esser segnati per la preservazione. Fu a questi che Gesù si riferì dicendo: “E ho altre pecore, che non sono di questo ovile [del Regno]; quelle pure io devo addurre, ed esse ascolteranno la mia voce, e diventeranno un solo gregge, un solo pastore”. (Giov. 10:16, NW) Questa menzione di “un solo pastore” corrisponde alla profezia di Geova per i nostri giorni: “Susciterò sopra d’esse un solo pastore, che le pascolerà: il mio servo Davide”. Essa identifica Gesù il reale Figlio di Davide come colui del quale Geova parlò chiamandolo “il mio servo Davide”, il “solo pastore”. (Ezech. 34:23) È soltanto per il fatto che c’è un solo pastore che si può creare l’unità di un solo gregge, l’unità in tutta la terra, malgrado la grande varietà di nazioni dalle quali son radunati i membri del gregge. Con manifesta distinzione da questo vecchio mondo che è diviso senza speranza per l’annientamento l’Onnipotente Geova ha compiuto con successo questa unificazione del suo solo gregge sotto il suo “solo pastore”, il suo dominante Re. Non c’è nessuna forza nell’universo che attragga ed unifichi come il solo vivente e vero Dio e il suo solo Re Pastore. “E io, l’Eterno [Geova], sarò il loro Dio, e il mio servo Davide sarà principe in mezzo a loro. Io, l’Eterno [Geova], son quegli che ho parlato”. (Ezech. 34:24) Qual forza unificatrice è in tale dichiarazione!
19. Come l’organizzazione del rimanente divenne pastorale, e quale rivelazione acclamarono essi con gioia nel 1935?
19 Appena il radunato rimanente del reale “piccolo gregge” di Dio vide nella sua Parola che l’opera del suo solo pastore era quella di radunare le sue “altre pecore” e che egli doveva cominciare ora prima che il vecchio mondo finisse nel disastro, si dispose entusiasticamente a seguirlo nella sua opera pastorale. In questo modo la loro intera organizzazione teocratica divenne un’organizzazione pastorale. Con gioia, grida e battimani essi acclamarono nel 1935 la rivelazione della Parola di Dio che una “grande folla”, un innumerevole gregge di queste “altre pecore”, doveva esser raccolto da “ogni nazione e tribù e popolo e lingua” prima della tribolazione finale di questo mondo; e che queste pure devono servire attivamente Geova Dio giorno e notte nel suo tempio spirituale. — Apoc. 7:9-15, NW.
20. Chi hanno accolto sin da allora nel gregge, come hanno imitato questi il “solo pastore”?
20 Sin da allora essi si sono rallegrati per la maniera in cui Dio ha ricompensato la loro opera pastorale. Ogni anno han ricevuto ed accolto l’afflusso di moltitudini di “altre pecore” nel gregge presso il tempio di Dio. Queste “altre pecore” sono ripiene dello spirito del piccolo rimanente; esse si rendono conto del loro obbligo di imitare il “solo pastore” prendendo parte con lui alla ricerca di ancora altre pecore smarrite, perdute e disperse. Quindi sono andate e hanno lavorato fianco a fianco col rimanente sotto la direttiva del Pastore celeste, il più grande Davide. Nemmeno lo spietato governo del fascismo, del nazismo, del comunismo e dei dittatori religioso-totalitari, no, nemmeno lo scoppio della seconda guerra totale, poté arrestare le loro attività pastorali in tutta la terra.
21. Come il Re Pastore incoraggiò le sue pecore ad andare all’offensiva, e quale scuola fu quindi concepita nel 1942?
21 Il Re Pastore Gesù Cristo non avrebbe permesso che la dittatoriale irreggimentazione del popolo e la mobilitazione totale delle nazioni belligeranti scoraggiassero le sue pecore nell’opera di radunamento. Egli continuò l’offensiva. Le incoraggiò a disporre ed organizzare per una maggiore opera. Nel 1942, mediante la Sacra Bibbia di Dio, rivelò che la seconda guerra mondiale non avrebbe dato luogo alla mondiale devastazione della battaglia di Harmaghedon ma vi sarebbe stata la pace, un periodo del dopoguerra. Sarebbe durata tale pace? La risposta che i testimoni di Geova diedero a questa domanda conforme alla Bibbia fu la citazione della stessa esplicita parola di Dio: No! Comunque, finché sarebbe durata la pace prima di Harmaghedon, ci sarebbe stata una gran quantità di lavoro, urgente lavoro, da fare in tutta la terra, e questo in paesi dove la ricerca delle “altre pecore” non era ancora penetrata. Con tale fiducia ispirata della Bibbia riguardo all’opera pastorale, e con la determinazione di far subito i preparativi e iniziare immediatamente l’offensiva, nell’anno 1942 fu concepita la scuola per l’istruzione di missionari, la Watchtower Bible School di Galaad.
22. Quando la scuola conferì il diploma alla sua prima classe di missionari, e quale fu il risultato del divino provvedimento dei fondi dieci anni dopo?
22 Nel febbraio del 1943, durante le afflizioni della seconda guerra mondiale, la prima classe di studenti, tutti testimoni di Geova già ordinati, cominciarono i loro studi ed ammaestramento per un periodo di cinque mesi zeppi d’intenso lavoro. Al principio dell’estate seguente, dieci anni fa, la Scuola di Galaad diede i suoi primi diplomati, in numero di ottantaquattro. Per quanto tempo questa gratuita scuola missionaria avrebbe tenuto aperte le sue porte, per quanto tempo avrebbe avuto delle classi, diplomando ogni anno due gruppi missionari considerevolmente istruiti, in quell’anno di guerra non si sapeva. Ma il grande sorvegliante delle pecore, per mezzo del suo “solo pastore”, ha provveduto i fondi finora, ed oggi nello Yankee Stadium, nella città di New York, la Watchtower Bible School di Galaad ha la profonda gioia di diplomare la sua ventunesima classe di missionari, provenienti da ventotto diversi paesi. Nello stesso tempo, sono presenti nel vasto uditorio di congressisti, gli studenti della prossima ventiduesima classe. E nello stesso tempo, altre centinaia di migliaia di testimoni di Geova in tutta la terra, rivolgendo qui i loro cuori, le loro menti e le loro preghiere, approvano questo felice evento.
“GALAAD”
23, 24. In che modo, data l’opera di avanguardia che questa scuola compie nell’opera pastorale, il nome “Galaad” è adoperato con appropriata relazione?
23 Non è senza profondo significato che il nome biblico “Galaad” è connesso con questa scuola missionaria. Galaad era il paese ad est del fiume Giordano e si estendeva tra il fiume Arnon a sud e il fiume Yarmuk a nord. Oggi è occupato dal Regno Hashemita del Giordano. È un paese ineguale con colline e monti, in un certo senso simile al luogo della Watchtower Bible School di Galaad nella zona alta ad est del lago Cayuga, al settentrione dello stato di New York. Una caratteristica particolare attrasse gl’Israeliti che si stabilirono a Galaad quindici secoli prima di Cristo, e questa fu gli altipiani ricchi di pascoli. Le dodici tribù d’Israele avevano fatto quarant’anni di prolungato viaggio fuori d’Egitto. Indotti alla battaglia dai pagani abitanti di questi altipiani, gl’Israeliti, sotto Mosè, combatterono e vinsero prendendo possesso del paese di Galaad. Delle dodici tribù d’Israele le tribù di Ruben e di Gad avevano una gran quantità di bestiame. Quando videro i ben irrigati altipiani di Galaad si resero conto che erano adatti come pascoli e scelsero di stabilirsi a Galaad invece che oltre il fiume Giordano nella Terra Promessa.
24 Mosè sarebbe stato d’accordo, purché le tribù di Ruben e di Gad e la mezza tribù di Manasse inviassero un contingente di soldati per aiutare gli altri Israeliti finché non avessero preso possesso del paese di latte e miele. A ciò essi risposero: “Noi edificheremo qui dei recinti per il nostro bestiame, e delle città per i nostri figliuoli; ma, quanto a noi, ci terremo pronti, in armi, per marciare alla testa de’ figliuoli d’Israele, finché li abbiam condotti al luogo destinato loro”. (Num. 32:1-17) Col passar del tempo gli ovili di pietra dei greggi delle due tribù e mezza segnarono gli altipiani e divennero una notevole caratteristica di Galaad. Com’è appropriato, quindi, che la Watchtower Bible School, che mediante i suoi diplomati missionari compie una tale opera di avanguardia nell’attività pastorale del “solo pastore” di Geova, abbia col nome “Galaad” una relazione così considerevole!
25. In considerazione di quale giudice israelita del paese di Galaad il nome della scuola missionaria è significativo, e perché?
25 Il Galaad fu anche il paese di uno dei preminenti giudici d’Israele, Jefte il figlio di Galaad. Per la vittoria sugli aggressori ammoniti, Jefte fece voto di sacrificare a Geova chiunque fosse uscito per primo dalla sua casa per andargli incontro al suo ritorno vittorioso. La sua unica figlia, la sua figlia nubile, fu la prima che gli andò incontro con danze per celebrare la vittoria di Geova. Ella non si ribellò al fatto che doveva sacrificarsi in questa maniera all’Iddio di suo padre, che si era vendicato contro i nemici del suo popolo. Ma prima di dedicarsi ad una vita di verginità come sacra proprietà di Dio che non avrebbe potuto esser toccata da un uomo, ella e le sue compagne andarono avanti e indietro per i monti di Galaad piangendo la perdita della vita coniugale che lei doveva subire. Dopo due mesi di questo pianto ritornò a casa, e Jefte fedele al suo voto la dedicò all’esclusivo, vergine puro servizio ed alla disposizione dell’Iddio che lo aveva benedetto con la vittoria. In questo profetico e reale dramma di rivendicazione la sua dedicata e vergine figlia raffigura la grande folla delle altre pecore” che sono state già radunate in centinaia di migliaia, in ispecie dalla fondazione della Watchtower Bible School di Galaad. Con grande gioia questa moderna classe della figlia accoglie la vittoria del più grande Jefte, il loro “Padre eterno”. Essi offrono la loro vita di servizio a Geova Dio e si mantengono in vergine purezza senza contaminarsi con questo mondo. Non violano il voto del più grande Jefte, il “solo pastore”, che li ha presentati per il servizio del tempio dell’Iddio Altissimo. — Giud. 11:1-40.
26. Per quale prodotto medicinale era famoso Galaad, e come questo è una bella somiglianza col proposito a cui serve la scuola?
26 Un’altra cosa: Il paese di Galaad era noto per il suo balsamo medicinale tratto dai suoi numerosi cespugli. (Gen. 37:25; Ger. 8:22; 46:11) Questo balsamo veniva portato molto lontano, e divenne un simbolo dei mezzi di guarigione spirituale di Dio. Nella bella somiglianza col prodotto di Galaad e con le sue proprietà curative, i diplomati missionari della Watchtower Bible School han portato il curativo balsamo del messaggio di conforto e riconciliazione di Geova a tutte le nazioni e l’hanno applicato per la cura spirituale e la guarigione di moltitudini di persone avviate verso la morte spirituale.
27, 28. (a) Che cosa significa il nome “Galaad”, e si riferisce esso a quantità, misura o grandezza? (b) Qual è l’origine storica del nome?
27 In quanto al nome stesso, “Galaad” significa, secondo la derivazione che ne dà la Bibbia, “mucchio della testimonianza”. Questo non si riferisce alla quantità, misura o grandezza della testimonianza che i testimoni di Geova hanno data in tutta la terra. Ubbidendo agli ordini di Dio, l’antico patriarca Giacobbe, il padre delle dodici tribù d’Israele, lasciò la Siria e il servizio del suocero Labano, senza preavviso. Egli e tutta la sua famiglia e i numerosi greggi e bestiame furono inseguiti e raggiunti da Labano. Prima che si separassero di nuovo, Labano propose che facessero un patto o contratto. Quindi Giacobbe eresse un pilastro e fece accumulare dai suoi servitori un mucchio di sassi, e lì, sul mucchio di sassi oppure vicino, lui e Labano e i loro compagni mangiarono un amichevole pasto di sacrificio. Il Racconto dice dunque del mucchio di sassi:
28 “E Labano chiamò quel mucchio [in aramaico Jegar-Sahadutha, e Giacobbe lo chiamò [in ebraico] Galed. E Labano disse: ‘Questo mucchio è oggi testimonio fra me e te.’ Perciò fu chiamato Galed, e anche Mitspa, perché Labano disse: ‘L’Eterno tenga l’occhio su me e su te quando non ci potremo vedere l’un l’altro. . . . bada, Iddio sarà testimonio fra me e te’. Labano disse ancora a Giacobbe: ‘Ecco questo mucchio di pietre, ed ecco il monumento che io ho eretto fra me e te. Sia questo mucchio un testimonio e sia questo monumento un testimonio che io non passerò oltre questo mucchio per andare a te, e che tu non passerai oltre questo mucchio e questo monumento, per far del male’”. — Gen. 31:47-52.
29, 30. In considerazione della sua origine storica che cosa significa veramente “Galaad”, e in che modo il nome è appropriato per il solo gregge del Pastore?
29 Sia il nome aramaico Jegar-Sahadutha che il nome ebraico Galed significano “mucchio della testimonianza”. Il nome Galaad popolarmente, cambiando un paio di suoni vocalici, deriva da Galed, e il suo vero significato è ritenuto dunque che sia “mucchio della testimonianza”. Il nome “Mitspa” significa “la torre di guardia”. Come Mitspa e Galed o Galaad ebbero questa stretta relazione, così i nomi Torre di Guardia e Galaad (o, “mucchio della testimonianza”) sono in relazione con questa Scuola Biblica dei testimoni di Geova per l’avanzata istruzione dei missionari. Alla luce di ciò che diede luogo a questi nomi, Galaad significa il mucchio che dà testimonianza della stipulazione di un patto o solenne accordo di mantenere la pace nella parentela familiare e di non mostrarle mai slealtà o far male ai suoi membri. Geova è l’Onniveggente che scruta per vedere se il contratto impegnativo è osservato.
30 Quando pensiamo al gregge del “solo pastore”, com’è appropriato il nome di Galaad! Esso denota l’obbligo d’indivisibile unità e solidarietà dei membri del solo gregge che il “solo pastore” ha ora adunati. Come Giacobbe e Labano giurarono su Dio di mantenere la pace della parentela familiare per il beneficio reciproco, così col loro voto di dedicazione a Dio i membri del solo gregge han giurato di mantenere la pace nelle loro file non cercando mai di far male ad alcun membro del gregge. Essi hanno questa pacifica e profittevole maniera di andar d’accordo sotto il loro “solo pastore”. Questo impedisce che le pecore del gregge siano disperse dall’opera di qualsiasi spirito egoistico che si trovi dentro il gregge. La pacifica ed armoniosa parentela di questo “solo gregge” in tutta la terra è una testimonianza, che esso è il fedele gregge del suo Re Pastore. Geova Dio stesso è testimone di ciò e quindi lo benedice con la prosperità.
31, 32. Malgrado il suddetto significato di “Galaad”, che cosa dimostra che la Scuola di Galaad ha avuto una notevole parte nella testimonianza ch’è stata data e nell’opera pastorale?
31 Il precedente è il significato fondamentale del nome “Galaad” come viene applicato alla scuola missionaria. Ma, una meravigliosa testimonianza è stata data al regno del diletto Figlio di Dio sin da quando si diplomò la prima classe della Watchtower Bible School di Galaad dieci anni fa. Il gran numero di diplomati missionari che sono usciti dalla scuola ogni anno ha avuto una grande e notevole parte nella ineguagliata testimonianza che è stata data e nel vasto radunamento delle pecore smarrite e perdute al solo gregge.
32 Dieci anni fa l’anno di servizio del 1943 terminò col rapporto d’una media di 109.794 pecore nel gregge che prendevano parte attiva ogni mese nell’opera pastorale. Esse dedicarono un totale di 28.726.524 ore all’attività di campo per l’anno, sotto le 21 filiali della Watch Tower Society che allora operavano malgrado l’infuriare della guerra totale. Mentre questo anno di servizio del 1953 si avvia verso la sua fine il numero delle filiali è più di tre volte maggiore e il numero delle pecore nel gregge è mezzo milione che fanno rapporto dell’attività che compiono nell’opera pastorale, e questo in molti paesi dove non erano prima. Molti in questo grande uditorio nello Yankee Stadium son qui a motivo della funzione della Watchtower Bible School di Galaad e dell’assegnazione dei suoi diplomati ai loro paesi. Anche alcuni di questa ventunesima classe che si diplomano ora stanno per ricevere il loro diploma di merito a motivo dell’attività di precedenti diplomati della scuola. Questa è una innegabile evidenza che il fedele Creatore ha benedetto la scuola e che essa è parte della sua provvidenza. Ciò che ha compiuto nella testimonianza mondiale al regno di Dio è un’incancellabile prova del fatto che Geova ha mantenuto la sua promessa profetica e che egli ha suscitato il suo Servitore, il più grande Davide, il suo solo Re Pastore, e si è fedelmente servito di lui nel radunamento delle pecore disperse.
IL NEMICO È ADDOLORATO DALL’OPERA PASTORALE
33. Come, in genere, i pastori politici e religiosi della Cristianità mostrano dispiacere al successo del radunamento del gregge di Geova?
33 Senza sorprendere, i pastori politici e religiosi della Cristianità sono crucciati dal successo del radunamento del gregge di Geova. Essi pretendono che il campo appartenga a loro; pretendono che tutte le pecore appartengano a loro per sfruttarle in modo egoistico. Si fanno risentire perché il “solo pastore” entra nel loro campo e chiama le sue pecore per farle uscire dal loro potere e condurle al suo solo gregge”. Mettendo al bando il messaggio del Regno e i suoi proclamatori da ciò ch’essi chiamano i loro pascoli essi cercano d’impedire alle pecore malate, ferite e bisognose di udire la voce del Pastore. Per distogliere gli orecchi delle pecore dalla voce del vero Pastore, mettono sotto falsa luce l’opera pastorale dei testimoni di Geova e cercano di crearle delle difficoltà mediante i governi di questo mondo.
34-36. Quale caso di questa falsificazione si è verificato rispetto all’Africa?
34 Un caso di questo è relativo all’Africa, dove il radunamento delle pecore che vengono da nazioni, tribù, colori e lingue ha avuto un successo fenomenale. Nel Parlamento di Città del Capo fu fatta la dichiarazione da un membro di quella Camera che il movimento della Watch Tower fosse responsabile delle atrocità dei Mao Mao nel Kenia, nell’Africa Orientale. La fonte delle sue informazioni fu ammesso che era ciò che comparve su una rivista di Londra (Inghilterra), The Twentieth Century, del gennaio 1953 sotto il titolo “Retroscena dei Mao Mao”.
35 L’articolo dice: “I movimenti che uniscono ‘politica’ a ‘religione’ non sono nuovi in Africa, dove la distinzione in ogni caso è sconosciuta alla tribù. . . . Comunque, i culti sono aumentati tanto che un eminente dignitario cattolico ha dichiarato di recente in una conversazione privata, e non completamente per giuoco, che il finale erede di tutte le età in Africa sarà la Watch Tower. Quest’ultimo fenomeno, forse il più vasto movimento politico-religioso attuale, è connesso, come lo sono tanti, con una fonte d’America, in questo caso il giudice Rutherford, il fondatore dei Testimoni di Geova, i cui discepoli inglesi si vedono ogni fine di Settimana a vendere dei fogli che tengono in borse di panno stando sui grigi marciapiedi di qualsiasi paese provinciale d’Inghilterra. Anch’essi, come gli Africani, vogliono farsi sentire, opponendosi all’Autorità e ai grandi di questo mondo. . . . Questi movimenti son tutti o derivati dal protestantismo o sorti fra déracinés [sradicati]. Sembra che nel mondo cattolico ce ne siano di meno di questi movimenti, forse a causa del superiore simbolismo del cattolicesimo, della sua meno attiva istruzione, e della sua psicologia superiore, che non va così spesso a capo fitto contro il principale ostacolo dell’Africa protestante, la pluralità delle mogli”.
36 Con la data del 24 febbraio 1953, il giornale Cape Argus sotto il titolo “WATCH TOWER” disse questo: “Era venuto alla luce che la base delle difficoltà nel Kenia potrebbe ricercarsi nel movimento della Watch Tower dell’America. L’organizzazione aveva distribuito la sua letteratura estesamente nel Kenia e nella Rhodesia. Le autorità stavano investigando la questione”.
37. In una recente edizione speciale di una popolare rivista sull’Africa, come parlò essa con pregiudizio dei testimoni di Geova?
37 Ultimamente, nello stesso tentativo di sostenere i delinquenti pastori della Cristianità e mettere sotto cattiva luce l’opera pastorale del “solo pastore” di Geova, vi fu l’edizione speciale della rivista Life del 4 maggio 1953, col suo prolisso articolo sull’“Africa”. A pagina 126 sotto “Convertiti mezzo convinti” lo scrittore disse questo: “Anche la Cristianità che abbiamo data loro sembra superficiale. Io ho trovato che eccetto quelli istruiti dai cattolici, le missioni sembra che non abbiano prodotto convertiti soddisfacenti o fidati. Questo è per lo meno il consenso di coloro che hanno impiegato giovani delle missioni. Io non posso dare altra spiegazione eccetto forse che il nativo vede subito che il bianco raramente fa ciò che predica. E non basta insegnare ad un ragazzo di cantare inni e leggere la Bibbia, e alle ragazze di coprire la loro attraente nudità con Madre Hubbards, ed attendersi che le virtù cristiane di carità ed onestà siano immediatamente inculcate”. Poi a pagina 178 nel suo articolo di fondo sugli “Americani in Africa” questo stesso articolo di Life fa questo commento: “Fra le missioni degli U.S.A. in Africa, non i meno influenti sono i Testimoni di Geova, il cui vangelo, lungi dall’incoraggiare la ‘civilizzazione’, favorisce le peggiori fantasticherie africane”.
38. Perché la civilizzazione moderna e il Cristianesimo non sono la stessa cosa, e quale Cristianesimo incoraggiano e promuovono i testimoni di Geova presso i credenti africani?
38 Se con la parola “civilizzazione” quell’articolo di fondo vuol dire progresso del popolo nelle arti, scienze e politica di questo decadente vecchio mondo, i testimoni di Geova certo non le incoraggiano. Il punto critico che dovrebbe esser discusso, la domanda veramente importante che si dovrebbe rivolgere è questa: Incoraggiano essi il Cristianesimo? Non è colpa loro se la civilizzazione d’oggi è pagana anche nella sua religione, e se civilizzazione e vero Cristianesimo non sono la stessa cosa. Il Cristianesimo che i testimoni dell’Iddio Altissimo incoraggiano e promuovono presso i credenti africani è una dottrina che fa conoscere loro il solo, vivente e vero Dio e il suo provvedimento per la salvezza per mezzo del sacrificio e del regno del suo Figlio Gesù Cristo; un Cristianesimo che li libera dalle loro superstizioni e pratiche demoniche e pagane, che insegna loro a vivere secondo il codice di Cristo d’una moglie per un marito, di educare i loro figli nel timore, nell’adorazione e nel servizio di Dio, d’essere operai onesti e fidati per i loro datori di lavoro, di leggere e capire il Sacro Libro di Dio, di vivere in pace, unità e amore fraterno benché di diversi colori, lingue, e tribù, e di divenire testimoni e predicatori di Geova prendendo parte così nell’importantissima opera pastorale del Re Pastore di Geova, Gesù, prima che questa condannata civilizzazione del vecchio mondo finisca ad Harmaghedon.
39. Che cosa si può dire riguardo all’accusa che i testimoni di Geova siano un movimento politico-religioso, e che cosa dimostra il fatto che gli Africani seguono il vangelo che è portato dai testimoni?
39 I testimoni di Geova non sono un movimento politico-religioso; essi non mettono insieme politica e religione. Non pongono affatto le loro mani nella politica di questo mondo, la quale è nota per ciò che è. Si conformano alla definizione del discepolo Giacomo della “religione pura e immacolata dinanzi a Dio e Padre”, cioè, conservarsi puri dal mondo. Il vangelo che predicano e che l’articolo di fondo di Life disse che ‘favorisca le peggiori fantasticherie africane’ è il vangelo che Gesù predisse che sarebbe stato predicato in questo periodo del dopoguerra. È “questa buona notizia del regno”, lo stesso vangelo che predicano in tutti gli altri continenti della terra e che Gesù disse che dev’essere predicato in tutto il mondo per una testimonianza a tutte le nazioni, e queste comprendono anche l’Africa. (Matt. 24:14) Dal momento che gli Africani seguono questo vangelo a diecine di migliaia, ciò dimostra in maniera soddisfacente che hanno lo stesso grado d’intelligenza, gli stessi nobili desideri e legittima speranza, la stessa inclinazione alla buona volontà verso Dio e lo stesso potere da Dio di riconoscere la voce del Giusto Pastore e seguirla come tutte le sue “altre pecore” in tutti gli altri continenti. È in questo modo che essi afferreranno saldamente la vita eterna nel giusto nuovo mondo di Dio e la godranno dopo che questa civilizzazione dell’èra atomica sarà stata distrutta per sempre.
40. Secondo il loro diploma, per quale alta missione i diplomati della scuola missionaria si mostreranno idonei, e con chi coopereranno essi in ogni luogo?
40 Sul diploma di ogni diplomato della Watchtower Bible School di Galaad si trova questa dichiarazione: “Egli è quindi diplomato con la speciale capacità di impegnarsi nell’opera educativa, promuovere buona volontà e lavorare a favore della pace permanente e della legge di perfetto ordine e giustizia fra tutti i popoli I membri della classe che si diploma ora se ne andranno per mostrare la loro idoneità in questa alta missione come l’han mostrata le precedenti venti classi, nei molti paesi ai quali sono assegnati di andare a predicare la buona notizia del Regno. Essi coopereranno con tutti gli altri testimoni di Geova nel campo intero, il mondo.
41. Siano essi del rimanente o delle “altre pecore”, che cosa sono oggi i testimoni di Geova, e che cosa continueranno a fare malgrado tutto?
41 Sia che alcuni appartengano al rimanente dei celesti eredi del Regno o che siano della maggioranza, della “grande folla” delle altre pecore destinate al paradiso terrestre, i testimoni di Geova sono un solo ed unito gregge sotto il suo “solo pastore”. Senza aver paura di tutti gli urlanti falsi pastori della Cristianità, e in atto di sfida contro tutte le maliziose denigrazioni e diffamazioni, contro tutta l’opposizione dei pastori politici e religiosi di questo mondo, contro tutta la persecuzione ed oppressione, essi seguiranno il loro Pastore Re nella sua opera pastorale finché tutte le sue pecore di questa generazione siano state trovate e radunate da tutte le nazioni nel solo gregge, perché dimorino nella sicurezza ed ottengano la vita eterna nel nuovo mondo di Geova.