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  • Qual è il nome?
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1967
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  • DIO HA UN NOME?
  • PERCHÉ C’È DIFFICOLTÀ?
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1967
w67 1/7 pp. 389-393

Qual è il nome?

Dovremmo usare un nome per Dio? In tal caso, come si pronuncia?

“PERCHÉ hanno smesso di mettere il nome di Dio, ‘Geova’, nella Bibbia?” chiedeva una lettera nella rubrica religiosa dell’Evening Star di Washington, Distretto di Columbia, del 30 settembre 1961. Alla domanda rispose un ecclesiastico che disse: “La principale ragione per cui questo nome è omesso dalla maggioranza delle Bibbie inglesi è che non ricorre nell’originale manoscritto ebraico”.

In maniera simile, quando nel 1952 fu prodotta la Revised Standard Version della Bibbia i traduttori eliminarono l’uso del nome “Geova”, dicendo: “La parola ‘Geova’ non rappresenta accuratamente alcuna forma del Nome che sia mai stata usata in ebraico”.

Similmente, quando la pubblicazione cattolica romana Our Sunday Visitor del 1º ottobre 1961 commentò il nome “Geova” disse: “Geova è un errore cristiano. Il nome non era scritto né pronunciato così dai Giudei”.

Il pensiero rappresentato da questi esempi è comune ai capi religiosi della cristianità. Essi affermano in genere che non sia corretto usare il nome “Geova” in riferimento all’Onnipotente Dio. Per cui, molti di essi lo eliminano dalle loro traduzioni della Bibbia, e dai loro discorsi, dai loro scritti, come pure dall’adorazione. Sì, le maggiori religioni della cristianità hanno praticamente abbandonato l’uso di un nome per il Creatore e affermano che titoli come “Signore” o “Dio” siano sufficienti.

DIO HA UN NOME?

Da tutto ciò la persona comune che non conosce l’erudizione biblica potrebbe concludere che non ci sia nessun nome per Dio, che il termine “Geova” sia un’invenzione senza effettivo fondamento. Una fondamentale domanda da fare ora è dunque questa: “Ha Dio un nome?”

Dove andreste per trovare la risposta a questa domanda? Se qualcuno dubitasse che voi avete un nome, la cosa più logica da fare non sarebbe di interrogare voi? Sì, perché voi sareste maggiormente in grado di rispondere, sebbene a voi sembrasse una domanda molto sciocca giacché avete usato il vostro nome per tutta la vita!

Nello stesso modo sarebbe più che logico chiedere a Dio stesso se egli ha un nome. Dove possiamo andare per far questo? Al racconto che egli ispirò mediante il suo spirito santo, il quale racconto è la Sacra Bibbia. In quella Parola di Dio, secondo la versione cattolica romana di Garofalo, si legge: “Padre nostro che sei nei cieli sia santificato il tuo nome”. (Matt. 6:9) Un’altra traduzione, La Sacra Bibbia edita da Garzanti, dichiara in Salmo 22:2223: “Annunzierò il tuo nome ai miei fratelli”. E la Versione Riveduta de La Sacra Bibbia rende Isaia 12:4 in questo modo: “E in quel giorno direte: ‘Celebrate l’Eterno, invocate il suo nome, fate conoscere le sue opere tra i popoli, proclamate che il suo nome è eccelso’”. La traduzione cattolica di Fulvio Nardoni delle parole di Gesù in Giovanni 17:6 dice: “Ho manifestato il tuo nome”.

Benché si possano citare molte altre Scritture da molte altre traduzioni per dimostrare la stessa cosa, non dobbiamo concludere vigorosamente da questi esempi che Dio ha un nome? Tutte le persone ragionevoli dovrebbero ammettere: Sì. Ma questo nome è “Dio” o “Signore”? No, poiché questi non sono nomi ma titoli, come voi potreste essere chiamato “Signore”.

Che sia essenziale conoscere il nome di Dio e usarlo, la stessa Parola di Dio lo rende chiaro, poiché in Romani capitolo 10º, versetto 13º, che è una citazione di Gioele capitolo 2º, versetto 32º, si legge: “Chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato”. — Versione cattolica di Garofalo.

L’evidenza della Parola di Dio dimostra perciò in modo conclusivo che Dio ha veramente un nome e che è importante che coloro che cercano la vita lo conoscano e lo usino. Dubitare che Dio ha un nome è molto più stolto che dubitare che voi avete un nome.

PERCHÉ C’È DIFFICOLTÀ?

Benché non ci sia dubbio che Dio ha effettivamente un nome, resta sempre la domanda: Qual è?

Nella parte ebraica delle Scritture è chiaramente scritto per noi con quattro lettere ebraiche, chiamate tetragramma. Queste quattro lettere ebraiche sono l’equivalente delle quattro lettere YHWH (o JHVH). Il summenzionato articolo dell’Evening Star di Washington diceva a questo riguardo che il nome divino “era scritto in lettere ebraiche equivalenti a YHWH”. Our Sunday Visitor disse: “Si scriveva solo con consonanti: YHWH”. La prefazione della Revised Standard Version della Bibbia parlava delle “quattro consonanti YHWH del Nome”.

Poiché le lettere ebraiche del Nome Divino sono così ben conosciute, perché dovrebbe esserci difficoltà a determinare qual è il nome? La difficoltà sorge nel tradurre l’antica lingua ebraica. Nell’antica scrittura ebraica si usavano solo consonanti, non vocali. Quelli che la parlavano provvedevano suoni vocalici conoscendo la pronuncia ebraica.

La difficoltà sta nel fatto che il Nome Divino è rappresentato da quattro consonanti ebraiche, e da nessuna vocale. Coloro che sapevano l’ebraico, come Gesù e gli antichi Ebrei prima di lui, certo conoscevano bene e pronunciavano correttamente il nome, giacché si trovava 6.962 volte nelle Scritture Ebraiche. Ma specialmente dopo la distruzione di Gerusalemme nel 70 E.V., la corretta pronuncia andò gradualmente perduta. Si aggiunga a questo l’apostata superstizione giudaica secondo cui era peccato pronunciare il Nome Divino, la quale superstizione, naturalmente, non fu condivisa da Gesù, dai primi cristiani, né dagli antichi fedeli Ebrei. Col tempo la corretta pronuncia di YHWH divenne in genere sconosciuta.

I segni vocalici nelle copie ebraiche della Bibbia vennero in uso per la prima volta nel settimo secolo della nostra Èra Volgare. Questi segni indicavano quali suoni vocalici si dovevano usare quando si leggeva il testo ebraico tutto di consonanti. Ma a causa della superstizione di non pronunciare il Nome Divino, i segni vocalici di Elohim (Dio) e Adonai (Signore) furono inseriti per avvertire il lettore di dire quelle parole invece del Nome Divino. Combinando quei segni vocalici d’avvertimento con le quattro consonanti ebraiche, si formarono le pronunce Yehowih e Yehowah, da cui deriva “Iehova” in lingua italiana. Si introdusse così nelle traduzioni inglesi della Bibbia, compresa la Versione del Re Giacomo di circa 350 anni fa.

Sebbene l’esatta pronuncia del Nome Divino in ebraico oggi non si conosca, quale pronuncia potrebbe essere la più vicina? Una recente versione cattolica romana, The Holy Bible, edita da monsignor T. O’Connell, commentando Esodo 3:14, dice: “Io sono chi sono: apparentemente questa espressione è l’origine della parola Yahweh, nome proprio personale dell’Iddio d’Israele”. La Revised Standard Version dichiara: “È quasi sicuro se non del tutto che il Nome si pronunciava in origine ‘Yahweh’”. L’articolo dell’Evening Star diceva: “Se si dovesse scrivere il nome sarebbe più corretto scriverlo ‘Yahweh’”.

Sì, molti studiosi della Bibbia ammettono che “Yahweh” si avvicina di più alla pronuncia ebraica del Nome Divino. Ma questo mostra pure che le religioni della cristianità sono inescusabili togliendo il Nome Divino dalle traduzioni della Bibbia e dall’adorazione quotidiana. Se si dice che la pronuncia “Yahweh”, o anche un’altra, è più corretta, perché allora non la usano? Che senso ha ammettere che una pronuncia è più corretta e quindi eliminarne completamente l’uso? Veramente, è aperta ipocrisia difendere una pronuncia rispetto a un’altra e quindi non usare né l’una né l’altra!

USATE LA VOSTRA LINGUA

Quale pronuncia considerano più corretta i testimoni di Geova? A pagina 25 della prefazione della Traduzione del Nuovo Mondo delle Scritture Greche Cristiane, pubblicata in inglese dalla Società Torre di Guardia di Bibbie e Trattati nel 1950, i traduttori dichiararono che erano inclini “a considerare la pronuncia ‘Yahweh’ come il modo più corretto”.

Se l’agenzia editoriale dei testimoni di Geova riconosce che “Yahweh” è più corretto, perché usano invece “Geova” nella loro traduzione, nello scrivere e nell’adorazione? Perché la forma “Geova” è familiare alle persone da molti secoli, e questa forma del Nome, come le altre forme, preserva fedelmente i suoni delle quattro consonanti del tetragramma. Inoltre, oggi non parliamo ebraico! Parliamo altre lingue. Quando parliamo italiano, ad esempio, usiamo la pronuncia italiana del Nome Divino, che è “Geova”. In altre lingue il nome divino si pronuncia diversamente, sebbene in modo molto simile la maggioranza delle volte.

Coloro che rigettano l’italiano “Geova” e insistono nell’usare la pronuncia ebraica farebbero bene a chiedersi perché dicano “Gesù Cristo”, quando questo non era il modo in cui si pronunciava il suo nome in ebraico. Questo è il modo italiano, che deriva dalla lingua greca. In ebraico, Gesù sarebbe più vicino a “Jehóshua” e Cristo sarebbe “Mashíahh”. Così, come diciamo “Gesù Cristo” in lingua italiana, diciamo anche “Geova”, essendo entrambi corretti quando parliamo italiano.

The Catholic Encyclopedia, Volume VIII, edizione del 1910, pagina 329, osserva la correttezza di usare “Jehova” in inglese, quando dichiara: “Geova [Jehovah], il nome proprio di Dio nel Vecchio Testamento”. In modo interessante, aggiunge: “Alcuni studiosi hanno affermato che la parola Geova [Jehovah] risalga solo all’anno 1520. . . . Ma gli scrittori del sedicesimo secolo, cattolici e protestanti, conoscono perfettamente la parola. . . . Inoltre, Drusius lo scoprì in Porchetus, teologo del quattordicesimo secolo. Infine, la parola si trova anche nel ‘Pugio fidei’ di Raymund Martin, opera scritta verso il 1270. Probabilmente l’introduzione del nome Geova è anteriore anche a R. Martin”.

Quindi, è perfettamente corretto che la Versione del Re Giacomo dica in Salmo 83:18: “Affinché gli uomini sappiano che tu, il cui nome soltanto è GEOVA [JEHOVAH in inglese] tu sei l’altissimo sopra tutta la terra”. È pure corretto che altre traduzioni, come l’American Standard Version, Modern Reader’s Bible di Moulton, la traduzione di Robert Young, la Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture, e altre, usino “Geova” (“Jehovah” in inglese). Le traduzioni in molte altre lingue usano il Nome Divino nella loro propria lingua.

Che il Nome Divino si dovesse usare fu ben espresso da Johann David Michaelis nella sua traduzione tedesca del Vecchio Testamento del diciottesimo secolo. Commentando Genesi, disse in parte: “D’altro canto, il nome Geova [Jehova in tedesco] è usato in parti ugualmente lunghe [della Bibbia] e l’Essere Supremo è continuamente chiamato Geova Dio, probabilmente con l’intento di far capire al lettore che l’Iddio di cui Mosè parla è il solo Dio che si fece conoscere agli uomini col nome Geova e che si distinse da tutti gli altri dèi per mezzo di questo peculiare nome. . . . ritenni dunque che fosse questione d’integrità nella traduzione identificarlo, benché possa non riuscire gradito all’orecchio tedesco”.

Nei commenti di Michaelis sul libro di Giobbe, egli disse: “Nulla ha più spesso suscitato in me dubbi nella traduzione che il nome di Dio, Geova, il quale ricorre così di frequente nelle [Scritture] Ebraiche. Parecchi miei amici insistettero affinché non inserissi affatto questa parola straniera. . . . Geova è un Nomen Proprium, e, come ritengo giustamente altri nomina propria [come] Abraamo, Isacco, Giacobbe, o, prendendo come esempi i nomi di altri dèi, Baal, Astarot, Dagon — possono suonare stranieri quanto vogliono — può ben accadere nel caso di Geova. Nella traduzione di un autore classico non si avrebbe la minima esitazione a usare i nomi Giove, Apollo [e] Diana; e perché il nome del Solo Vero Dio dovrebbe suonare più offensivo? Non vedo perciò motivo per cui non debba usare il nome Geova nella Bibbia tedesca”.

Come rende tanto chiaro questo traduttore, il nome di Dio, Geova, ricorre così spesso nella Bibbia che gli integri uomini timorati di Dio sono costretti per coscienza a rendere il Nome Divino nelle loro traduzioni e nell’adorazione, qualsiasi lingua parlino.

Che sia corretto usare il Nome Divino nella lingua che parliamo non dovrebbe sembrare tanto strano. Avviene la stessa cosa per gli altri nomi. Vi chiamate “Giovanni” in italiano? Ebbene, non è così nella lingua spagnola, poiché in spagnolo sarebbe “Juan”. Nella lingua francese quello stesso nome sarebbe “Jean”. In lingua tedesca è “Johannes”. In ebraico è “Yohhanán”. In altre lingue questo stesso nome si pronuncerebbe in modi diversi. Ma solo perché il vostro nome si pronuncia diversamente in diverse lingue, smettereste di usarlo completamente nella vostra lingua? Ovviamente no! Né si dovrebbe abbandonare il nome di Dio solo perché si pronuncia diversamente in diverse lingue!

IL PUNTO ESSENZIALE

Il punto essenziale non è se “Yahweh” o qualche altra forma del Nome Divino sia più corretta in ebraico. Il punto essenziale è se usate la pronuncia comune nella vostra lingua. Qualsiasi religione che ne abbandoni l’uso non può essere la vera religione, poiché Dio disse: “Il mio popolo conoscerà il mio nome”. Non solo esso conosce qual è Il Nome, ma per esso è un nome esaltato e trattato con rispetto. — Isa. 52:6, Ga.

Coloro che vogliono servire fedelmente Dio e ricevere le sue benedizioni usano il suo nome. Essi usano il Nome Divino nella loro lingua e si sforzano di glorificarlo nella più estesa misura possibile. Essi sanno bene che Dio ha rivolto “l’attenzione alle nazioni per trarne un popolo per il suo nome”, ed essi vogliono essere associati a quel popolo. — Atti 15:14.

Qual è dunque il nome di Dio? In italiano, com’è fedelmente tradotto dalle Scritture Ebraiche, la Bibbia risponde: “Io sono Geova. Questo è il mio nome”. — Isa. 42:8.

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