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  • Norme per il sacerdozio celeste
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    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1968
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1968
w68 1/12 pp. 723-729

Norme per il sacerdozio celeste

“E dovrebbero istruire il mio popolo sulla differenza fra la cosa santa e la cosa profana; e dovrebbero far conoscere loro la differenza fra ciò che è impuro e ciò che è puro”. — Ezec. 44:23.

1. In che modo il sacerdozio sotto Cristo differisce da tutti gli altri, e perché dovremmo prestare attenzione alle norme tipiche del sacerdozio?

I SACERDOZI di origine umana tendono a divenire legge a sé, a fare e rivedere le loro proprie norme e a cercare potere e influenza per i loro egoistici fini. Non è così del corpo di sacerdoti che rendono ubbidienza al grande Sommo Sacerdote, Cristo Gesù. La loro prima preoccupazione è d’essere trovati a seguire attentamente le orme del loro sommo sacerdote, ora e per sempre, poiché solo così possono essere sicuri dell’approvazione del puro e santo Dio, Geova. Si rendono conto di dover insegnare ad altri mediante l’esempio nonché mediante precetto. Per loro guida nel campo della giusta adorazione sono state provvedute norme, molte delle quali furono chiaramente predette dalle norme tipiche che governavano il sacerdozio aaronnico e i suoi servizi. Quindi, paragonando i tipi profetici e i successivi precetti dati da Cristo Gesù e dai suoi ispirati discepoli, possiamo profittevolmente imparare che tali norme sacerdotali sono per certo di origine divina. — 1 Piet. 2:21; 1 Tim. 4:11, 12.

2. La purezza richiesta dal sacerdozio aaronnico quale significato ha per gli unti seguaci di Cristo?

2 La purezza fisica richiesta dal sacerdozio tipico, per esempio, significa per i seguaci di Cristo più che simile purezza di corpo, abito e aspetto generale. Significa avere le mani pure da cattive azioni, e il cuore puro da cattivi pensieri. Indica la purificazione dal falso pensiero religioso tramite il puro insegnamento della scritta Parola di Dio. Pertanto Gesù poté dire ai suoi discepoli: “Voi siete già puri a motivo della parola che vi ho detta”. Coloro che hanno privilegi di sacro servizio dinanzi a Geova devono mantenersi in una condizione pura di mente e di corpo esaminandosi di frequente in base alle esigenze di Dio. — Giov. 15:3; Sal. 24:3-5.

3. Quale ulteriore responsabilità grava su quelli che servono presso la “vera tenda”?

3 I sacerdoti che servono sotto Cristo Gesù devono fare più che mantenere pure relazioni personali con Geova e la sua organizzazione per la pura adorazione. Devono essere preparati ad accettare la responsabilità di dare ad altri la giusta direttiva, accertandosi che questi seguano veramente tale direttiva. Come i sacerdoti tipici esaminavano e sorvegliavano la condizione fisica degli adoratori, il corpo celeste di sacerdoti deve dunque accertarsi similmente che i conservi nell’adorazione rimangano oggi puri moralmente e spiritualmente. Devono avere la zelante attitudine manifestata da uno di loro, quando scrisse: “Poiché io son geloso di voi d’una santa gelosia, poiché vi ho personalmente promessi in matrimonio a un solo marito onde vi presenti come casta vergine al Cristo. Ma temo che in qualche modo, come il serpente sedusse Eva con la sua astuzia, le vostre menti siano corrotte lungi dalla sincerità e dalla castità che son dovute al Cristo”. — 2 Cor. 11:2, 3.

4. Quale responsabilità ha il sacerdozio cristiano riguardo alle offerte degli adoratori?

4 In Israele le offerte del popolo dovevano essere sorvegliate e approvate dai sacerdoti onde fossero certi che soddisfacessero le esigenze stabilite da Geova stesso per ciascuna particolare situazione. Ad esempio, non si poteva offrire un piccione dov’era prescritto un giovane capro. E un animale zoppo e altrimenti senza valore non si poteva presentare se l’offerente aveva qualcosa di meglio da offrire. (Mal. 1:14) In modo corrispondente oggi i sottosacerdoti di Cristo o i loro nominati aiutanti, uomini responsabili, dovrebbero essere ansiosi di accertarsi che ciascuno offra a Geova il sacrificio di lode che è proporzionato alla sua capacità. E ciascun adoratore dovrebbe anche essere aiutato affinché la sua capacità sia continuamente migliorata mediante benigni e amorevoli consigli e mediante fedele esempio. Il significato delle offerte tipiche portate dai singoli Israeliti è spiegato dall’apostolo Paolo quando scrive: “Per mezzo di lui [Cristo Gesù] offriamo sempre a Dio un sacrificio di lode, cioè il frutto di labbra che fanno pubblica dichiarazione al suo nome. Inoltre, non dimenticate di fare il bene e di condividere con altri, poiché Dio si compiace di tali sacrifici”. — Ebr. 13:15, 16.

5. Che cos’è additato dal fatto che i sacerdoti sorvegliavano l’effettiva condizione degli adoratori stessi?

5 Ricordando che in quei tempi antichi poteva accadere che qualcuno portasse al Signore un sacrificio senza reale devozione o con qualche motivo impuro o egoistico, come fece Caino, sappiamo che si deve prestare viva attenzione al motivo per cui si rende servizio e adorazione a Geova. I responsabili nelle congregazioni terranno sempre presente che dovrebbe essere la genuina gratitudine a Geova a spronare ciascuno a presentare le sue offerte d’adorazione. Senza di ciò l’offerta potrebbe benissimo essere priva di valore. Questa dovrebbe anche essere la base per offrirsi a Geova nella dedicazione. Quanto è dunque importante il servizio di aiutare i futuri adoratori a studiare per conoscere Dio e Cristo! Tale conoscenza messa in cuori buoni e onesti genera gratitudine, l’irresistibile desiderio di esprimere apprezzamento. I cristiani che hanno questa sana base di intendimento non hanno bisogno d’essere spinti o indotti a presentare per forza i loro sacrifici a Geova. L’animata conversazione biblica e benigni suggerimenti pratici sono molto efficaci. ‘Prendete su di voi il mio piacevole giogo’, è l’invito del Sommo Sacerdote, Cristo Gesù. — Matt. 11:29, 30.

SACRIFICI

6. Quali provvedimenti additano i mezzi provveduti presso la tenda per l’adorazione degli Israeliti, per cui gli odierni adoratori possono mostrare apprezzamento?

6 Il dovere del sacerdozio sotto Aaronne era d’aver cura di tutti i servizi del santuario. Qui possiamo riflettere com’era facile in genere agli Israeliti portare le loro offerte a Geova. Non avevano già i Leviti provveduto alla gran quantità di particolari così che il luogo santo con tutti i suoi utensili e tutte le sue provviste fosse sempre pronto? Nello stesso modo le congregazioni di cristiani possono apprezzare la grande quantità di lavoro compiuto dai servitori responsabili per preparare e redigere programmi, disporre adunanze, organizzare efficaci campagne di predicazione, tutto in vista di facilitare la zelante adorazione dell’intera congregazione. — 1 Tim. 5:17.

7. Quale dovrebbe essere l’attitudine mentale di quelli che costituiscono il sacerdozio cristiano, e con quale effetto sugli adoratori?

7 Pensate come dev’essere stato incoraggiante e rinfrescante per gli adoratori di Geova recare le loro offerte a fedeli sacerdoti che si rallegravano del privilegio di servizio presso la tenda, invece che a sacerdoti sgarbati, dittatoriali o persino malvagi come i figli di Eli! Sarebbe così facile oggi per i fratelli responsabili pensare solo al gravoso carico di responsabilità che incombe su di loro e trascurare i meravigliosi risultati che Geova dà moltiplicando il numero degli adoratori. La gioia deve andare di pari passo con la responsabilità. L’apostolo Paolo fu ben equilibrato a questo riguardo, poiché ecco come si espresse: “Oltre a queste cose di fuori, vi è ciò che mi assale di giorno in giorno, l’ansietà per tutte le congregazioni”. “Ciò nonostante, anche se io son versato come libazione sul sacrificio e servizio pubblico cui vi ha condotti la fede, ne provo gioia e me ne rallegro con tutti voi”. — 2 Cor. 11:28; Filip. 2:17.

8. In che modo la forza e la fermezza dovrebbero essere unite all’amore nei servizi del sacerdozio cristiano?

8 I fedeli sacerdoti sotto Aaronne dovevano unire l’amorevole considerazione per le circostanze del popolo alla forza e fermezza di proposito. Dopo tutto, le esigenze di Geova si dovevano osservare, la sua legge si doveva far rispettare. Dovevano riflettere gli atti di Geova, essendo fermi dov’egli era fermo, clementi dov’egli era clemente. Fineas dovette uccidere l’Israelita che fu attratto dall’esca femminile gettata dalla religione pagana. (Num. 25:7, 8) Egli e i suoi compagni sacerdoti dovettero mostrare un’attitudine differente verso coloro che erano stati sopraffatti dal peccato e davano prova di genuino pentimento. Dovettero adottare la stessa attitudine di Geova espressa in Isaia 66:2: “A questi, quindi, guarderò, a chi è afflitto e contrito di spirito e trema alla mia parola”. Pertanto nella congregazione cristiana ci dev’essere fermezza per espellere coloro che sfacciatamente trasgrediscono le leggi di Dio, e nello stesso tempo amorevole riabilitazione per quelli che, a causa di debolezza, sono caduti nel peccato e quindi si pentono.

MATRIMONIO

9. Le esigenze matrimoniali per il sacerdozio tipico che cosa additano nella realtà d’oggi?

9 In Israele era proibito ai sacerdoti contrarre un’alleanza matrimoniale con una straniera. In realtà, gli Israeliti in generale furono avvertiti contro tale condotta. C’era pericolo che un coniuge pagano inducesse ad apostatare dalla vera e pura adorazione. Questa norma ha un’applicazione letterale nell’odierna congregazione cristiana, poiché l’apostolo Paolo scrisse: “Non siate inegualmente aggiogati con gli increduli”. (2 Cor. 6:14) Questo è anche un avvertimento di evitare ogni specie di movimenti o azioni per l’unione delle fedi. Partecipare anche alla preghiera, detta o cantata da qualcuno che non è dedicato servitore di Geova, potrebbe rendere colpevoli della pratica del movimento per l’unione delle fedi.

10. In quali sensi quelli del sacerdozio sotto Cristo devono comprendere la proibizione relativa al liquore inebriante mentre sono in servizio?

10 Il comando dato ai sacerdoti aaronnici di astenersi da liquore inebriante quando erano in servizio nel luogo santo doveva assicurare che si accostassero a Geova con il dovuto rispetto, e fare anche in modo che il sacerdozio fosse completamente desto e vigilante rispetto ai suoi doveri d’aiutare il popolo nella pura adorazione. Oggi coloro che hanno servizio da svolgere nel campo di predicazione o alle adunanze di congregazione applicheranno questa norma in modo letterale. Anch’essi devono rispettare Geova e apprezzare la santità di tutte le cose relative alla pubblica adorazione. (1 Cor. 11:20, 21) Oggi i cristiani devono pure guardarsi da tutte le insidiose forme in cui sono presentate le inebrianti dottrine di Babilonia la Grande che fanno addormentare.

11. Che cosa apprendiamo dal fatto che i sacerdoti tipici mangiavano le loro porzioni dei sacrifici?

11 Ai sacerdoti non era permesso mangiare le loro porzioni dei sacrifici fuori dei sacri limiti della loro propria casa. Riferendosi a questo provvedimento, l’apostolo Paolo comandò: “Non sapete che gli uomini che compiono i servizi sacri mangiano le cose del tempio, e che quelli che servono di continuo all’altare hanno per sé una porzione con l’altare? E in questo modo il Signore ordinò che quelli che proclamano la buona notizia vivano mediante la buona notizia”. (1 Cor. 9:13, 14) Coloro che ricevono i mezzi di sussistenza o piccole spettanze in denaro in cambio dei servizi che svolgono con piena devozione per promuovere l’adorazione dei conservi cristiani o del ministero di insegnamento e predicazione nel campo, sono in effetti ricompensati con cose sante, denaro e altri beni che sono stati dedicati al servizio del Signore. “L’operaio è degno del suo salario”, è il modo in cui le scritture descrivono questo principio. (Luca 10:7) Ma questo salario, in qualsiasi forma, è sacro e dev’essere usato dal lavoratore non in qualche maniera stolta o mondana, né per arricchirsi personalmente, ma in modo da dare al lavoratore o alla lavoratrice l’accresciuta opportunità di continuare il lavoro di dedicazione a Geova nella sua vita.

TROMBE

12, 13. Il dovere sacerdotale di suonare le sacre trombe che cosa addita?

12 I sacerdoti aaronnici erano gli unici autorizzati a suonare le sacre trombe. Le note che suonavano dovevano essere chiare e comprensibili così che il popolo sapesse quello che doveva fare. L’apostolo Paolo scrisse: “Poiché veramente, se la tromba dà un suono indistinto, chi si preparerà alla battaglia? E nello stesso modo, se voi non pronunciate con la lingua una parola facilmente comprensibile, come si saprà ciò che vien detto? Infatti, parlerete all’aria”. (1 Cor. 14:8, 9) Oggi, perciò, i sottosacerdoti di Cristo hanno la responsabilità di far risuonare un distinto messaggio dalla Parola di Dio facilmente comprensibile a tutti i popoli, un messaggio espresso nella lingua d’oggi, che si distingua dai falsi, risonanti e preconcetti messaggi delle organizzazioni umane. Intrepidamente, servendosi di questo periodico come di un segnale, come hanno fatto per oltre ottantacinque anni, i sottosacerdoti di Cristo Gesù annunciano il chiaro messaggio della Parola di Dio per questo giorno in cui viviamo. E per immeritata benignità di Geova, hanno avuto il privilegio di produrre e pubblicare la Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture, la Bibbia nella lingua facilmente compresa oggi. Che tutto questo sia un distinto suono di tromba è pienamente provato dalla grande folla di persone di ogni razza e nazione che rispondono ad esso e cercano sinceramente di accostarsi a Geova nella dedicazione.

13 Da non trascurare è il fatto che questo stesso messaggio della “tromba” chiama alla guerra contro i nemici di Geova. È vero che quelli che rispondono non si impegnano in nessuna guerra letterale con armi carnali fatte dall’uomo. Comunque, si preparano effettivamente con l’“armatura” e le armi provvedute da Dio, e mentre vanno in battaglia contro sovrumani, diabolici avversari, Dio dà loro la forza di abbattere le fortezze dell’errore e di emancipare i prigionieri che bramavano la libertà mentale e spirituale per servire Dio. — Efes. 6:10-18; 2 Cor. 10:3-6.

NESSUNA EREDITÀ DI TERRA

14. Il provvedimento dell’eredità del sacerdozio tipico quale significato ha allorché viene applicato al corpo di sacerdoti di Cristo?

14 Il fatto che i sacerdoti e i Leviti non dovessero ricevere nessuna eredità di terra è pure molto significativo. La scrittura spiega: “E Geova continuò a dire ad Aaronne: ‘. . . Io sono la tua parte e la tua eredità in mezzo ai figli d’Israele. E ai figli di Levi, ecco, io ho dato ogni decima parte in Israele come eredità in cambio del servizio che compiono, il servizio della tenda di adunanza’”. (Num. 18:20, 21) Quelli del sacerdozio celeste sotto Cristo non si attendono nessuna eredità terrestre, poiché la loro “cittadinanza esiste nei cieli”. Pertanto, mentre il rimanente dei sottosacerdoti servono ancora qui nella carne e amministrano le cose sacre della visibile organizzazione di Dio per la pura adorazione, non hanno nessun egoistico interesse nei possedimenti materiali. Tutto quello che hanno lo dedicano a Geova e alla sua “vera tenda”. — Filip. 3:20.

15. Quale ulteriore responsabilità incombe sul sacerdozio cristiano, ed è stata fedelmente adempiuta?

15 Geova dichiarò mediante il suo profeta: “Poiché le labbra del sacerdote . . . dovrebbero custodire la conoscenza, e la legge è ciò che il popolo dovrebbe cercare dalla sua bocca; poiché egli è il messaggero di Geova degli eserciti”. (Mal. 2:7) Pertanto una grave responsabilità incombe oggi sul rimanente del corpo di sottosacerdoti di Cristo. Essi hanno l’obbligo di continuare a servire ai conservi adoratori in tutta la terra “il cibo [spirituale] a suo tempo”. (Matt. 24:45) Sono stati fedeli a questo incarico? Felicemente possiamo rispondere sì. Per molti decenni hanno pubblicato nelle pagine de La Torre di Guardia una dieta di conoscenza che ha edificato la fede. Vi sono state esposte inequivocabilmente le esigenze del puro e santo Dio relativamente ai molti e svariati campi d’attività umana. La mente di Dio su molte essenziali controversie del giorno è stata resa chiara. Si è rivolta l’attenzione alla Bibbia come Parola vivente, come guida in tutte le cose per quelli che cercano la Fonte della vita.

16, 17. La gestione delle decime di tutto Israele quale responsabilità dello “schiavo fedele e discreto” raffigura, e com’è adempiuta?

16 Poiché Geova diede alla nazione d’Israele la sua esistenza nonché tutti i suoi possedimenti, e infine il paese, poté giustissimamente richiedere che pagassero ai Leviti la decima d’ogni cosa che acquistavano, i primogeniti degli animali o il loro valore, e il valore dei figli primogeniti. In questo modo fu provveduto al mantenimento della tenda di adunanza e a tutte le disposizioni per la pura adorazione. I sacerdoti erano responsabili di usare queste provvisioni in modo saggio e giudizioso, tenendo presente che tutte le cose preziose che così erano affidate alla loro gestione rappresentavano la sincera e devota adorazione dei loro conservi israeliti. — Num. 18:8.

17 Che cosa addita questo nella realtà relativa al sacerdozio sotto Cristo? Evidentemente questo significa la responsabilità dello “schiavo fedele e discreto” e di quelli da esso nominati nelle congregazioni di fare in modo che oggi la grande quantità di piccole contribuzioni fatte da dedicati cristiani in tutto il mondo siano interamente dedicate allo scopo per cui sono offerte, cioè all’estesa proclamazione di questa buona notizia dell’istituito Regno in tutte le nazioni. Che essi provvedano fedelmente a ciò si può vedere dalle molte nuove e più grandi sedi filiali e stamperie dove un numero sempre crescente di uomini e donne dedicati si impegnano attivamente per produrre e distribuire letteratura biblica in decine e decine di lingue. Si può anche vedere dall’accresciuta quantità di pubblicazioni per lo studio biblico stampate e spedite dalle stamperie gestite dalla Società Torre di Guardia di Bibbie e Trattati. È pure evidente nel gran numero di ministri specialmente addestrati che vengono mandati in luoghi remoti, sia all’interno che all’estero, per organizzare quelli che amano la verità e la giustizia nello studio della vivificante Parola di Dio e nella partecipazione all’offerta di sacrifici di lode.

OSSERVANZA DEL SABATO

18. Qual era il valore del provvedimento del sabato per gli Israeliti?

18 L’osservanza del sabato, uno degli obblighi imposti da Geova agli Israeliti, era debitamente sotto la speciale sorveglianza dei sacerdoti. Essi erano responsabili, quali rappresentanti di Dio, di accertarsi che quei giorni di riposo fossero fedelmente osservati. (Ezec. 44:24) Lo scopo del sabato è espresso così: “E ti devi ricordare che divenisti schiavo nel paese d’Egitto e che di là Geova tuo Dio ti faceva uscire con mano forte e con braccio steso. Perciò Geova tuo Dio ti ha comandato di osservare il giorno di sabato”. (Deut. 5:15) Non solo il Giudeo devoto avrebbe gradito in questo giorno una pausa dal lavoro, ma avrebbe avuto anche l’opportunità di pensare alla meravigliosa liberazione che Dio aveva operata insieme a tutte le successive benedizioni di vittoria e prosperità nel paese che diede a Israele. Perciò sarebbe stato spinto a rendere a Geova il meglio dei suoi possedimenti come offerte per esprimere amorevole gratitudine al Datore di ogni dono buono.

19, 20. Come si applica questo agli adoratori cristiani, e quale responsabilità dà questo al sacerdozio cristiano?

19 Poiché è il principio, e non la lettera della legge mosaica, che si applica ai seguaci di Cristo Gesù, la questione dell’osservanza del sabato ha per loro un significato anche più profondo. Dal momento che ciascun cristiano si offre in dedicazione a Geova ha l’obbligo di vivere ogni giorno, sette giorni la settimana, cinquantadue settimane l’anno, come se fosse un sabato di riposo. Non di riposo dal fare il bene e dal compiere il servizio di Dio, ma di riposo dalle egoistiche fatiche in vista della realizzazione di ambizioni personali. Piuttosto, mette l’adorazione di Dio al primo posto nella sua vita, e anche quando deve impegnarsi nel lavoro secolare per guadagnare da vivere per sé e la sua famiglia, non perde mai di vista il fatto che è un dedicato schiavo di Dio. Tiene sempre presente la meravigliosa liberazione dal dominio del peccato e della morte che Geova ha provveduta per mezzo del sacrificio del suo caro Figlio. La sua vita dovrebbe essere una vita di lode a Geova.

20 Giustamente, dunque, i sottosacerdoti di Cristo dovrebbero sorvegliare tale spirituale osservanza del sabato. Devono aiutare coloro che si avvicinano a Dio a vedere che è appropriato dedicare a Geova la loro vita. Devono anche aiutare tutti quelli che hanno intrapreso una vita di dedicato servizio a Geova affinché l’adempiano fedelmente e mantengano una chiara visione di questo genuino riposo dalle egoistiche fatiche. Per tale motivo questo periodico pubblica ripetutamente dei rammemoratori onde tutti quelli che amano Dio ricordino il loro obbligo di radunarsi regolarmente per lo studio e l’addestramento, poiché in questo modo tutti gli adoratori sono incitati ad amare Geova e a mostrare il loro amore con opere giuste. — Ebr. 10:24, 25.

ESEMPI

21. Le esigenze relative all’adorazione e alla condotta del sacerdozio cristiano si applicano a qualcun altro? Spiegate perché.

21 Non solo gli unti seguaci di Cristo Gesù seguono il loro Sommo Sacerdote nell’insegnare le esigenze di Dio con il precetto e l’esempio, ma altri che vogliono piacere a Geova devono sforzarsi a loro volta di seguirne l’esempio. Tutti quelli che si accostano alla Fonte della vita e ottengono il suo favore devono pure mantenersi puri fisicamente, moralmente e spiritualmente; devono offrire il meglio del loro servizio a Geova e con un buon motivo; devono adempiere i doveri e le responsabilità nella congregazione di Dio con gioia e apprezzamento; devono sostenere fermamente la giusta adorazione; devono evitare l’inutile associazione con persone del mondo; devono sempre accogliere le opportunità di servizio del Regno con riverenza e vigilanza; devono usare tutti i provvedimenti che Geova prende per loro in modo da onorare il loro Datore; devono essere preparati a dichiarare ad altri il messaggio Dio in modo chiaro e comprensibile; devono essere preparati a dedicare se stessi e i loro possedimenti per promuovere gli interessi del Regno, mentre, naturalmente, prenderanno dovuti e ragionevoli provvedimenti per quelli che hanno a carico. Geova richiede che tutti i suoi adoratori vivano secondo la stessa alta norma esposta nella sua Parola scritta.

22. Da che cosa si riconoscono dunque i chiamati al sacerdozio celeste, e come influisce questo su tutti gli altri sinceri adoratori?

22 Geova ha provveduto un santo sacerdozio sotto Cristo, il grande Sommo Sacerdote, affinché tutti quelli che lo desiderano vengano e ricevano istruzione per la vita. (Riv. 22:17) In maniera tipica egli rivelò le norme che avrebbero governato tale corpo di sacerdoti celesti. Provvide pure ombre o figure del modo in cui avrebbe dato pieni poteri a quel sacerdozio per l’effettivo servizio. Egli fece questo per suscitare fiducia nell’esistenza e nell’autorità di tale sacerdozio. Com’è meraviglioso comprendere che abbiamo un potente Sommo Sacerdote pienamente insediato col suo corpo di sacerdoti assistenti che ci aiutano in tutte le nostre debolezze e in tutti i nostri problemi così che possiamo avere accesso ed essere infine approvati dinanzi al puro e santo Geova!

“Non trattenere il bene da quelli cui è dovuto, quando è in potere della tua mano farlo. Non dire al tuo prossimo: ‘Va, e torna e domani darò’, quando c’è qualche cosa presso di te”. — Prov. 3:27, 28.

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