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  • Serviamo Geova con cuore completo
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1971
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1971
w71 15/8 pp. 498-504

Serviamo Geova con cuore completo

“Devi amare Geova il tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima e con tutta la tua mente”. — Matt. 22:37.

1, 2. (a) Quale serio consiglio diede il re Davide a suo figlio Salomone riguardo all’importanza di servire Geova con cuore completo? (b) Come mostrò Gesù il bisogno di servire Geova con cuore completo?

ERA vecchio e non aveva molto da vivere. Dinanzi ad alcune persone radunate parlò a suo figlio e gli disse: “Figlio mio, conosci l’Iddio di tuo padre e servilo con cuore completo e con animo dilettevole; poiché Geova scruta tutti i cuori, e discerne ogni inclinazione dei pensieri. Se lo cerchi, egli si lascerà trovare da te; ma se lo abbandoni, egli ti respingerà per sempre”. — 1 Cron. 28:9.

2 Il vecchio, suo figlio e quelli che udirono ciò che fu detto sono da lungo tempo scomparsi dalla scena. Ma le parole che il re Davide disse a suo figlio Salomone contengono consigli e verità eterni che sono oggi essenziali per voi e per me. L’intero racconto della Bibbia, incluso il ministero del Figlio di Dio, Cristo Gesù, attesta il fatto che il Sovrano Dio Geova vuole essere servito con cuore completo, o niente affatto. Quando gli fu chiesto: “Qual è il più grande comandamento della Legge?” Gesù rispose: “Devi amare Geova il tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima e con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. (Matt. 22:36-38; Mar. 12:28-30) Certo nessuno di noi vuole che Dio ‘ci respinga per sempre’, non è vero? Quindi, giacché i nostri cuori sono fra quelli che Geova scruta, come possiamo essere sicuri che lo serviamo con “cuore completo”, con ‘tutto il nostro cuore’?

3. Perché è essenziale vedere chiaramente la distinzione fra il cuore e la mente?

3 Vedendo chiaramente la distinzione che fa la Bibbia tra la mente e il cuore saremo aiutati a salvaguardare il cuore e a servire Geova con cuore completo. Una persona può avere eccellente conoscenza della Bibbia, essere in grado di rispondere a domande su numerosi punti e mostrare che egli o ella è “aggiornata” sulle più recenti informazioni pubblicate. Ma quella persona può essere in grave pericolo. Poiché le “fonti della vita” non sono dalla testa, non sono dal cervello o dalla mente, ma, come ci dice Proverbi 4:23, sono ‘dal cuore’. Possiamo facilmente ingannarci se non ce ne rendiamo conto. Ricordate che anche quelli che si sono volti contro la verità, che divengono apostati, non perdono istantaneamente tutta la conoscenza della Bibbia. Anche se il loro cuore ha decisamente respinto la via di Dio, la conoscenza rimane nella loro mente, sebbene col tempo svanisca. La conoscenza mentale da sola non è dunque una guida sicura per la nostra salute spirituale.

4. Che cosa significa servire Geova con cuore completo?

4 Chiedetevi, dunque: Che specie di persona sono nella ‘persona segreta del mio cuore’? Servo ora Geova con “cuore completo”, con ‘tutto il mio cuore’? Servire con “cuore completo” significa servire con un cuore il cui motivo è rivolto in un’unica direzione, non di pensiero irresoluto (Sal. 119:113) o di cuore doppio. (1 Cron. 12:33; Sal. 12:2) Se serviamo con tutto il nostro cuore, allora la cosa più grande della nostra vita, il diletto del nostro cuore, è quello di piacere a Geova Dio. Come il salmista, noi preghiamo: “Istruiscimi, o Geova, intorno alla tua via. Camminerò nella tua verità. Unifica il mio cuore per temere il tuo nome”. (Sal. 86:11) Il nostro cuore è dunque unito, ha un solo scopo. (Prov. 23:19) Tale cuore ci spinge continuamente in una sola direzione, nella via di Geova.

IL BUON MOTIVO È ESSENZIALE IN TUTTO QUELLO CHE FACCIAMO

5. Avendo un cuore completo quale veduta dei vari aspetti del servizio di Dio saremo spinti ad avere?

5 Servire con cuore completo vuol dire pure che il nostro cuore è retto verso la piena o completa portata di ciò che il servizio di Dio include. Ciò include la relazione coniugale, l’addestramento dei figli, il lavoro secolare, i rapporti con i vicini, lo studio personale, le adunanze e le assemblee cristiane, l’interesse per i nostri fratelli, l’adempimento delle parti e delle responsabilità nella congregazione. Il nostro cuore non può essere in armonia con la volontà di Geova solo parzialmente.

6, 7. (a) Benché i cuori degli Israeliti li spingessero a essere generosi, molti quale condizione di cuore manifestarono solo poco tempo dopo? (b) Come ci è questo d’esempio?

6 Prendete, per esempio, il tempo in cui doveva essere edificato il tabernacolo o la tenda di adunanza. La Bibbia mostra che i cuori degli Israeliti li spinsero a contribuire così generosamente che le cose date, molte delle quali dovettero produrre con lavoro manuale, “[erano] abbastanza . . . e più che abbastanza”. Mosè, infatti, dovette dir loro di non portarne più. (Eso. 36:4-7) Questo fu eccellente. Ma dopo breve tempo queste stesse persone mormoravano e si lamentavano delle loro condizioni. (Num. 11:1-6, 10) La sorella di Mosè, Miriam (che aveva cantato così gioiosamente la lode di Geova dopo la distruzione delle forze di Faraone nel mar Rosso), si alleò con suo fratello Aaronne nel parlare contro il sorvegliante costituito da Dio per guidare la nazione. (Num. 12:1-8) Il popolo in genere cedette al timore e alla mancanza di fede udendo i cattivi resoconti delle spie mandate in Canaan, parlando perfino di lapidare Mosè e Aaronne. (Num. 13:1, 2, 25-33; 14:1-10) Essi avevano offerto beni materiali e lavoro, ma servivano Geova con “cuore completo”, con ‘tutto il loro cuore’? — Giac. 3:13, 14.

7 È alcuno di noi come loro? Diamo di cuore i nostri mezzi materiali, forse compiendo anche eccellenti servizi quando si fa uno sforzo in grandi proporzioni per attuare qualche importante progetto, come a un’assemblea o per costruire una Sala del Regno; ma poi, forse quando le cose non vanno così bene come vorremmo, ci sfoghiamo con mormorii, lamentele, mostrando perfino uno spirito ribelle?

8. Perché si deve salvaguardare il cuore in ogni tempo, non prendendo per scontato che ci inciti sempre correttamente?

8 Ricordando che il cuore può essere ingannevole, il cristiano, benché conosca la verità e possa considerarsi perfettamente al sicuro, deve salvaguardare il suo cuore se vuole mantenerlo “completo” nel servizio di Geova. Deve stare molto attento per non porsi nella via della tentazione. L’apostolo Paolo cita l’esempio dei peccati degli Israeliti, fra cui ci fu riprovevole fornicazione, e poi dice: “Quindi chi pensa di stare in piedi badi di non cadere”. (1 Cor. 10:6-12) E l’ispirato scrittore di Proverbi dice: “Chi confida nel suo proprio cuore è stupido, ma chi cammina nella sapienza scamperà”. — Prov. 28:26.

PROVVEDIMENTI PER AVERE UN CUORE COMPLETO

9. Come possiamo esser sicuri dei ‘pensieri e delle intenzioni del cuore’?

9 Per ‘camminare nella sapienza’ dobbiamo esaminare regolarmente il nostro cuore, mettere alla prova i nostri motivi, scoprire le nostre debolezze e sforzarci di porvi rimedio. È bene che ci soffermiamo a pensare: “So quello che dice la mia mente, ma che cosa c’è nel mio cuore? Perché voglio fare questo o quello? Qual è il motivo che mi spinge? È il mio ragionamento veramente sincero oppure cerco in effetti di gettarmi ‘del fumo negli occhi’, di scusarmi?” Poiché il cuore è ingannevole, abbiamo bisogno di aiuto. Dio lo provvede mediante la sua Parola. “Poiché la parola di Dio è vivente ed esercita potenza ed è più tagliente di qualsiasi spada a due tagli e penetra fino alla divisione dell’anima e dello spirito, . . . e può discernere i pensieri e le intenzioni del cuore”. — Ebr. 4:12.

10, 11. (a) Quali provvedimenti sono presi da Geova per aiutarci ad avere un cuore buono e completo? (b) Fino a che punto il cuore completo dipende dalla persona?

10 Ma perché la Bibbia discerna i pensieri e le intenzioni che i nostri cuori si sono prefissi, recandoci beneficio, dobbiamo fare la nostra parte. Dobbiamo ‘intenerire il nostro cuore’ quando riceviamo consigli, ‘porgere il nostro cuore’ per riceverli. Otteniamo cibo spirituale in abbondanza dalla visibile organizzazione di Dio che ci aiuta a “prestare attenzione alla sapienza col [nostro] orecchio, per porgere il [nostro] cuore al discernimento”, così da non avere cuori con “l’intendimento intorpidito”, ma ‘gli occhi del cuore’ illuminati. Giacché “il cuore di chi ha intendimento acquista conoscenza, e l’orecchio dei saggi cerca di trovar conoscenza”, ci sono provvedute regolari adunanze cristiane a cui assistere, dove l’istruzione e l’associazione sono sane ed edificanti. Abbiamo anche “il consiglio nel cuore” di uomini maturi i quali servono da sorveglianti che possiamo ‘attingere’ con discernimento come acque profonde dai loro pozzi di esperienza nel mettere in pratica le leggi di Geova. — 2 Cron. 34:27; Prov. 2:1, 2; 18:15; 20:5; Mar. 6:52; Efes. 1:18.

11 Ma dobbiamo fare uno sforzo per ottenere questi benefici, per usarli con diligenza nell’edificare e salvaguardare i nostri cuori. Il re Giosafat fu lodato da Geova perché ‘preparò il suo cuore per ricercare il vero Dio’. (2 Cron. 19:3) “Il cuore che ha intendimento ricerca la conoscenza”. (Prov. 15:14) Davide pregò effettivamente Dio di ‘creare in lui pure un cuor puro’, ma Geova non fa questo in modo miracoloso, giacché “all’uomo terreno appartengono le disposizioni del cuore”. — Sal. 51:10; Prov. 16:1.

12. Perché l’intendimento mentale della verità non è sufficiente?

12 Non basta avere intendimento mentale, dobbiamo essere spinti da ciò che impariamo, sentirlo nel nostro cuore. Per mezzo dell’ispirato scrittore il nostro Padre celeste dice: “Figlio mio, presta attenzione alle mie parole. Porgi orecchio ai miei detti. Non si dipartano dai tuoi occhi. Tienili in mezzo al tuo cuore. Poiché sono vita per quelli che li trovano e salute per tutta la loro carne. Più di ogni altra cosa che dev’esser guardata, salvaguarda il tuo cuore, poiché da esso sono le fonti della vita”. (Prov. 4:20-23) Sì, dobbiamo scrivere ciò che impariamo ‘sulla tavoletta del nostro cuore’ (Prov. 3:3; 7:3), e possiamo far questo solo se prendiamo il tempo per inculcare nel nostro cuore la verità di Dio, proprio in mezzo ad esso, così che ci spinga nella via giusta. (Sal. 37:31) È questo che fate quando vi impegnate nello studio personale in casa? quando assistete alle adunanze?

13. (a) Anziché essere la mente a distrarsi, che cos’è che si distrae, come può rivelare un più attento esame? (b) Quale avvertimento è dato in Ebrei 3:12, e come un “cuore malvagio privo di fede” comincia spesso a manifestarsi in principio?

13 Talvolta diciamo che nella nostra lettura personale o alle adunanze ci accorgiamo che ‘la mente si distrae’. Forse è così. Forse qualche cosa che fa un bambino o qualche altra distrazione può momentaneamente distogliere la nostra attenzione. Ma, per essere completamente onesti con noi stessi, può darsi che a volte non sia la mente ma il cuore che comincia a distrarsi? Ci accorgiamo di pensare a cose materiali, a qualche cosa che compreremo, a qualche lavoro che ci interessa fare nella casa, a questioni di denaro, o ci accorgiamo di pensare a cose della carne: cibo, divertimenti, qualcuno dell’altro sesso? Se continuiamo a trovare queste cose più interessanti della considerazione della Parola di Dio e dei suoi meravigliosi consigli, forse desiderando anche che l’adunanza finisca così che possiamo prestare attenzione a queste altre cose, allora siamo nei guai e corriamo il pericolo che i nostri cuori divengano insensibili come se fossero coperti di grasso. (Sal. 119:70), o che si induriscano e resistano alla guida di Dio. (Ebr. 3:8) Questo indica mancanza di fede nella bontà di Geova, nel fatto che ci ricompensa per la nostra fedele devozione a lui, e mostra che cominciamo a cercare altrove la nostra ricompensa. I cristiani sono avvertiti di badare “che non sorga in alcuno di voi un cuore malvagio privo di fede che si allontani dall’Iddio vivente”. (Ebr. 3:12) In genere l’inizio di tale disastrosa condotta si manifesta prima con la nostra attitudine verso la Parola di Dio e con il nostro apprezzamento per ciò che leggiamo e udiamo da essa.

14. Illustrate la funzione che ha il cuore quando si tratta di apprezzare e frequentare le adunanze cristiane.

14 Così avviene anche per la nostra frequenza alle adunanze o la partecipazione al ministero. È normale che ogni tanto una persona sia malata, e talvolta la malattia può essere abbastanza grave da tenerla a casa. Non è neppure insolito che a volte una persona si senta semplicemente stanca e abbia poca energia per andare alle adunanze o nel servizio di campo; la carne è debole anche se lo spirito è volenteroso. Quindi, ogni tanto dobbiamo spronarci per cominciare, sapendo che saremo felici se lo faremo. Pertanto, la disciplina è necessaria per evitare di seguire gli egoistici desideri del cuore e della carne decaduta. Illustriamo la cosa in questo modo: Immaginiamo che questa sia la sera per andare alla Sala del Regno a ricevere istruzione biblica, e quando si avvicina l’ora un fratello si accorge di non essere proprio fisicamente in grado di andarci. Oh, come vorrebbe andarci! Ma non ce la fa. È proprio troppo stanco. Ma dov’è il suo cuore? D’altra parte, un altro fratello torna a casa dopo aver lavorato strenuamente tutto il giorno. Il cuore gli dice subdolamente: ‘Sarebbe molto bello stare a casa stasera’. (Ricordate che il cuore è la sede dei desideri e dei motivi). Ma dev’esserci qualche ragione per stare a casa dalle adunanze. Così il cuore spinge la mente a lavorare su ciò, e quasi prima che se ne accorga, saltano fuori parecchie ragioni apparentemente buone per stare a casa. Se non sta molto attento, quella sera non andrà alla Sala del Regno. Ora, potrebbe accadere la stessa cosa rispetto a una qualsiasi delle nostre attività cristiane. Il punto è questo: Dov’è il nostro cuore? Se lo vuole, se lo desidera, se gli piace, di solito ne troverà il modo. Gesù riassunse la cosa dicendo: “Poiché dove è il tuo tesoro, ivi è anche il tuo cuore”. — Matt. 6:21.

15. Quando ci accorgiamo di cercare le ragioni per non partecipare al ministero o assistere alle adunanze, quali misure correttive bisogna subito prendere?

15 I singoli individui hanno pure responsabilità personali o familiari, e ciascuno deve disporre le proprie cose come ritiene meglio. Alcuni mesi riuscirà a dedicare più tempo al ministero di campo che in altri. Questa è una faccenda personale. Ma quando ci accorgiamo di cercare le ragioni per stare a casa dalle adunanze o dal partecipare al servizio di campo, andando in cerca di scuse o pretesti per evitarli, allora siamo in pericolo! Ora il cuore ci spinge nella via sbagliata. Quando ciò accade dobbiamo fare come dice Giacomo: “Appressatevi a Dio, ed egli si appresserà a voi. Purificate le vostre mani, o peccatori, e purificate i vostri cuori, o indecisi”. (Giac. 4:8) Abbiamo un problema e dobbiamo presentarlo al nostro celeste Padre e dirglielo in preghiera.

16. (a) Che cosa rivelano le nostre preghiere circa il nostro cuore? (b) Che cosa significa l’invito di Geova: “Dammi effettivamente il tuo cuore”?

16 Anche questo è un mezzo per esaminare il nostro cuore. Forse tanto quanto ogni altro aspetto del nostro servizio a Geova Dio, le nostre preghiere rivelano qual è la nostra relazione con lui, come ci sentiamo verso di lui nella “persona segreta del cuore”. Che specie di relazione avete con lui, come mostrano le vostre preghiere? Solo voi e lui potete saperlo. Ma dovrebbe essere una calorosa, fiduciosa e intima relazione, come quella di un figlio o di una figlia con un Padre rispettato e amato con tutto il cuore. (Prov. 4:3, 4) È questa la specie di relazione che rivelano le vostre preghiere? O è la vostra relazione solo quella di un conoscente a cui parlate, come un vicino, il datore di lavoro, o un amico abbastanza buono? Se la relazione non è ciò che dovrebbe essere, potete esser sicuri di una cosa: Non è per colpa del vostro celeste Padre. Come lo scrittore di Proverbi 23:26, Egli dice: “Figlio mio, dammi effettivamente il tuo cuore, e quei tuoi occhi provino piacere delle mie proprie vie”. Apritegli il cuore nelle vostre preghiere, ditegli che cosa avete nel cuore, chiedetegli di aiutarvi a mettere in atto i giusti desideri del vostro cuore e a rivelarvene le debolezze e come porvi rimedio. Quindi dategli il vostro cuore, seguendo la guida che vi provvede mediante la sua Parola, il suo spirito e la congregazione cristiana.

RAFFORZIAMO IN ANTICIPO IL CUORE

17. Perché è importante rafforzare e salvaguardare in anticipo il cuore contro la tentazione?

17 Viviamo in un sistema che diventa ogni giorno più degradato. Questo pone il nostro cuore a prove sempre più grandi per quanto riguarda la completezza della nostra devozione a Geova Dio e al suo servizio. Se vogliamo salvaguardare il nostro cuore dobbiamo prestare attenzione al cuore, ricordarne l’importanza a causa della sua capacità di suscitare motivi e affetti. Non dobbiamo aspettare che prove e tentazioni ci colpiscano con tutta la loro forza, ma rafforzare il cuore molto tempo prima per resistervi.

18. Quali domande ci aiuteranno a mettere alla prova i nostri motivi?

18 Anche quando si manifestano i primi pensieri d’immoralità, dovremmo chiederci: “Vorrei realmente fare una cosa simile, sapendo a che cosa porterà? Vorrei recare biasimo sulla mia famiglia, sulla congregazione con la quale mi associo? Che dire del mio coniuge? È vero che ella (o egli) può avere dei difetti, delle debolezze, ma ne ho anch’io. Voglio causare il profondo dolore che tale atto sicuramente recherebbe? È questa la mia gratitudine per gli anni di vita che il mio coniuge ha diviso con me? Oltre a ciò, sono realmente tanto ingrato che lo farei nonostante il dono che Geova ci ha fatto di suo Figlio, che tratterei la morte di Gesù sul palo di tortura come se non contasse nulla, che getterei via tutta l’immeritata benignità di Geova solo per alcuni attimi di illecito piacere? Dov’è il mio amore per la decenza, per la rettitudine, per l’onestà?”

19. Quali domande possiamo giustamente farci quando cominciamo a sentire l’attrazione del materialismo?

19 Quando cominciamo a sentire l’attrazione del materialismo, l’invito del presente sistema di cose a ricevere più pienamente i suoi presunti benefici e profitti, dovremmo chiedere a noi stessi, alla “persona segreta del cuore”: “Posso dire onestamente che le cose materiali mi abbiano mai dato in realtà una gioia paragonabile a quella del servizio di Geova, della mia associazione con i fratelli, del piacere di sapere che sono stato di vero aiuto ad altri, assistendoli nella via della vita? Quale futuro ha da offrirmi questo mondo che un cuore giusto potrebbe realmente volere? Voglio riporre i miei affetti su questo sistema quando so molto bene che mi userebbe solo per un po’ e poi mi getterebbe via quando non gli servissi più?” È vero che dobbiamo attendere le benedizioni del nuovo ordine di Dio. Ma come consiglia Giacomo: “Voi pure esercitate pazienza; rendete fermi i vostri cuori, perché la presenza del Signore si è avvicinata”. — Giac. 5:7, 8.

20. Di fronte a controversie relative alla neutralità, a che cosa dovremmo ripensare nel nostro cuore?

20 Similmente, quando fanno pressione su di voi perché rinunciate al vostro atteggiamento neutrale riguardo ai sistemi di questo mondo o infrangiate in qualche modo la vostra integrità a Dio, ripensate nel vostro cuore alle cose spregevoli che l’iddio di questo mondo, Satana il Diavolo, ha fomentato fra le nazioni, gli spargimenti di sangue, i delitti, l’avidità e la crudeltà. Come potremmo accettare anche solo per un momento di metterci dalla sua parte? Anche se ci perseguita, ci imprigiona, ci tortura, come potremmo rinnegare Geova, l’Iddio del nuovo sistema di cose, per preferire Satana e i suoi bestiali, corrotti e spietati sistemi?

21. (a) Come possiamo impedire che i nostri cuori siano “aggravati” vedendo che siamo avanti nel “tempo della fine”? (b) Come Salomone non seguì il consiglio di suo padre di mantenere un cuore completo?

21 Nello stesso modo possiamo fortificare il nostro cuore nell’amore per tutto ciò che è retto, decente e onesto e nutrire vero odio per tutto ciò che Geova condanna e detesta. (1 Cron. 29:17; Ebr. 1:9) Ma una volta che abbiamo ottenuto un buon cuore, non lo dobbiamo prendere per scontato. Si deve salvaguardare. “Ma prestate attenzione a voi stessi onde i vostri cuori non siano aggravati dalla crapula nel mangiare e nel bere e dalle ansietà della vita, e quel giorno non venga all’improvviso su di voi come un laccio. Poiché esso verrà su tutti quelli che abitano sulla faccia di tutta la terra”. (Luca 21:34, 35) Salomone pregò Geova per avere un cuore ubbidiente e discernimento nel giudicare il popolo di Dio. Anche se “Dio continuò a dare a Salomone sapienza e intendimento in grandissima misura e larghezza di cuore”, com’è triste leggere che “avvenne al tempo in cui Salomone invecchiava che le sue stesse mogli avevano piegato il suo cuore per seguire altri dèi; e il suo cuore non fu completo presso Geova suo Dio come il cuore di Davide suo padre”. (1 Re 4:29; 11:1-6) Solo pensate! Dopo aver avuto la benedizione di una così abbondante sapienza da Geova e aver avuto tanti privilegi in relazione al regno tipico di Geova e aver edificato il magnifico tempio di Geova, permise che le sue mogli pagane allontanassero il suo cuore perché servisse altri dèi! E fu lui che, sotto ispirazione, scrisse tanto riguardo al cuore.

22. Perché è essenziale servire Geova non solo perché dobbiamo ma anche perché vogliamo fare la sua volontà?

22 Qualsiasi cosa facciamo e in tutto quello che facciamo, dunque, facciamolo con tutto il cuore come a Geova. Egli è molto contento di tale servizio. Non è un Dio ingrato. Egli apprezza tutto quello che facciamo; prova diletto nel ricompensarci, nel benedirci, nell’elargirci doni. Ma il nostro servizio dev’essere sincero, autentico, fatto con tutto il cuore. Egli può vedere attraverso qualsiasi sotterfugio, può vedere quando facciamo le cose per altre ragioni. Può vedere quando ci interessiamo più del rapporto che della nostra lode a Lui, o quando ci interessiamo dell’apparenza, dell’impressione che diamo ad altri, o quando facciamo le cose semplicemente perché sentiamo di doverle fare. È vero che dobbiamo servire se vogliamo la vita. Ma non resisteremo mai, non persevereremo mai, non raggiungeremo mai la mèta se non vogliamo far questo, se non abbiamo il sentito desiderio di servire Geova, se non bramiamo di vivere nel tempo in cui potremo servirlo perfettamente, senza tutte le cose che ora ci fanno commettere sbagli e venir meno alle sue perfette norme.

23. (a) Quali possono essere le ragioni per cui alcuni smettono la corsa della vita? (b) Come possiamo pregare fiduciosamente come pregò Paolo, a favore di quelli che cercano di avere un cuore completo?

23 Tutto addita che il nuovo ordine di Dio si approssima. Tuttavia anche in questa tarda ora alcuni che sono nel servizio di Geova da molti anni si allontanano. Perché? Potrebbe darsi che sia lo spirito di indipendenza, o perché si rendono conto che presto il governo di Dio assumerà il pieno controllo sopra tutti i superstiti abitanti della terra e perché, nel loro cuore, realmente non lo vogliono, non vogliono questo pieno controllo che il giusto dominio recherà? Avendo cercato Geova e avendolo trovato, mantenete completo il vostro cuore verso di lui, amatelo e servitelo con tutto il vostro cuore. Non lo lasciate o egli vi respingerà per sempre. Come pregò Paolo per i fratelli del suo giorno, così ora noi preghiamo per voi: “Il Signore continui a dirigere con successo i vostri cuori nell’amore di Dio e nella perseveranza per il Cristo”. — 2 Tess. 3:5.

[Immagine a pagina 500]

Quando lasciamo che la nostra mente si distragga o vaghi, può darsi che in realtà sia il nostro cuore a vagare?

[Immagine a pagina 502]

Le nostre preghiere rivelano qual è la nostra relazione con Dio. Che specie di relazione rivelano le nostre preghiere?

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