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  • I missionari di Galaad: dediti a un unico scopo

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  • I missionari di Galaad: dediti a un unico scopo
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1986
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1986
w86 1/12 pp. 22-24

I missionari di Galaad: dediti a un unico scopo

“LA SETTIMANA scorsa eravate studenti, la prossima sarete missionari!” Queste parole riassumevano molto bene i sentimenti dei 23 studenti dell’81ª classe della Scuola missionaria di Galaad (Watchtower Bible School of Gilead) in procinto di ricevere il diploma. Sia loro che gli altri 4.262 presenti ricorderanno a lungo il 7 settembre 1986, giorno in cui si è svolta la consegna dei diplomi nella Sala dei Congressi dei testimoni di Geova di Jersey City.

Dopo la preghiera iniziale pronunciata da Martin Poetzinger, Carey Barber, presidente della cerimonia di consegna dei diplomi, ha introdotto il programma facendo notare che migliaia di questi evangelizzatori hanno frequentato il corso di Galaad con un unico scopo: essere inviati come veri missionari fino alle estremità della terra per predicare la speranza del Regno. Come siamo felici che questi nuovi missionari, nello spirito del nome “Galaad”, divengano parte di un ‘mucchio di testimonianza’!

Dando il via al programma, Milton Henschel ha spiegato che i diplomati, come gli apostoli del tempo di Gesù, sono stati preparati per una grande opera. Paolo, un missionario, ben espresse quello che provava per questa opera quando disse: “Poiché, sebbene io sia libero da tutti, mi son reso schiavo di tutti, affinché guadagni la maggioranza delle persone”. — I Corinti 9:19.

Cosa indicano le parole di Paolo? Che i nuovi missionari devono interessarsi delle persone. Il loro desiderio dovrebbe essere quello di aiutare per mezzo del salvifico messaggio di verità persone di ogni genere, anche quelle che forse sono più direttamente coinvolte in altre organizzazioni religiose.

Il successivo oratore, Theodore Jaracz, ha ricordato ai nuovi missionari che, a differenza di chi si reca in un certo posto per fare il turista, loro venivano mandati in molte diverse città del mondo per predicare la buona notizia. Li ha incoraggiati a ricordare l’esempio di Gesù e dei primi discepoli, nonché quello dei missionari dei nostri giorni, molti dei quali continuano a prestare fedelmente servizio nei paesi dove sono stati mandati. “Abbiate un unico obiettivo”, ha spiegato. “Non fatevi distrarre da obiettivi materialistici. Se avete un occhio ‘semplice’, allora avete anche un unico obiettivo”. (Luca 11:34) “In qualità di missionari di Galaad”, ha aggiunto, “siete dediti a un unico scopo: cercare i meritevoli e predicare la buona notizia”.

Max Larson, membro del Comitato della Stamperia, ha dato opportuni consigli su cosa fare quando sorgono problemi nella propria assegnazione missionaria. “Non rinunciate e non datevi per vinti”, ha detto. “Risolvete i problemi”. In che modo? “Imparando a vedere le cose come le vede Dio”. (I Corinti 2:11-16) Larson ha sottolineato l’importanza di invocare l’aiuto di Dio e ha messo in risalto il fatto che i missionari devono regolarmente esaminare la loro relazione con Dio.

Lon Schilling, membro del Comitato dei Poderi Watchtower, ha sottolineato quanto sia importante sviluppare e mantenere il giusto atteggiamento mentale. “Come si comporta la vostra mente quando si trova davanti a un problema o una circostanza che richiede un adattamento?”, ha chiesto. “Poiché siamo dotati di libero arbitrio, abbiamo la responsabilità individuale di come vanno a finire le cose”. Ha fatto notare che Dio “non ci controlla per mezzo di un qualche telecomando celeste”. I missionari, perciò, non dovrebbero aspettarsi da Dio più di quanto sia ragionevole. Chi è disposto a lasciarsi guidare da Geova Dio mediante la sua Parola, il suo spirito e la sua organizzazione, riuscirà a mantenere il giusto atteggiamento mentale.

“Quant’è vivo il vostro senso dei valori?” Questa è stata la domanda posta da Ulysses Glass, uno degli insegnanti della Scuola di Galaad. Ricorrendo a una serie di illustrazioni, questo esperto insegnante ha mostrato che ‘un senso dei valori equilibrato, acuto, costante aiuterà sempre i missionari a concentrarsi sugli interessi del Regno’. Mostrando a tutti un francobollo ha detto che, per quanto valga poco, l’utilità del francobollo sta nella sua capacità di restare attaccato a una cosa fino a che questa non giunge a destinazione. “Diventate come un francobollo”, ha detto, “e restate attaccati a una sola cosa — l’incarico di predicare che avete ricevuto — finché non giungerete sani e salvi alla vostra destinazione avendo superato la grande tribolazione”.

Jack Redford, insegnante della Scuola di Galaad e lui stesso ex missionario, nel suo discorso finale ha preso in esame alcune sfide che i nuovi missionari incontreranno. Ha ribadito che, avendo completa fiducia in Geova, potranno superare qualsiasi ostacolo, si tratti di imparare una nuova lingua, della nostalgia di casa, di vivere con altre persone, di adattarsi a una cultura diversa, o di risolvere conflitti di personalità. Il punto che ha sottolineato è stato questo: “Non cercate di farlo con le vostre sole forze. In I Corinti 3:9 si dice che noi ‘siamo collaboratori di Dio’”. Ha loro assicurato: “Fate la vostra parte e potete star certi che Geova farà la sua”.

“La Scuola biblica di Galaad è un dono di Dio!” Con queste parole Frederick W. Franz, presidente della Società, ha iniziato l’ultimo discorso della mattinata. La Scuola di Galaad, ha detto, “aveva lo scopo di preparare persone che fossero una testimonianza vivente del fatto che il Regno di Dio retto da Gesù Cristo era ora all’opera”. Ha poi rammentato agli studenti dell’81ª classe che, poiché sono dediti a quest’unico scopo, hanno una grande responsabilità, “perché andate nel campo di testimonianza nel tempo più critico della storia umana. Geova vi ha perciò affidato la responsabilità di annunciare la buona notizia di quel Regno e di additare a tutte le persone che vivono alle estremità della terra qual è la via di scampo provveduta da Dio”.

La gioia e la riconoscenza degli studenti per aver avuto il privilegio di frequentare la Scuola di Galaad si vedeva molto chiaramente mentre ricevevano i loro diplomi. Avendo ben chiaro qual è il loro obiettivo come missionari, l’81ª classe di Galaad, in una lettera indirizzata al Corpo Direttivo e alla famiglia Betel, ha espresso la determinazione di servire lealmente gli interessi del Regno di Geova Dio e di ‘innalzare melodie al suo nome’ fra le nazioni. (II Samuele 22:50) Nel pomeriggio, dopo alcune scene su come si svolge l’opera di testimonianza nei luoghi di provenienza dei missionari, a New York e nel campo missionario, e dopo un commovente dramma moderno, il programma si è concluso con una preghiera pronunciata da Lyman Swingle.

I 23 studenti che si sono diplomati pensano con viva anticipazione alla grande gioia del servizio missionario. Perché? Uno di loro ha detto:

“Gesù disse: ‘Vendi i tuoi averi e vieni, sii mio seguace, . . . e dichiara il regno di Dio’. [Matteo 19:21; Luca 9:60] L’obiettivo di compiere il servizio missionario ci è stato suggerito dal nostro desiderio di aiutare spiritualmente quante più persone fosse possibile, ovunque fossimo necessari e potessimo essere usati nel modo migliore”. — Fredrick Steiner, inviato in Guatemala.

Potete ampliare il servizio che rendete a Dio e farlo diventare più produttivo? Allora impegnatevi, esattamente come si sono dati da fare gli studenti che hanno ricevuto i diplomi per poter essere idonei per il campo missionario. Per loro e per voi la massima gioia sarà quella di avere una vita pienamente dedicata a servire Geova. — Malachia 3:10.

[Riquadro a pagina 22]

“Il discorso del fratello Larson mi ha fatto realmente capire il bisogno di essere disposti a fare cambiamenti. Per assolvere il mio compito di missionario, devo evitare lo ‘stato di mente carnale’ e cercare di acquistare, invece, la mente di Geova e quella di suo Figlio, Gesù”. — Alain Saint-Jean, inviato in Nuova Caledonia.

[Riquadro a pagina 23]

“Il discorso del fratello Glass mi ha aiutato a capire l’importanza di avere il giusto senso dei valori. Non dobbiamo lasciarci distrarre da cose insignificanti. Dobbiamo essere equilibrati”. — Humphrey Hermanus, inviato nel Suriname.

[Riquadro a pagina 24]

“Ascoltando il fratello Redford, ho provato un senso di sicurezza nell’apprendere che i problemi che incontreremo non sono nuovi. Altri sono riusciti a superarli, e potremo riuscirci anche noi facendo assegnamento sulla forza di Geova e non sulla nostra”. — Veronica Lipham, inviata in Papua Nuova Guinea.

[Riquadro a pagina 24]

DATI STATISTICI RELATIVI ALLA CLASSE:

Numero dei paesi di provenienza: 7

Numero dei paesi dove sono stati mandati: 12

Età media: 30,3

Nella verità in media da anni: 13,4

Nel servizio continuo in media da anni: 9,3

[Immagini a pagina 23]

COSTA, Alan e Betty Stati Uniti

GANSLMEIER, Anton e Rita Germania

GONZALES, John e Cynthia Stati Uniti

GRAULICH, Uwe e Katherine Germania

HERMANUS, Humphrey e Ludmila Antille Olandesi

JOHANSEN, Bård e Ester Norvegia

KLOOSTERMAN, Otto e Yvonne Paesi Bassi

LARSON, Gary e Annette Canada

LIPHAM, Mark e G. Veronica Stati Uniti

SAINT-JEAN, Alain Francia

STEINER, Fredrick e Helen Stati Uniti

SZYMANSKI, Cynthia Stati Uniti

WILKE, David Stati Uniti

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