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  • “Si deve prima predicare la buona notizia”

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  • “Si deve prima predicare la buona notizia”
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1988
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  • Il Regno che si predica oggi
  • Chi predicherà la buona notizia?
  • “Pubblicamente e di casa in casa”
  • ‘Andate e fate discepoli di persone di tutte le nazioni’
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova (di facile lettura) 2016
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    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1980
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    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1968
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1988
w88 1/1 pp. 20-24

“Si deve prima predicare la buona notizia”

“E in tutte le nazioni si deve prima predicare la buona notizia”. — MARCO 13:10.

1. Sotto quale aspetto i testimoni di Geova sono diversi da tutte le religioni della cristianità, e perché?

DI TUTTI coloro che si dichiarano cristiani, solo i testimoni di Geova prendono sul serio la predicazione della buona notizia. Essi formano l’unico gruppo in cui ciascuno si sente personalmente in obbligo di avvicinare regolarmente i propri simili per parlar loro dei propositi di Dio. Perché? Perché ciascun Testimone ritiene che essere cristiani significhi imitare Cristo. (1 Pietro 2:21) Cosa comporta questo?

2. Come considerano molti Gesù Cristo, ma quale fu la sua principale attività sulla terra?

2 Per molti Gesù Cristo è stato solo un uomo che fece delle opere buone: guarì i malati, diede da mangiare agli affamati e mostrò amore e benignità ai bisognosi. Ma Gesù fece molto di più. Fu in primo luogo uno zelante predicatore della buona notizia del Regno di Dio. Pochi mesi dopo il proprio battesimo al Giordano, Gesù si mise a predicare pubblicamente: “Pentitevi, poiché il regno dei cieli si è avvicinato”. (Matteo 4:17) Il racconto di Marco dice: “Gesù andò nella Galilea, predicando la buona notizia di Dio e dicendo: ‘Il tempo fissato è compiuto e il regno di Dio si è avvicinato. Pentitevi e abbiate fede nella buona notizia’”. — Marco 1:14, 15.

3, 4. (a) Anche se guariva ogni sorta di malattia, a cosa dava risalto Gesù nel suo ministero? (b) Per quale ragione era stato mandato Gesù? (c) A cosa paragonò Gesù la sua opera di predicazione, e cosa disse che dovevano fare i suoi discepoli?

3 Leggiamo che Gesù, dopo aver invitato Pietro, Andrea, Giacomo e Giovanni a seguirlo, “andava in giro per tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, e predicando la buona notizia del regno e guarendo fra il popolo ogni sorta di malattia e ogni sorta d’infermità”. Quando le folle della Galilea cercarono di farlo restare da loro, egli disse: “Anche ad altre città devo dichiarare la buona notizia del regno di Dio, perché per questo sono stato mandato”. Dopo di che andò a predicare nelle sinagoghe della Giudea. — Matteo 4:18-23; Luca 4:43, 44.

4 Tornato in Galilea, Gesù “viaggiava di città in città e di villaggio in villaggio, predicando e dichiarando la buona notizia del regno di Dio”. (Luca 8:1) Paragonò la sua opera di predicazione a una mietitura, dicendo: “La messe è grande, ma gli operai sono pochi. Implorate perciò il Signore della messe che mandi operai nella sua messe”. (Matteo 9:35-38) Anche quando le folle non gli davano tregua “egli, avendole ricevute benignamente, parlava loro del regno di Dio e sanava quelli che avevano bisogno di guarigione”. — Luca 9:11.

5. Quali istruzioni Gesù impartì agli apostoli e agli altri discepoli quando li mandò a compiere il ministero?

5 È vero che Gesù guarì i malati e in certe occasioni diede da mangiare agli affamati. Ma era soprattutto attivo nel parlare alla gente del Regno di Dio. E voleva che i suoi seguaci facessero altrettanto. Dopo aver addestrato gli apostoli, li mandò a predicare a due a due, dicendo loro: “Mentre andate, predicate, dicendo: ‘Il regno dei cieli si è avvicinato’”. (Matteo 10:7) Luca afferma: “E li mandò a predicare il regno di Dio e a sanare”. (Luca 9:2) Anche ai 70 discepoli Gesù ordinò di ‘guarire i malati e dir loro che il regno di Dio si era avvicinato’. — Luca 10:9.

6. Prima di ascendere al cielo, quali istruzioni relative al loro ministero Gesù diede ai suoi seguaci?

6 Prima di ascendere al cielo, Gesù incaricò i suoi discepoli di proseguire l’opera di predicazione e addirittura di espanderla. Comandò loro: “Andate dunque e fate discepoli di persone di tutte le nazioni . . . insegnando loro ad osservare tutte le cose che vi ho comandato”. (Matteo 28:19, 20) Egli disse inoltre: “Riceverete potenza quando lo spirito santo sarà arrivato su di voi, e mi sarete testimoni in Gerusalemme e in tutta la Giudea e la Samaria e fino alla più distante parte della terra”. (Atti 1:8) Perciò le principali attenzioni sia di Gesù che dei suoi apostoli erano rivolte alla predicazione della buona notizia del Regno di Dio.

Il Regno che si predica oggi

7. Cosa disse Gesù circa l’opera di predicazione durante il “termine del sistema di cose”?

7 Nella sua profezia relativa agli eventi che si sarebbero verificati durante il “termine del sistema di cose” Gesù disse: “E questa buona notizia del regno sarà predicata in tutta la terra abitata, in testimonianza a tutte le nazioni; e allora verrà la fine”. (Matteo 24:3, 14) O, come si legge in Marco 13:10: “E in tutte le nazioni si deve prima predicare la buona notizia”. — Vedi anche Rivelazione 14:6, 7.

8. (a) Cosa includeva la buona notizia nei tempi apostolici? (b) Cosa include il messaggio della buona notizia al giorno d’oggi?

8 “Negli ultimi giorni” la buona notizia del Regno ha un significato più ampio rispetto al tempo in cui Gesù era sulla terra. Gesù predicava che il Regno si era avvicinato, facendo notare che lui era in mezzo al popolo in qualità di Messia e Re. (2 Timoteo 3:1; Matteo 4:17; Luca 17:21) La buona notizia predicata dai primi cristiani includeva anche il fatto che Gesù era stato risuscitato ed era asceso al cielo, ed era un’esortazione ai mansueti a riporre fede nel Regno futuro. (Atti 2:22-24, 32; 3:19-21; 17:2, 3; 26:23; 28:23, 31) Ora che siamo giunti al “termine del sistema di cose”, la predicazione della buona notizia del Regno include il sensazionale messaggio che il Regno è stato istituito nei cieli. — Rivelazione 11:15-18; 12:10.

Chi predicherà la buona notizia?

9. (a) Cosa potrebbero dire alcuni per sostenere che non tutti i cristiani odierni sono tenuti a predicare la buona notizia? (b) Chi ha usato Geova in passato per predicare la sua Parola, e cosa significa questo per noi oggi?

9 Oggi chi dovrebbe prendere parte all’opera di predicazione? È chiaro che la cristianità pensa che far questo non sia un obbligo di tutti ed è vero che, quando Gesù disse che la buona notizia sarebbe stata predicata, egli non precisò chi avrebbe compiuto quest’opera. Ad ogni modo, chi userebbe Geova per compiere quest’opera se non quelli che hanno riposto fede nella sua Parola e hanno cominciato a metterla in pratica nella loro vita? Ai giorni di Noè, quando Geova stabilì di avvertire il malvagio mondo dell’umanità della futura distruzione, impiegò un uomo che ‘camminava con il vero Dio’. (Genesi 6:9, 13, 14; 2 Pietro 2:5) Allorché volle comunicare agli israeliti dei messaggi profetici, egli mandò i ‘suoi servitori, i profeti’. (Geremia 7:25; Amos 3:7, 8) La dedicata nazione israelita era una nazione di suoi testimoni. (Esodo 19:5, 6; Isaia 43:10-12) Sì, Geova impiega come suoi testimoni i suoi servitori dedicati.

10. Dalle parole di Matteo 28:19, 20 come si può capire che il comando di fare discepoli vale per tutti i cristiani?

10 Alcuni hanno detto che il comando di fare discepoli, riportato in Matteo 28:19, 20, fu dato soltanto agli apostoli e pertanto non si applica ai cristiani in genere. Ma notate cosa disse Gesù: “Andate dunque e fate discepoli di persone di tutte le nazioni . . . insegnando loro ad osservare tutte le cose che vi ho comandato”. I seguaci di Gesù dovevano insegnare ai nuovi discepoli ad osservare tutte le cose comandate da Gesù, e una delle cose che aveva comandato era proprio l’‘andare e fare discepoli’. Non c’è alcun dubbio: a tutti i nuovi discepoli si doveva insegnare ad osservare anche questo particolare comando.

11. (a) Cos’era tenuta a fare la congregazione cristiana del I secolo? (b) Cosa occorre fare per essere salvati, e questo cosa include?

11 La congregazione cristiana del I secolo venne definita ‘il popolo di Dio di speciale possesso affinché dichiarasse le eccellenze di colui che l’aveva chiamato dalle tenebre alla sua meravigliosa luce’. (1 Pietro 2:9) I componenti di questo popolo diedero una zelante testimonianza al Regno di Dio. (Atti 8:4, 12) A tutti i “santi”, i cristiani unti, di Roma fu detto che “con la bocca si fa pubblica dichiarazione per la salvezza” e che “chiunque invoca il nome di Geova sarà salvato”. (Romani 1:7; 10:9, 10, 13) La pubblica dichiarazione per la salvezza, compiuta al tempo del proprio battesimo, include anche la predicazione pubblica della buona notizia del Regno di Geova.

12, 13. (a) Cosa include “la pubblica dichiarazione della nostra speranza” di cui si parla in Ebrei 10:23? (b) In che modo il Salmo 96 mostra che si deve fare pubblica dichiarazione al di fuori della congregazione, e come lo conferma Rivelazione 7:9, 10?

12 L’apostolo Paolo scrisse ai cristiani ebrei: “Manteniamo salda la pubblica dichiarazione della nostra speranza senza vacillare, poiché colui che ha promesso è fedele”. (Ebrei 10:23) Questa pubblica dichiarazione non viene fatta solo alle adunanze di congregazione. (Salmo 40:9, 10) In Salmo 96:2, 3, 10 troviamo un esplicito comando profetico di predicare al di fuori della congregazione, alle nazioni: “Di giorno in giorno annunciate la buona notizia della sua salvezza. Dichiarate fra le nazioni la sua gloria, fra tutti i popoli le sue meravigliose opere. Dite fra le nazioni: ‘Geova stesso è divenuto re’”. Certo, in Matteo 28:19, 20 e Atti 1:8 Gesù comandò ai cristiani di predicare alle nazioni.

13 In merito a questa predicazione pubblica Paolo disse qualcos’altro ai cristiani ebrei: “Per mezzo di lui offriamo sempre a Dio un sacrificio di lode, cioè il frutto di labbra che fanno pubblica dichiarazione del suo nome”. (Ebrei 13:15) Nel libro di Rivelazione si legge che anche la “grande folla”, raccolta di fra tutte le nazioni, grida ad alta voce: “La salvezza la dobbiamo al nostro Dio, che siede sul trono, e all’Agnello”. (Rivelazione 7:9, 10) Perciò, nell’attuale termine del sistema di cose, la predicazione viene compiuta dai dedicati testimoni di Geova, sia dal rimanente dei fratelli spirituali di Cristo che dai loro compagni paragonabili a pecore che formano la “grande folla”. Ma come va compiuta in pratica quest’opera?

“Pubblicamente e di casa in casa”

14. Dove predicava Gesù, e quale principio se ne può ricavare?

14 Gesù predicava direttamente alle persone. Ad esempio, si legge che predicava nelle sinagoghe. Per quale ragione? Perché era lì che di sabato si radunava la gente per ascoltare la lettura e l’esposizione delle Scritture. (Matteo 4:23; Luca 4:15-21) Gesù predicò anche alle persone che incontrava per la strada, in riva al mare, sul pendio di un monte, vicino a un pozzo nei pressi di una città, e nelle case private. Predicava ovunque ci fosse della gente. — Matteo 5:1, 2; Marco 1:29-34; 2:1-4, 13; 3:19; 4:1, 2; Luca 5:1-3; 9:57-60; Giovanni 4:4-26.

15. (a) Quali istruzioni diede Gesù ai suoi discepoli quando li inviò a predicare? (b) Quale spiegazione ne hanno dato alcuni commentatori della Bibbia?

15 Quando inviò i suoi discepoli a predicare, Gesù li mandò direttamente dalle persone. Lo si comprende dalle istruzioni che diede loro, come si legge in Matteo 10:1-15, 40-42. Secondo il versetto 11, egli disse: “In qualunque città o villaggio entriate, cercate chi vi è meritevole e lì rimanete finché non partiate”. La versione della CEI traduce così il versetto: “Fatevi indicare se vi sia qualche persona degna”, quasi che i discepoli dovessero contattare qualcuno del villaggio in vista o ben informato per farsi dire chi aveva una buona reputazione ed era pertanto meritevole del messaggio. (Vedi anche Nardoni e Versione Riveduta). Ed è così che alcuni commentatori biblici spiegano il versetto 11.

16. Come un’analisi più obiettiva delle parole di Gesù riportate in Matteo 10:11 mostra in che modo gli apostoli dovevano cercare i meritevoli?

16 Va comunque ricordato che quasi tutti i teologi della cristianità non vanno di casa in casa, e molti commentatori della Bibbia tendono a interpretare le Scritture nel contesto della propria esperienza. Analizzando in maniera più obiettiva le istruzioni di Gesù, si nota che egli stava dicendo che i suoi discepoli dovevano cercare le persone una per una, di casa in casa o pubblicamente, per far conoscere loro il messaggio del Regno. (Matteo 10:7) La loro reazione avrebbe indicato se erano meritevoli o no. — Matteo 10:12-15.

17. Cosa dimostra che i discepoli di Gesù non facevano visita solo a persone degne in seguito a suggerimenti o appuntamenti?

17 Lo si può capire dalle parole di Gesù riportate in Matteo 10:14: “Dovunque qualcuno non vi riceva o non ascolti le vostre parole, uscendo da quella casa o da quella città scuotete la polvere dai vostri piedi”. Gesù stava dicendo che i suoi discepoli sarebbero andati dalle persone a predicare loro senza essere invitati. È vero, avrebbero anche accettato l’ospitalità di chi si fosse mostrato favorevole al messaggio. (Matteo 10:11) Ma la cosa principale era l’opera di predicazione. In Luca 9:6 si legge: “Quindi, essendo partiti, andarono attraverso il territorio di villaggio in villaggio, dichiarando la buona notizia e compiendo guarigioni dappertutto”. (Vedi anche Luca 10:8, 9). I meritevoli che avrebbero ricevuto in casa propria i discepoli come profeti, magari offrendo loro “un calice d’acqua fredda” o addirittura un alloggio, non avrebbero perduto la loro ricompensa. Avrebbero udito il messaggio del Regno. — Matteo 10:40-42.

18, 19. (a) Secondo Atti 5:42, come si svolgeva l’opera di predicazione dei primi cristiani? (b) Da cosa si comprende che in Atti 20:20, 21 Paolo stava parlando di un ministero rivolto a non credenti, e non di un’opera pastorale all’interno della congregazione?

18 Dopo l’istituzione della congregazione cristiana, leggiamo riguardo agli apostoli: “E ogni giorno, nel tempio e di casa in casa, continuavano senza posa a insegnare e a dichiarare la buona notizia intorno al Cristo, Gesù”. (Atti 5:42; vedi Bibbia con riferimenti, nota). In greco l’espressione tradotta “di casa in casa” è kat’ òikon. In questo caso katà è usato in senso distributivo. Si potrebbe perciò dire che la predicazione dei discepoli era distribuita di casa in casa. Non facevano visite in seguito ad appuntamenti preconcordati. Un analogo uso di katà lo si ritrova in Luca 8:1, nell’espressione “di città in città e di villaggio in villaggio”.

19 La medesima espressione al plurale, kat’ òikous, venne usata dall’apostolo Paolo in Atti 20:20, quando disse: “Non mi sono trattenuto . . . dall’insegnarvi pubblicamente e di casa in casa”. La locuzione “di casa in casa” viene resa in alcune traduzioni “nelle vostre case”. Perciò alcuni commentatori biblici della cristianità sostengono che qui Paolo stava parlando di visite pastorali compiute nelle case dei credenti. Ma le successive parole mostrano che Paolo stava parlando di un ministero rivolto a non credenti, in quanto disse: “Ma ho completamente reso testimonianza a giudei e greci intorno al pentimento verso Dio e alla fede nel nostro Signore Gesù”. — Atti 20:21.

20. (a) Nel nostro tempo fino a che punto i testimoni di Geova hanno predicato la buona notizia del Regno? (b) Cosa potrebbero pensare alcuni del continuare l’opera di predicazione?

20 È questo pertanto il metodo da seguire per raggiungere le persone ora che la “buona notizia del regno” dev’essere “predicata in tutta la terra abitata, in testimonianza a tutte le nazioni”. (Matteo 24:14) Da oltre 65 anni — attualmente in 210 paesi — i testimoni di Geova predicano con zelo la buona notizia dell’istituito Regno di Dio pubblicamente e di casa in casa. Che stupenda testimonianza viene data! E questo anche se oggi la maggioranza ode il messaggio “con indifferenza”, e ad alcuni dà addirittura fastidio. (Matteo 13:15) Perché i testimoni di Geova continuano a predicare in quelle località in cui la gente si rifiuta di ascoltare o fa persino opposizione? Questa domanda verrà presa in esame nel prossimo articolo.

Come rispondereste?

◻ Secondo le Scritture cosa contraddistingueva il ministero di Gesù?

◻ Quali istruzioni ricevettero gli apostoli per il loro ministero?

◻ Quale opera va svolta nel nostro tempo, e perché?

◻ Chi impiega Geova per predicare la buona notizia nei nostri giorni?

◻ Dove e come va compiuta l’opera di predicazione?

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