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  • Atti 16:14
    Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture
    • 14 Una donna di nome Lidia, commerciante di porpora della città di Tiàtira+ e adoratrice di Dio, stava ad ascoltare, e Geova* le aprì pienamente il cuore perché afferrasse quello che Paolo diceva.

  • Atti 16:14
    Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture con riferimenti
    • 14 E una certa donna di nome Lidia, venditrice di porpora, della città di Tiatira+ e adoratrice di Dio, ascoltava, e Geova* le aprì pienamente il cuore+ affinché prestasse attenzione alle cose che erano dette da Paolo.

  • Atti
    Indice delle pubblicazioni Watch Tower 1986-2025
    • 16:14 it-2 140, 1108; bt 132; w96 15/9 26-27; w90 15/6 15-16

  • Atti
    Indice delle pubblicazioni Watch Tower 1945-1985
    • 16:14 ad 752

  • Atti
    Guida alle ricerche per i Testimoni di Geova — Edizione 2019
    • 16:14

      Rendiamo testimonianza, p. 132

      Perspicacia, vol. 2, pp. 140, 1108

      La Torre di Guardia (1996),

      15/9/1996, pp. 26-27

      15/6/1990, pp. 15-16

  • Atti — Approfondimenti al capitolo 16
    Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture (edizione per lo studio)
    • 16:14

      Una donna di nome Lidia Lidia è menzionata per nome solo due volte nella Bibbia, qui e in At 16:40. È documentato che “Lidia” veniva usato come nome proprio, anche se alcuni ritengono che fosse un soprannome che significava “donna della Lidia”. Lidia e la sua casa abbracciarono il cristianesimo intorno al 50 a Filippi, quindi furono tra le prime persone in Europa a diventare cristiane a seguito della predicazione di Paolo. Lidia probabilmente non si era mai sposata o era vedova. Grazie al suo animo generoso, ebbe l’opportunità di godere della preziosa compagnia dei missionari Paolo, Sila e Luca (At 16:15).

      commerciante di porpora Può darsi che Lidia commerciasse oggetti color porpora, come stoffe, abiti, tendaggi, la tintura stessa e altri prodotti. Era originaria di Tiatira, città di una regione dell’Asia Minore occidentale chiamata Lidia. Un’iscrizione rinvenuta a Filippi attesta la presenza in questa città di un’associazione di commercianti di porpora. Gli abitanti della Lidia e delle zone circostanti erano rinomati fin dal tempo di Omero (IX o VIII secolo a.E.V.) per la loro abilità nel tingere le stoffe con la porpora. Lidia doveva essere una commerciante affermata e benestante, dato che la sua attività richiedeva un certo capitale e che aveva un’abitazione abbastanza grande da ospitare quattro uomini, cioè Paolo, Sila, Timoteo e Luca. L’espressione “insieme alla sua casa” potrebbe indicare che viveva con dei familiari o anche che aveva schiavi e servitori (At 16:15). E il fatto che, prima di lasciare la città, Paolo e Sila si siano incontrati con alcuni fratelli a casa di questa donna ospitale fa pensare che la sua abitazione fosse diventata un luogo in cui si riunivano i primi cristiani di Filippi (At 16:40).

      Geova le aprì pienamente il cuore Lidia è definita adoratrice di Dio, il che suggerisce che fosse una proselita (At 13:43). Quel Sabato lei e altre donne si erano radunate in un luogo di preghiera presso un fiume fuori Filippi (At 16:13). Può darsi che a Filippi ci fossero pochi ebrei e non ci fosse una sinagoga. Forse Lidia era venuta in contatto con l’adorazione di Geova nella sua città natale, Tiatira, che ospitava una folta comunità ebraica e aveva un luogo di culto ebraico. Geova, il Dio che adorava, notò che stava ad ascoltare con attenzione. (Vedi App. C3 introduzione; At 16:14.)

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