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RomaniIndice delle pubblicazioni Watch Tower 1986-2025
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13:1 it-1 252-253, 647; it-2 11, 1021-1022; w23.10 8-10; w22.10 14; lff 45; kr 56-57; w10 15/1 24; w08 15/6 31; g03 8/12 10-11; w02 1/11 17-18; w00 1/8 4; w97 1/11 16; w96 1/5 10, 12-14; w95 15/5 21-22; kl 131-132; w94 1/7 19; jv 190-191, 198; w90 1/8 24; w90 1/11 10-15, 18-19; w90 15/12 30; rs 232; g90 8/8 6; g87 8/9 22; tp 131-136
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RomaniIndice delle pubblicazioni Watch Tower 1945-1985
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13:1 ad 134; rs 232; uw 164; w81 1/2 24; w80 1/11 4-5; hp 165; g79 8/8 27; sl 298; yb76 238; ml 26; w74 414, 459; w73 85-86, 209, 479, 494, 516; tp73 135-138; w72 587; bf 34, 103; si 206; g69 22/3 7; g69 8/11 26; tr 157; w67 255, 685; li 188, 192, 197; w64 255, 709; g64 22/1 16; g64 22/4 29; g64 8/12 16; w63 230, 239, 357-367, 402; tc 7, 27; g61 8/1 14; gr 11; g59 8/10 29; w58 628; w52 359; el 192; w51 85, 87, 90; w50 341; w46 79; tf 313-314
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RomaniGuida alle ricerche per i Testimoni di Geova — Edizione 2019
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Romani — Approfondimenti al capitolo 13Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture (edizione per lo studio)
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Ognuno O “ogni anima”. Qui il termine greco psychè, reso “anima” in alcune traduzioni, si riferisce a una persona in vita. (Vedi Glossario, “anima”.)
autorità superiori Cioè le autorità governative. Il termine qui reso “autorità” è il plurale del termine greco exousìa. L’uso di questo termine in riferimento a governanti o autorità probabilmente non era qualcosa di nuovo per chi leggeva la Settanta. (Vedi Da 7:6, 14, 27; 11:5, dove exousìa è usato per rendere in greco i termini ebraici e aramaici che in questi passi sono tradotti “autorità di governare”, “dominio”, “autorità”.) In Lu 12:11 exousìa ricorre nell’espressione “funzionari governativi e autorità”. Il termine greco reso “superiori” è affine a quello usato in 1Tm 2:2 nell’espressione “tutti quelli che hanno una posizione di autorità [o “sono in una posizione superiore”]”. In alcuni contesti indica il predominio, il potere o l’autorità che si ha su altri, ma non dà l’idea di autorità assoluta, di supremazia. Lo dimostra l’uso di questo termine in Flp 2:3, dove i cristiani vengono esortati a considerare gli altri “superiori” a loro stessi, ma non superiori in senso assoluto.
si trovano nelle loro posizioni relative per disposizione di Dio O “sono state disposte in ordine da Dio”, cioè con il permesso di Dio. L’espressione “si trovano nelle loro posizioni relative” traduce il verbo greco tàsso che secondo vari lessici significa “disporre in ordine”, “collocare”, “schierare”, “stabilire”, “incaricare”. Luca usa lo stesso verbo greco nel riportare le parole di un centurione in Lu 7:8, dove si legge: “Anch’io infatti sono sottoposto [verbo tàsso] all’autorità [accusativo di exousìa, termine reso sempre “autorità” in Ro 13:1-3] di altri e ho dei soldati sotto di me”. Questo centurione aveva qualcuno sopra di lui e dei “soldati sotto” di lui; quindi la sua era un’autorità relativa, correlata a quella di altri. Questo evidenzia il fatto che il verbo greco tàsso non sempre si riferisce soltanto al collocare in una certa posizione; può anche riferirsi al disporre in un certo ordine, ordine nel quale ognuno ha una posizione correlata con quella di altri. In questo passo molte traduzioni usano espressioni come “istituite [o “stabilite”, “messe al potere”, “preordinate”] da Dio”, il che potrebbe dare l’impressione che sia Dio il responsabile ultimo dell’insediamento dei governanti secolari. Tuttavia, considerato il significato del termine greco, l’immediato contesto e quello che la Bibbia insegna in altri passi (Pr 21:1; Ec 5:8; Da 4:32; Gv 19:11), qui la Traduzione del Nuovo Mondo usa l’espressione “si trovano nelle loro posizioni relative per disposizione di Dio”. Dio concede ai governi del mondo di ricoprire posizioni che conferiscono loro un’autorità relativa, maggiore o minore di quella degli altri, ma sempre inferiore all’autorità suprema che lui ha quale Sovrano dell’universo.
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