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1 Corinti — Approfondimenti al capitolo 6Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture (edizione per lo studio)
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mi è lecito O “mi è permesso”. Paolo ovviamente non intendeva dire che è lecito fare cose che Dio condanna (At 15:28, 29). Si rendeva però conto che i cristiani, non essendo più tenuti a seguire i molti dettami della Legge mosaica, si sarebbero trovati di fronte a molte situazioni per cui non esistevano leggi specifiche nelle Scritture. In quelle circostanze avrebbero dovuto tener conto non solo della loro coscienza ma anche di quella degli altri. Per spiegare il punto portò l’esempio del cibo (1Co 6:13). Alcuni cristiani, la cui coscienza era più sensibile, si rifiutavano di mangiare certi cibi (1Co 10:23, 25-33). Quindi, anche se per i cristiani quei cibi erano leciti o permessi, Paolo non avrebbe insistito per mangiarli se questo avesse turbato la coscienza di altri o avesse rappresentato per loro un ostacolo (1Co 8:12, 13).
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