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  • 2 Timoteo 2:24
    Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture
    • 24 Infatti lo schiavo del Signore non ha bisogno di litigare, ma deve essere gentile* con tutti,+ capace di insegnare, in grado di controllarsi di fronte ai torti,+

  • 2 Timoteo 2:24
    Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture con riferimenti
    • 24 Ma lo schiavo del Signore* non ha bisogno di contendere,+ ma di essere gentile* verso tutti,+ qualificato per insegnare,+ mantenendosi a freno nel male,+

  • 2 Timoteo
    Indice delle pubblicazioni Watch Tower 1986-2025
    • 2:24 it-1 1022; it-2 299; lff 12, 22; w15 15/5 26; w06 1/4 19; w05 15/5 25-30; w03 1/4 24; g91 8/7 13

  • 2 Timoteo
    Indice delle pubblicazioni Watch Tower 1945-1985
    • 2:24 ad 507, 840; g79 8/2 6; w77 502; g76 8/7 12; g76 22/8 12; sg 72; w70 145; w68 647; w65 346, 350; g65 8/8 14; w63 71; w61 272, 554, 608; w57 592

  • 2 Timoteo
    Guida alle ricerche per i Testimoni di Geova — Edizione 2019
    • 2:24

      Puoi vivere felice per sempre, lez. 12

      Perspicacia, vol. 1, p. 1022

      Perspicacia, vol. 2, p. 299

      La Torre di Guardia,

      15/5/2015, p. 26

      1/4/2006, p. 19

      15/5/2005, pp. 25-30

      1/4/2003, pp. 23-24

      Svegliatevi!,

      8/7/1991, p. 13

  • 2 Timoteo — Approfondimenti al capitolo 2
    Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture (edizione per lo studio)
    • 2:24

      lo schiavo Il termine greco reso “schiavo” di solito si riferisce a un individuo che era di proprietà di qualcun altro (Tit 1:1; Gc 1:1; vedi approfondimento a Ro 1:1). Commentando questo versetto, un’opera di consultazione fa notare: “Essere schiavi di un uomo è degradante, ma essere schiavi di Dio è un grande onore”. (Vedi approfondimento a 1Ts 1:9.)

      lo schiavo del Signore Il contesto suggerisce che il “Signore” menzionato si riferisce a Geova Dio (2Tm 2:19). I suoi adoratori vengono definiti suoi servitori o schiavi anche nelle Scritture Ebraiche (Gsè 1:1; 24:29; Gdc 2:8; 2Re 10:10; 18:12). Qui Paolo sta dando a Timoteo e agli altri sorveglianti istruzioni su come gestire situazioni difficili nella congregazione. Usando questa espressione, Paolo ricorda loro che devono sottomettersi alla guida di Dio e che devono rendergli conto del modo in cui trattano i compagni di fede. Le caratteristiche che menziona in questo versetto si vanno ad aggiungere ai requisiti per i sorveglianti riportati in 1Tm 3:1-7 e Tit 1:5-9. In senso più generale ogni singolo cristiano è “schiavo del Signore” e deve manifestare queste caratteristiche.

      litigare Anche se di solito il verbo greco reso “litigare” era usato per descrivere un combattimento armato oppure corpo a corpo (At 7:26), in alcuni contesti si poteva riferire a scontri verbali (Gv 6:52; Gc 4:1, 2). Qui Paolo indica che “lo schiavo del Signore” non ha bisogno di farsi coinvolgere in controversie o “dibattiti sciocchi” (2Tm 2:14, 16, 23). Otterrà invece risultati migliori imitando i modi miti e gentili del Signore Gesù (Mt 11:29; 12:19).

      deve essere gentile con tutti Paolo incoraggia Timoteo a essere gentile, o premuroso, con tutti, a differenza dei falsi maestri di Efeso che erano litigiosi e creavano divisioni (2Tm 2:23). L’espressione greca può anche essere resa “deve usare tatto con tutti”. Lo stesso Paolo aveva dovuto imparare a essere gentile. Prima di diventare cristiano, era un fanatico sostenitore delle tradizioni giudaiche, il che lo faceva essere privo di tatto e tutt’altro che gentile. Trattava infatti i discepoli di Cristo in modo violento e insolente. Gesù invece gli aveva mostrato gentilezza (At 8:3; 9:1-6; Gal 1:13, 14; 1Tm 1:13). Paolo aveva imparato anche che essere gentili non significa essere deboli; infatti non esitò mai a esprimersi in modo deciso e franco contro le pratiche sbagliate (1Co 15:34). Inoltre non fu mai aspro, trattò i compagni di fede con tatto e amore (1Ts 2:8), e cercò di essere premuroso “come una madre”. (Vedi approfondimento a 1Ts 2:7.) Paolo desiderava che Timoteo lo imitasse essendo gentile “con tutti”, inclusi non solo i cristiani che creavano problemi all’interno della congregazione ma persino gli oppositori all’esterno. Timoteo doveva promuovere non litigi e divisioni, ma amore e unità (2Tm 2:23, 25).

      capace di insegnare Questa espressione traduce un termine greco che Paolo ha già usato in un elenco di requisiti per i sorveglianti cristiani. (Vedi approfondimento a 1Tm 3:2.) Timoteo doveva essere in grado non solo di insegnare ma anche di gestire situazioni difficili nella congregazione. Comunque, in questo versetto Paolo sta parlando dello “schiavo del Signore”, espressione che non si riferisce solo agli anziani, ma a tutti i veri cristiani; tutti quindi devono essere capaci di insegnare. (Confronta Eb 5:12.)

      in grado di controllarsi di fronte ai torti Questa espressione traduce un termine greco composto che significa “capace di sopportare il male”, senza mostrare risentimento. “Lo schiavo del Signore” deve resistere ai maltrattamenti con pazienza, controllandosi per evitare di rendere male per male (Ro 12:17). Timoteo aveva bisogno di questa qualità “di fronte ai torti” dei compagni di fede. Più avanti Paolo dice che tutti i cristiani possono aspettarsi di essere perseguitati (2Tm 3:12). È logico quindi che tutti hanno bisogno di sapersi “[controllare] di fronte ai torti”. (Vedi approfondimento a Mt 5:39.)

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