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  • ‘Rammentate i poveri’

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  • ‘Rammentate i poveri’
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1976
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  • I CRISTIANI SONO GENEROSI VERSO TUTTI
  • DIO AMA CHI È GENEROSO
  • LA POVERTÀ SARÀ ELIMINATA
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1976
w76 15/9 pp. 552-554

‘Rammentate i poveri’

IL CORPO centrale degli anziani a Gerusalemme diede all’apostolo Paolo, e a Barnaba, “la destra di comune partecipazione” quando Paolo fu presente a un concilio tenuto in quella città e affidò a questi due uomini anche un’autorevole lettera per le congregazioni dell’Asia. L’effetto di questa lettera fu di abbattere la barriera nazionale fra Giudei e Gentili. Tuttavia, per quanto tale missione fosse importante, c’era un’altra questione così essenziale che gli anziani si sentirono spinti a farla capire bene a Paolo e Barnaba. Questo consiglio speciale fu che dovevano “rammentare i poveri”. — Gal. 2:9, 10; Atti 15:22-29.

Paolo narra che si sforzò con premura di far questo, oltre a impegnarsi strenuamente nell’opera di predicazione. Egli cercò sempre di infondere nelle congregazioni questo spirito generoso. Quando i cristiani di Gerusalemme si trovarono nel bisogno, Paolo incoraggiò le congregazioni in Europa a condividere le cose materiali con i fratelli bisognosi di Gerusalemme, nei limiti delle loro possibilità. — Rom. 15:26; 2 Cor. 8:1-8; 9:1-5.

I CRISTIANI SONO GENEROSI VERSO TUTTI

In tutte le Scritture Cristiane si dà vigoroso risalto al fatto che bisogna avere considerazione per i poveri. L’apostolo Giovanni disse: “Chi ha i mezzi di sostentamento di questo mondo e vede il proprio fratello nel bisogno e gli chiude la porta delle sue tenere compassioni, in qual modo l’amore di Dio rimane in lui?” (1 Giov. 3:17) Giacomo, fratellastro di Gesù, scrisse similmente: “Se un fratello o una sorella è in uno stato di nudità e mancante del cibo sufficiente per il giorno, e uno di voi dice loro: ‘Andate in pace, riscaldatevi e saziatevi’, ma non date loro le cose necessarie al corpo, che beneficio vi è?” Giacomo precisò che “la forma di adorazione che è pura e incontaminata dal punto di vista del nostro Dio e Padre è questa: aver cura degli orfani e delle vedove nella loro tribolazione, e mantenersi senza macchia dal mondo”. — Giac. 2:15, 16; 1:27.

A Timoteo, che aveva lasciato a Efeso, Paolo consigliò di rammentare ai ricchi della congregazione che dovevano ‘esser ricchi di opere eccellenti, essere disposti a dare, pronti a condividere’. E ai cristiani di Roma disse: “Condividete con i santi secondo i loro bisogni. Seguite il corso dell’ospitalità”. Queste qualità, la generosità e l’ospitalità, sono aspetti essenziali delle “opere eccellenti” che permettono ai cristiani di ‘afferrare fermamente la vera vita’. — 1 Tim. 6:18, 19; Rom. 12:13.

Quando esorta a dare aiuto materiale, la Bibbia si riferisce essenzialmente al condividere con altri cristiani. Ma la generosità dei veri cristiani non finisce lì. Invece, la generosità è una qualità che deve distinguere di continuo la personalità cristiana; il cuore deve spingere a fare qualcosa per chi è nel bisogno.

Naturalmente, il cristiano non ha i mezzi per aiutare tutti quelli che sono nel bisogno. Qual è dunque il modo migliore di regolare gli aiuti che dà? A questo riguardo l’apostolo disse: “Operiamo ciò che è bene verso tutti, ma specialmente verso quelli che hanno relazione con noi nella fede”. (Gal. 6:10) Anzitutto, i cristiani devono essere sensibili ai bisogni dei loro fratelli. Ma nello stesso tempo non devono ignorare altri che soffrono.

Spesso i cristiani hanno poche cose materiali da condividere. Ma possono offrire amorevoli servizi anche più appropriati. Un vicino o una vicina, che forse non ha mai mostrato nessun interesse per la buona notizia quando il cristiano gliene parlava, può essere malata. Ciò nondimeno, il cristiano desidera vedere cosa può fare, quale aiuto può dare. Forse una massaia sta troppo male per cucinare o per fare la spesa. Oppure uno che è malato ha bisogno d’essere accompagnato dal medico. Per qualcuno che è malato, una semplice visita amichevole, forse con un piatto di minestra, può essere una cosa molto gradita. Le persone anziane o andicappate si possono assistere in tanti modi.

Questi gesti fanno parte delle “opere eccellenti” per cui tutti i cristiani dovrebbero essere zelanti. (Tito 2:14) Notate che la Bibbia elogia calorosamente Gazzella, la discepola cristiana della città di Ioppe, perché “abbondava in buone opere e rendeva doni di misericordia”. Senz’altro aveva poche cose materiali, ma rendeva un amorevole servizio facendo vesti per le vedove povere. — Atti 9:36-40.

Pertanto il cristiano deve prestare generosamente aiuto materiale, ma deve anche usare discernimento e buon senso. Non deve aiutare altri fino al punto di compromettere seriamente l’economia e il benessere della propria famiglia. Sarebbe pure poco saggio dare del denaro a qualcuno che lo sprecasse, o, ancor peggio, che lo spendesse per mantenere un vizio. Inoltre, se si aiuta un pigro in effetti gli si può nuocere, incoraggiandolo ulteriormente alla pigrizia e forse ad essere trascurato in altri modi. Alla congregazione cristiana di Tessalonica, Paolo dovette scrivere: “‘Se qualcuno non vuole lavorare, neppure mangi’. Poiché udiamo che certuni camminano disordinatamente fra voi, non lavorando affatto ma intromettendosi in ciò che non li riguarda. A tali persone diamo l’ordine e l’esortazione nel Signore Gesù Cristo che lavorando quietamente mangino il cibo che esse stesse guadagnano”. — 2 Tess. 3:10-12; confrontare Efesini 4:28.

Perciò, i cristiani daranno aiuto materiale anzitutto a coloro che amano Dio e che manifestano sincero interesse per la buona notizia e che hanno veramente bisogno di tale aiuto. Ma quando ne hanno la possibilità aiutano anche altri che sono veramente nel bisogno, sempre offrendo, naturalmente, assistenza spirituale a tutti. Hanno lo spirito di Gesù. L’apostolo Matteo, che accompagnò Gesù mentre andava di villaggio in villaggio compiendo opere buone, scrisse: “Vedendo le folle egli ne ebbe pietà, perché erano mal ridotte e disperse come pecore senza pastore”. — Matt. 9:36.

DIO AMA CHI È GENEROSO

Dio non si dimentica di quelli che mostrano considerazione ai bisognosi e li aiutano. Egli lo considera come se fosse fatto a lui. La Bibbia dice: “Fa prestito a Jahve chi ha pietà del povero: ed egli ricompenserà a lui l’opera buona”. (Prov. 19:17, versione di S. Garofalo) Chi è veramente generoso non deve temere di ridursi in povertà a causa della sua liberalità, che talvolta va oltre i suoi effettivi mezzi finanziari. L’apostolo ispirato scrive: “Dio ama il donatore allegro. Inoltre, Dio può far abbondare tutta la sua immeritata benignità verso di voi, affinché, mentre avete sempre piena autosufficienza in ogni cosa, abbiate abbondanza per ogni opera buona. (Come è scritto: ‘Egli ha distribuito ampiamente, ha dato ai poveri, la sua giustizia dura per sempre’)”. (2 Cor. 9:7-9; Sal. 112:9) Quando dà, spinto dall’amore, il cristiano reca gloria a Dio e alla buona notizia che predica, poiché “chi mostra favore al povero . . . glorifica [il suo Fattore]”. — Prov. 14:31.

Descrivendo la brava moglie la Bibbia dice che, oltre a manifestare le eccellenti qualità dell’operosità e della fidatezza, ella “apre le sue mani al misero, stende la mano al povero. . . . Suo marito è stimato alle porte della città [le azioni di lei lo fanno rispettare nella comunità]. . . . I suoi figli sorgono a proclamarla beata e suo marito a farne l’elogio”. — Prov. 31:20-28, La Bibbia di Gerusalemme.

LA POVERTÀ SARÀ ELIMINATA

Al presente sono valide le parole di Gesù anche tra i cristiani: “I poveri li avete sempre con voi”. (Matt. 26:11) Questo avviene perché le condizioni economiche del mondo cambiano di continuo e anche a causa di malattie e persecuzioni. Ma la Bibbia promette: “Non sempre sarà dimenticato il povero, né perirà più la speranza dei mansueti”. (Sal. 9:18) Sotto il dominio del regno del Figlio di Dio, gli sfruttatori e quelli che opprimono i poveri e gli umili non esisteranno più. “Ai miseri del suo popolo renderà giustizia, salverà i figli dei poveri e abbatterà l’oppressore”. — Sal. 72:4, Ge.

Come sarebbe avvenuto nell’antico Israele se avessero ubbidito alla perfetta legge di Dio, così sotto il dominio di Cristo sopra la terra i poveri non ci saranno. Poco prima che Israele entrasse nella Terra Promessa Dio gli disse: “Nessuno dovrebbe divenire povero fra te, perché Geova senza fallo ti benedirà nel paese che Geova tuo Dio ti dà come eredità”. (Deut. 15:4) Sotto la giusta guida del Regno, invece di esserci una semplice legge scritta, la legge di Dio sarà scritta nei cuori, poiché “quando ci sono da [Dio] giudizi per la terra, gli abitanti del paese produttivo per certo imparano la giustizia”. (Isa. 26:9) Il profeta scrisse riguardo a quel tempo: “Bontà e fedeltà si danno la mano, giustizia e pace si abbracciano insieme. Fedeltà dalla terra germoglia e giustizia si affaccia dal cielo. Il Signore largirà pure il bene, e la nostra terra darà il suo prodotto”. — Sal. 85:11-13, versione a cura del Pontificio Istituto Biblico.

Come sarà bello quando la povertà sarà stata sconfitta per sempre! Tuttavia questo non eliminerà la generosità, poiché tutti potranno usare le proprie capacità e doti e i frutti della propria operosità per il bene e l’arricchimento dell’intera comunità. Finché venga quel tempo, impegniamoci tutti in un reciproco scambio di incoraggiamento, condividendo sia le cose materiali che quelle spirituali, ‘considerandoci a vicenda per incitarci all’amore e alle opere eccellenti’, una delle quali è quella di “rammentare i poveri”. — Ebr. 10:24; Gal. 2:10; Rom. 1:12; Atti 2:42.

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