BIBLIOTECA ONLINE Watchtower
BIBLIOTECA ONLINE
Watchtower
Italiano
  • BIBBIA
  • PUBBLICAZIONI
  • ADUNANZE
  • g78 22/11 pp. 13-14
  • Che effetto ha lo sport su di voi?

Nessun video disponibile.

Siamo spiacenti, c’è stato un errore nel caricamento del video.

  • Che effetto ha lo sport su di voi?
  • Svegliatevi! 1978
  • Sottotitoli
  • Vedi anche
  • “Suscitando competizione”
  • Che dire della partecipazione?
  • I mondiali di calcio: solo sport?
    Svegliatevi! 1986
  • Campionati mondiali di calcio: Sport o guerra?
    Svegliatevi! 1991
  • ‘Dopo i fiori, le pietre’: storia di un calciatore
    Svegliatevi! 1981
  • È saggio lo spirito di competizione?
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1970
Altro
Svegliatevi! 1978
g78 22/11 pp. 13-14

Che effetto ha lo sport su di voi?

GUARDATE le partite di calcio o altri sport alla televisione? Avete visto i campionati mondiali di calcio la scorsa estate? Quanto tempo vi avete dedicato? Quanto erano importanti per voi i risultati?

Per molti, che la loro squadra vinca conta in pratica più di ogni altra cosa. Le rivalità fra le nazioni possono essere incredibilmente acute, accendendo forti sentimenti nazionalistici. “Per molti”, faceva rilevare il Times di New York, “il calcio è una forma simbolica di guerra”. Per illustrare, il giornale descriveva i risultati della partita che diede al Perù la possibilità di entrare in finale nella Coppa del mondo del 1970. Ecco cosa diceva:

“Alla fine della partita, quasi tutti gli abitanti di Lima si riversarono nelle strade. Un ragazzo tutto stracciato uscì correndo da una porta vicino alla chiesa di S. Francesco, abbracciò un enorme cane nero e gridò: ‘Che felicità! Che bel giorno per il Perù! Abbiamo vinto, Pepito, abbiamo vinto!’

“Colonne di automobili selvaggiamente decorate sfilarono per Lima tutta la notte, mentre le folle cantavano e ballavano. Parecchie migliaia di persone marciarono fino alla casa del presidente Velasco, che salì sul tetto e sventolò una grande bandiera. Il presidente, con la voce rauca per l’emozione, si unì al canto. Facendo un discorso improvvisato, disse alla folla che la cattiva amministrazione sotto i precedenti governi era stata la causa dell’insuccesso delle squadre di calcio”.

Questo è un esempio tipico dei forti sentimenti nutriti da molti appassionati di sport. La vittoria li porta al colmo dell’estasi, ma la sconfitta può farli precipitare nella più profonda disperazione. Vi fate mai prendere dallo spirito competitivo? Quando gioca la vostra squadra preferita, vi sentite emotivamente partecipi, forse lanciando anche la sfida: ‘Gliela faremo vedere noi chi sono i migliori’?

La Bibbia fornisce a questo riguardo una saggia guida. Se la seguiamo ne trarremo sicuramente beneficio. Notate cosa dicono le Scritture: “Non diveniamo egotisti, suscitando competizione gli uni con gli altri, invidiandoci gli uni gli altri”. (Gal. 5:26) Che cosa significa?

“Suscitando competizione”

Secondo i vocabolari di greco-italiano, la parola greca qui resa “suscitando competizione” significa “provocare, sfidare”. Pertanto la versione cattolica di Fulvio Nardoni rende il versetto in questo modo: “Non siamo vanagloriosi, provocandoci a vicenda”. E una nota in calce della Traduzione del Nuovo Mondo delle Scritture Greche Cristiane, edizione inglese del 1950, offre questa lettura alternativa: “costringendoci a una prova di forza”.

Gli eserciti costringono gli avversari a una “prova di forza”, e anche i guerrieri. Rammentate come, nei tempi antichi, il prepotente Golia gridò con tono di sfida: “Non sono io il Filisteo e voi servitori appartenenti a Saul? Sceglietevi un uomo e fatelo scendere a me. . . . Datemi un uomo, e combattiamo insieme”. (1 Sam. 17:8-10) Ma i cristiani vorranno evitare tale spirito quando giocano qualche partita. La vita non dipende dal vincere o dal perdere tali partite. Il calcio e altri sport dovrebbero essere tenuti nella giusta prospettiva: un semplice svago, un diversivo temporaneo, e non essere considerati una cosa di importanza capitale.

Come considerate gli sport? Ad esempio, avete l’abitudine di mancare alle adunanze cristiane per giocare o vedere partite? Dareste in tal modo un buon esempio a coloro che cominciano appena a fare progresso spirituale? Ricordate l’esortazione di Gesù: “Continuate dunque a cercare prima il regno”. — Matt. 6:33.

Che dire della partecipazione?

Giocare per esempio al calcio può essere utile. La Bibbia dice: “L’addestramento corporale è utile per un poco; ma la santa devozione è utile per ogni cosa”. (1 Tim. 4:8) Poiché nel calcio si corre parecchio, si fa un ottimo esercizio. Ed essendo impegnati nel gioco, la mente trae profitto essendo distolta da altre preoccupazioni. Ma giocando con il motivo sbagliato — quello di vincere ad ogni costo — sorgono problemi. E questo accade spesso nel calcio professionistico. Inoltre, si può finire per escludere la cosa più importante, la “santa devozione”. Notate, perciò, la decisione presa da un giocatore professionista:

“Nel 1965 i miei sogni divennero realtà e dissi con gioia ai miei compagni di lavoro nell’officina: ‘Ragazzi, ho appena firmato un contratto con il Bayern di Monaco! (un’associazione di calcio professionistico). Quello che un tempo facevo dopo il lavoro in seguito divenne parte della mia giornata lavorativa: preparativi per le partite, allenamento, allenamento sul campo.

“A 18 anni si era aperto per me il gran mondo del calcio professionistico! Insieme a Franz Beckenbauer e Georg Schwarzenbeck, coi quali ero cresciuto, giocai con Gerd Müller e Sepp Maier (che fecero parte tutt’e quattro della squadra che giocò ai campionati mondiali del 1974).

“Gli aspetti salienti della mia carriera di professionista furono la vittoria della coppa di calcio tedesca nel 1966 davanti a 66.000 tifosi nel Wald-Stadium di Francoforte, le partite del campionato europeo che seguirono, e il nostro viaggio nell’America del Nord e del Sud nel 1967. Nel 1968/69 fui ceduto a un’associazione calcistica di Norimberga, e nel 1969/70 ai Calciatori di Stoccarda.

“A Stoccarda cominciai a studiare seriamente la Bibbia con i testimoni di Geova. Mi resi conto ben presto che i cristiani non devono trascurare le adunanze. A casa questo non era un problema; ma quando giocavo fuori, l’intero fine settimana se ne andava generalmente nel viaggio.

“Non fu facile decidere di rinunciare al calcio professionistico. Tuttavia, il 3 agosto 1973, a Monaco, simboleggiai la mia dedicazione a Geova Dio con il battesimo in acqua. Il calcio mi aveva dato molta gioia, ma non era neppure da paragonare alla gioia che si prova sapendo di avere un’ottima relazione con Geova”.

La capacità di giocare, la grazia, l’agilità dell’uomo, sono doni di un Creatore felice. Ma, come molti altri doni, si possono usare male e in eccesso. Ci vuole equilibrio per vedere le cose nella giusta luce. Dobbiamo sempre ricordare l’eccellente valore della santa devozione, “giacché ha la promessa della vita d’ora e di quella avvenire”. — 1 Tim. 4:8.

    Pubblicazioni in italiano (1950-2025)
    Disconnetti
    Accedi
    • Italiano
    • Condividi
    • Impostazioni
    • Copyright © 2025 Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania
    • Condizioni d’uso
    • Informativa sulla privacy
    • Impostazioni privacy
    • JW.ORG
    • Accedi
    Condividi