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  • g74 22/6 pp. 9-11
  • Che cosa sapete della preghiera?

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  • Che cosa sapete della preghiera?
  • Svegliatevi! 1974
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  • Quali preghiere sono esaudite?
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  • Quale posizione assumere
  • Dove e quando potete pregare?
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Svegliatevi! 1974
g74 22/6 pp. 9-11

Che cosa sapete della preghiera?

QUASI tutti pregano, benché alcuni non preghino tanto spesso. Molte volte si ricorre alla preghiera come ultima risorsa, dopo che tutto il resto ha fallito.

Ad esempio, durante la seconda guerra mondiale si diceva: “Non ci sono atei nelle scialuppe di salvataggio”. Quando l’aereo era in fondo al mare, la radio non funzionava, la terra era a mille chilometri di distanza, le provviste erano quasi finite e non c’erano soccorsi in vista, quando tutte le altre fonti d’aiuto erano state esaurite, allora gli uomini alzavano gli occhi e pregavano.

Ma la preghiera è tutta qui? È la preghiera l’ultima risorsa, da tirar fuori dal fondo della mente quando tutto il resto ha fallito?

La preghiera biblica non è tutta qui. La Bibbia presenta la preghiera come il mezzo con cui dovremmo frequentemente parlare a Dio, non solo quando siamo in condizioni disperate. È un modo per chiedere le sue benedizioni, e anche per ringraziarlo delle cose provvedute, sia spirituali che materiali.

La preghiera si basa sulla convinzione che Dio esiste, ode ed esaudisce. Nella Bibbia è chiamato “Uditore di preghiera”. (Sal. 65:2) La Bibbia mostra che l’uomo può avvicinarsi a Dio. Dovremmo attenderci che Dio ascolti le giuste preghiere, poiché egli stesso dice al suo popolo di pregare, e la sua Parola fa molti esempi di preghiere accettevoli. (2 Cron. 7:12-16) Ci dice che Gesù, sia con la parola che con l’esempio, mostrò la necessità di pregare.a Se il Figlio di Dio riconobbe tale bisogno di pregare, quanto più dovremmo riconoscerlo noi.

L’atto di pregare Dio sottintende la vicinanza a lui. Un importante dizionario biblico precisa riguardo agli antichi tempi biblici: “Il devoto Israelita di quel giorno credeva profondamente in Dio, ed era forse più intimamente consapevole di Lui” di quanto non lo siano molti al giorno d’oggi. — A Dictionary of the Bible, James Hastings, Volume IV, pagina 41.

I fedeli Israeliti sapevano che Geova esiste realmente e agiva a loro favore. Il salmista, confidando nella guida e nell’aiuto di Geova, cantò: “Fammi conoscere le tue proprie vie, o Geova; insegnami i tuoi propri sentieri. Fammi camminare nella tua verità e insegnami, poiché tu sei il mio Dio di salvezza. In te ho sperato per tutto il giorno”. “Dio è per noi un rifugio e una forza, un aiuto che deve trovarsi prontamente durante le angustie”. (Sal. 25:4, 5; 46:1) Il cristiano apostolo Paolo disse: “Infatti, [Geova non è] lontano da ciascuno di noi”. — Atti 17:27.

Quali preghiere sono esaudite?

Che la corretta preghiera sia esaudita è un’accettata verità biblica. Ad ogni modo, la Bibbia dà altrettanta enfasi al fatto che non tutte le preghiere sono esaudite.

Molti pregano per ragioni errate, per vincere un premio a una lotteria o una gara, per ottenere una grossa ordinazione negli affari, o per vincere una scommessa o una gara sportiva. C’è da meravigliarsi che tali preghiere non siano esaudite?

Il discepolo Giacomo rammentò: “Chiedete, e non ricevete, perché chiedete per uno scopo empio, per spendere nelle vostre brame di piacere sensuale”. — Giac. 4:3.

Quelli che praticano religioni non bibliche considerano spesso la loro adorazione una sorta di “magia” che induce il loro dio a fare qualunque cosa voglia l’adoratore. Ma il Creatore non è come il favoloso genio della lampada di Aladino, che attenda di ubbidire al comando dell’uomo.

È vero, naturalmente, che Gesù disse ai suoi seguaci: “Se chiederete al Padre qualche cosa egli ve la darà nel mio nome”. (Giov. 16:23) Comunque, Gesù parlava ai suoi seguaci. Le cose che avrebbero chieste si limitavano a ciò che avevano imparato da lui, e alla loro conoscenza dei propositi di Dio.

Il “qualche cosa” chiaramente non includeva cose che sapevano, o avevano ragione di credere, erano sgradite a Dio, o cose che non erano in armonia con la sua volontà. Se vogliamo che le nostre richieste siano soddisfatte, devono piacere a Dio. Non dobbiamo chiedere cose ingiuste, o cose contrarie alla rivelata volontà di Dio. L’apostolo Giovanni dichiarò: “Questa è la fiducia che abbiamo verso di lui, che qualunque cosa chiediamo secondo la sua volontà, egli ci ascolta”. — 1 Giov. 5:14.

Ma, a volte, neppure le preghiere dei servitori di Dio sono esaudite. La preghiera di Mosè d’entrare nel paese di Canaan non lo fu. La preghiera del re Davide a favore del figlio di Betsabea non fu ascoltata. La preghiera dell’apostolo Paolo d’essere liberato dalla sua “spina nella carne” rimase inesaudita. Per essere udite, le preghiere devono essere in armonia con i propositi di Dio! Pertanto, anche il mancato intendimento del proposito di Dio in una faccenda può far rimanere una preghiera inesaudita. — Deut. 3:23-27; 2 Sam. 12:16, 22; 2 Cor. 12:7-9.

Per essere accette a Dio, le preghiere devono giungere attraverso il canale ch’egli riconosce. Gesù disse: “Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me”. Gesù disse pure che le preghiere dovevano essere presentate ‘nel suo nome’. (Giov. 14:6; 16:23) Pertanto, nelle nostre preghiere dovremmo riconoscere che il valore del sacrificio della vita umana di Gesù permette di accostarci a Dio in preghiera, e che c’è “un solo mediatore fra Dio e gli uomini, l’uomo Cristo Gesù”. — 1 Tim. 2:5.

Altre esigenze

Affinché le nostre preghiere siano esaudite dobbiamo anche ubbidire a Dio. Il libro di Proverbi rammenta: “Chi distoglie l’orecchio dall’udire la legge, perfino la sua preghiera è qualche cosa di detestabile”. Quando il popolo era stato disubbidiente a Dio, il profeta Geremia scrisse: “Quando invoco aiuto e grido per soccorso, egli effettivamente ostacola la mia preghiera”. — Prov. 28:9; Lam. 3:8.

Una ragione per cui Geova ritira il suo favore fu dichiarata all’antico Israele. Si applica anche all’odierna cristianità. Dio disse: “Per la ragione che questo popolo si è accostato con la sua bocca, e mi ha glorificato semplicemente con le sue labbra, e ha rimosso il suo cuore stesso lungi da me, e il suo timore verso di me diviene comandamento di uomini che è insegnato”. — Isa. 29:13.

Oggi le chiese della cristianità si avvicinano a Dio con la bocca, e lo glorificano con le labbra, ma il cuore non le spinge realmente a conformarsi alle sue vie. Ad esempio, mettono da parte le alte norme morali della Bibbia, e accettano con approvazione chi pratica fornicazione, adulterio e atti omosessuali, tutte cose proibite nelle Scritture. (Si veda Levitico 18:22; 1 Corinti 6:9, 10) Inoltre, insegnano ‘comandamenti di uomini’ come dottrine. Fra queste vi sono gli insegnamenti dell’immortalità dell’anima e del tormento nell’inferno di fuoco, nonché altre dottrine pagane che hanno adottate da fonti umane non bibliche.b

In considerazione delle parole che Geova disse per mezzo di Isaia, solo quelli che tornano alle vie di Geova e ai suoi insegnamenti, volgendo così il cuore verso di lui, possono attendersi che le loro preghiere siano udite favorevolmente. L’apostolo Giovanni scrisse: “Qualsiasi cosa chiediamo la riceviamo da lui, perché osserviamo i suoi comandamenti e facciamo le cose che sono piacevoli agli occhi suoi”. — 1 Giov. 3:22.

Quale posizione assumere

Nessuna speciale posizione è più “santa” di un’altra quando si prega. La Bibbia parla di persone che pregavano stando in piedi, alzando le mani al cielo, in ginocchio, e anche prostrandosi col viso a terra, come sudditi prostrati davanti a un re. Alcune posizioni sono indice di umiltà, ma le molte diverse circostanze in cui furono dette preghiere nei tempi biblici mostrano che non è richiesta nessuna specifica posizione, né delle mani né del corpo. — Mar. 11:25; 1 Re 8:22; Luca 22:41; Neem. 8:6.

Mentre la posizione del nostro corpo non è importante, la nostra attitudine mentale lo è. Un cuore fervente è essenziale se le nostre preghiere devono essere favorevolmente udite da Dio. “Tornate a me con tutto il vostro cuore”, disse Geova. (Gioe. 2:12, 13). Dinanzi a lui non abbiamo nessun merito, nessun motivo di congratularci con noi stessi, nessun diritto di chiedere. La sua benignità non è qualche cosa che meritiamo. Gesù approvò l’umile esattore di tasse che disse solo: “Dio, sii misericordioso verso me peccatore”. — Luca 18:9-14.

Dove e quando potete pregare?

Gli esempi narrati nella Bibbia mostrano che la preghiera si può dire in qualsiasi luogo, in qualsiasi tempo. Gli Ebrei compresero che “Geova è vicino a tutti quelli che lo invocano, a tutti quelli che lo invocano in verità”. — Sal. 145:18.

Il servitore di Abraamo pregò quando venne a trovarsi vicino a un pozzo in Mesopotamia. Daniele pregò nella sua stanza. L’apostolo Pietro pregò solo, sulla terrazza di una casa in Medio Oriente. Gesù pregò in pubblico, in privato, nella quiete del giardino di Getsemani e su un monte. — Gen. 24:10-14, 26, 27; Dan. 6:10, 11; Atti 10:9; Matt. 26:36; Mar. 6:46.

Si può dire una silenziosa preghiera in presenza d’altri, benché a loro insaputa. Il servitore di Abraamo pregò silenziosamente, ‘parlando nel suo cuore’. Anna pregò, ‘parlando nel suo cuore’, così che “la voce non si udiva”. Pertanto, Dio può udire le nostre silenziose preghiere. — Gen. 24:45; 1 Sam. 1:13.

Questi esempi mostrano che è possibile una stretta comunione con il Creatore. Non c’è bisogno di appuntamento per accostarsi a Dio in preghiera. Non c’è nessun programma da rispettare. Possiamo pregare in qualsiasi momento. Davide continuava a chiamare Geova “tutto il giorno”. L’apostolo Paolo incoraggiò: “Siate costanti nella preghiera”; “pregate incessantemente”. — Sal. 86:3; Col. 4:2; 1 Tess. 5:17.

Acquistate caloroso apprezzamento per il privilegio della preghiera. Rendetevi conto della forza spirituale che dà. Il privilegio della preghiera non si dovrebbe mai prendere alla leggera. Non ci si deve ricorrere come ultima risorsa, per usarla solo quando tutto il resto ha fallito. Invece, la preghiera dovrebbe far parte della vostra vita quotidiana. La preghiera privata, la preghiera in famiglia e la preghiera di congregazione vi rafforzeranno in questi tempi difficoltosi. Parlando a Dio nella preghiera otteniamo la sua pace, favoriamo l’operato del suo spirito santo e siamo aiutati a confidare nelle sue benedizioni di un eterno futuro di vita nel suo giusto nuovo ordine.

[Note in calce]

a Come esempi, si vedano i seguenti passi biblici: Marco 1:35; 14:35, 36; Luca 6:12; 11:1; 23:46; Giov. 17:1-26.

b In merito all’insegnamento biblico se l’anima muore, e se l’uomo è conscio per soffrire dopo la morte o no, si vedano Ezechiele 18:4, 20 ed Ecclesiaste 9:5, 10. Questi e molti altri punti su cui la moderna dottrina religiosa e la Bibbia ispirata sono in disaccordo sono trattati nel libro La Verità che conduce alla Vita Eterna.

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