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  • Vivere in modo degno del nome

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  • Vivere in modo degno del nome
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1950
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  • IL CLERO PROVATO FALSO NELLE DOTTRINE
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1950
w50 15/10 pp. 307-312

Vivere in modo degno del nome

“Voi siete i miei testimoni, affermazione di Geova e il mio servitore che io ho scelto, onde sappiate e crediate a me, e comprendiate che son io, prima di me non ci fu nessun Dio formato, e dopo di me non ce n’è alcuno”. — Isa. 43:10, Young.

1. Chi porta il nome di Dio, e che cosa significa questo nome?

GEOVA ha avuto i suoi testimoni sulla terra fin dal tempo del primo martire, Abele. Dopo tanti millenni egli ha ancora i suoi testimoni sulla terra, e questi vedranno con i loro occhi la risplendente vittoria ch’egli riporterà sul mondo nemico nella imminente battaglia dell’universo, Harmaghedon! Fino a questo tempo essi devono vivere in modo degno dell’onorevole nome che portano. Vivere in modo degno d’esso significa per loro protezione divina e salvezza nella vita eterna. Mediante loro Geova non è rimasto senza una vivente testimonianza in questo mondo. Essi gli danno gloria in armonia con la sua stessa affermazione: “Io sono Geova, questo è il mio nome; e io non darò la mia gloria ad un altro, né la mia lode agl’idoli scolpiti”. (Isa. 42:8, Am. Stan. Ver.) Egli è un Dio di proposito. Il significato del suo nome unico è: “Egli causa l’esistenza,” e quindi crea ogni cosa secondo il suo proposito. Egli può adempiere ogni suo proposito, e la sua parola non viene mai meno: “Così della mia parola, uscita dalla mia bocca: essa non torna a me a vuoto, senz’aver compiuto quello ch’io voglio, e menato a buon fine ciò per cui l’ho mandata”. — Isa. 55:11.

2. Quali sono i suoi quattro grandi attributi, e come vengono espressi?

2 I suoi attributi sono potenza, sapienza, giustizia e amore. Le Scritture affermano che ogni potenza appartiene a Geova e che perciò egli è la sorgente di tutta la potenza che esiste nell’universo. (Sal. 62:11) La sua sapienza è perfetta; egli non commette il minimo errore. Tutto ciò che dice o compie è giusto. Il Sapiente, egli è la sorgente della sapienza. (Sal. 33:4 Prov. 2:6, 7) È giusto, ed è il principio della giustizia. Le sue decisioni son giuste e rette. (Deut. 32:4) Egli afferma vigorosamente: “Non v’è altro Dio fuori di me, un Dio giusto, e non v’è Salvatore fuori di me”. (Isa. 45:21) Geova è un Dio d’amore. Di lui si può ben dire: “Dio è amore”. (1 Giov. 4:8, 16) L’amore è da lui espresso con perfetto altruismo per il beneficio durevole di tutte le creature che lo servono con irremovibile dedizione. Per avere amore le sue creature devono essere dedicate con puro disinteresse a lui e devono cercar di riflettere tutti e quattro i suoi attributi per l’altrui beneficio.

3. Che cosa creò egli per abitazione e luce dell’uomo?

3 Geova Dio creò sia i cieli che questa terra la quale è la dimora permanente dell’uomo. (Gen. 2:4) “Così parla l’Eterno che ha creato i cieli, l’Iddio che ha formato la terra, l’ha fatta, l’ha stabilita, non l’ha creata perché rimanesse deserta, ma l’ha formata perché fosse abitata: Io sono l’Eterno e non ve n’è alcun altro”. (Isa. 45:18) Egli fece sorgere dalle profondità delle acque della terra le elevate montagne con le loro maestose vette che s’innalzano fra le bellissime nubi come braccia levate verso il cielo testimonianti la sua maestà. Con la sua onnipotenza egli pose nei cieli il potente sole e la magnifica luna per dar luce agli occhi dell’uomo di giorno e di notte. Essi spandono i loro raggi di luce su tutta la terra. — Sal. 104:10-30; Gen. 1:14-19.

4. Oltre alla luce naturale per l’uomo che cosa propose egli? Affinché risplendesse in che modo?

4 Iddio non si propose soltanto d’illuminare gli occhi dell’uomo, ma anche la mente dell’uomo. La luce che illumina la mente dell’uomo è la Parola di Dio, la Bibbia, della quale egli solo è l’Autore con il suo spirito o forza attiva. (Sal. 119:105) Per mezzo della Parola di Dio l’uomo apprende di lui. La Sua Parola rivela il suo proposito. Il proposito divino è che tutta l’umanità lo conosca, impari quali sono i suoi attributi e comprenda la sua legge e i suoi propositi. Per questo motivo egli si propose di suscitare un popolo per il suo nome, affinché la sua luce per la mente dell’uomo possa risplendere sulla terra. Siccome il suo santo nome implica il dono della luce, se il suo popolo sulla terra vuole riflettere la sua luce, deve vivere in modo degno del nome di Geova, l’Iddio che ha un proposito riguardo all’uomo sulla terra.

5. Perché il suo nome deve esser proclamato in tutta la terra? Con quali mezzi?

5 Il nome di Dio, Geova dev’essere onorato in tutta la terra. “Io t’ho lasciato sussistere per questo: per mostrarti la mia potenza, e perché il mio nome sia divulgato per tutta la terra”. (Eso. 9:16) Molti secoli or sono Egli dichiarò che, nel tempo della fine in cui ora, ci troviamo. avrebbe suscitato un popolo che sarebbe vissuto in modo degno del suo nome e avrebbe proclamato questo nome in tutto il mondo: “E sappiano che tu solo hai nome Jehova, e sei l’Altissimo sopra tutta la terra”. — Sal. 83:18, Cocorda, nota in calce.

6. Chi sono quelli che portano il suo nome? Quale grande responsabilità hanno?

6 Chi vive in modo degno del nome? In questo “tempo della fine” c’è un popolo che porta questo nome. Essi son oggi conosciuti in tutta la terra come “testimoni di Geova”. A loro è dato l’altissimo privilegio di portare il più eccelso nome dell’universo. Questo privilegio è accompagnato da una gravissima responsabilità. Essi devono vivere in modo degno del nome.

7. Quale opera compiono in generale? In quale maniera?

7 I testimoni di Geova sono una società di ministri e missionari che compiono la loro opera evangelica fra il popolo in tutte le parti della terra. Essi manifestano il loro amore verso Dio e verso i loro simili dichiarando i propositi di Dio a tutto il popolo del mondo intero nello stesso modo in cui li dichiararono Gesù ed i suoi apostoli. Nell’adempimento di quest’opera strana, essi cooperano con la Società Watch Tower Bible and Tract e agiscono sotto la sua direzione. Questa è una corporazione caritatevole organizzata secondo la legge per predicare l’evangelo del regno di Dio in tutta la terra”.Questo evangelo del Regno sarà predicato per tutto il mondo, onde ne sia resa testimonianza a tutte le genti; e allora verrà la fine”. — Matt. 24:14.

8. Quando fu il nome pubblicamente accettato da loro, e come?

8 Prima del 1931 questo nome che li distingue non veniva applicato ai ministri che si servono della Società Watch Tower Bible and Tract come loro servitore legale e di pubblicità perché fu in quell’anno che vennero chiamati per la prima volta testimoni di Geova. Nel 1931, mentre erano radunati a congresso internazionale a Columbus, Ohio, i ministri che collaborano con la Società Watch Tower Bible and Tract riconobbero con un proclama il dono del nome di “testimoni di Geova”. Essi dichiararono al mondo la loro determinazione di voler essere identificati con questo nome dato loro da Dio e con nessun altro. “Voi siete i miei testimoni, dice Geova, e il mio servo ch’io ho scelto; . . . Io, proprio io, sono Geova; e fuori di me non v’è salvatore. . . . voi siete i miei testimoni, dice Geova, e io sono Iddio”. (Isa. 43:10-12, Am. Stan. Ver.) I fatti provano senza ammetter dubbio che questo nome non fu accordato a nessun’altra associazione.

9. Perché son essi qualificati per adoperare questo nome?

9 I testimoni di Geova danno testimonianza intorno ai propositi di Geova. Chi testimonia nei tribunali è chiamato testimonio. Entro brevissimo tempo dev’esser fatto un giudizio finale nella grande causa della supremazia di Geova Dio davanti al più alto tribunale dell’universo, il tribunale di Dio Onnipotente. I testimoni di Geova sono stati designati per dar testimonianza circa la grande controversia che Geova ha con le nazioni. Poiché rendono testimonianza intorno a Geova e ai suoi propositi, sono veramente qualificati per servirsi di questo nome.

10. Che cosa si deve essere per portare il nome di Cristiano? Perché?

10 Chi testimonia della supremazia di Geova è cristiano. I testimoni di Geova seguono le orme di Cristo Gesù, il che li autorizza a chiamarsi Cristiani. Il fondatore del Cristianesimo fu un potente testimonio a favore della supremazia di Geova. Davanti a Pilato, egli disse: “Io son nato per questo, e per questo son venuto nel mondo: per testimoniare della verità. Chiunque è per la verità, ascolta la mia voce”. (Giov. 18:37) Nella “Rivelazione di Gesù Cristo, che Dio gli ha data per mostrare ai suoi servitori le cose che debbono avvenire in breve, egli rivela ancora: “Da Gesù Cristo, il fedel testimone. . . . Queste cose dice l’Amen, il testimone fedele e verace, il principio della creazione di Dio”. (Apoc. 1:1, 5; 3:14) È dunque evidente che per portare il nome di Cristo e prendere il nome di Cristiano si deve prima di tutto essere testimone di Geova, come lo fu Cristo.

11. Per essere degni del nome, quale parola e quale sapienza predichiamo noi?

11 Chi vive in modo degno del nome non predica la sua propria parola. Egli deve predicare e insegnare le parole e la legge dell’Onnipotente Iddio con il libro divino, la Bibbia. Non predica neppure la sapienza del Signor Gesù, o di qualcun altro all’infuori di Geova Dio. Gesù dichiarò: “La parola che voi udite non è mia, ma è del Padre che mi ha mandato”. (Giov. 14:24) È chiaro che Gesù, il più grande testimone, interpretò che il nome Cristiano significa uno che rende testimonianza al nome, alla parola e al regno di Dio Onnipotente. Per essere un Cristiano, dunque, si deve dar prova di agire secondo il nome.

VIVERE NON CONFORME AI FALSI SOPRANNOMI

12. Come siamo noi stati falsamente chiamati? Come viviamo in modo non conforme a questi nomi?

12 Ai testimoni di Geova sono stati dati falsamente altri nomi. Essi sono stati denominati Russelliani. Alcuni li hanno chiamati Rutherfordisti. Altri hanno dato loro il nome di Auroristi Millenari. Nomi simili non richiesti e non graditi sono stati loro dati tanto dai loro nemici o dagli schernitori che dal clero della Cristianità. Tutti questi nomi diffamano i testimoni di Geova perché essi non seguono nessun uomo e non devono essere identificati con tali nomignoli che non trovano alcun fondamento nella Bibbia. Tali nomi denigrano la reale persona da loro glorificata, che è Geova Dio, il Creatore di ogni cosa. Geova Dio è l’Autore di tutte le dottrine di verità che si trovano nella Bibbia. Egli ha dettato questa Bibbia, che è la sua Parola. I testimoni di Geova non possono portare giustamente nessun nome di nessuna dottrina o di nessun uomo. Possono essere identificati solo col nome di Colui che rappresentano, che è Geova Dio, e con l’opera di testimonianza che devono compiere. Essi vivranno in maniera non conforme ai nomi diffamatori dati loro dagli uomini, dimostrando che son falsi, vivendo in modo degno del nome di testimoni di Geova.

13. In modo degno di qual nome il clero ha mancato di vivere?

13 Il clero della Cristianità e milioni dei suoi seguaci religiosi pretendono d’esser cristiani. Ma non vivono in modo degno del nome. Affermando di essere cristiani, essi assumono l’obbligo di render testimonianza al nome di Geova mediante Cristo Gesù. Prendono il nome di Cristiani, ma corrispondono ad esso? No! Rifiutano di esser testimoni di Geova. Essi mostrano grande disprezzo per il nome. Hanno completamente mancato di dar testimonianza circa il Regno, i propositi e il nome di Dio Onnipotente. Milioni di appartenenti ai culti cattolico, battista, presbiteriano, episcopale e a centinaia di altre sette pretendono d’esser cristiani. Ma nessuno di loro vive in modo degno del nome operando come testimoni di Geova e rendendo testimonianza in armonia con la sua Parola e la sua volontà.

14. Come si separa il clero e si dà arie di superiorità?

14 Il clero degli svariati culti e delle diverse sette delle religioni organizzate della Cristianità si attribuisce titoli altisonanti. Essi si arrogano questi titoli grandiosi per distinguersi dal popolo comune e occupare un posto di superiorità. Esigono d’esser chiamati reverendissimo, padre, sua santità, sua eminenza, ecc. contro le Scritture che fanno assoluto divieto di tale pratica. “Santo e reverendo è il suo nome [di Geova].” (Sal. 111:9, Auth.) “Non chiamate alcuno sulla terra vostro padre, perché uno solo è il Padre vostro, quello che è ne’ cieli”. (Matt. 23:9) Praticamente tutto il clero della Cristianità si veste con abiti speciali in modo da esser visto dalla gente e assumere un’attitudine di superiorità. Questa attitudine di separazione e di superiorità che li fa distinguere dal popolo comune è condannata da Dio. — Matt. 23:5-8; Mar. 12:38-40.

15. Come hanno rigettato Cristo e il Regno?

15 Mentre pretendono di seguire Cristo Gesù, il clero e i suoi seguaci lo hanno rigettato e hanno rigettato la testimonianza da lui data della supremazia di Geova l’Onnipotente. Hanno pure rigettato il regno dell’Onnipotente Iddio quale unica speranza per l’umanità e ne hanno acclamato il sostituto, “l’abominazione della desolazione,” come salvatore dell’uomo. (Matt. 24:15) Essi si fanno beffe della dottrina biblica secondo la quale Iddio Onnipotente farà sorgere un nuovo mondo sulla terra.

16. Come si sono resi colpevoli di falsa personificazione?

16 La falsa personificazione è una frode. Pretendere d’essere un certo ufficiale del governo o di rappresentare un governo di questo mondo senza esserne autorizzati costituisce un reato. La persona che, senza farne parte, veste un’uniforme delle forze armate della nazione può essere processata e imprigionata. La legge del paese considera questo una fellonia, punibile con molti anni di carcere. Il clero della Cristianità si è falsamente arrogato il nome di Cristiano. Perciò è colpevole di aver assunto la personalità del primo testimone di Geova, il Signore Cristo Gesù, e d’aver violato così la legge di Dio Onnipotente.

17. Come hanno dottrinalmente deriso la legge e i comandamenti di Dio?

17 Questi sedicenti Cristiani hanno commesso un reato assai più grave di quello d’aver violato la legge di “Cesare”. Essi hanno deriso i comandamenti dell’Iddio Onnipotente e han violato la sua legge suprema. Hanno introdotto riti e tradizioni pagane nelle loro organizzazioni religiose e han messo avanti false dottrine come se fossero verità. Costoro fanno parte della classe profetizzata da Isaia e descritta da Cristo Gesù: “Questo popolo mi onora con le labbra, ma il cuor loro è lontano da me”. (Matt. 15:8, 9, si veda pure Colossesi 2:8) Vi è una moltitudine di queste dottrine antiscritturali. Ne saranno menzionate qui solo alcune che dimostrano come il clero ha assunto una falsa personalità ed ha mancato di vivere in modo degno del nome.

IL CLERO PROVATO FALSO NELLE DOTTRINE

18. Come son essi in errore in quanto alla presenza di Cristo e al destino della terra?

18 Il clero della Cristianità e i suoi sostenitori negano la seconda presenza di Cristo. Essi dicono che egli non ha assunto il potere del Regno. Il clero manca di vivere in modo degno del nome insegnando che la terra sarà distrutta col fuoco. Questo è contrario alla Parola di Dio che “la terra sussiste in perpetuo” e che Iddio la creò come luogo di eterna dimora per quelli del genere umano che sono umili e ammaestrabili ed ubbidiscono a Dio. — Eccl. 1:4; Sal. 37:11, 29; Matt. 5:5.

19. Come son essi in errore in quanto all’anima e alla punizione dopo la morte?

19 Oltre a questo, insegnano al popolo che quando l’uomo muore va nei tormenti eterni dell’inferno se è empio. La Bibbia insegna chiaramente che l’inferno è il sepolcro dove tutti quelli che muoiono rimangono in silenzio fino a quando siano risuscitati da Dio (quelli che lo saranno). (Eccl. 3:19, 20; 9:5, 10; Giob. 14:13-15) Il clero, inoltre, manca di vivere in modo degno del nome da esso illegittimamente arrogatosi dicendo falsamente al popolo che l’uomo ha un’anima distinta e separata dal corpo, mentre la Bibbia insegna esplicitamente che l’uomo è un’anima. L’uomo è una creatura vivente, senziente, e, come tutti gli altri animali, cessa di esistere alla morte. (Ezech. 18:4, 20: Eccl. 3:19) Il clero cattolico romano insegna al popolo che alla morte l’uomo va in “purgatorio” e rimarrebbe in quello stato transitorio finché, mediante il pagamento di una data somma di denaro ai preti da parte dei parenti o degli amici, vengano dette sufficienti preghiere che lo facciano uscire dal “purgatorio” e lo introducano in cielo. Se i parenti non sono in grado di sborsar denaro, il povero uomo vi è lasciato a soffrire finché abbia scontato tutta quanta la sua condanna. La parola “purgatorio” non si trova nella Bibbia; né vi si trova la descrizione di un tale luogo.

20. Come son venuti meno alle principali dottrine della Bibbia?

20 Il clero della Cristianità manca di vivere in modo degno: del nome rifiutandosi di parlare al popolo del regno di Dio e del nuovo mondo di giustizia che sarà sulla terra come dell’unica speranza per gli uomini, regno che è il principale tema della Bibbia. Nasconde al popolo la conoscenza di questo nuovo mondo che rivendicherà il nome di Geova e provvederà il mezzo per ottenere la vita eterna alle persone di buona volontà verso Dio. Essendo ciechi a questa essenzialissima verità, essi inducono i loro ciechi seguaci a credere che l’uomo non vivrà sopra questa terra, ma che la terra sarà distrutta e che l’uomo andrà a finire o in cielo o nell’inferno. — Matt. 15:14.

21. Che cosa avverrà delle loro menzogne secondo la profezia?

21 Quale contrasto fra le chiare, rinfrescanti acque di verità intorno al regno di Dio e al nuovo mondo di giustizia come unica speranza del genere umano annunziate dai testimoni di Geova, e le aride, mortali dottrine del clero della Cristianità! (Apoc. 22:17; Isa. 55:1; Apoc. 7:17) La verità spazza via la falsa dottrina come il vento porta via la pula. La verità presentata dai testimoni di Geova è simile a grandine che crivella il sottile, fragile tetto che serve di rifugio alla menzogna. “Io prenderò il diritto per livello, e la giustizia per piombino; la grandine spazzerà via il rifugio di menzogna, e le acque inonderanno il vostro ricetto”. (Isa. 28:17) Come acque travolgenti la verità spazza i nascondigli dei testimoni menzogneri, il clero.

22, 23. Su che cosa hanno ricalcitrato, dimostrando di non essere figliuoli di Dio?

22 Malgrado l’errore delle sue dottrine sia stato nettamente stabilito davanti al Gran Tribunale, il clero si rifiuta di cessar d’insegnare queste false dottrine. “Essi non conoscono né intendono nulla; camminano nelle tenebre”. (Sal. 82:5) “Il giudizio è questo: che la luce è venuta nel mondo, e gli uomini hanno amato le tenebre più che la luce”. (Giov. 3:19) Hanno ricalcitrato come un mulo ostinato e han resistito a tutti gli sforzi compiuti da Geova per metterli in accordo con i suoi propositi.

23 Il clero ed i suoi seguaci sono stati ribelli ad ogni disciplina. (Efes. 2:2) “La ribellione è come il peccato della divinazione, e l’ostinatezza è come l’adorazione degli idoli”. (1 Sam. 15:23) Mentre pretendono di essere figliuoli di Dio essi hanno, con la loro condotta, dimostrato di non esser figliuoli. “Se siete senza quella disciplina della quale tutti hanno avuto la loro parte, siete dunque bastardi, e non figliuoli”. — Ebr. 12:5-8.

24. Quale grande opportunità han quindi perduto?

24 Le azioni e le dottrine del clero della Cristianità non trovano nessun appoggio nella Bibbia. Non hanno dato né danno testimonianza intorno al regno di Dio. All’opposto hanno mentito e han dichiarato il falso relativamente al proposito di Dio. Quantunque abbiano avuto opportunità di possedere e di proclamare la verità e di recare al popolo un messaggio vitale, hanno perduto tutte queste opportunità. Con la loro condotta hanno dimostrato al mondo di non vivere in modo degno del nome. “Perciò io [Cristo Gesù] vi dico che il Regno di Dio vi sarà tolto, e sarà dato ad una gente che ne faccia i frutti”. — Matt. 21:43.

I VERI PORTATORI DEL NOME

25. Come hanno afferrato i testimoni di Geova il privilegio?

25 Il privilegio di predicare il messaggio del Regno è stato gioiosamente afferrato dai testimoni di Geova. In particolare dal 1918 essi hanno scorso le Scritture da capo a fondo e la loro conoscenza è stata grandemente accresciuta. Oggi, come “savi fra il popolo” essi istruiscono molti mediante la grande campagna di educazione sui propositi di Dio. (Dan. 11:33; 12:4) Questi fatti dimostrano che essi, ed essi soli, vivono in modo degno del nome.

26. Quali persone unitesi a loro portano oggi degnamente il nome?

26 Geova ha oggi i suoi unti testimoni che sono veri e legittimi figliuoli di Dio, generati col suo spirito, fratelli spirituali dell’unto Re Cristo Gesù. Unita con loro è una “grande moltitudine” di “altre pecore” che hanno pure il nome, alle quali è dato di diventare figliuoli terreni del Re. (Apoc. 7:9; Giov. 10:16) Tutti insieme essi hanno il nome di testimoni di Geova. Essi sono Cristiani tanto nei fatti quanto nel nome. Rendendo testimonianza intorno alla verità dei propositi di Dio, essi vivono in modo degno del nome di testimoni di Geova. Così facendo si distinguono da coloro che hanno assunto una falsa personalità, il clero religioso e i suoi seguaci.

27. Che cosa dimostra ch’essi sono veramente come son chiamati?

27 I testimoni di Geova non si limitano a portare le chiare, veritiere dottrine della Bibbia concernenti il regno di Dio, ma han vissuto in modo degno del nome combattendo le false dottrine del clero. Non sono mai stati colti in atto di portare falsamente il nome di Geova né di aver preso questo nome invano. All’opposto del clero, essi non hanno mai avuto false pretese. Hanno portato i “frutti del regno”, mostrando dov’è il loro cuore. “Voi li riconoscerete dunque dai loro frutti”. (Matt. 7:20) Le persone di buona volontà e il mondo intero possono vedere chi sono i veri testimoni di Geova. Questi testimoni han messo in pratica ciò che hanno predicato. Vivendo la loro fede, hanno mostrato al mondo un monte di prove come indiscutibile evidenza ch’essi vivono in modo degno del nome che portano. “Così è della fede; se non ha opere, è per se stessa morta. Anzi uno piuttosto dirà: Tu hai la fede, ed io ho le opere; mostrami la tua fede senza le tue opere, e io con le mie opere ti mostrerò la mia fede”. — Giac. 2:17, 18.

28. Quale esempio ci diedero i primi Cristiani in quanto alla predicazione?

28 I primi seguaci di Gesù, gli apostoli e i discepoli costituirono l’esempio che oggi i testimoni di Geova devono seguire per vivere in modo degno del nome: Essi non imitarono la condotta tenuta dal clero di quei giorni che faceva sedere le persone ai suoi piedi perché ricevesse istruzione. I mansueti, amorevoli apostoli e i primi Cristiani andarono al popolo col messaggio dell’evangelo. Non davano al popolo comune il disturbo di venire a loro perché ricevesse la verità. Essi portarono personalmente la parola di Dio che avevano ricevuta dal loro Maestro al popolo nelle loro case visitandoli di casa in casa e tornando poi per dar loro istruzione. (Atti 20:20; 5:42) Questo fu l’esempio posto da Gesù, il quale andò di porta in porta e di città in città predicando e ammaestrando pubblicamente. (Matt. 10:7, 11-14; Mar. 1:38; Luca 8:1) I veri Cristiani non imitano il clero del giorno d’oggi, il quale non predica andando di città in città. Essi imitano Cristo.

29. Chi imitiamo noi nella predicazione, ma con quali aiuti moderni?

29 “Cristo ha patito per voi, lasciandovi un esempio, onde seguiate le sue orme”. (1 Piet. 2:21) I testimoni di Geova predicano nella stessa maniera dei primi seguaci di Cristo Gesù. Hanno un privilegio molto più grande dei primi discepoli, perché in questo “tempo della fine” stanno annunziando l’adempimento completo di tutto ciò che fu scritto nella Bibbia. Essi accettano la responsabilità loro imposta da Dio e dal Signore Gesù Cristo di proclamare oggi l’evangelo del regno di Dio in tutta la terra. Hanno risposto al grande appello di predicare questo evangelo in tutto il mondo come una testimonianza a tutte le nazioni (Matt. 24:14) servendosi delle invenzioni moderne, come la radio, la stampa, i nuovi mezzi di trasporto, per incrementare i metodi primitivi. Han fatto stampare il messaggio in forma di Bibbie, libri, opuscoli, giornali, fogli volanti e altra letteratura che è stata distribuita in tutta la terra a milioni, anzi a miliardi di copie. Così portano ad altri la verità senza compensi pecuniari. Solo con tale condotta essi, come figliuoli di Dio, possono prendere parte alla rivendicazione del nome di Geova e vivere in modo degno del nome di suoi testimoni, rallegrando il suo cuore. “Figliuolo mio, sii savio e rallegrami il cuore, così potrò rispondere a chi mi vitupera”. — Prov. 27:11.

30. Oltre ai vecchi, quali altre persone predicano, e perché?

30 Gli obblighi del patto che vincola i testimoni di Geova, il quale esige ch’essi vivano in modo degno del nome di Geova, sono adempiuti tanto dai vecchi che dai giovani. Tutti quelli che odono devono dire: “Vieni!” (Apoc. 22:17) Oggi, in ogni parte della terra si trovano giovani e vecchi che predicano e insegnano la buona novella del regno di Dio. Ubbidendo all’esortazione di Ecclesiaste 12:1, i giovani ministri di Geova Dio ricordano il loro Creatore nei giorni della loro giovinezza. Per scampare dalla distruzione riservata agl’infedeli religionisti ad Harmaghedon, essi offrono ora sacrifici accettevoli di lode. Non aspettano d’esser vecchi e decrepiti per lodare Geova con la predicazione e l’ammaestramento. Servono mentre hanno vigore. Impegnano tutta la loro energia nella loro giovinezza, accumulando un gran tesoro di buone opere. (1 Tim. 6:12, 19) L’opera di predicazione non è riservata ai pochi, come pretende il clero che fa della predicazione la sua prerogativa. L’opera di predicazione dei testimoni di Geova è aperta a tutti, giovani e vecchi, di ogni nazionalità e condizione di vita, a tutti quelli che sono disposti ad entrare in un patto con Dio ed hanno volontà di vivere in modo degno del nome proclamando la sua opera, il regno ed il suo nome in questo tempo della fine.

31. Che cosa facciamo per acquistare la necessaria conoscenza e per fortificarci?

31 Affin di acquistare la conoscenza necessaria per predicare, i testimoni di Geova non trascurano d’adunarsi insieme. Rendendosi conto che vivono negli ultimi giorni, si fortificano per l’opera del mantenimento del nome di Geova. “Non abbandonando la nostra comune adunanza come alcuni son usi di fare, ma esortandoci a vicenda; e tanto più, che vedete avvicinarsi il gran giorno”. (Ebr. 10:25) Avendo gratuitamente ricevuto il dono della conoscenza dei propositi di Geova, essi hanno l’obbligo di dispensarlo gratuitamente ad altri. — Matt. 10:8.

NECESSITÀ DI TESTIMONIARE

32. Che cosa occorre per vivere in modo degno del nome? Come vien fatto questo oggi?

32 Per vivere in modo degno del nome occorre predicare. “Se io evangelizzo, non ho da trarne vanto, poiché necessità me n’è imposta; e guai a me, se non evangelizzo!” (1 Cor. 9:16) Oltre a predicare verbalmente, i testimoni di Geova distribuiscono riviste contenenti la verace Parola di Dio, per le strade, e mentre predicano nelle case private, offrono Bibbie e letteratura che la spiega. Questa letteratura è un altro canale che si aggiunge alla fiumana di educazione che conduce alla vita. È necessario che i ministri rivisitino le persone per poter mantenere un costante getto di verità. Questo continuo aiuto, esercitato con saggezza e tatto (Matt. 10:16), produce buoni risultati, e dimostra che i testimoni di Geova vivono in modo degno del nome. Le persone di buona volontà diventano a loro volta attivi predicatori della Parola. — Apoc. 22:17.

33, 34. Per vivere in modo degno del nome, perché si deve mostrare perseveranza? Come?

33 Vivere in modo degno del nome non significa limitarsi a lodare Geova Dio in qualche occasione. Il servizio di Geova non dev’essere compiuto soltanto quando fa comodo. È necessaria una regolare, sicura predicazione, con molta pazienza. “Non ci scoraggiamo nel far il bene; perché, se non ci stanchiamo, mieteremo a suo tempo”. (Gal. 6:9) Per vivere in modo degno del nome con perseveranza occorre che i testimoni di Geova continuino a rimanere agli angoli delle strade con le riviste senza preoccuparsi delle facce dure, degli sguardi freddi e del disprezzo dei passanti o del cattivo tempo. Questo significa che continueranno la loro testimonianza malgrado la mancanza d’interesse che venga mostrata. Significa che il territorio dev’essere percorso regolarmente, anche se viene sbattuta una porta dopo l’altra in faccia.

34 L’apostolo Paolo pensava alla perseveranza necessaria per vivere in modo degno del nome quando scriveva che i Cristiani devono avere la pazienza dell’agricoltore. (1 Cor. 3:6) Quivi egli scriveva: “Io ho piantato, Apollo ha annaffiato, ma è Dio che ha fatto crescere”. Come l’agricoltore deve aspettare che la potenza di Dio faccia germogliare e crescere il seme i testimoni di Geova devono piantare, coltivare, annaffiare, vigilare e curare il loro territorio di testimonianza. Devono altresì combattere le zizzanie e le erbacce religiose che il clero getta nelle messi delle persone di buona volontà nel territorio. Mostrando la perseveranza dell’agricoltore nell’intelligente attenzione che dedicano alla loro messe, i testimoni di Geova vivono in modo degno del nome.

35. quando predicheranno essi, e in quale maniera?

35 Ma per vivere in modo degno del nome occorre molto di più della semplice predicazione. È possibile, come disse l’apostolo, predicare ad altri e alla fine essere riprovati. (1 Cor. 9:27) I Cristiani devono vivere la loro fede nella loro vita quotidiana, pronti in ogni momento a lodare e onorare il nome di Dio, in tempo e fuori di tempo. (2 Tim. 4:2) Questo significa che vivendo in modo degno del nome i testimoni di Geova approfitteranno di tutte le opportunità per spiegare al popolo qual è la speranza che è in loro. (1 Piet. 3:15) Essi non staranno zitti quando sarà bene parlare. Naturalmente, non imporranno il messaggio del Regno ad altri senza distinzione. Non saranno rudi. Ma non aspetteranno che sia loro rivolta la parola per avere occasione di rispondere della speranza che è in loro o per parlare ad altri delle promesse del Regno. Saranno cortesi, approfittando delle opportunità per informare gli ascoltatori su ciò che la Bibbia rivela circa il nuovo mondo di giustizia.

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