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  • w75 15/8 pp. 493-503
  • La Bibbia, benché scritta da uomini, è il messaggio di Dio

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  • La Bibbia, benché scritta da uomini, è il messaggio di Dio
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1975
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  • COME GLI SCRITTORI DELLA BIBBIA RICEVETTERO LE INFORMAZIONI
  • LA PARTE SVOLTA DALLO SPIRITO DI DIO
  • OPINIONI UMANE: CON O SENZA SOSTEGNO DIVINO?
  • RIVELATA LA SAPIENZA DI DIO CON L’IMPIEGO DI UOMINI PER SCRIVERE LA SUA PAROLA
  • IL MESSAGGIO DI DIO È STATO TRASMESSO IN MODO DEGNO DI FIDUCIA?
  • In che modo Dio ispirò la Bibbia?
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1997
  • La parte avuta dallo spirito di Dio nella composizione della Bibbia
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1975
w75 15/8 pp. 493-503

La Bibbia, benché scritta da uomini, è il messaggio di Dio

1. Da un punto di vista umano, che uomini furono gli scrittori biblici?

LA BIBBIA fu scritta da una quarantina di uomini in un periodo di quasi sedici secoli. Erano uomini imperfetti, soggetti a debolezze e ad errori. Come creature umane, non erano diversi dalle altre persone. Uno di loro, Paolo, disse ad alcuni che erroneamente consideravano lui e il suo compagno missionario Barnaba come dèi: “Anche noi siamo uomini e abbiamo le stesse infermità che avete voi”. (Atti 14:15) Da un punto di vista umano molti scrittori biblici non furono uomini di eccezionale cultura e capacità. Fra loro vi furono uomini molto comuni, uomini dediti a occupazioni come quella di mandriano e di pescatore.

2. Come fu possibile a uomini imperfetti scrivere un racconto che è realmente la “parola” di Dio?

2 Come fu dunque possibile a questi uomini imperfetti scrivere un racconto che è in effetti il messaggio di Dio? Non scrissero di proprio impulso, ma furono ispirati da Dio: “Tutta la Scrittura è ispirata da Dio”, disse l’apostolo Paolo riguardo alla parte delle Sacre Scritture disponibile nel suo tempo. — 2 Tim. 3:16.

3, 4. Perché i dubbi sull’ispirazione della Bibbia possono essere potenzialmente pericolosi?

3 Può darsi che accettiate la Bibbia come ispirata Parola di Dio. Ma quanto è forte la vostra convinzione? Reggerebbe nella prova? Il profeta Geremia disse: “La parola di Geova mi divenne causa di biasimo e di burla per tutto il giorno”. (Ger. 20:8) Sareste disposti a subire per essa offese verbali, maltrattamenti fisici e anche la morte? Sotto la pressione della sofferenza e dell’opposizione, anche minimi dubbi sull’ispirazione della Parola di Dio possono far sorgere dubbi più grandi, che minano la fede e indeboliscono la resistenza della persona alla tentazione. (Giac. 1:6) Comunque, se siete veramente convinti che la Bibbia è la Parola di Dio e che la sola cosa giusta da fare è di seguirla nella vostra vita, sarete molto più in grado di sopportare l’oppressione e resistere alla tentazione di seguire una via di comodo.

4 Chi ragiona che la Bibbia può essere — almeno in parte — solo il prodotto del pensiero umano cercherà di giustificare la sua inosservanza di quello che dice nel tentativo di evitare difficoltà. Ma così facendo, può in effetti sacrificare la prospettiva della vita eterna. Gesù Cristo disse: “Chiunque cerca di tenere in salvo per sé la sua anima la perderà, ma chiunque la perderà la conserverà in vita”. (Luca 17:33) È dunque di assai più che fuggevole interesse considerare come la Bibbia, un libro scritto da uomini, è veramente la Parola di Dio. È in gioco la nostra stessa vita.

COME GLI SCRITTORI DELLA BIBBIA RICEVETTERO LE INFORMAZIONI

5. Nella composizione del racconto biblico, quale parte ebbe la dettatura diretta?

5 Fra i “molti modi” impiegati per trasmettere il messaggio di Dio agli uomini sulla terra vi fu la dettatura diretta. (Ebr. 1:1, 2) Fra le parti dettate della Bibbia vi sono i Dieci Comandamenti (pure forniti per iscritto su due tavolette di pietra) e tutte le altre leggi e i regolamenti del patto che Dio stipulò con gli Israeliti. Geova Dio trasmise questo patto della Legge per mezzo di angeli. (Atti 7:53) Perciò fu dato a Mosè il comando: “Scriviti queste parole”. (Eso. 34:27) Oltre a Mosè altri profeti pure ricevettero messaggi specifici che furono in seguito messi per iscritto. (Come esempi, si vedano II Samuele 7:5-16; Isaia 7:3-9 e Geremia 7:1-34). Questi messaggi specifici erano di solito pronunciati dall’angelo rappresentativo di Dio. — Gen. 31:11-13.

6. Descrivete la natura di sogni, visioni e trance, e la parte che ebbero nel comunicare il messaggio di Dio agli uomini.

6 Geova Dio si servì a volte di sogni, visioni e trance per comunicare il suo messaggio agli uomini. (Num. 12:6; 1 Sam. 3:4-14; 2 Sam. 7:17; Dan. 9:20-27) Nel caso dei sogni, o “visioni della notte”, alla mente della persona addormentata erano sovrapposte le immagini che comunicavano il messaggio o proposito di Dio. Altri che videro visioni erano completamente svegli e le informazioni furono impresse mediante immagini sulla mente cosciente. (Matt. 17:2-9; Luca 9:32) Qualcuno ricevette visioni dopo essere caduto in trance. Benché cosciente, era così assorto nella visione da essere immemore verso tutto ciò che lo circondava. (Atti 10:10-16; 11:5-10) Gli scrittori biblici che avevano ricevuto le informazioni per mezzo di sogni, visioni o trance dovettero poi scegliere le parole e le espressioni per descrivere in termini significativi quello che avevano visto. — Abac. 2:2; Riv. 1:1, 11.

7. Come fecero gli scrittori biblici a ricevere le informazioni per le parti storiche?

7 Una considerevole parte della Bibbia è narrazione storica e racconta le vicende di persone, famiglie, tribù e nazioni. Come fecero gli scrittori biblici a ricevere queste informazioni? A volte furono testimoni degli avvenimenti stessi che narrarono. Ma spesso dovettero attingere ad altre fonti, consultando racconti storici già esistenti, genealogie o anche persone che erano in grado di fornire informazioni fidate, direttamente o in altro modo. Questo richiese vaste e attente ricerche da parte dello scrittore. Esdra, sacerdote ed esperto copista, usò una ventina di fonti documentarie per compilare i due libri di Cronache. Il medico Luca, scrivendo in merito al suo Vangelo, osservò: “[Ho] con accuratezza seguito ogni cosa dall’inizio, [per scriverla] in ordine logico”. (Luca 1:3) Il materiale storico (come quello contenuto in Genesi e nel libro di Giobbe) sugli inizi dell’uomo e su avvenimenti precedenti, sulle conversazioni nei cieli invisibili e su cose simili fu rivelato da Dio agli scrittori o, inizialmente, ad altri. Se fu reso noto a persone che non erano gli scrittori, dovette essere trasmesso verbalmente o in forma scritta fino al tempo in cui divenne parte del racconto biblico.

8. Quale fu la fonte di molti saggi detti e consigli contenuti nella Bibbia?

8 Oltre alla storia, la Bibbia contiene un gran numero di saggi detti e consigli. Gli scrittori attinsero alla propria e all’altrui esperienza, sulla base dello studio e dell’osservanza delle Scritture loro disponibili. Nella Bibbia leggiamo ripetute dichiarazioni che lo illustrano. Riguardo all’interesse mostrato da Dio ai suoi servitori e di cui era stato testimone, il salmista Davide dichiarò: “Sono stato giovane ed ora sono vecchio, ma non ho visto un giusto abbandonato, né i suoi figli mendicare per il pane”. (Sal. 37:25, La Bibbia Concordata) Il saggio scrittore di Ecclesiaste, Salomone figlio di Davide, da quello che aveva osservato concluse: “Per l’uomo non c’è niente di meglio che mangiare e in realtà bere e far vedere alla sua anima il bene a causa del suo duro lavoro. Io ho visto anche questo, sì, io, che questo è dalla mano del vero Dio”. (Eccl. 2:24) Per mettere in ordine il materiale basato sull’esperienza umana si richiese dallo scrittore un diligente sforzo. Questo si vede da Ecclesiaste 12:9, 10, dove leggiamo: “Il congregatore era divenuto saggio, anche insegnò di continuo al popolo la conoscenza, e ponderò e fece una completa ricerca, per mettere in ordine molti proverbi. Il congregatore cercò di trovare le parole dilettevoli e lo scritto di corrette parole di verità”.

LA PARTE SVOLTA DALLO SPIRITO DI DIO

9. Il fatto che per scrivere la Bibbia si richiesero tanti sforzi umani significa forse che le Sacre Scritture siano il messaggio di Dio solo in senso limitato?

9 Giacché per scrivere la Bibbia si richiesero tanti sforzi umani, vuol dire questo che la Bibbia è la Parola di Dio solo in senso limitato? Sono forse il messaggio di Dio solo le parti dettate divinamente? No, poiché tutte le parti della Bibbia, non solo alcune, sono ispirate da Dio. Questo avviene perché Geova Dio, per mezzo della sua forza attiva o spirito, guidò gli scrittori della Bibbia. Riconoscendo questo fatto, il salmista Davide dichiarò: “Lo spirito di Geova parlò mediante me, e la sua parola fu sulla mia lingua”. — 2 Sam. 23:2.

10. Illustrate che cosa si intende con l’espressione ‘parola di Dio’ in relazione con il contenuto della Bibbia.

10 La “parola” di Dio che fu sulla lingua di Davide non fu una singola “parola”, ma un messaggio composto. Lo si vede dal modo in cui la Bibbia usa il termine “parola”. Per esempio, un servitore del profeta Eliseo disse a Ieu capo dell’esercito israelita: “Ho una parola per te, o capo”. (2 Re 9:5) Quella “parola” fu il messaggio di Dio. Designò Ieu come re scelto da Dio sul regno delle dieci tribù d’Israele e gli affidò l’incarico di eseguire il giudizio contro la casa reale di Acab. (2 Re 9:6-10) Similmente, con ovvio riferimento a un messaggio e non a una singola “parola”, in Geremia 23:29 leggiamo: “‘Non è la mia parola in maniera corrispondente come un fuoco’, è l’espressione di Geova, ‘e come un maglio che frantuma la rupe?’” Nessuna singola “parola” può avere un effetto così rovinoso, ma un messaggio vigoroso può avere tale effetto quando viene attuato. Come si servì Dio del suo spirito per porre tali vigorosi messaggi nella mente degli scrittori biblici e assicurarsi che continuassero a essere la Sua “parola”?

11. In che senso la profezia biblica non “sorge da privata interpretazione”?

11 Riguardo alla parte che ebbe lo spirito di Dio in relazione alla profezia, la Bibbia ci dice: “Nessuna profezia della Scrittura sorge da privata interpretazione. Poiché la profezia non fu mai recata dalla volontà dell’uomo, ma degli uomini parlarono da parte di Dio mentre erano sospinti dallo spirito santo”. (2 Piet. 1:20, 21) Questo vuol dire che la profezia biblica non fu il risultato dell’analisi e dell’interpretazione da parte dello scrittore delle tendenze e degli avvenimenti umani attuali e di ciò a cui avrebbero condotto secondo il suo pensiero. Piuttosto, la mente dello scrittore fu spronata dallo spirito di Dio ed egli fu spinto a esprimere il messaggio ispirato, generalmente con le sue parole. Per cui le parole furono quelle dello scrittore, ma il messaggio fu quello di Geova Dio.

12. Quale parte ebbe lo spirito di Dio nel guidare la narrazione di avvenimenti passati?

12 Ma il materiale che divenne parte della Bibbia non fu spesso scritto anni dopo che gli avvenimenti descritti si erano verificati? Sì, questo avvenne, ad esempio, dei racconti del ministero terreno di Gesù. Ciò nondimeno, lo spirito di Dio fu responsabile di produrre un racconto accurato. Lo si capisce dalle parole che Gesù disse ai discepoli: “Il soccorritore, lo spirito santo, che il Padre manderà nel mio nome, quello v’insegnerà ogni cosa e vi rammenterà tutte le cose che vi ho dette”. (Giov. 14:26) Lo spirito di Dio, quindi, fece ricordare accuratamente le informazioni che vennero incluse nel racconto biblico.

13. Quale prova c’è che Dio guidò la scelta del materiale incluso nella Bibbia?

13 Per mezzo del suo spirito, Geova Dio fece pure in modo che quanto veniva scritto fosse conforme al suo proposito, provvedendo l’istruzione essenziale a quelli che desideravano essere e rimanere suoi approvati servitori. Egli guidò la scelta del materiale da includere. Per questo motivo l’apostolo Paolo poté dire: “Tutte le cose che furono scritte anteriormente furono scritte per nostra istruzione, affinché per mezzo della nostra perseveranza e per mezzo del conforto delle Scritture avessimo speranza”. (Rom. 15:4) E con specifico riferimento alle vicende degli Israeliti al tempo di Mosè, egli osservò: “Queste cose accadevano loro come esempi [“in modo tipico”, versione tradotta da Luigi Moraldi], e furono scritte per avvertimento a noi sui quali sono arrivati i termini dei sistemi di cose [giudaici]”. — 1 Cor. 10:11.

14. “Inscenò” Geova Dio gli avvenimenti relativi alle trasgressioni degli Israeliti così che queste cose fossero messe per iscritto come avvertimento ai cristiani? Spiegate.

14 Da questo non dobbiamo concludere che Dio agisse in ogni caso come un grande “Drammaturgo”, inscenando di proposito gli avvenimenti che avrebbero provveduto esempi dai quali in tempi successivi i suoi servitori potessero trarre lezioni ammonitrici e incoraggianti. No, ma come negli avvenimenti a cui si riferisce l’apostolo, gli Israeliti si comportarono in determinate circostanze secondo le loro preferenze e i loro desideri quando furono vittime di mormorii, idolatria e fornicazione. Non fu Dio a spingerveli. (1 Cor. 10:1-10) Essendo gli Israeliti il popolo del patto di Dio, il fatto che cedettero alla tentazione dà maggior peso all’avvertimento dato successivamente dall’apostolo: “Chi pensa di stare in piedi badi di non cadere”. — 1 Cor. 10:12.

15. Come mostra la lettera di Giuda che lo spirito di Dio guidò la scelta del materiale?

15 Anziché far accadere molti di questi avvenimenti, Geova Dio lasciò soltanto che molte situazioni seguissero il loro corso naturale e poi fece in modo che gli scrittori riferissero quello che Dio sapeva sarebbe stato utile in futuro. Che la scelta del materiale del racconto biblico fosse davvero guidata dallo spirito di Dio è ben illustrato dal caso della lettera del discepolo Giuda. In origine Giuda voleva scrivere in merito alla salvezza che i cristiani unti dallo spirito hanno in comune. Comunque, sotto l’influenza dello spirito di Dio, riconobbe che i conservi credenti avevano bisogno di qualche altra cosa per fronteggiare la situazione che si presentava loro in quel momento. Spiegando la ragione per cui aveva abbandonato la sua originale intenzione, scrisse: “Diletti, benché facessi ogni sforzo per scrivervi intorno alla salvezza che abbiamo in comune, trovai necessario scrivervi per esortarvi a combattere strenuamente per la fede che fu una volta per sempre trasmessa ai santi. La mia ragione è che si sono insinuati certi uomini da tempo assegnati dalle Scritture a questo giudizio, uomini empi, che mutano l’immeritata benignità del nostro Dio in una scusa per condotta dissoluta e si mostrano falsi al nostro solo Proprietario e Signore, Gesù Cristo”. (Giuda 3, 4) Quello che Giuda dichiarò successivamente sotto la guida dello spirito di Dio fu proprio ciò di cui avevano bisogno i conservi credenti per resistere a influenze corruttrici.

16. Gli scrittori biblici usarono a volte iniziativa nell’esposizione del materiale? Spiegate.

16 Il fatto che lo spirito di Dio guidò la scelta del materiale per il racconto biblico vuol dire forse che quelli impiegati per scrivere non usassero nessuna iniziativa personale in quanto al soggetto di cui scrissero? No, spesso avevano degli obiettivi in mente e scrissero in conformità. Risposero a certe domande o cercarono di chiarire punti che avevano dato luogo a malintesi. Ne è un esempio la seconda lettera dell’apostolo Paolo alla congregazione di Tessalonica. In quella congregazione alcuni avevano erroneamente pensato che la presenza di Gesù Cristo nel potere reale fosse giunta. Inoltre, c’erano alcuni che non avevano preso a cuore il suo precedente consiglio di ‘lavorare strenuamente e camminare decentemente riguardo a quelli fuori della congregazione’. La seconda lettera di Paolo trattò questo aspetto e rivelò la giusta veduta cristiana su queste cose. (1 Tess. 4:10-12; 2 Tess. 2:1-3; 3:10-15) Poiché gli scrittori biblici come Paolo seguirono la direttiva dello spirito di Dio, ciò che scrissero fu in piena armonia con il proposito di Dio e perciò fu fidato.

OPINIONI UMANE: CON O SENZA SOSTEGNO DIVINO?

17, 18. Come dovremmo intendere le dichiarazioni dell’apostolo Paolo circa il ‘dare la sua opinione’?

17 Ma che dire delle occasioni in cui gli scrittori biblici espressero apparentemente la propria opinione? Prendete, ad esempio, le seguenti dichiarazioni dell’apostolo Paolo: “Agli altri dico, sì, io, non il Signore . . .” “Ora riguardo ai vergini non ho nessun comando dal Signore, ma do la mia opinione”. “Ella [la vedova] è più felice se rimane com’è [cioè senza sposarsi], secondo la mia opinione. Certamente penso di avere anch’io lo spirito di Dio”. (1 Cor. 7:12, 25, 40) Che cosa volle dire Paolo con queste dichiarazioni?

18 L’apostolo non poteva citare un diretto insegnamento del Signore Gesù Cristo sugli argomenti in discussione e perciò espresse la sua “opinione”. Comunque, scrisse sotto la direttiva dello spirito di Dio e quindi la sua opinione aveva la guida divina ed esprimeva la veduta di Dio stesso. Questo è confermato dal fatto che l’apostolo Pietro raggruppò le lettere di Paolo insieme al resto delle Scritture, dicendo: “Considerate la pazienza del nostro Signore come salvezza, come il nostro diletto fratello Paolo pure vi scrisse secondo la sapienza datagli, parlando di queste cose come fa anche in tutte le sue lettere. In esse, comunque, vi sono alcune cose difficili a capirsi, che i non istruiti e gli instabili torcono, come fanno pure del resto delle Scritture, alla propria distruzione”. — 2 Piet. 3:15, 16.

19. Sotto quali aspetti la Bibbia è il messaggio di Dio?

19 Si può dunque vedere che la Bibbia nel suo insieme è la “parola” o il messaggio di Dio in quanto fu scritta tutta sotto la guida del suo spirito, per servire al suo scopo e presentare le cose secondo i fatti. Ogniqualvolta la Bibbia cita le dichiarazioni di uomini o narra quello che fecero in determinate circostanze, il contesto biblico rende chiaro se la loro condotta è da imitare o da evitare, se il loro ragionamento è da accettare o da respingere.

20. Spiegate come qualcuno può usare la Bibbia in modo tale da attribuire a Dio le vedute di uomini imperfetti.

20 Prendete come esempio il libro di Giobbe. Ampie sezioni di questo libro trattano le errate vedute espresse dai tre compagni di Giobbe e talora da Giobbe stesso. Tali errate conclusioni e applicazioni erronee dei fatti non erano chiaramente ispirate da Dio. Per fare un’illustrazione, Elifaz compagno di Giobbe accusò Dio ingiustamente: “Egli non ha fede nei suoi santi, e i cieli stessi in effetti non son puri ai suoi occhi”. (Giob. 15:15) In seguito Geova Dio rimproverò Elifaz e i suoi compagni per aver presentato le cose sotto falsa luce. A Elifaz fu detto: “La mia ira si è accesa contro di te e contro i tuoi due compagni, poiché voi non avete pronunciato riguardo a me ciò che è verace come ha fatto il mio servitore Giobbe”. (Giob. 42:7) Mentre Elifaz e i suoi compagni non furono ovviamente ispirati da Dio, lo scrittore del libro di Giobbe fu guidato dallo spirito di Dio per riferire accuratamente le loro dichiarazioni. Questo racconto serve a riconoscere e smascherare l’errato ragionamento circa la ragione per cui Dio ha permesso la malvagità. Perciò, nel suo insieme è la parola o il messaggio ispirato da Dio. Ciò nonostante, questo indica che dobbiamo fare attenzione a citare certi brani della Bibbia. Se sono tolti dal loro giusto ambiente, dal contesto, qualcosa che è in realtà la veduta di uomini imperfetti può essere erroneamente attribuito a Dio.

RIVELATA LA SAPIENZA DI DIO CON L’IMPIEGO DI UOMINI PER SCRIVERE LA SUA PAROLA

21. Se Geova Dio avesse impiegato angeli per scrivere tutta la Bibbia, come creature umane imperfette ne avremmo realmente tratto più profitto?

21 Che Dio impiegasse uomini per scrivere la sua “parola” è una prova della sua grande sapienza nel provvedere proprio quello di cui noi creature imperfette abbiamo bisogno. Egli poteva impiegare angeli. Ma avrebbe avuto la sua “parola” la stessa attrattiva? È vero che gli angeli avrebbero potuto descrivere le meravigliose qualità di Dio e le sue grandi opere. Avrebbero potuto esprimere la profondità della loro devozione verso di lui e del loro apprezzamento per i suoi illimitati doni. Ma a noi creature umane imperfette non sarebbe stato forse difficile identificarci in un racconto che contenesse le espressioni di creature spirituali perfette la cui esperienza e conoscenza sono di gran lunga superiori alle nostre? La vita nel loro reame non poteva essere rappresentata nel modo in cui noi conosciamo la vita, con le sue gioie, i suoi timori, le sue delusioni e i suoi dolori. Quindi, servendosi di uomini Geova Dio fece in modo che la sua “parola” avesse il calore, la varietà e l’attrattiva che solo il tocco umano poteva darle.

22. Se nella Bibbia mancasse completamente l’elemento umano, quali problemi potremmo avere a capirla?

22 Se nella Bibbia mancasse completamente l’elemento umano, potremmo anche fare grande fatica ad afferrarne il messaggio. Poteva essere difficile capire come noi, quali creature umane imperfette, fossimo in grado d’ottenere una condizione approvata presso Dio. Ad esempio, se il racconto ci dicesse solo che ‘Dio è misericordioso’, questo non ci basterebbe per capire che cosa significa. Noi creature umane abbiamo bisogno che tali cose siano espresse in modi che possiamo comprendere. Essendo scritta da uomini, la Bibbia fa illustrazioni concrete tratte dalla vita reale, presentandole dal punto di vista umano. Ci parla di uomini che, pur conoscendo la legge di Dio, cedettero alle debolezze e si resero colpevoli di gravi trasgressioni, e a volte i racconti contengono le parole stesse di quelle persone che dicono come si sentirono e come si comportarono. Nello stesso tempo apprendiamo fino a che punto fu loro mostrata misericordia.

23, 24. Narrate quello che accadde a Davide in relazione a Betsabea, e mostrate che cosa apprendiamo da questo riguardo a Geova Dio.

23 Prendete il caso del re Davide. Egli si era dimostrato un uomo di notevole fede. Ma poi le circostanze lo resero vittima di un desiderio errato. Davide si sentì attratto dalla moglie di Uria l’Ittita, un uomo che sosteneva lealmente il regno di Davide. Egli lasciò aumentare il suo desiderio e condusse effettivamente nel suo palazzo Betsabea moglie di Uria. Benché forse non pensasse di avere realmente relazioni sessuali, le sue passioni si accesero a tal punto che commise effettivamente adulterio. Appreso che Betsabea era di conseguenza rimasta incinta, cercò frettolosamente di celare la cosa facendo venire a casa Uria affinché avesse relazione con sua moglie. Poiché questo non avvenne, Davide si disperò. Parve ci fosse solo un modo di impedire che venisse scoperto l’adulterio commesso con lui da Betsabea ed era quello di togliere di mezzo il marito e poi prendere lei in moglie. Davide dispose dunque di far mettere Uria in una posizione tale che la sua morte in battaglia sarebbe stata certa. Uria fu ucciso, e allora Davide prese in moglie la vedova Betsabea. — 2 Sam. 11:2-27.

24 Quando il profeta Natan gli rivelò il suo grave errore, Davide fu affranto nel cuore ed espresse il più profondo dolore per il proprio peccato. Egli esclamò: “Ho peccato contro Geova”. (2 Sam. 12:13) Vedendo il sincero pentimento di Davide, Geova lo accettò e, pur punendolo, non lo respinse da suo servitore. Non fu perciò un’esagerazione quando Davide dichiarò in uno dei suoi salmi: “Tu, o Geova, sei un Dio misericordioso e clemente, lento all’ira e abbondante in amorevole benignità e verità”. — Sal. 86:15.

25. Che cosa apprendiamo sulla misericordia di Geova dai suoi rapporti con gli Israeliti al tempo di Geremia?

25 D’altra parte, la Bibbia parla degli infedeli abitanti di Gerusalemme ai giorni di Geremia. Il popolo in generale volse un orecchio sordo alle ripetute esortazioni al pentimento. Si ostinò con sfida a praticare l’illegalità. Geova Dio smise dunque di usare misericordia, ritirò la sua protezione e permise che il popolo subisse una terribile calamità per mano dei Babilonesi. Rifiutò di ascoltare anche quando esso chiedeva disperatamente aiuto. Perché? Perché rimase impenitente. A questo riguardo, il profeta Geremia scrisse: “Hai ostruito l’accesso con ira, e continui a inseguirci. Hai ucciso; non hai mostrato compassione. Hai ostruito l’accesso a te stesso con una massa di nuvole, affinché la preghiera non passasse”. — Lam. 3:43, 44.

26. In che modo gli esempi presi dalla vita reale ci aiutano a conoscere Geova?

26 Sullo sfondo di tali illustrazioni prese dalla vita reale, non possiamo non farci un’immagine equilibrata di che Dio è Geova e di come ci tratterà. Indipendentemente dalla gravità della trasgressione commessa, le creature umane imperfette possono ottenere il perdono di Dio se sono veramente pentite. Ma se continuano incorreggibilmente a trasgredire i suoi giusti comandi, non sfuggiranno al suo avverso giudizio. Poiché la Bibbia rivela l’ampia portata della personalità di Dio in termini che noi creature umane imperfette possiamo afferrare, in realtà lo possiamo conoscere come persona.

27. Come il modo in cui è scritta la Bibbia serve a mettere alla prova i cuori?

27 Il modo in cui è scritta la Bibbia è servito a rivelare quello che c’è nel cuore delle persone. (Ebr. 4:12) Chi vuole trovare nella Bibbia quelle che sembrano pecche e contraddizioni le può trovare. Una ragione è che la Bibbia non fornisce tutti i particolari. Spesso narra i ragionamenti, le parole e le azioni delle persone senza esprimere alcuna diretta approvazione o disapprovazione. Questo avviene perché alcuni, leggendo un certo racconto, dubitano che Dio agisse in modo realmente giusto e imparziale. Quindi la prendono come scusa per non apportare nel loro modo di vivere i cambiamenti che la Bibbia raccomanda. Questo è in armonia con il proposito di Dio d’avere come suoi approvati servitori solo quelli che realmente lo amano e lo apprezzano per quello che è. — Deut. 30:11-20; 1 Giov. 4:8-10; 5:2, 3.

28. Quelli che apprezzano il valore della Bibbia quale veduta avranno delle apparenti contraddizioni? Illustrate.

28 Comunque, chi ha prestato seria considerazione alla Bibbia e ha effettivamente riscontrato quale meravigliosa guida essa è nella vita non si appiglia alle apparenti contraddizioni per mettere in dubbio che sia il messaggio di Dio per l’uomo. Non resta accecato da apparenti problemi. Niente affatto. Comprende che la Bibbia è un tutto armonioso, per cui sta attento a non lasciare da parte il contesto in cui la Bibbia nel suo insieme presenta un particolare avvenimento o situazione. Per fare un’illustrazione, diciamo che abbiate un ottimo amico che conoscete come un buon padre, un uomo che ha realmente cura del benessere dei suoi figli. Se udite che ha severamente punito suo figlio, concludete immediatamente che è stato del tutto ingiustificato e irragionevole nel farlo? No di certo; conoscendolo, ragionate che deve avere avuto validi motivi per comportarsi in quel modo. Similmente, la Bibbia fornisce sufficienti informazioni sulla personalità, sulle vie e sulle opere di Geova da permetterci di conoscere che Dio è. Perciò, anche quando non vengono forniti i particolari in ogni determinata situazione, perché turbarsi, pensando che Dio non sia amorevole, misericordioso o giusto? Chi lo facesse negherebbe le abbondanti prove contenute nella Bibbia nel suo insieme secondo cui egli è un Dio amorevole, misericordioso e giusto. — Eso. 34:6, 7; Isa. 63:7-9.

29. Perché non dovremmo sorprenderci trovando nella Bibbia alcune apparenti contraddizioni?

29 C’è un’altra ragione ancora per cui, quando consideriamo informazioni simili, dobbiamo aspettarci che la Bibbia contenga minori divergenze, apparenti contraddizioni. Prendete i racconti del ministero terreno di Gesù. Furono scritti da quattro uomini. Dei tre di cui sappiamo qual era l’occupazione, uno era un medico istruito, un altro un esattore di tasse e il terzo un pescatore. Giacché Geova Dio non dettò esattamente quello che questi uomini dovevano scrivere, ma li guidò solo per mezzo del suo spirito onde assicurare l’accuratezza di quanto scrivevano, è naturale che ci siano variazioni. Ciascuno scrittore poteva includere molte più informazioni di quelle che effettivamente incluse. Uno di essi, l’apostolo Giovanni, disse perfino: “A dire il vero, Gesù compì davanti ai discepoli anche molti altri segni, che non sono scritti in questo rotolo”. (Giov. 20:30) Per cui i racconti evangelici sono molto condensati e certi particolari contenuti in uno sono omessi in un altro. Anziché contraddirsi, i racconti sono di complemento l’uno all’altro, aiutandoci ad avere un quadro più completo. Nello stesso tempo, le variazioni forniscono un’ulteriore prova che la Bibbia è fidata. In che senso? In quanto dimostrano che non ci fu accordo segreto fra gli scrittori, che non tramarono insieme per imbastire una storia falsa.

30. In relazione alla Bibbia, perché non c’è ragione di mettersi a cavillare su questioni insignificanti?

30 Non c’è dunque in effetti nessuna ragione di mettersi a cavillare su questioni insignificanti. Per quanto certuni siano dotti e istruiti, non sono realmente in grado di emanare un giudizio su cose di cui non furono personalmente testimoni. E anche se fossero stati proprio lì sul posto, nei loro racconti avrebbero dato risalto ad aspetti alquanto diversi di ciò che videro e udirono. In realtà, un’onesta valutazione dei racconti evangelici rende chiaro che sono quattro testimonianze separate le quali stabiliscono armoniosamente la sola essenziale verità: Gesù Cristo è il Figlio di Dio. — Giov. 20:31.

IL MESSAGGIO DI DIO È STATO TRASMESSO IN MODO DEGNO DI FIDUCIA?

31. Quale domanda si presenta se si considera il fatto che non esistono manoscritti originali della Bibbia?

31 Il messaggio di Dio contenuto nei quattro Vangeli e nel resto della Bibbia non è stato preservato nella forma dei manoscritti originali. I manoscritti originali andarono distrutti molto tempo fa, in seguito all’uso o agli effetti deterioranti del tempo. Come possiamo dunque essere sicuri che dopo molti secoli di copiatura e ricopiatura il messaggio di Dio non è stato alterato?

32. Che cosa dice la Bibbia stessa della durevole qualità del messaggio di Dio, e che cosa si richiese in quanto alla sua preservazione?

32 La Bibbia stessa fa notare la durevole qualità della “parola” di Dio. In Isaia 40:8 leggiamo: “L’erba verde è appassita, il fiore si è inaridito; ma in quanto alla parola del nostro Dio, sussisterà a tempo indefinito”. Perché queste parole fossero valide nelle generazioni future, era necessario che la “parola” di Dio rimanesse esente da deformazioni. Se fosse divenuta non attendibile a causa di una gran quantità di errori umani nella copiatura, avrebbe smesso d’essere il messaggio di Dio. Ma c’è qualche prova che la “parola” di Dio è sussistita in forma attendibile? Certissimamente!

33. Come i copisti della Bibbia facevano in genere il loro lavoro?

33 I copisti delle Sacre Scritture esercitarono molta cura. Nel loro lavoro, molti scribi delle Scritture Ebraiche contavano non solo le parole ma anche le lettere copiate. Ogniqualvolta si trovava il minimo errore — una sola lettera scritta male — l’intera sezione poteva essere tagliata e sostituita con un’altra senza errori. Gli scribi presero l’abitudine di leggere ad alta voce ogni parola prima di scriverla. Scrivere anche una sola parola a memoria era considerato da molti un grave peccato. I copisti delle Scritture Cristiane, pur non essendo spesso dei professionisti, fecero similmente un lavoro accurato. Come risultato gli errori commessi furono rimarchevolmente pochi, e anche quelli che furono fatti non influiscono sostanzialmente sul messaggio.

34. Che cosa indicano gli studi comparativi di antichi manoscritti riguardo alla fidatezza del testo biblico che abbiamo oggi?

34 Studi comparativi di migliaia di antichi manoscritti biblici, inclusi alcuni che hanno circa 2.000 anni, rivelano che il testo dev’essere stato trasmesso accuratamente. Del testo delle Scritture Ebraiche, lo studioso W. H. Green rilevò: “Si può dire con sicurezza che nessun’altra opera dell’antichità è stata trasmessa con tanta accuratezza”. Il famoso erudito Sir Frederic Kenyon, nell’introduzione ai suoi sette volumi su “Chester Beatty Biblical Papyri”, dichiarò:

“La prima e più importante conclusione tratta dall’esame d’essi [i Papiri] conferma in modo soddisfacente l’essenziale validità dei testi esistenti. Né nel Vecchio né nel Nuovo Testamento si trova alcuna variazione rimarchevole e fondamentale. Non vi sono importanti omissioni né aggiunte di passi, e nemmeno variazioni che riguardino fatti o dottrine essenziali. Le variazioni del testo riguardano cose secondarie, come l’ordine delle parole o le precise parole usate . . . Ma la loro essenziale importanza è che confermano, con le prove di una data anteriore a quella disponibile finora, l’integrità dei nostri testi esistenti”.

Similmente, nel suo libro The Bible and Archaeology, egli osservò:

“L’intervallo quindi fra le date della composizione originale e della primissima evidenza esistente diviene così piccolo da essere infatti trascurabile, e l’ultimo fondamento per qualsiasi dubbio che le Scritture ci siano pervenute sostanzialmente come furono scritte è stato ora eliminato. Sia l’autenticità che la generale integrità dei libri del Nuovo Testamento possono essere considerate come stabilite in modo definitivo”.

35. Quale effetto può avere oggi su di noi la Bibbia?

35 Il messaggio di Dio, scritto da uomini sotto la guida del suo spirito, è davvero durato in forma attendibile fino al giorno attuale. Non senza scopo è stato preservato in modo fidato. Il messaggio stesso può avere un profondo effetto benefico su coloro che lo accettano come proveniente da Dio. Anche oggi le parole rivolte ai cristiani di Tessalonica si possono applicare a centinaia di migliaia di persone in tutta la terra: “Quando riceveste la parola [o messaggio] di Dio, che udiste da noi, l’accettaste non come la parola degli uomini, ma, quale veracemente è, come la parola di Dio, che opera anche in voi credenti”. (1 Tess. 2:13) Come i Tessalonicesi, oggi molti sono stati disposti a soffrire pur di attenersi fedelmente alle Sacre Scritture, convinti che sono davvero l’ispirata “parola” di Dio. (1 Tess. 2:14-16) Ne siete voi similmente convinti? Opera in voi quella “parola” o messaggio? Ne traete profitto nella vita quotidiana?

[Immagini alle pagine 494 e 495]

Dio diede i Dieci Comandamenti in forma scritta

Angeli dichiararono agli uomini la Parola di Dio

Mentre erano del tutto svegli, profeti ricevettero visioni da Dio

Messaggi divini furono comunicati per mezzo di sogni

Lo spirito di Dio guidò la scelta di fatti da documenti precedenti

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