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  • “Sia fatta la tua volontà in terra”

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  • “Sia fatta la tua volontà in terra”
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1959
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  • QUINTA, SESTA E SETTIMA POTENZA MONDIALE
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  • L’ascesa e la caduta di un’immagine immensa
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1959
w59 15/10 pp. 628-632

“Sia fatta la tua volontà in terra” (Tredicesima puntata)

Nel secondo anno del regno di Nabucodonosor, re di Babilonia, in qualità di dominatore del mondo antico, Geova Dio predisse la “marcia delle potenze mondiali” che è l’argomento del quinto capitolo del libro di studio biblico “Sia fatta la tua volontà in terra”. Il sogno profetico che Egli aveva mandato a Nabucodonosor per prefigurare ciò, era stato da questi dimenticato. Daniele, profeta di Geova, servì a salvare la situazione che stava per divenir fatale per i sapienti di Babilonia incapaci di ricostruire il sogno e di darne l’interpretazione. Dando a Geova Dio credito per la soluzione del mistero, Daniele descrisse il sogno in dettaglio. Il re aveva sognato una grande statua di metallo, la cui testa era d’oro, il petto e le braccia d’argento, il ventre e le cosce di bronzo o rame, le gambe di ferro e i piedi di ferro misto a creta. L’intera statua fu completamente distrutta, essendo abbattuta e frantumata da una pietra staccatasi da un monte senza opera di mano, che colpì la statua. Il capo d’oro, spiegò Daniele, era il re Nabucodonosor. E allora? Il corpo sotto il capo d’oro rappresentava dunque la statica organizzazione sotto il re Nabucodonosor, avendo carattere profetico solo riguardo alle gambe e ai piedi?

17 No! Quella simbolica statua non era una rappresentazione statica con caratteri profetici solo nelle sue parti inferiori. Aveva un senso progressivo e profetico dalla testa ai piedi, e anche ciò che doveva accaderle era profetico. Nabucodonosor personalmente non era rappresentato nelle estremità inferiori della statua, per esempio nelle gambe di ferro. Non poteva essere rappresentato nelle gambe e allo stesso tempo essere il capo della statua. Come re dei re nella potenza mondiale babilonese, per concessione del Dio del cielo che gli aveva permesso di distruggere Gerusalemme e il suo santuario, Nabucodonosor è il capo d’oro della statua simbolica.

18 È il capo d’oro poiché è il capo di una dinastia di regnanti sull’Impero Babilonese. Quindi il capo d’oro in effetti rappresenta la dinastia della potenza mondiale babilonese a partire da Nabucodonosor. La Bibbia stessa menziona altri due di tale dinastia, cioè, Evilmerodac e Baltassar. (2 Re 25:27; Ger. 52:31; Dan. 5:1-30) È riferito che Nabucodonosor regnò quarantatré anni dopo esser salito al trono nel 625 a.C., o venticinque anni dopo aver distrutto Gerusalemme e il santuario nel 607 a.C. Evilmerodac cominciò a regnare nel 582 a.C. come immediato successore di Nabucodonosor. Baltassara terminò la dinastia di Nabucodonosor nel 539 a.C., allorché subì una morte violenta. (Dan. 5:30, 31) Quindi il capo d’oro della simbolica statua venne effettivamente all’esistenza quando Nabucodonosor divenne sovrano mondiale alla distruzione di Gerusalemme nel 607 a.C., allorché ebbero inizio i “sette tempi”.

19 Nella statua del sogno il capo d’oro non era tutto. Sotto vi era un corpo composto di sezioni di metalli vari. Quindi la dinastia rappresentata dal capo d’oro non poteva durare. La storia secolare nomina altri re nella linea da Nabucodonosor a Baltassar. Dopo la distruzione di Gerusalemme la potenza mondiale babilonese durò fino al 539 a.C., ossia meno di settant’anni. Indicando il termine della potenza mondiale babilonese, Daniele disse poi nella sua interpretazione: “Dopo di te [cioè, della tua dinastia] sorgerà un altro regno, ma inferiore al tuo”. (Dan. 2:39, Ti) Questo regno fu prefigurato dal petto e dalle braccia d’argento. Quale regno è dunque raffigurato da questa parte della statua?

20 È raffigurato il “regno” o potenza mondiale dei Medi e dei Persiani. L’espressione “dopo di te” è in relazione al tempo, e ricorda a Nabucodonosor che un altro governo succederà alla sua dinastia nel dominio del mondo. Ciò doveva ancora avvenire. L’espressione “inferiore al tuo” si riferisce al livello o qualità della nuova potenza mondiale paragonata alla potenza mondiale babilonese; inferiore al capo d’oro e di metallo meno prezioso, d’argento. La potenza mondiale dei Medi e dei Persiani sviluppò una civiltà che rifulse di splendore mondano, non inferiore a quello di Babilonia. Ma non ebbe il grande onore di fronte a Geova Dio di abbattere il suo regno tipico a Gerusalemme. Prima che la Medo-Persia divenisse una potenza mondiale, la quarta potenza mondiale della storia biblica, il re persiano Ciro era riuscito ad unire Media e Persia, e in seguito conquistò il potente regno di Lidia nell’Asia Minore occidentale. La Parola profetica di Geova aveva predetto che Ciro avrebbe mosso contro Babilonia e l’avrebbe fatta scendere dalla sua posizione eccelsa. Dopo di che egli sarebbe divenuto lo strumento per compiere un’opera di restaurazione per la quale Geova aveva designato questo conquistatore persiano. — Isa. 44:28.

21 Per dimostrare che fu effettivamente l’Iddio Altissimo a dare la potente Babilonia nelle mani di Ciro il Grande, il profeta Isaia aveva dichiarato circa duecento anni prima:

22 “Queste cose dice il Signore [Geova] al suo unto Ciro, da me preso per mano, per assoggettare dinanzi a lui le nazioni, porre in fuga i re, aprir davanti a lui le porte; e le porte resteranno aperte. Io andrò davanti a te; umilierò i grandi della terra, romperò le porte di bronzo, spezzerò le sbarre di ferro. A te darò i tesori nascosti, le ricchezze sepolte; affinché tu sappia ch’io sono il Signore [Geova], il Dio d’Israele che ti chiamo a nome. Per amore del mio servo Giacobbe e d’Israele mio eletto io t’ho chiamato a nome, t’ho scelto, e tu non m’hai conosciuto; io sono il Signore, e non ve ne può essere altri: fuori di me non v’è Dio. Io t’ho cinto, quando tu non mi conoscevi, affinché si sappia dall’oriente all’occidente che è niente fuori di me. Io sono il Signore [Geova] e non ve n’è altri. ‘Io l’ho suscitato per la giustizia, e guiderò tutti i suoi passi: egli edificherà la mia città, darà la libertà ai miei schiavi, senza prezzo, senza donativi’ — dice il Signore Dio degli eserciti”. — Isa. 45:1-6, 13, Ti.

23 Poiché le porte di Babilonia furono stranamente lasciate aperte nella notte del 6-7 ottobre 539 a.C., le truppe vittoriose marciarono lungo il letto prosciugato dell’Eufrate, risalirono le rive del fiume e furono così in grado di superare le torreggianti mura di Babilonia. Le profezie di Geova avevano predetto mediante Isaia che i guerrieri di Elam e di Media si sarebbero uniti a Ciro nella conquista di Babilonia. (Isa. 13:17-22; 21:2, 9) In armonia a ciò, lo zio di Ciro, Dario il Medo, s’alleò in questa azione vittoriosa contro Babilonia. Il profeta Daniele si trovava a quel tempo nella città. Egli studiava le profezie di Dio, comprese quelle pronunciate da Geremia, che aveva similmente predetto la caduta di Babilonia o Sesac. (Dan. 9:1, 2; Ger. 25:12-26; 50:1 fino a 51:64) Nella notte in cui la potente Babilonia cadde e il suo ultimo re, Baltassar, fu ucciso, Baltassar e molti dei suoi nobili stavano banchettando, sentendosi completamente al sicuro entro le mura della città. L’allegria si mutò in terrore quando Geova fece apparire una mano d’uomo che scriveva in strani caratteri alfabetici sulla parete della sala da pranzo di Baltassar. Infine si dovette chiamare il profeta Daniele che lesse ed interpretò lo scritto sul muro. Ispirato, Daniele rivelò che il miracoloso messaggio confermava ciò che i profeti di Geova, Isaia e Geremia, avevano detto molto tempo prima. Daniele annunciò che il suo Dio, il Dio d’Israele, aveva scritto il messaggio, dicendo:

24 “Per questo da lui è stato mandato il dito di quella mano la quale ha scritto ciò che là si trova. Ecco la scrittura che vi è stesa: ‘Mane, Tecel, Fares’. Ed ecco la spiegazione di queste parole: ‘Mane’: Dio ha contati i giorni del tuo regno, e vi ha posto termine. ‘Tecel’: Sei stato pesato sulla bilancia, e trovato scarso. ‘Fares’: Il tuo regno è stato diviso e dato ai Medi ed ai Persiani”.

25 Prima che fosse trascorsa la notte la profezia scritta sulla parete si avverò, rivendicando la parola di Geova e il suo profeta, Daniele. “Nella stessa notte fu ucciso Baltassar re dei Caldei, e Dario, il Medo, gli succedette nel regno in età di sessantadue anni”. (Dan. 5:24-28, 30, 31, Ti) Alla morte dell’ultimo re di Babilonia della dinastia di Nabucodonosor, il capo d’oro della statua del sogno cessò d’esistere come potenza mondiale. La Medo-Persia, rappresentata dal petto e dalle braccia d’argento, cominciò a dominare come quarta potenza mondiale della storia biblica. Ciò avvenne nel 539 a.C.

26 Evidentemente alla morte di suo zio, Dario il Medo, Ciro il Persiano divenne l’unico capo dell’Impero Persiano. Egli compì l’opera di restaurazione predetta da Isaia. Nel 537 a.C.b andò in vigore il decreto di Ciro per gli Ebrei prigionieri in esilio a Babilonia, e il fedele rimanente ebreo fu liberato perché tornasse in patria e ricostruisse il santuario di Geova e la città santa di Gerusalemme. La conquistata città di Babilonia non andò immediatamente in rovina in adempimento della profezia di Geova concernente la sua perpetua desolazione, ma il re Ciro governò da questa città.

27 Il petto e le braccia d’argento del sogno di Nabucodonosor raffiguravano un “regno”, la dinastia di re che ebbe inizio con Ciro il Grande, il quale per un certo tempo regnò insieme allo zio Dario il Medo, e che continuò per più di duecento anni. In questa dinastia persiana vi furono più re di quanti ne nomini la Bibbia. Ciro fu il primo ariano o il primo del ramo iafetico della famiglia umana che sia divenuto sovrano mondiale. Come sovrano mondiale, Ciro il Grande regnò per nove anni e nel 529 a.C. gli successe il re Cambise, che estese l’Impero Persiano conquistando l’Egitto nel 525 a.C. A questi successe nel 522 a.C. un usurpatore, uno dei magi di nome Gaumata che si fece passare per Smerdi. Costui regnò per meno di otto mesi, e fu messo a morte dal primo re persiano di nome Dario, che divenne quindi re nel 521 a.C.

28 Questo Dario I Persiano dichiarò guerra alla Grecia ma subì una definitiva sconfitta nella battaglia di Maratona. Gli successe nel 486-485 a.C. Serse I o Assuero, marito della regina biblica Ester. (Ester 1:1-3; 3:7) Anch’egli tentò di conquistare la Grecia ma fallì, subendo una disfatta militare alle Termopili e una disfatta navale nella battaglia di Salamina nel 480 a.C. Gli successe Artaserse I, soprannominato Longimano perché aveva la mano destra più lunga della sinistra. Fu nel ventesimo anno del suo regno, o nel 455 a.C., che Artaserse diede al suo coppiere ebreo, Neemia, l’incarico di governatore della provincia della Giudea perché andasse a Gerusalemme e ne riedificasse le mura. Con la ricostruzione delle mura di Gerusalemme ad opera di Neemia cominciarono a contarsi le “settanta settimane” di anni, di Daniele 9:24-27, che stabiliscono le date della comparsa e della morte del Messia o Cristo, Gesù di Nazaret. — Neemia 1:1; 2:1-18.

29 Poi, in ordine, vennero Serse II, Dario II (Persiano); Artaserse II, soprannominato Mnemone; Artaserse III, soprannominato Occo; Arses, che regnò due anni (338-336 a.C.); ed infine Dario III, soprannominato Codomanno, il cui regno fu improvvisamente troncato nel 331 a.C. Con lui ebbe termine la potenza mondiale persiana, raffigurata dal petto e dalle braccia d’argento della statua sognata da Nabucodonosor. Questo avvenne in seguito alla sconfitta che egli subì in quell’anno nella battaglia di Gaugamela, presso il luogo dove un tempo sorgeva Ninive, capitale dell’Impero Assiro. Da chi fu sconfitto? Dai Macedoni che stabilirono la successiva potenza mondiale, l’Impero Greco o Macedone, quinta potenza mondiale, cioè, da Alessandro Magno.

QUINTA, SESTA E SETTIMA POTENZA MONDIALE

30 Ora nel nostro studio della statua metallica del sogno di Nabucodonosor siamo giunti al “ventre e le cosce di bronzo [o rame]”. Il profeta Daniele aveva detto a Nabucodonosor che questa parte della statua rappresentava un regno o dinastia di re. Daniele disse: “Dopo di te sorgerà un altro regno, ma inferiore al tuo, d’argento; poi un terzo regno, di bronzo, che dominerà su tutta la terra”. (Dan. 2:39, Ti) Alessandro era figlio del re Filippo II il Macedone, che s’impadronì di tutta la Grecia meridionale e pose termine al sistema delle città-stato dei Greci. Alessandro realizzò l’ambizione del padre ed avanzò verso oriente alla conquista dell’Impero Persiano, in Asia. Quest’Alessandro Magno venne quindi predetto nella profezia di Daniele, come vedremo. Egli vinse una battaglia dopo l’altra contro il re persiano, Dario III, e nel 331 a.C. conquistò la città di Babilonia e lo sconfisse nella Battaglia di Gaugamela. Così crollò la potenza mondiale persiana, e Alessandro il Macedone divenne sovrano mondiale, dando inizio alla quinta potenza mondiale della storia biblica. Nel 327 a.C. egli estese le sue conquiste fino alle regioni occidentali dell’India. Il suo impero era più esteso di tutti quelli che l’avevano preceduto. Da questo punto di vista questo regno di bronzo o rame era quello “che dominerà su tutta la terra”.

31 Come sovrano mondiale, Alessandro Magno visse solo otto anni, poi morì a Babilonia nel 323 a.C. Durante le sue spedizioni militari si formò il cosiddetto greco koiné o comune, in cui furono scritte le Scritture Greche Cristiane della Sacra Bibbia. Per la grande estensione dell’impero di Alessandro e delle colonie greche stabilite da lui, il greco koiné divenne la lingua internazionale. Quindi divenne la lingua adatta per divulgare la buona notizia del regno di Dio sotto Cristo in tutte le parti del mondo conosciute ai giorni degli apostoli di Cristo.

32 Alla morte di Alessandro nel 323 a.C. il “regno” raffigurato dal ventre e dalle cosce di bronzo (rame) non terminò lasciando il posto alla parte di ferro della simbolica statua. I due figli di Alessandro e suo fratello, che erano suoi legittimi eredi, furono assassinati nel giro di quattordici anni. L’impero di Alessandro fu diviso, quattro dei suoi generali assunsero il potere, ognuno su una parte dell’impero di Alessandro. Meno di mezzo secolo dopo la sua morte si erano formati tre diversi imperi ellenici o greci, ognuno con la sua dinastia di re. Uno di questi imperi ellenici ebbe il centro in Macedonia, un altro in Siria e il terzo in Egitto. Questi ultimi fecero di tutto per ellenizzare o grecizzare l’Egitto, il Medio Oriente e l’Asia fino all’India. Fu in questo periodo che le Scritture Ebraiche dei profeti di Geova furono tradotte nel greco comune del tempo, dando origine a quella che è detta la versione greca dei Settanta, usata dai primi cristiani. Col tempo la crescente potenza di Roma, in Italia, assorbì questi imperi ellenici, prima quello macedone, poi quello della Siria, e infine l’Egitto nel 30 a.C.

33 In quell’anno l’impero ellenico d’Egitto fu assoggettato da Roma, e l’Egitto divenne una provincia romana retta da un governatore romano. Da quell’anno (30 a.C.) al più tardi, Roma divenne la potenza mondiale dominante, la sesta potenza mondiale. La marcia delle potenze mondiali, indicata dalla statua metallica del sogno di Nabucodonosor, era ora giunta alle gambe di ferro. “Il quarto regno sarà come il ferro: come il ferro spezza e doma ogni cosa, così spezzerà e stritolerà tutte queste cose”. (Dan. 2:40, Ti) Il fatto che vi fossero due gambe di ferro non significò che la potenza mondiale rappresentata da queste fosse divisa in orientale e occidentale o in settentrionale e meridionale, come il fatto che vi fossero due braccia d’argento non significò che la potenza mondiale persiana fosse divisa politicamente in due parti avverse. La potenza mondiale romana, la sesta potenza della storia biblica, subì trasformazioni e si dimostrò più forte degli imperi d’oro, d’argento e di bronzo (rame) che l’avevano preceduta. Per potenza e capacità di frantumare, fu indubbiamente come ferro.

(Continua)

[Note in calce]

a Daniele ha fatto conoscere Baltassar a questo mondo moderno molto tempo prima che la moderna archeologia sconfiggesse i “critici” della Bibbia e dimostrasse la storicità di Baltassar. Per esempio, nel 1929 nel Volume XV di Yale Oriental Series — Researches, venne detto:

“Le allusioni cuneiformi a Baltassar hanno gettato tanta luce sulla sua figura che ne risulta chiaramente la sua posizione nella storia. Vi sono molti testi indicanti che Baltassar uguagliò quasi Nabonide per posizione e prestigio. Il duplice governo durante la maggior parte dell’ultimo regno neo-babilonese è un fatto stabilito. Nabonide esercitò suprema autorità dalla sua reggia a Tema in Arabia, mentre Baltassar regnava contemporaneamente nella madrepatria, avendo per centro d’influenza Babilonia. È evidente che Baltassar non fu un debole vicerè; a lui fu affidato ‘il regno’”. — Vedi a pagina 186 del Capitolo XIV, intitolato “Il significato delle allusioni non cuneiformi a Baltassar”, del Volume XV della serie summenzionata dal titolo “Nabonide e Baltassar — Studio degli ultimi avvenimenti dell’Impero Neo-Babilonese”, di Raymond Philip Dougherty, William M. Laffan, professore di assiriologia e letteratura babilonese e curatore della collezione babilonese dell’Università Yale di New Haven, Connecticut, U.S.A.

b Vedi The Bible as History, di Werner Keller (1956), pagina 300 dell’edizione londinese; pagina 313 dell’edizione di New York.

[Domande per lo studio]

17. Invece di essere principalmente una rappresentazione statica, che cosa raffigura la statua metallica, e perché Nabucodonosor è il simbolico capo d’oro?

18. Quale significato più lato assume il capo d’oro, e quindi quando venne all’esistenza?

19. In che modo la statua metallica dimostrò che la potenza mondiale babilonese non poteva durare, e come confermò questo l’interpretazione di Daniele?

20. In che senso il successivo “regno” era d’argento, e inferiore al regno del capo d’oro, e che cosa venne predetto del conquistatore di Babilonia?

21, 22. Che cosa dichiarò Isaia molto in anticipo, dimostrando che fu Geova a dare Babilonia nelle mani di Ciro?

23. (a) Come poterono le forze di Ciro superare le mura di Babilonia, e chi s’alleò ai Persiani nella conquista? (b) Quale messaggio mutò in terrore l’allegria di Baltassar?

24. Come lesse ed interpretò Daniele tale messaggio?

25. Come s’avverò il messaggio quella notte, e quale mutamento di dominazione mondiale ebbe luogo?

26. Come e quando fu adempiuta la profezia della restaurazione degli Ebrei, ed ebbe immediatamente inizio la desolazione di Babilonia?

27, 28. (a) Che cosa raffiguravano il petto e le braccia d’argento della statua sognata da Nabucodonosor? (b) Come fu esteso l’Impero Persiano da Cambise, e quale relazione ebbero Serse I e Artaserse I con due noti personaggi biblici?

29. Col regno di quale re ebbe termine la potenza mondiale persiana, e da chi fu stabilita la successiva potenza mondiale?

30. Come l’interpretazione di Daniele predisse l’Impero Greco o Macedone, e come questo poté ‘dominare su tutta la terra’?

31. A cagione delle spedizioni imperialistiche di Alessandro, quale lingua internazionale si formò e divenne il mezzo appropriato per divulgare ovunque quale buona notizia?

32. Perché il regno raffigurato dal ventre e dalle cosce di bronzo non terminò alla morte di Alessandro, e da chi fu gradatamente assorbito il suo impero?

33. Come fu predetta la successiva potenza mondiale dall’interpretazione di Daniele, e perché le due gambe di ferro non indicano divisione?

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