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  • Può Cristo essere associato al Natale?

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  • Può Cristo essere associato al Natale?
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1958
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  • CELEBRATO DAI NON CRISTIANI
  • IL COMPLEANNO DI GESÙ NON È IL 25 DICEMBRE
  • LA CELEBRAZIONE DEL COMPLEANNO NON È AUTORIZZATA
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    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1957
Altro
La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1958
w58 15/12 pp. 740-744

Può Cristo essere associato al Natale?

Riusciranno gli ecclesiastici nei loro tentativi di associare Cristo al Natale? Che cosa dice la Bibbia del Natale? Dice quando Gesù nacque?

“ASSOCIAMO di nuovo Cristo al Natale!” Queste sono le parole dette recentemente dall’evangelista Billy Graham. Ancor prima che questo popolare evangelista facesse tale richiesta, persone osservatrici avevano cominciato a dubitare che Cristo fosse associato al Natale. Ora che un sempre crescente numero di capi religiosi chiede che Cristo sia associato al Natale, diviene sempre più evidente che egli non vi è associato.

Ai lettori del Caller del Corpo di Cristo del 28 dicembre 1956, per esempio, fu rammentato nell’articolo di fondo dal titolo ‘Troppo’ che lo spirito cristiano mancava. Il giornale diceva:

“È una strana manifestazione popolare il modo in cui noi celebriamo la Natività. Se noi Americani non beviamo troppo, mangiamo troppo, e questo è uno strapazzo con cui sottoponiamo a grande sforzo l’organismo umano. È un tempo in cui bere e mangiare smoderatamente esigono il loro tributo, e la moderazione in tutte le cose vola via dalla finestra. Lo spirito del Natale come noi Americani lo manifestiamo è distinto principalmente dagli eccessi: troppo correre qua e là, troppo mangiare e bere, troppo spendere, troppa perdita di sonno e di riposo, troppo di ogni cosa, eccetto il vero spirito del Natale che, in un modo o nell’altro, si perde nello scompiglio”.

CELEBRATO DAI NON CRISTIANI

Questi eccessi in ogni cosa del giorno di Natale, eccetto che nel Cristianesimo, furono commentati l’anno scorso da un rabbino giudaico. Il dott. Maurice N. Eisendrath, presidente di un’organizzazione chiamata The Union of American Hebrew Congregations, pronunciò un discorso sul soggetto “Un rabbino osserva il Natale” che fu trasmesso dalla la rete radiofonica NBC.

“Il Natale non è forse divenuto una festa universale osservata da tutti?” chiese il rabbino Eisendrath. “Non hanno le sue caratteristiche e i suoi insegnamenti particolarmente cristiani fatto un passo indietro, mentre la sua osservanza più generale, come un tempo di frivoli scambi di doni e di gioviali, a volte perfino ilari riunioni, ha preso il sopravvento? . . . Le voci dei cantastorie della radio e della televisione non sovrastano forse l’ancor più piccola voce dei canti natalizi un tempo più commoventi? Le decorazioni delle strade non stanno assumendo un’importanza e un ruolo di significato anche maggiore del messaggio della vera pace sulla terra per gli uomini di buona volontà?

“Così almeno sembra a colui che osserva dalle strade secondarie: e praticamente in America nessuno è nelle strade secondarie . . . Sì, come il resto dei loro simili Americani, molti miei fratelli ebrei sono similmente affascinati dall’atmosfera generale di questo periodo, e sono lontani dalle strade secondarie. Anch’essi sono in mezzo alla folla che si urta e si agita, facendo le loro compere natalizie . . . Questo mi fa pensare alla prima cosa che, come rabbino, vorrei dire del Natale.

“Se io fossi un ministro cristiano invece di essere un insegnante giudaico, non avrei nulla di cui lamentarmi tanto e sdegnarmi amaramente, come di questa trasformazione in una vendita all’ingrosso da parte di innumerevoli Cristiani, di alcuni Ebrei di molti non credenti né nel Giudaismo né nel Cristianesimo, . . . di un giorno così santo in una festa così pagana, priva del suo più profondo significato spirituale”.

Perciò il Natale è chiamato più pagano che Cristiano. “Se Babbo Natale ruba il posto a Gesù”, dichiarò Billy Graham, “noi facciamo del Natale una festa pagana invece di una festa cristiana”. Possono cambiare le cose? Possono gli ecclesiastici associare Cristo al Natale? Certamente la risposta dipenderà da quella che è la volontà di Cristo al riguardo. Possiamo imparare la sua volontà rivolgendoci alla Bibbia e trovando ciò che essa ha da dire sul soggetto.

IL COMPLEANNO DI GESÙ NON È IL 25 DICEMBRE

Il Natale si celebra perché si suppone sia il compleanno di Gesù. Molti Cristiani professanti credono che il giorno della sua nascita fosse il 25 dicembre. Cristo è onorato da tale data? Le Enciclopedie ci dicono che questa data non è cristiana ma pagana, che era il giorno natalizio di Mitra, un falso messia. Ci dicono, come l’Encyclopedia Americana, che “la maggior parte delle abitudini ora associate al Natale originalmente non erano abitudini cristiane ma piuttosto abitudini precedenti al Cristianesimo e non cristiane accettate dalla Chiesa cristiana”. Pertanto questa data non soltanto non onora Cristo, ma è sbagliata.

Quando nacque Gesù? La Bibbia dà sufficienti informazioni da farci sapere che egli non nacque il 25 dicembre. Da tali informazioni apprendiamo anche quando Cristo nacque.

Per apprendere il giorno esatto della nascita di Gesù dobbiamo sapere qualcosa della profezia biblica delle “settanta settimane”, o come la chiama la Versione Standard Riveduta della Bibbia, delle “settanta settimane di anni”. Questo si trova nel libro di Daniele, capitolo nove, versetti da ventiquattro fino a ventisette. L’angelo Gabriele diede questa profezia a Daniele: “Da quando uscirà l’editto per la riedificazione di Gerusalemme fino a Cristo, al Principe, vi saranno sette settimane e sessantadue settimane”. — Dan. 9:25, Ti.

La Bibbia ci dice pertanto il tempo stabilito per la comparsa del Messia. Quando? Doveva avvenire sessantanove settimane dopo che era stato dato il comando di riedificare le mura di Gerusalemme. Queste sessantanove settimane non sono settimane di giorni ma “settimane di anni”, in armonia con la regola biblica “un giorno per ogni anno”, che si trova spesso nella cronologia biblica. — Ezech. 4:6; Num. 14:34, VR.

Da quando si cominciano a contare queste sessantanove settimane di anni? Dal 455 a.C. Fu in quell’anno, nel ventesimo anno del suo regno, che il re Artaserse decretò che Gerusalemme e le sue mura fossero riedificate. Questo è confermato da Nehemia 2:1-8. Perciò a partire dal 455 a.C., le sessantanove settimane di anni, o 483 anni, terminerebbero nel 29 d.C. In armonia alla profezia, in quell’anno apparve il Messia. Quando Gesù fu battezzato nel fiume Giordano nel 29 d.C. divenne l’Unto, o Cristo, o Messia, essendo unto dallo spirito santo di Dio.

Come ci aiuta tutto ciò ad apprendere il tempo della nascita di Gesù? Ci aiuta per il fatto che la profezia ci dice anche quando il Messia sarebbe stato ucciso. Egli sarebbe stato “stroncato” o ucciso nel mezzo della settantesima settimana d’anni. Quindi il ministero di Cristo fu soltanto di tre anni e mezzo. Ora ci occorre sapere quanti anni aveva Gesù quando cominciò il suo ministero. La Bibbia ci dice: “Gesù stesso, quando cominciò la sua opera, aveva circa trent’anni”. È ragionevole credere, data l’abitudine di quei tempi, che Gesù cominciasse la sua opera appena raggiunse i trent’anni di età. — Luca 3:23.

Quando Cristo morì sul palo di tortura, dopo un ministero di tre anni e mezzo, aveva trentatré anni e mezzo. La sua morte avvenne nel tempo della Pasqua. Fu verso il primo aprile del 33 d.C. Cristo perciò, essendo morto all’età di trentatré anni e mezzo, avrebbe compiuto i trentaquattro anni sei mesi più tardi, o verso il 1º ottobre. Quindi Gesù non nacque il 25 dicembre, ma verso il 1º ottobre del 2 a.C.

Vi è una prova che sostiene la data di ottobre. Per esempio, la Bibbia ci dice che Giovanni il Battista aveva sei mesi più di Gesù. (Luca 1:26-38) Se dunque sappiamo quando nacque Giovanni sapremo quando nacque Gesù.

La Bibbia rivela quando nacque Giovanni. Il padre di Giovanni, Zaccaria, servì come sacerdote proprio prima che Giovanni fosse concepito. Egli apparteneva alla “divisione di Abia”. (Luca 1:5, 8-25) In 1 Cronache 24:7-18 si parla delle ventiquattro divisioni dei sacerdoti. Viene indicato che la divisione di Abia era l’ottava. Delle ventiquattro divisioni il secondo turno dell’ottava divisione sarebbe stato nel quarto mese giudaico, o nell’ultima parte di giugno, secondo il nostro calendario. Quindi Giovanni il Battista fu concepito nell’ultima parte di giugno del 3 a.C., e così nacque nell’ultima parte di marzo del 2 a.C. Poiché Giovanni aveva sei mesi più di Gesù, Gesù nacque verso il 1º ottobre del 2 a.C.

La Bibbia dunque non addita il 25 dicembre come giorno di nascita di Gesù. Veramente, questa data non soltanto non è sostenuta dalla Bibbia ma è irragionevole, come esprime il commento di Joseph Mede nel suo Works: “All’epoca della nascita di Cristo ogni donna ed ogni bambino dovevano andare a farsi registrare nella città a cui appartenevano, e per questo alcuni fecero lunghi viaggi; ma a metà dell’inverno non era adatto viaggiare a tale scopo, specialmente per le donne incinte e i bambini. Quindi Cristo non poteva essere nato nel cuore dell’inverno. Ancora, al tempo della nascita di Cristo, i pastori stavano all’aperto a badare le greggi durante la notte; ma non era probabile che questo accadesse a metà dell’inverno. E se qualcuno pensasse che il vento invernale non fosse tanto forte da quelle parti, ricordi le parole di Cristo nel vangelo: ‘Pregate che la vostra fuga non avvenga d’inverno’. Se l’inverno era un tempo così cattivo per fuggire, non sembra un tempo adatto perché i pastori stessero nei campi, e perché le donne e i bambini viaggiassero”.

LA CELEBRAZIONE DEL COMPLEANNO NON È AUTORIZZATA

Nella Bibbia non leggiamo in alcuna parte che i primi Cristiani celebrassero la nascita di Gesù, neanche alla data giusta. Cristo non autorizzò mai tale celebrazione. Cristo ci disse la data da commemorare. Disse di ricordare la data della sua morte, non della sua nascita. “Fate questo in memoria di me”: Questo è il comando di Cristo concernente l’osservanza da parte dei suoi seguaci della Commemorazione del pasto serale. Non v’è alcun comando inerente alla sua nascita. — Luca 22:19.

La Bibbia dice dei veri Cristiani: “In nessun modo noi diamo alcuna causa d’inciampo” e “in ogni modo noi ci raccomandiamo come ministri di Dio”. Come? Fra le altre cose, “con purezza” e “con parole veritiere”. Che cosa è puro nel Natale? Che cosa è veritiero a suo riguardo? Il Natale raccomanda forse il Cristianesimo ai non Cristiani? La sua falsa data, il suo onorare un falso messia e il suo falso Babbo Natale sono forse qualcosa a cui Cristo vorrebbe essere associato? Le parole dell’apostolo di Cristo ci danno la risposta: “Rigetta le false storie che violano ciò che è santo”. ‘Comanda a certuni di non insegnare dottrina diversa, né di occuparsi di false storie e di genealogie che non conducono a nulla, ma che provocano questioni di ricerca anziché una dispensazione di qualche cosa mediante Iddio in relazione con la fede’. “Ora che avete abbandonato la menzogna, dite dunque la verità ciascuno al suo prossimo”. — 2 Cor. 6:3-7; 1 Tim. 4:7; 1:3, 4; Efes. 4:25.

Indipendentemente da quanto siano buone le intenzioni, gli uomini non possono rendere cristiane una festa e abitudini pagane sbiancandole con il nome di Cristo, poiché il principio scritturale è chiaro: “Quale associazione ha la giustizia con l’illegalità? O quale comunione ha la luce con le tenebre? Inoltre, quale armonia vi è fra Cristo e Belial?” — 2 Cor. 6:14, 15.

Che cosa appare dunque evidente? Cristo non è associato al Natale. Anche se la celebrazione fosse cambiata dalla pagana data del 25 dicembre a una data in ottobre; anche se il mito di Babbo Natale fosse completamente scartato; anche se durante la celebrazione non si vedessero più ghiotti e ubriaconi; anche se l’immoralità e il delitto grossolani non rovinassero il Natale; anche se la pratica pagana di scambiarsi doni fosse abbandonata; anche se le chiese invece di essere grandi magazzini di vendita si mettessero maggiormente in luce; sì, anche se tutto questo avesse luogo, e non vi è neppure una lontana possibilità che ciò accada, Cristo non potrebbe essere “associato di nuovo” al Natale, poiché mai, in nessun tempo, è stato associato al Natale! Com’è irragionevole, com’è assurdo, dunque, che qualsiasi Cristiano professante, ecclesiastico o altrimenti, pensi che gli uomini possano associare Cristo al Natale, il cui intero principio è contrario alle Scritture!

Per questo i veri Cristiani schivano il Natale, ubbidendo così al comando biblico: “Cessate di toccare la cosa immonda”. — 2 Cor. 6:17.

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