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  • “Sia fatta la tua volontà in terra”

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  • “Sia fatta la tua volontà in terra”
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1959
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1959
w59 1/6 pp. 348-352

“Sia fatta la tua volontà in terra” (Quinta puntata)

Il Capitolo I del libro “Sia fatta la tua volontà in terra” poneva l’importante domanda “La volontà di chi?” e dimostrava che l’ineluttabile volontà di Geova Dio verrà compiuta sulla terra come è compiuta nel cielo. Inoltre questo rallegrante fatto significa che questa terra, la dimora che Dio ha dato all’uomo, non sarà mai distrutta, ma sarà una grandiosa esperienza per il genere umano vivere sulla terra allorché qui sarà fatta la volontà del Padre celeste. Abbiamo ora iniziato il secondo capitolo del libro, intitolato “Perché dev’essere fatta in terra”. Il sesto paragrafo ha già detto che “perché uomini e animali sopravvivano sulla terra quale loro eterna dimora” la volontà di Dio, il Creatore, che è superiore a quella delle nazioni, deve essere compiuta qui. Il fatto che è volontà del Creatore che la terra esista per l’eternità e sia abitata può essere dimostrato dalla preghiera del Signore Gesù Cristo a Dio, il Creatore: “Venga il tuo regno; sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra”. Ma in che modo? Continuiamo a leggere.

9 Evidentemente il regno di Dio verrà sulla terra e la sua volontà sarà allora fatta sulla terra, perché è suo proposito che questa faccia per sempre parte del reame universale su cui egli è il Re dell’eternità, l’Altissimo Sovrano. La sua volontà compiuta qui sotto il suo regno produrrà un mirabile cambiamento su questa terra. Perché dunque distruggere un territorio del suo regno? Perché rimuovere coloro che compiono la volontà di Dio sulla terra da questo territorio del suo regno? Dio non farà questo, poiché egli ispirò il saggio re Salomone dell’antichità a scrivere questo proverbio: “Nella moltitudine del popolo è l’onore del re e nella scarsezza dei sudditi la vergogna del sovrano”. (Prov. 14:28, Ri) Poiché l’uomo non continuò a fare la volontà del suo Creatore, Dio lo condannò a morire e tornare alla polvere della terra. (Gen. 3:17-19) Quando sulla terra, sotto il regno di Dio, gli uomini compiranno la sua volontà, Dio darà loro il diritto alla vita eterna in questo territorio del suo reame. Perciò egli preserverà questa terra a sua eterna gloria quale Creatore.

10 Tuttavia la Cristianità vuole sostenere mediante sacerdoti ed ecclesiastici che l’avvento del Cristianesimo ha mutato le cose per la terra. Ma come poteva essere? Geova Dio si servì di Gesù Cristo quale Capo del Cristianesimo, e fu questo stesso Capo del Cristianesimo che ci insegnò a pregare perché venisse il regno di Dio e perché la volontà di Dio fosse fatta in terra come nel cielo!

11 Il Capo del Cristianesimo non poteva sbagliarsi in ciò che insegnò riguardo alla terra. I santi uomini di Dio, guidati dal suo spirito affinché pronunciassero e scrivessero profezie prima del giorno di Cristo, non ebbero la speranza o il desiderio di andare nello sconosciuto reame del cielo. Infatti non avevano ricevuto da Dio l’invito a salire al cielo, né allora era aperta agli uomini la via del cielo. Essi non s’aspettarono, morendo, di andare in cielo. Non attesero la totale distruzione della terra e della luna in una conflagrazione universale. È vero, s’aspettavano una vita futura, ma non una vita futura nel cielo. La loro speranza era di tornare dai morti ad una vita rinnovata su questa terra, ma allorché Dio dominerà sul Medio Oriente e su tutto il resto della terra.

12 La venuta di Gesù Cristo sulla terra non provò che la loro speranza fosse sbagliata. La sua venuta non mutò il loro avvenire aprendo loro la via del cielo. Molto tempo dopo che Abrahamo, Isacco, Giacobbe (Israele), Mosè, il re Davide, il profeta Isaia ed anche il profeta Malachia erano morti, Gesù Cristo, il Figlio di Dio, scese in modo miracoloso dal cielo sulla terra. Non disse che quei santi uomini dell’antichità fossero in cielo quando egli ne discese. Gesù, quale Figlio dell’uomo sulla terra, disse ad un capo ebreo: “Nessun uomo è asceso al cielo eccetto colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo”. (Giov. 3:13) Quando il Battezzatore, Giovanni figlio di Zaccaria, era in prigione e in procinto di essere decapitato, Gesù disse: “Tra i nati di donna non è mai sorto alcuno più grande di Giovanni Battista: eppure il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui”. (Matt. 11:11, Ti) Dopo che Gesù stesso era stato messo a morte su un palo di tortura ma era stato risuscitato dai morti il terzo giorno e in seguito era ritornato al cielo dal Padre suo, l’apostolo Pietro predicò a più di tremila Ebrei e disse che il risorto Gesù era in cielo ma il re Davide non era lassù.

13 Pietro disse: “Sia lecito di dirvi liberamente del patriarca David che morì e fu sepolto e la sua tomba è anche al presente presso di noi. Certamente David non salì al cielo; eppure egli disse: Ha detto il Signore [Geova] al mio Signore [cioè Gesù Cristo]: Siedi alla mia destra, sinché non abbia posto i tuoi nemici a sgabello dei tuoi piedi”. (Atti 2:29, 34, 35, Ti) Coloro che come Davide sono morti aspettano ancora che venga il regno di Dio.

14 Gesù disse di sé che sarebbe andato in cielo perché ne era disceso solo per trentatré anni e mezzo. Disse che la congregazione dei suoi fedeli seguaci, raffigurati dai ventiquattro “anziani” della Rivelazione a Giovanni, ebbe l’invito di andare in cielo con lui. A loro egli diede istruzioni per prepararli ad andare in cielo. Ma questo non significa che Gesù Cristo abbia cambiato l’originale proposito di Dio riguardo al genere umano nel suo insieme.

15 Gesù non aprì la via perché tutti gli uomini che temono Dio andassero in cielo. Per il genere umano in generale, egli pregò che il regno di Dio venisse sulla terra, dove sono sepolti i morti, e che la volontà del celeste Datore di vita fosse fatta in terra come in cielo. Il re Davide e Giovanni Battista vorranno fare la volontà di Dio in terra, sotto il Suo regno? Certamente. Quindi gli uomini confusi hanno necessità di riesaminare la Bibbia per apprendere quale fosse da principio la volontà del Creatore per l’uomo. Allora vedranno che la volontà e il proposito di Dio sono stati resi ancora più sicuri dalla venuta di Cristo.

IL PROPOSITO DI DIO PER LA TERRA

16 Il Creatore della terra ci viene indicato col suo nome. Nella profezia di Geremia leggiamo della differenza che vi è fra lui e tutti gli altri falsi dèi: “Ma Geova è in verità Dio. Egli è l’Iddio vivente e il Re per tempo indefinito. Per la sua indignazione la terra tremerà, e nessuna nazione resisterà alla sua accusa. Questo è ciò che direte loro: ‘Gli dèi che non fecero i cieli e la terra periranno di sulla terra e di sotto questi cieli’. Egli è Colui che ha fatto la terra con la sua potenza, Colui che ha fermamente stabilita la terra produttiva con la sua sapienza, e Colui che col suo intendimento ha distesi i cieli. Alla sua voce si produce un rimbombo d’acque nei cieli, ed egli fa salire i vapori dall’estremità della terra. Ha fatto anche le cateratte per la pioggia, e trae il vento dai suoi depositi”. (Ger. 10:10-13) Geova è quindi il Dio di cui si parla all’inizio della Sacra Bibbia con le parole: “Nel principio Iddio creò i cieli e la terra”. — Gen. 1:1.a

17 Nessuna prova di vita animale sugli altri pianeti del nostro sistema solare è stata stabilita da astronomi e scienziati, ma il diretto proposito del Creatore per la nostra terra era diverso. In questo caso egli non desiderò che al suo inizio fosse un pianeta vuoto, senza vita; né desidera che finisca in tale condizione. Chiediamolo a lui. “Questo è ciò che ha detto Geova, il Santo d’Israele e Colui che l’ha formato: ‘Chiedetemi anche delle cose che avverranno riguardo ai miei figli; e riguardo all’attività delle mie mani dovreste darmi ordini. Io stesso ho fatto la terra ed ho creato anche l’uomo su di essa. Io, le mie stesse mani hanno disteso i cieli, e tutto l’esercito loro ho comandato’. Poiché questo è ciò che ha detto Geova, il Creatore dei cieli, il vero Dio, Colui che ha formata la terra e l’ha fatta, Colui che l’ha fermamente stabilita, che non l’ha creata semplicemente per nulla, che l’ha formata perché fosse abitata: ‘Io sono Geova, e non ve n’è alcun altro. Non ho parlato in un luogo nascosto’”. (Isa. 45:11, 12, 18, 19) Egli formò questa terra perché fosse abitata per sempre.

18 Queste ispirate parole del profeta Isaia sono pienamente in armonia con la narrazione scritta riguardante la preparazione della terra per realizzarvi il proposito di Dio. Dopo aver fatto di questa terra uno dei luoghi più interessanti mettendo pesci e mostri marini nelle acque, uccelli sugli alberi e nel cielo, e animali e insetti di ogni specie sulla terra, egli rivelò per chi aveva realmente fatto di questa terra una dimora eterna. “E Dio disse: ‘Facciamo l’uomo [adam] a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza, e [gli uomini moltiplicati] tengano soggetti i pesci del mare e le creature volatili dei cieli e gli animali domestici e tutta la terra ed ogni animale strisciante che striscia sopra la terra’. E Dio creò l’uomo [adam] a sua immagine, lo creò a immagine di Dio; li creò maschio e femmina”. (Gen. 1:26, 27) Non era stato detto delle altre creature, di tutte quelle inferiori all’uomo, che Dio le aveva create a sua immagine e secondo la sua somiglianza. Solo l’uomo fu creato in tal modo.

19 Questo fatto poneva l’uomo molto più in alto di tutti i pesci, gli uccelli e gli animali bruti, ed indicava anche che l’uomo venne creato perfetto, che all’inizio era una creatura perfetta, pienamente in grado di mostrare sulla terra una certa immagine, una certa somiglianza col suo perfetto Creatore. Certo anche tutte le altre creature furono create perfette, ciascuna nel suo genere. La perfezione dell’inanimato universo materiale, che ha ora miliardi di anni, proviene dallo stesso Creatore. Perché non vi dovrebbe essere la stessa perfezione nella creazione di creature viventi e intelligenti? “Poiché io dichiarerò il nome di Geova. Magnificate il nostro Dio! La Roccia, la sua attività è perfetta”. (Deut. 32:3, 4) Quindi Dio diede all’umanità un inizio perfetto. In tal modo egli sapeva che la sua volontà poteva essere compiuta sulla terra perfettamente da creature umane fatte a sua immagine e somiglianza.

20 Il Creatore non tenne per sé quale fosse la sua volontà riguardo al genere umano, perché noi dovessimo indovinarlo. Poiché li aveva creati a sua immagine e somiglianza, Dio poteva dire all’uomo e alla donna quale fosse il suo proposito e la sua volontà a loro riguardo. Poteva dar loro comandi che erano in grado di capire e di adempiere a perfezione. “E Dio li benedì e Dio disse loro: ‘Crescete e moltiplicatevi e riempite la terra e assoggettatevela, e tenete sottomessi i pesci del mare e le creature volatili dei cieli ed ogni creatura vivente che striscia sopra la terra’”. — Gen. 1:28.

21 Dio li benedì; parlò per il loro bene, non a loro danno come se fossero maledetti. Nel precedente giorno o periodo creativo, Dio aveva benedetto i pesci e le creature volatili che aveva creato. Quella benedizione significava che si sarebbero moltiplicati nel loro ambiente naturale poiché “Dio li benedisse, dicendo: ‘Crescete, moltiplicatevi e riempite le acque dei bacini dei mari, e le creature volatili si moltiplichino sulla terra’”. (Gen. 1:22, 23) Perciò la benedizione di Dio sull’uomo e sulla donna significava che avrebbero moltiplicato la loro specie e avrebbero riempito questa terra, non che avrebbero riempito il cielo o provveduto una popolazione per il cielo; come la benedizione di Dio non significava che i pesci e le creature volatili avrebbero provveduto pesci e creature alate per gli angeli in cielo. Due creature umane non bastavano per i 510.075.000 chilometri quadrati (196.940.000 miglia quadrate) della superficie di questa terra. Quindi l’uomo e la donna perfetti dovevano riempire la terra della loro specie perfetta nella stessa misura che pesci e uccelli avrebbero riempito la loro parte di questa terra e dintorni con le loro specie.

22 Poiché l’uomo e la donna furono creati perfetti e ricevettero una benedizione e non una maledizione o condanna a morte, sarebbe venuto un tempo in cui avrebbero riempito la terra fino ad una giusta, necessaria, confortevole pienezza, senza che nessuno morisse ma con ogni bimbo nato che crescesse fino alla maturità. Allora sarebbe finito il bisogno di moltiplicarsi, e sarebbe cessata la nascita di altri figli. Non vi era alcun ordine di generare altri figli per trasferire l’eccedente popolazione umana sulla luna o su altri pianeti del nostro sistema solare. “Riempite la terra e assoggettatevela”, fu il comando di Dio alla prima coppia umana. “Assoggettatevela”, cioè, la terra, non la luna, né Venere, Mercurio o Marte. Ma come assoggettare la terra?

23 Dio creò l’uomo perfetto in una parte della terra presso quello che oggi è il Medio Oriente, poiché la Bibbia associa i fiumi Eufrate e Tigri (Hiddekel) con la sua dimora originaria. Era una località piacevole per crearvi l’uomo, e venne chiamata Eden, che significa “Piacere”. Ma più ancora. “L’Eterno Iddio piantò un giardino in Eden, in oriente, e quivi pose l’uomo che aveva formato. . . . E un fiume usciva d’Eden per adacquare il giardino, e di là si spartiva in quattro bracci. . . . Il nome del terzo fiume è Hiddekel [Tigri], ed è quello che scorre ad oriente dell’Assiria. E il quarto fiume è l’Eufrate. E l’Eterno Iddio prese dunque l’uomo e lo pose nel giardino d’Eden perché lo lavorasse e lo custodisse”. (Gen. 2:8-15, VR) Poi, nell’intento di moltiplicare la razza umana, Dio diede al primo uomo, Adamo, una moglie perfetta. Dio l’aveva formata da una costola presa dal corpo di Adamo, perché fosse per lui un aiuto, un complemento.

24 A questa coppia umana perfetta il Creatore diede il comando di usare i loro organi di procreazione per generare figli e riempire la terra. Ma insieme al comando di riempire la terra di creature umane ebbero quello di ‘assoggettarla’. Tutti questi perfetti figli avrebbero dovuto vivere in un giardino di Eden o Paradiso. Quello originario dove erano stabiliti Adamo ed Eva sarebbe diventato troppo piccolo quando la famiglia fosse molto aumentata, con figli, nipoti e pronipoti, senza che nessuno morisse per pagare il tributo al peccato. Quindi sarebbe stato necessario che assoggettassero la terra fuori dell’iniziale giardino o Paradiso di Eden, allargando i confini del giardino, coltivando gradatamente le parti ancora disabitate, finché il giardino paradisiaco abbracciasse tutta la terra, da oriente ad occidente e dal Polo Nord al Polo Sud. Questo Paradiso che avrebbe circondato la terra avrebbe richiesto la costante attenzione e cura di tutti loro. Oltre a curare il giardino essi avrebbero tenuto soggette tutte le creature viventi che si muovono nelle acque, sulla terra ferma e nei cieli. Così la volontà di Dio, che cominciò ad essere fatta nell’originario Paradiso di Eden, sarebbe infine stata compiuta dovunque sulla terra.

25 Questo sarebbe stato il glorioso risultato che avrebbe recato onore a lui, contemplato da Geova Dio per tutta la terra. Quando quel grandioso, amorevole proposito fosse completamente realizzato, perché Dio dovrebbe voler distruggere la terra paradisiaca? O perché vorrebbe spopolare il Paradiso, portando in qualche altro luogo coloro che vi compiono la sua volontà, lasciando il Paradiso incustodito, non più un luogo dove si compia la volontà di Dio com’è compiuta nel cielo? Non è scritturale pensare che Dio faccia questo, perché annullerebbe il suo grandioso proposito.

(Continua)

[Nota in calce]

a Per una considerazione scritturale della terra e delle creature viventi su di essa, vedi il libro “Nuovi Cieli e Nuova Terra”, capitoli 3 e 4.

[Domande per lo studio]

9. A causa di quale divino proposito riguardante la terra verrà il suo regno e sarà fatta la sua volontà?

10. In che modo la preghiera modello dimostra che l’avvento del Cristianesimo non mutò le cose riguardo alla terra?

11. Qual era la speranza e il desiderio dei santi uomini di Dio dell’antichità rispetto al loro avvenire?

12, 13. (a) Perché la venuta di Gesù sulla terra non dimostrò che la loro speranza fosse sbagliata? (b) Che cosa disse Pietro in proposito, confermando ciò che Gesù stesso aveva detto?

14. Perché Gesù disse che sarebbe andato in cielo, e quale effetto ebbe sul proposito di Dio per il genere umano la chiamata celeste dei suoi seguaci?

15. A beneficio di chi in generale Gesù pregò che venisse il regno di Dio, e che cosa devono riesaminare gli uomini confusi?

16. In che modo Geremia 10:10-13 identifica il Creatore della terra, e di chi si parla quindi in Genesi 1:1?

17. Quale fu l’inizio del pianeta Terra, e perché Dio, secondo la sua stessa dichiarazione, non vuole che finisca?

18. Dopo aver creato le creature viventi inferiori all’uomo, che cosa disse ancora Dio riguardo alla terra e alle creature allora viventi?

19. Che cosa indica la perfezione della creazione dell’uomo da parte di Dio, e quindi che cosa Dio sapeva che poteva esser fatto sulla terra?

20. Secondo ciò che Dio disse all’uomo e alla donna, qual era il suo proposito nel crearli, e perché?

21. Che cosa significava la benedizione di Dio su di loro, e perché?

22. Quando non ci sarebbe più stato bisogno che l’umanità si moltiplicasse, e che cosa doveva l’uomo assoggettare?

23. Dove Dio situò l’edenica dimora dell’uomo, e per moltiplicare la razza umana che cosa diede all’uomo?

24. Che cosa avevano ordine di fare l’uomo e la donna, e quale effetto questo avrebbe avuto sulla loro dimora paradisiaca e sul fare la volontà di Dio?

25. Quando fosse raggiunto questo glorioso risultato, che cosa non sarebbe scritturale pensare che Dio voglia fare?

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