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  • Compiamo l’opera di Geova come vuole Geova

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  • Compiamo l’opera di Geova come vuole Geova
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1979
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  • L’OPERA DI DIO AL PRIMO POSTO
  • EQUILIBRIO E TEMPISMO
  • COMPIAMO L’OPERA DI DIO CON GIOIA E IN PACE
  • COMPIAMO L’OPERA DI DIO CON MANI PURE
  • COMPIAMO L’OPERA DI GEOVA IN MODO ALTRUISTICO
  • Mantenete la giusta veduta della predicazione del Regno
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1970
  • “Temi il vero Dio e osserva i suoi comandamenti”
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1968
  • ‘Andate e fate discepoli di persone di tutte le nazioni’
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova (per lo studio) 2016
  • “Mantenetevi puri”!
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1983
Altro
La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1979
w79 1/5 pp. 16-21

Compiamo l’opera di Geova come vuole Geova

“Noi, dunque, quanti siamo maturi, abbiam questa attitudine mentale; e . . . fin dove abbiamo fatto progresso, continuiamo a camminare ordinatamente in questa stessa condotta”. — Filip. 3:15, 16.

1, 2. Quale duplice attività è richiesta oggi dai cristiani dedicati, com’è indicato da quali scritture?

QUAL è l’opera di Geova per coloro che si sono dedicati a fare la sua volontà e a seguire le orme di suo Figlio Gesù Cristo? È una duplice opera che è stata sia predetta che comandata da Gesù Cristo.

2 Egli profetizzò: “Questa buona notizia del regno sarà predicata in tutta la terra abitata, in testimonianza a tutte le nazioni; e allora verrà la fine”. (Matt. 24:14) Quindi partecipare alla predicazione di questa buona notizia del Regno è certo una parte importante dell’odierna opera di Geova. Gesù ordinò inoltre ai suoi primi discepoli: “Andate dunque e fate discepoli delle persone di tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello spirito santo, insegnando loro ad osservare tutte le cose che vi ho comandate”. (Matt. 28:19, 20) I cristiani non solo devono predicare, ma anche insegnare ad altri quello che è stato insegnato loro. Dovrebbero aiutare gli altri a fare quello che Gesù comandò di fare ai primi apostoli e discepoli.

3. Cosa dicono le Scritture circa il modo di compiere l’opera di Dio?

3 Come si deve compiere l’opera di Geova Dio? Ogni cristiano dovrebbe compiere quest’opera come si sente o come pensa meglio? Niente affatto. Anzi, la Parola di Dio comanda come dovremmo compierla. Questo principio fu illustrato già ai giorni di Mosè, infatti in Deuteronomio 12:8 leggiamo: “Non dovete fare secondo tutto ciò che facciamo qui oggi, ciascuno ciò che è retto ai suoi propri occhi”. Al contrario, dobbiamo fare com’è comandato in Deuteronomio 6:18: “Devi fare ciò che è retto e buono agli occhi di Geova, onde ti vada bene”. L’apostolo Paolo spiega che questi principi si applicano anche alla congregazione cristiana: “Ora vi esorto, fratelli, . . . a parlare tutti concordemente, e a non avere fra voi divisioni, ma ad essere perfettamente uniti nella stessa mente e nello stesso pensiero”. (1 Cor. 1:10) E in Filippesi 3:15, 16, Paolo dimostra che pensare, parlare e operare di buon accordo è segno di maturità cristiana. Questa unità di proposito e d’azione è indispensabile per compiere l’opera di Geova com’egli vuole.

L’OPERA DI DIO AL PRIMO POSTO

4. (a) Che posto dovrebbe avere nella nostra vita l’opera di Dio? (b) Quali altre cose sono giustamente richieste da noi?

4 Quali sono alcune delle cose richieste per compiere l’opera di Geova come vuole Geova? Prima di tutto la dobbiamo mettere al primo posto nella nostra vita. Gesù esortò: “Continuate dunque a cercare prima il regno e la sua giustizia”. (Matt. 6:33) Abbiamo a disposizione solo un tempo limitato, energia o forza mentale e fisica limitata, e limitati beni di questo mondo. Ci sono così tante cose che giustamente richiedono il nostro tempo. Per esempio: il padre deve provvedere alla famiglia non solo spiritualmente ma anche materialmente, e predisporre anche perché abbia un certo svago. Deve fare tutte queste cose. — Confronta I Timoteo 5:8.

5. (a) Come un cristiano può mettere al primo posto l’opera di Geova riguardo al lavoro secolare? (b) Come fu ricompensato un padre per aver fatto questo?

5 Comunque, anche per quel che riguarda tali obblighi ci sono campi in cui i cristiani possono scegliere. Per esempio: al fine di mettere il regno di Dio al primo posto nella nostra vita, forse possiamo svolgere un lavoro che ci lasci il maggior tempo possibile per partecipare all’opera di predicare e fare discepoli e per aver cura degli interessi spirituali della nostra famiglia. Un padre di famiglia, impiegato come tecnico di laboratorio, lasciò quell’impiego per lavorare in proprio, facendo qualsiasi lavoro saltuario, per poter dedicare più tempo alla cura degli interessi spirituali dei suoi cinque figli. Il risultato? Anche i figli divennero ottimi cristiani.

6. Quale scelta dobbiamo fare circa l’impiego del nostro tempo libero?

6 C’è poi il problema del tempo libero. Tutti abbiamo bisogno di svago, ma quanto? Occupa il primo posto nella nostra vita? Ci dedichiamo al nostro svago preferito al punto che gli interessi spirituali ne soffrono? Oppure, prima badiamo ai nostri interessi spirituali e poi, se c’è tempo, prendiamo un po’ di svago? Spesso si tratta di scegliere, perché di solito non si può fare questo E quello, ma questo O quello. Consideriamo l’opera di Dio, cioè vivere e divulgare la “buona notizia”, come per così dire la “crema” della nostra vita e le altre cose come “latte scremato”? Oppure sconsideratamente giudichiamo i piaceri come la “crema”, dedicandovi tempo, energia e mezzi, e l’opera di Dio come “latte scremato”? Ci esponiamo all’accusa di essere ‘amanti dei piaceri più che di Dio’? — 2 Tim. 3:4.

EQUILIBRIO E TEMPISMO

7, 8. (a) Per compiere l’opera di Geova come vuole Geova, cos’è richiesto da noi in quanto a portare la “buona notizia” ad altri? (b) In quanto al tempo?

7 Gesù disse che non faceva nulla di propria iniziativa. Si atteneva alla direttiva del Padre suo. (Giov. 14:10) Facciamo bene a studiare con cura il suo esempio e a svolgere la predicazione della “buona notizia” come la svolse lui. In questo modo compiremo l’opera di Geova come vuole Geova. Gesù non aspettò che la gente andasse da lui, né si limitò a predicare la “buona notizia” ai conoscenti. Andava “di città in città e di villaggio in villaggio, predicando e dichiarando la buona notizia del regno di Dio”. (Luca 8:1) Imitando il suo esempio, i discepoli presero l’iniziativa di portare ad altri la “buona notizia”; diedero testimonianza al mercato e in altri luoghi dove c’era gente radunata. (Atti 16:13-15; 17:17-21) Oggi i testimoni di Geova seguono gli stessi principi. Prendono l’iniziativa per portare la “buona notizia” ad altri, siano essi conoscenti o estranei. Mentre svolgono le attività della vita d’ogni giorno, hanno contatti con parenti e vicini, sul lavoro e a scuola; e cercano di approfittare di questi contatti per parlare in modi appropriati della verità biblica. Ma non tutti udrebbero la “buona notizia” se ci limitassimo a quest’attività. Alcuni non l’udrebbero mai se non li visitassimo personalmente a casa loro. Manifestando il tipo di amore che include persone di ogni sorta, i testimoni di Geova fanno lo sforzo di portare a ciascuno il messaggio del Regno. Partecipi personalmente a quest’attività riflettendo questa equilibrata veduta cristiana? — Matt. 5:46-48; 1 Tim. 2:3, 4.

8 In stretta relazione con l’equilibrio c’è il tempismo. Indubbiamente c’è ‘un tempo fissato per ogni cosa sotto il cielo’. (Eccl. 3:1-8) Secondo questo principio, quando siamo a un’adunanza della congregazione e un ministro cristiano pronuncia un discorso, non è il momento di sonnecchiare, bisbigliare o leggere qualche cosa che non ha relazione col soggetto trattato. Inoltre, la sera delle adunanze non è il momento di fare visite ulteriori o di partecipare ad altre attività cristiane che si potrebbero benissimo rimandare ad altro tempo. Sembra che gli anziani debbano stare particolarmente attenti a ciò. Spesso possono esser tentati di occuparsi di problemi della congregazione proprio durante le adunanze. Comunque, predisponendo meglio le cose, potrebbero occuparsene in un altro momento.

COMPIAMO L’OPERA DI DIO CON GIOIA E IN PACE

9, 10. (a) Perché dobbiamo compiere l’opera di Geova in modo pacifico? (b) Perché questo a volte presenta un problema?

9 Gesù consigliò agli apostoli: “Mantenete la pace gli uni con gli altri”. (Mar. 9:50) Dopo tutto, Geova non è “l’Iddio della pace”, e suo Figlio il “Principe della pace”? (Filip. 4:9; Isa. 9:6) E Gesù non definì felici i pacifici? (Matt. 5:9) Questo vuol dire che dovremmo sforzarci di essere in pace fra noi.

10 Perché a volte operare insieme pacificamente costituisce un problema? Una ragione è senza dubbio che abbiamo tutti personalità diverse. Non dovremmo dunque esser pronti a tener conto dei diversi modi di pensare e agire, essendo comprensivi anziché critici? Un’altra ragione per cui a volte è un problema mantenere la pace è che abbiamo il vivo desiderio di veder compiere l’opera di Dio nel miglior modo possibile, e naturalmente pensiamo che il nostro sia il modo migliore. A volte può esser così. Ma spesso c’è più di un modo per far bene una cosa. In questo caso è molto più importante cooperare pacificamente che non fare una cosa proprio nel modo più efficiente.

11. Nell’interesse della pace, cosa dovrebbe esser disposto a fare un anziano?

11 In special modo gli anziani, quando si riuniscono per considerare cose della congregazione, devono tener presente l’importanza di mantenere la pace. Quando non c’è un motivo impellente, e si tratta solo di una questione di gusto o di spendere qualcosa in più o in meno, nell’interesse della pace il saggio cederà di fronte all’ostinato. Se insistiamo a fare le cose a modo nostro, possiamo provocare risentimenti e anche inimicarci i fratelli. A questo prezzo vogliamo la vittoria? Naturalmente no! Quindi per compiere l’opera di Geova com’egli vuole bisogna anche sforzarsi di compierla in modo pacifico, ricordando il Salmo 133:1: “Come è buono e come è piacevole che i fratelli dimorino insieme in unità!”

12. Perché quello di compiere l’opera di Geova con gioia è un requisito molto ragionevole?

12 Un altro importante aspetto dell’opera di Geova è che dobbiamo compierla con gioia. Come una moglie infelice dà un’impressione sfavorevole del marito, la stessa impressione si avrebbe di Dio se lo servissimo senza gioia. Molto appropriatamente l’apostolo Paolo ordina: “Rallegratevi sempre nel Signore. Una volta ancora dirò: Rallegratevi!” (Filip. 4:4) E quante ragioni di rallegrarsi hanno oggi i cristiani! La ‘verità li ha resi liberi’ (Giov. 8:32); i loro peccati sono perdonati (Atti 13:38); vedono la conoscenza della verità divenire sempre più abbondante (Dan. 12:4); godono l’ottima compagnia reciproca (Rom. 1:11, 12); provano la maggior felicità che deriva dal dare (Atti 20:35); godono le benedizioni di un paradiso spirituale (2 Cor. 12:4); e con la loro integrità sanno di rallegrare il cuore del loro grande Dio Geova. — Prov. 27:11.

COMPIAMO L’OPERA DI DIO CON MANI PURE

13. Sotto quale aspetto l’antico Israele venne spesso meno, inducendo Geova a comandare loro che cosa?

13 Un aspetto del compiere l’opera di Geova com’egli vuole è che bisogna compierla con mani pure, cioè in modo virtuoso. In questo non pochi son venuti meno. Per quanto possiamo darci da fare nell’opera di Geova, se non viviamo secondo i principi morali della Bibbia è tutto inutile. Geova Dio lo spiegò chiaramente all’antico popolo d’Israele. Disse loro che trovava detestabili i vari aspetti della loro adorazione formale e poi aggiunse: “Lavatevi; purificatevi; rimuovete la malizia dalle vostre azioni d’innanzi ai miei occhi; cessate di fare il male”. — Isa. 1:13-16.

14. Come Paolo fu esemplare nella condotta, in armonia con quale antico comando?

14 Geova Dio è santo, puro e giusto, ed esige che i suoi servitori siano similmente santi e puri. “Dovete esser santi, perché io sono santo”. (1 Piet. 1:16) Siamo tutti imperfetti e perciò dobbiamo sostenere una vera lotta per rimanere santi e puri. A volte possiamo sentirci come l’apostolo Paolo quando scrisse che non faceva le cose che avrebbe voluto fare, e faceva quelle che non avrebbe voluto fare. (Rom. 7:19) Ma non smise mai di combattere le debolezze ereditarie, infatti scrisse: “Tratto con durezza il mio corpo e lo conduco come uno schiavo, affinché, dopo aver predicato agli altri, io stesso non sia in qualche modo disapprovato”. (1 Cor. 9:27) Agli ebrei che tornavano dall’antica Babilonia fu comandato: “Mantenetevi puri, voi che portate gli utensili di Geova”. Benché questo comando si riferisse primariamente alla purezza religiosa, il principio si applica anche alla purezza morale. — Isa. 52:11.

15. Quale ulteriore ragione c’è per badare alla nostra condotta?

15 È molto appropriato che siamo puri, non solo a causa del puro messaggio che portiamo, ma anche per non far inciampare altri. Gesù avvertì che è una cosa estremamente grave far inciampare uno dei suoi piccoli. (Luca 17:1, 2) Paolo fu attento a questo, com’è evidente dalle sue parole: “In nessun modo noi diamo alcuna causa d’inciampo, affinché non si trovi da ridire sul nostro ministero; ma in ogni modo ci raccomandiamo quali ministri di Dio, in molta perseveranza, . . . in purezza, . . . in amore senza ipocrisia”. Davvero compiere l’opera di Geova come vuole Geova significa stare attenti a compiere l’opera di Geova con mani pure, per non recare biasimo su Geova e sulla sua congregazione e per non far inciampare altri. — 2 Cor. 6:3-10.

COMPIAMO L’OPERA DI GEOVA IN MODO ALTRUISTICO

16. Il re Davide cosa pregò Dio di fare per lui, intendendo dire che cosa?

16 Soprattutto, compiere l’opera di Geova non ci recherà assolutamente nessun beneficio se non la compiamo per amore, per altruismo, e con cuore puro. Il re Davide riconobbe l’importanza di ciò, e per questo pregò: “Istruiscimi, o Geova, intorno alla tua via. Camminerò nella tua verità. Unifica il mio cuore per temere il tuo nome”. (Sal. 86:11) Servire con cuore diviso significherebbe lasciar entrare l’egoismo. Indicherebbe un secondo fine. Per questo ci è comandato di amare Geova Dio con tutto il nostro cuore, la nostra anima, la nostra mente e la nostra forza. — Mar. 12:29-31.

17. Perché non è facile badare ai propri motivi?

17 Non è facile. Gli israeliti vennero continuamente meno in questo. Perché? Perché il cuore umano imperfetto è estremamente ingannevole, sleale, come leggiamo in Geremia 17:9. E, come prosegue Geremia, solo Geova Dio può capire pienamente il cuore. Perciò lo studio della sua Parola ci aiuterà a discernere le nostre tendenze o piani egoistici, e a combatterli con successo. Sì, le inclinazioni imperfette del nostro cuore sono sempre pronte a corrompere o guastare le nostre buone opere. L’egoismo o secondi fini furono la causa dei guai dei capi religiosi del tempo di Gesù, e per questa ragione furono così contrari a Gesù. Lo stesso avviene oggi al clero della cristianità. Apparentemente servono Dio, ma in effetti si preoccupano più che altro dei propri interessi. — Matt. 23:13-33.

18. Come l’apostolo Paolo spiega la ragione per cui è necessario servire Geova in modo altruistico?

18 Come spiega bene l’apostolo Paolo l’importanza del giusto motivo: “Se parlo le lingue degli uomini e degli angeli ma non ho amore, son divenuto un pezzo di rame risonante e un rimbombante cembalo. E se ho il dono di profezia e conosco tutti i sacri segreti e tutta la conoscenza, e se ho tutta la fede da trapiantare i monti, ma non ho amore, non sono niente. E se do tutti i miei averi per nutrire altri, e se consegno il mio corpo, per potermi vantare, ma non ho amore, non ne ho alcun profitto”! — 1 Cor. 13:1-3.

19. Quale ulteriore consiglio danno le Scritture in quanto all’amore che dobbiamo manifestare?

19 Molto appropriatamente Paolo ci consiglia dunque: “Tutte le vostre cose si facciano con amore”. (1 Cor. 16:14) Ma Paolo si ferma qui? No, sapendo quanto il nostro cuore imperfetto sia insidioso, dice: “Il vostro amore sia senza ipocrisia”. (Rom. 12:9) Com’è facile pronunciare parole d’amore che in realtà non provengono da giusti motivi del cuore! Per questo Paolo ci tenne a raccomandarsi come ministro di Dio per il suo “amore senza ipocrisia”. (2 Cor. 6:6) Sì, il nostro amore dev’essere “amore da un cuore puro”; e come disse l’apostolo Pietro, dev’essere un “amore fraterno senza ipocrisia”. — 1 Tim. 1:5; 1 Piet. 1:22.

20. Per riassumere, cosa è richiesto da noi per compiere l’opera di Geova come vuole Geova, con quale risultato per noi?

20 Quante cose comporta il compiere l’opera di Geova come vuole Geova! Metterla al primo posto nella nostra vita, compierla in modo saggio, pacifico, gioioso, con mani pure e cuore puro: questo Geova Dio richiede da noi. Facendolo proveremo molta gioia ora e avremo la sua approvazione e la vita eterna nel nuovo sistema di cose ormai prossimo.

[Immagine a pagina 20]

Il servizio a Dio, ben organizzato e compiuto con amore, mettendo sempre gli interessi del Regno al primo posto, può recare molta gioia ora e nel futuro

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