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  • w78 15/9 pp. 3-4
  • ‘Se possibile, siate pacifici con tutti’

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  • ‘Se possibile, siate pacifici con tutti’
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1978
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1978
w78 15/9 pp. 3-4

‘Se possibile, siate pacifici con tutti’

LO SPIRITO di parte che esiste oggi fra i numerosi gruppi religiosi, politici, nazionali ed etnici, non favorisce certo la pace sulla terra. Tuttavia ai cristiani è comandato: “Se possibile, per quanto dipende da voi, siate pacifici con tutti”. (Rom. 12:18) Questo a volte è molto difficile. Ma i cristiani sanno che per essere in pace con Dio devono ubbidire a questo comando, cioè devono essere neutrali riguardo alle diverse fazioni del mondo e, inoltre, devono ubbidire alle parole di Gesù che li esortano a cercare gli ‘amici della pace’ parlando a tutti della pace che il regno di Dio porterà sulla terra. — Luca 10:5, 6.

Essendo neutrali e pacifici, i veri cristiani non si sottraggono al proprio dovere. Soffrono, ma riscontrano la veracità delle parole dell’apostolo: ‘Vivete in pace; e l’Iddio dell’amore e della pace sarà con voi’. — 2 Cor. 13:11.

In alcuni paesi dove la lotta per il potere è stata accanita, molti testimoni di Geova sono stati condannati alla prigione perché hanno rifiutato di lasciarsi coinvolgere in questioni politiche. Alcuni hanno scontato tre o quattro condanne successive. Altri, fra cui donne, sono stati duramente percossi. Ma nessuno di coloro che furono condannati o maltrattati ha mai cercato di vendicarsi in alcun modo. In prigione hanno trovato alcuni ‘amici della pace’, che hanno ascoltato la buona notizia del regno di Dio e hanno cominciato a cambiar vita per piacergli. In molti casi la condotta pacifica di questi cristiani ha indotto i carcerieri a trattarli con benignità e rispetto. Hanno avuto la protezione di Geova in altri modi. In alcuni casi non hanno incontrato il favore degli uomini, ma hanno provato la gioia che ebbero gli apostoli, “rallegrandosi perché erano stati ritenuti degni d’esser disonorati a favore del . . . nome [di Gesù]”. — Atti 5:41.

Un sorvegliante di una congregazione dei testimoni di Geova si rese conto che di lì a poco forse avrebbe dovuto affrontare la prigione a motivo della sua neutralità. Avrebbe potuto andarsene dal paese e così evitare il problema, vivendo tranquillamente altrove con la sua famiglia. Ma considerò la cosa in preghiera con la famiglia e decisero che le sue responsabilità cristiane e l’opera che si doveva compiere per aiutare altri a conoscere di più la Bibbia indicavano che avrebbero servito meglio gli interessi del Regno se fossero rimasti, nonostante il pericolo. Si fecero i preparativi così che, se fosse stato arrestato, la moglie e i quattro figli avrebbero potuto cooperare per far fronte alle necessità materiali della famiglia. Per quanto la situazione non fosse affatto rosea, confidarono che Geova avrebbe avuto cura di loro.

In un certo paese sconvolto dalla lotta politica, i testimoni di Geova, come in tutte le nazioni, rimangono neutrali di fronte alle fazioni avverse. Mentre si recava a un’adunanza biblica, un Testimone fu arrestato dai soldati. Quando vuotarono la sua borsa e la trovarono piena di Bibbie e letteratura biblica, uno dei soldati disse: “Scusi tanto. Non cerchiamo i testimoni di Geova”. Da questo si passò a parlare della Bibbia. Il Testimone fu rilasciato con queste parole: “Comprendiamo la posizione di voi testimoni di Geova di fronte alle questioni politiche”.

In un altro paese al cui confine c’è molta violenza e guerriglia, un testimone di Geova che lavora per la polizia fu assegnato a una guarnigione nella zona dei combattimenti. Benché lavorasse nella sezione dove si prendono le impronte digitali, gli fu chiesto di impugnare le armi durante un attacco di guerriglieri. Egli rifiutò di tradire la propria neutralità, e per questo fu messo in prigione. Poco dopo i guerriglieri fecero un’altra incursione e rasero al suolo il posto di polizia. Pur essendo ancora in prigione, questo Testimone fu felice che la sua ubbidienza ai principi biblici gli fosse servita di protezione. È lieto di essere ancora vivo e di poter continuare a vivere in pace con tutti.

I cristiani personalmente sono pacifici, ma devono stare molto attenti che la loro posizione di neutralità cristiana sia chiaramente compresa, e devono evitare le situazioni che potrebbero mettere in dubbio la loro posizione. L’importanza di essere ben desti al riguardo fu sottolineata dall’incidente accaduto in un piccolo villaggio. Un anziano della congregazione e la sua famiglia abitavano in casa di un fratello carnale che non era testimone di Geova. I guerriglieri attaccarono e arrestarono i due uomini, insieme a parecchi altri del villaggio. Il Testimone dichiarò che era un cristiano neutrale, ma i guerriglieri risposero che l’avevano trovato nella stessa casa di uno (suo fratello carnale) che era sospettato di attività antiguerriglia. Ordinarono quindi alla moglie e ai figli, insieme ad altri paesani, di mettersi in salvo, mentre sparavano uccidendo l’anziano e altri quattro uomini. Il Testimone non aveva fatto nulla di non cristiano, ed è deplorevole che sia morto. Tuttavia questa triste esperienza sottolinea la necessità che i Testimoni rendano chiaramente nota la loro neutralità cristiana e stiano ben attenti di evitare situazioni e circostanze che potrebbero metterne in dubbio la neutralità. — Matt. 10:16.

Anche se non si può pretendere che tutti siano amici dei testimoni di Geova, molti hanno grande rispetto per chi serve Dio con coscienza e sincerità. Proprio come dice l’ispirato scrittore del proverbio biblico: “Quando Geova si compiace delle vie dell’uomo fa stare in pace con lui perfino i suoi stessi nemici”. — Prov. 16:7.

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