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  • w76 15/6 pp. 355-356
  • “Siate benigni gli uni verso gli altri”

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  • “Siate benigni gli uni verso gli altri”
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1976
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  • Vedi anche
  • PAROLE E AZIONI CHE SONO INDICE DI RIGUARDO
  • Mostriamo benignità ad altri
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1967
  • La benignità: una qualità che va mostrata con parole e azioni
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova (per lo studio) 2018
  • Mostriamo benignità così da piacere a Geova
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1991
  • La ricerca della benignità in un mondo ostile
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 2004
Altro
La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1976
w76 15/6 pp. 355-356

“Siate benigni gli uni verso gli altri”

COM’È piacevole stare insieme a chi è benigno! La sua considerazione e il suo vivo interesse per il benessere altrui sono in netto contrasto con l’egoismo di chi è aspro e sgarbato.

Chi desidera piacere a Dio ha buone ragioni per voler mostrare benignità. Geova Dio, il Creatore dell’umanità, vuole che tutti noi coltiviamo il più possibile questa qualità. La benignità è un frutto del suo spirito. (Gal. 5:22) A quelli che amano Dio la Bibbia dà questa esortazione: “Rivestitevi dei teneri affetti di compassione, benignità, modestia di mente, mitezza e longanimità”. — Col. 3:12.

L’esempio di benignità che Geova Dio ha dato dovrebbe spingerci a voler manifestare nella nostra vita questa ammirevole qualità. L’apostolo Paolo ci esorta proprio in base a questo, dicendo: “Siate benigni gli uni verso gli altri, teneramente compassionevoli, perdonandovi liberamente gli uni gli altri, come anche Dio vi ha liberamente perdonati mediante Cristo”. — Efes. 4:32.

Geova Dio è stato senz’altro benigno, poiché ha perdonato le nostre trasgressioni. Infatti, le Scritture dichiarano: “Egli ci perdonò benignamente tutti i nostri falli”. (Col. 2:13) Sarebbe dunque errato nutrire rancore o risentimento contro i nostri simili perché hanno commesso qualche piccola trasgressione contro di noi! Non dimostreremmo certo benignità se li evitassimo o ci rifiutassimo di parlare loro perché in qualche modo ci hanno delusi. Vorremmo che altri si comportassero in questo modo verso di noi a causa di qualche nostra piccola mancanza? E dove saremmo se Geova Dio ci imputasse tutti i nostri numerosi errori? — Sal. 130:3.

Se vogliamo che Dio continui a usare la sua benignità verso di noi, dobbiamo essere disposti a passar sopra alle piccole trasgressioni gli uni degli altri. Infatti, Gesù Cristo indicò: “Se voi perdonate agli uomini i loro falli, il vostro Padre celeste perdonerà pure a voi; mentre se voi non perdonate agli uomini i loro falli, il Padre vostro non perdonerà neanche i vostri falli”. — Matt. 6:14, 15; si veda anche Luca 6:35, 36.

PAROLE E AZIONI CHE SONO INDICE DI RIGUARDO

Per mostrare benignità ad altri, tuttavia, non dobbiamo limitarci a perdonarli. Dobbiamo anche mostrare riguardo con le nostre parole e azioni. Talora una persona può avere la tendenza a mancare di riguardo verso quelli che le sono vicini, i parenti e gli amici. Sarà molto gentile con gli estranei e dirà “per favore” e “grazie”, oltre a mostrare eccezionale riguardo per i loro sentimenti. Ma quando ha a che fare con i familiari e gli amici, non bada a quello che dice e a quello che fa. Forse pensa che poiché la conoscono realmente la capiranno, qualunque cosa faccia o dica. Anche se fino a un certo punto è così, rende forse la vita più piacevole e felice a chi le sta vicino? Non mette invece a dura prova la loro benignità?

Considerate la maniera benigna e rispettosa con cui gli angeli fedeli hanno trattato gli uomini. Le Scritture non dicono mai che gli angeli, benché superiori per forza o potenza, si siano presi delle libertà quando hanno parlato con gli uomini qui sulla terra. (2 Piet. 2:11) Furono molto rispettosi, accordando a quelli cui si rivolgevano l’onore loro dovuto. (Gen. 13:14) Non dovremmo noi essere disposti a trattare i nostri simili nello stesso modo, accordando loro benignamente l’onore e il rispetto a cui hanno diritto?

È vero che in questo mondo scortese non è facile mostrare benignità. Forse abbiamo a che fare con persone sgarbate e prive di scrupoli. Ma vuol dire questo che sia inutile usare loro benignità? Niente affatto.

Pensate a Lot e alla situazione in cui si trovò a Sodoma. Quando accolse in casa sua i visitatori angelici, una turba circondò la sua casa, e mossa da fini immorali gli chiese di consegnare i suoi ospiti. Che cosa fece Lot? Perse la calma e si mise a inveire contro la turba? No, Lot esercitò grande autocontrollo e supplicò la turba con parole benigne: “Vi prego, fratelli miei, non agite malvagiamente”. — Gen. 19:7.

Dal momento che Lot parlò con tanta benignità a uomini così malvagi, certo non dovremmo voler essere da meno nei riguardi di quelli che cercano Dio insieme a noi, anche se forse ci mancano in qualche modo di riguardo. Dobbiamo sforzarci di mostrare loro grande benignità, come la mostriamo a quelli che non si interessano del messaggio biblico. In questo modo, seguiremo l’esortazione ispirata: “Finché ne abbiamo il tempo favorevole, operiamo ciò che è bene verso tutti, ma specialmente verso quelli che hanno relazione con noi nella fede”. — Gal. 6:10.

Lo scrittore di questo consiglio ispirato, l’apostolo Paolo, agì proprio in questo modo. Scrivendo a Filemone di accogliere con benignità Onesimo, lo schiavo che era fuggito e che era un fratello convertitosi di recente, Paolo stesso mostrò grande benignità. Come apostolo, avrebbe potuto ordinare a Filemone di fare quello che riteneva opportuno. Ma l’apostolo Paolo preferì fare appello all’amore di Filemone per la giustizia, e scrisse: “Benché io abbia grande libertà di parola riguardo a Cristo per ordinarti di fare ciò che è conveniente, ti esorto piuttosto in base all’amore, visto che sono quello che sono, Paolo, uomo d’età avanzata”. — Filem. 8, 9.

Certo, affrontando il problema in modo così benigno e caloroso fu senz’altro molto più facile toccare il cuore di Filemone che non con un comando autoritario. Tale benignità spinge a voler agire con favore verso chi la manifesta. La benignità fa anche nascere forti legami d’amore e d’affetto.

Questa qualità può influire molto benevolmente anche su chi è poco benigno. Infatti, la Bibbia dice: “Se il tuo nemico ha fame, dagli da mangiare; se ha sete, dagli qualche cosa da bere; poiché facendo questo accumulerai carboni ardenti sulla sua testa”. (Rom. 12:20) Se parlate e agite con benignità verso chi è poco benigno può darsi che si vergogni del suo modo d’agire. Forse si intenerirà nei vostri riguardi. Il suo cuore potrebbe essere spinto a contraccambiarvi con benignità e a manifestare i suoi lati migliori. Non sarebbe una grande benedizione e soddisfazione per chi ha manifestato benignità?

Se consideriamo che chi mostra benignità ottiene tanti benefici, dovremmo sforzarci di coltivare maggiormente questa qualità. Ciò contribuirà notevolmente all’altrui felicità e di conseguenza anche alla nostra. “Vi è più felicità nel dare che nel ricevere”, dice la Parola di Dio. (Atti 20:35) Soprattutto, otteniamo e ci conserviamo l’approvazione del nostro benigno Padre celeste, Geova Dio.

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