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  • w72 1/6 pp. 343-346
  • Il popolo che rispetta il nome di Dio più del proprio

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  • Il popolo che rispetta il nome di Dio più del proprio
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1972
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1972
w72 1/6 pp. 343-346

Il popolo che rispetta il nome di Dio più del proprio

1, 2. (a) Da che cosa è questo un giorno di liberazione religiosa? (b) Che cosa dichiara Isaia 12:3-5, e chi prende a cuore queste parole per adempierle?

CHE cosa c’è da aspettarsi, che cosa dovremmo aspettarci, da un “popolo per il suo nome”? Certamente, questo: Che considerino un onore portare tale nome, che non si vergognino di tale nome, che facciano risuonare le lodi di tale nome in tutta la terra, sia dentro la cristianità che fuori della cristianità. In questi “ultimi giorni” di questo sistema mondiale, quando si ottiene la liberazione religiosa dalla cristianità e da tutto il resto dell’impero mondiale della falsa religione, il liberato rimanente prende a cuore il suo obbligo di adempiere le profetiche parole di Isaia 12:3-5:

2 “Con esultanza sarete certi di attingere acqua alle sorgenti della salvezza. E in quel giorno per certo direte: ‘Rendete grazie a Geova! Invocate il suo nome. Fate conoscere fra i suoi popoli le sue gesta. Menzionate che il suo nome dev’essere innalzato. Elevate melodie a Geova, poiché ha fatto cose eccelse. Questo deve farsi conoscere in tutta la terra’”.

3, 4. (a) Da quando l’unto rimanente ha cominciato a prendere parte all’adempimento di quella profezia, come ha operato Geova? (b) In che modo il risultato è stato proprio come ciò che Davide menzionò quale ragione per lodare Geova, in Salmo 138:1, 2?

3 Da quando l’unto rimanente dei cristiani testimoni di Geova si è messo all’opera per prendere parte all’adempimento di quella profezia Geova “ha fatto cose eccelse”, ha operato splendidamente, ha trionfato! Egli fece scrivere nel suo nome la sua parola di promessa, la sua parola profetica. Con il suo nome sostiene le Sacre Scritture. Con il suo nome garantisce la Sacra Bibbia. O la Bibbia è vera, o il suo nome non significa niente! Ma la promessa e la profezia della sua parola son dimostrate veraci, sono rivendicate! Il fedele adempimento della sua parola prova che egli si è comportato in modo degno del suo nome, della gloria del suo nome. Per giunta, adempiendo effettivamente la sua parola egli ha superato ciò che il suo nome, legato alla sua parola, ci ha indotto ad attendere. Il risultato è stato proprio simile a ciò che il re Davide di Gerusalemme menzionò come ragione per lodare Geova, dicendo:

4 “Ti loderò con tutto il mio cuore. Di fronte ad altri dèi t’innalzerò melodie. M’inchinerò verso il tuo santo tempio, e loderò il tuo nome, a causa della tua amorevole benignità e a causa della tua verità. Poiché hai magnificato il tuo detto [la tua proferita parola] pure al di sopra di tutto il tuo nome”. — Sal. 138:1, 2.

5, 6. (a) In che modo Geova magnifica il suo detto al di sopra di tutto il suo nome? (b) Come possiamo illustrare ciò nel caso della profezia e nel caso del Messia provveduto?

5 Che cos’è che dice Davide? È la proferita parola o il detto di Dio più grande del suo nome? No! Allora, in che modo magnifica egli il suo detto al di sopra di tutto il suo nome? In questo modo: Il suo nome, ricco di significato, poiché è legato al suo “detto” o parola di promessa e di profezia, ci ha fatto cercare l’adempimento di molte cose. Ma in effetti egli adempie il suo “detto” in modo magnifico, in un modo che è più grande di ciò che la garanzia del suo nome ci induce ad attendere. Egli non doveva far tanto per darci prova che il suo nome è fidato come garanzia di adempimento.

6 Egli magnifica dunque il suo “detto” facendo produrre dal suo adempimento più di quanto attendevamo. Egli opera in modo eccelso! Per esempio, in molti casi importanti il suo profetico “detto” ha avuto non solo un primario adempimento letterale, ma anche un adempimento spirituale in piccole proporzioni e perfino un adempimento spirituale in proporzioni più grandi e completo. Notate, inoltre, che egli diede il suo “detto” o parola di promessa di generare il Messia nella linea di discendenza del re Davide. Ma in effetti egli magnificò tale “detto” di promessa. Come? Dando più che un semplice Messia umano nella famiglia reale di Davide. Geova generò un Messia spirituale, dato alla luce per mezzo dello spirito di Geova, destato dai morti ed esaltato alla vita immortale e alla gloria reale in cielo alla destra di Dio. Come Geova liberò Davide dai suoi nemici, così egli liberò Gesù Cristo dai suoi nemici terreni, che lo avevano messo a morte, risuscitandolo dai morti alla gloria celeste. — Sal. 138:3-7.

7. Come Geova completò ciò che era in favore di Davide, e come fa questo rispetto al discendente di Davide, Gesù?

7 Geova non lasciò che Davide si aspettasse nient’altro circa l’adempimento della divina parola della promessa. Giustamente Davide poté dire con fiducia, nello stesso salmo: “Geova stesso completerà ciò che è in mio favore”. (Sal. 138:8) Non meno di ciò, Gesù Cristo il messianico discendente del re Davide può dire la stessa cosa riguardo a sé. Geova adempirà pienamente il suo proposito per Gesù il Messia. Non lascerà nulla di inadempiuto nella sua parola di promessa e di profezia riguardo a lui. Non c’è da meravigliarsi che Davide fosse indotto a dire al suo celeste Liberatore, Geova: “Di fronte ad altri dèi ti innalzerò melodie . . . Poiché hai magnificato il tuo detto pure al di sopra di tutto il tuo nome”. — Sal. 138:1, 2.

MAGNIFICATO IL SUO “DETTO” CIRCA LA “GRANDE FOLLA”

8. In che modo l’unto rimanente è spinto a lodare Geova per la stessa ragione dichiarata da Davide, a causa di ciò che è accaduto dal 1914 E.V.?

8 Siamo noi oggi spinti a dire qualche cosa di simile al solo vivente e vero Dio? L’unto rimanente dei cristiani testimoni di Geova è indotto a far questo, come “popolo per il suo nome”. Con le sue medesime azioni verso di loro e con i meravigliosi adempimenti della profezia biblica negli avvenimenti del mondo dal 1914 E.V., essi vedono il detto di Geova, la sua parola di promessa e di profezia, avverarsi in un modo che non avevano mai atteso. Vedono moltiplicarsi le evidenze a prova del fatto che, alla fine dei Tempi dei Gentili nel 1914 E.V., questo Dio di amorevole benignità e verità adempì il suo “detto” e stabilì il celeste regno del Figlio di Davide, Gesù Cristo. Vedono come questo regno messianico avanza irresistibilmente per rivendicare la sovranità e il santo nome di Geova alla vicina “guerra del gran giorno dell’Iddio Onnipotente”. È vero che dal 1914 E.V. hanno subìto molta persecuzione, sì, molte minacce contro la loro stessa esistenza di “popolo per il suo nome”, ma, poiché Geova li ha liberati e li ha preservati finora, essi fanno conoscere in ogni luogo il suo nome.

9. Secondo quanto è raffigurato in Rivelazione, capitolo quindicesimo, quale cantico canta l’unto rimanente, con quali parole?

9 Com’è raffigurato nell’ultimo libro della Sacra Parola di Dio, questo unto rimanente canta il “cantico di Mosè, lo schiavo di Dio, e il cantico dell’Agnello [Gesù Cristo]” e dice: “Grandi e meravigliose sono le tue opere, Geova Dio, Onnipotente. Giuste e veraci sono le tue vie, Re d’eternità. Chi veramente non ti temerà, Geova, e non glorificherà il tuo nome, perché tu solo sei leale? Poiché tutte le nazioni verranno e adoreranno dinanzi a te, perché i tuoi giusti decreti sono stati resi manifesti”. — Riv. 15:2-4.

10. Dell’incalcolabile numero di persone che ode il cantico chi risponde affermativamente alla domanda circa il temere Geova e il glorificare il suo nome, e con quale determinazione?

10 Un incalcolabile numero di persone ode oggi il rimanente del “popolo per il suo nome” cantare quelle parole: “Chi veramente non ti temerà, Geova, e non glorificherà il tuo nome?” Centinaia di migliaia di persone odono questa domanda di sfida e mostrano di sentirsi come l’unto rimanente, cioè che Geova è degno d’esser temuto e che il suo nome è degno d’essere glorificato. Apertamente, dinanzi a tutti i falsi dèi di questo mondo, essi cantano: La maggioranza del genere umano può non temere oggi Geova e può non glorificare il suo nome; ma, in quanto a noi, temeremo Geova come solo vivente e vero Dio, e rispetteremo il suo nome più del nostro stesso nome e glorificheremo il suo nome. Come fanno questo?

11. Come fanno questo?

11 Fanno questo accettando la Sacra Bibbia non come la parola di uomini fallibili, ma, come in effetti essa è, quale parola di Dio. Essi credono che le sue profezie riguardo al regno messianico hanno ora il loro glorioso, culminante adempimento. Si appressano per mezzo del suo sacrificato Agnello Gesù Cristo e si dedicano interamente a lui. Imitando Gesù Cristo si battezzano in acqua “nel nome del Padre e del Figlio e dello spirito santo”, e così divengono pienamente discepoli di Gesù Cristo. (Matt. 28:19, 20) Riconoscendo che Geova ha oggi sulla terra un “popolo per il suo nome”, si associano lealmente con questo popolo, nonostante sia un piccolo rimanente. Partecipano con esso nel far conoscere a tutti il nome di Geova e glorificarlo. Rendendo così testimonianza a Lui, danno prova di non vergognarsi d’esser cristiani testimoni di Geova.

12. (a) Pertanto, quale parte delle parole del “cantico” l’unto rimanente vede già adempiersi? (b) Quali specie di persone prenderanno ancora posto tra la “grande folla”, e quale speranza potranno condividere?

12 Questa “grande folla” di persone che temono Dio è venuta da tutte le nazioni. (Riv. 7:9, 10) L’unto rimanente di cantori vede già in esse l’adempimento delle parole del loro canto profetico: “Tutte le nazioni verranno e adoreranno dinanzi a te, perché i tuoi giusti decreti sono stati resi manifesti”. (Riv. 15:4) Il radunamento di tutta questa innumerevole “grande folla” non è ancora finito. Sorge la domanda: Chi ancora prenderà posto fra questa “grande folla” prima che Geova manifesti pienamente i suoi giusti decreti distruggendo tutti gli empi nella prossima “grande tribolazione”, di cui non vi è mai stato l’uguale? Tutti quelli che faranno ciò saranno persone che rispettano il nome di Dio più del proprio nome. Saranno quelli che lietamente faranno come dice il Salmo 96:8: “Ascrivete a Geova la gloria che appartiene al suo nome”. Potranno condividere con la “grande folla” la speranza di sopravvivere alla “grande tribolazione” e di entrare nel nuovo sistema di cose dove “ogni cosa che respira” loderà Geova. — Riv. 7:13-15; Sal. 150:6; 29:2.

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