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  • Vincere le fobie sociali
  • Svegliatevi! 1998
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Svegliatevi! 1998
g98 22/7 pp. 7-11

Vincere le fobie sociali

“La cosa più importante per coloro che soffrono di fobie è ricordare che questi disturbi sono curabili. Non devono continuare a soffrire”. — Chris Sletten, psicologo.

CHE gioia sapere che molti che soffrivano di fobie sociali sono stati aiutati a ridurre l’ansia e persino ad affrontare situazioni che avevano temuto per molti anni. Se soffrite di una fobia, siate certi che anche voi potete imparare in pratica a farvi fronte. Per riuscirci dovete prestare attenzione (1) ai sintomi fisici, (2) a ciò che credete riguardo alle situazioni di cui avete timore e (3) al comportamento che deriva dalle vostre paure.

I princìpi biblici possono essere utili. È vero, la Parola di Dio, la Bibbia, non è un testo di medicina e non menziona il termine “fobie sociali”. Eppure può aiutarvi a ‘salvaguardare la saggezza e la capacità di pensare’ nell’affrontare le vostre paure. — Proverbi 3:21; Isaia 48:17.

I sintomi

I sintomi fisici delle fobie sociali variano da persona a persona. Come reagisce il vostro organismo quando vi avvicinate a una situazione temuta? Vi tremano le mani? Il battito cardiaco accelera? Avete dolori addominali? Sudate o arrossite, oppure avete la bocca secca?

È vero, non è piacevole aspettarsi di sudare, balbettare o tremare di fronte ad altri. Ma essere ansiosi per quello che potrebbe accadere non sarà di aiuto. Gesù a proposito chiese: “Chi di voi può, essendo ansioso, aggiungere un cubito alla durata della sua vita?” (Matteo 6:27; confronta Proverbi 12:25). Certo soffermarsi sui sintomi e su quello che potrebbero pensarne gli altri non farà che peggiorare le cose. “Immaginare che gli altri notino il loro nervosismo rende ancora più ansiosi coloro che soffrono di fobie sociali”, osserva una rivista medica. “Finiscono per aspettarsi la conseguente goffaggine e il comportamento fuori posto, e questo provoca ulteriori timori quando si avvicinano a situazioni temute”. — The Harvard Mental Health Letter.

Forse potrete ridurre l’intensità dei sintomi con una respirazione lenta e profonda. (Vedi il riquadro “Attenti alla respirazione!”) Pure utile è fare un regolare esercizio fisico e rilassare i muscoli. (1 Timoteo 4:8) Forse dovrete fare qualche cambiamento anche nel modo di vivere. Per esempio, la Bibbia consiglia: “È meglio una manciata di riposo che una doppia manciata di duro lavoro e correr dietro al vento”. (Ecclesiaste 4:6) Quindi assicuratevi di avere sufficiente riposo. Inoltre state attenti all’alimentazione. Non saltate i pasti e non mangiate a orari irregolari. Forse sarà necessario ridurre l’assunzione di caffeina, che può essere una delle prime cause dell’ansia.

Soprattutto, abbiate pazienza. (Ecclesiaste 7:8) Un’équipe medica riferisce: “Col tempo noterete che, pur avendo ancora la tendenza a essere un po’ ansiosi in certe situazioni, l’intensità dei sintomi fisici diminuirà notevolmente. Cosa più importante, con la pratica la fiducia in voi stessi aumenterà e sarete più preparati ad affrontare le situazioni che temete”.

Analizzate le vostre fobie

È stato detto che non si può provare un sentimento senza avere prima formulato un pensiero. Sembra che questo sia vero anche nel caso delle fobie sociali. Quindi, per ridurre i sintomi fisici forse dovrete capire quali “inquietanti pensieri” li alimentano. — Salmo 94:19.

Alcuni esperti dicono che alla radice delle fobie sociali c’è, in sostanza, la paura di essere disapprovati. Per esempio, durante un ricevimento, il fobico potrebbe dirsi: ‘Sembro sciocco. La gente deve notare che sono fuori posto. Sono sicuro che tutti si divertono alle mie spalle’. Tracy, che soffriva di questo disturbo, provava sentimenti del genere. Col tempo, però, analizzò le sue fobie. Finì per rendersi conto che la gente non aveva tempo di esaminarla e giudicarla. “Anche se dico qualcosa di noioso”, concluse Tracy, “è una ragione valida perché qualcun altro mi disapprovi per questo come persona?”

Come Tracy, forse dovreste analizzare il vostro modo distorto di pensare riguardo alla probabilità — e alla gravità — di essere disapprovati da altri in certe situazioni. C’è davvero qualche valida ragione per credere che la gente ce l’avrebbe con voi se le vostre peggiori paure si avverassero? Anche se qualcuno si arrabbiasse, c’è motivo di concludere che non sopravvivreste alla prova? L’opinione di qualcun altro può davvero cambiare il vostro valore come persona? Saggiamente la Bibbia consiglia: “Non porre il tuo cuore a tutte le parole che il popolo può pronunciare”. — Ecclesiaste 7:21.

Scrivendo in merito alle fobie sociali un’équipe di medici ha dichiarato: “I problemi sorgono quando si attribuisce troppa importanza al fatto che nella vita capita di essere respinti. Questo può essere molto spiacevole. Può fare davvero male. Ma non deve sconvolgervi. Non è veramente una catastrofe se non la fate diventare tale”.

La Bibbia ci aiuta a vederci in modo realistico, dichiarando: “Tutti inciampiamo molte volte”. (Giacomo 3:2) Sì, nessuno è immune dall’imperfezione e dalle sue manifestazioni a volte imbarazzanti. Riconoscerlo ci aiuta a tollerare le debolezze altrui e incoraggia gli altri a essere altrettanto comprensivi con noi. In ogni caso, i cristiani sanno che ciò che realmente conta è l’approvazione di Geova Dio, e lui non si concentra sui nostri errori. — Salmo 103:13, 14; 130:3.

Affrontate le vostre paure

Per vincere la battaglia contro le fobie sociali prima o poi dovrete affrontare le vostre paure. Dapprima l’idea stessa potrebbe spaventarvi. Finora forse avete evitato le situazioni che scatenerebbero le vostre paure, ma probabilmente questo ha solo minato la vostra fiducia e aggravato ulteriormente le vostre paure. A ragione la Bibbia afferma: “Chi si isola cercherà la sua propria brama egoistica; irromperà contro ogni saggezza”. — Proverbi 18:1.

Viceversa affrontando le paure si può ridurre l’ansia.a Il dott. John R. Marshall dice: “Spesso incoraggiamo i pazienti affetti da fobie sociali — particolarmente quelli le cui paure sono relativamente circoscritte, come quella di parlare in pubblico — a costringersi a impegnarsi in ambienti e organizzazioni che richiedono contatti sociali”.

Confrontando le situazioni che avete temuto vi convincerete (1) che gli errori imbarazzanti il più delle volte non provocano la disapprovazione altrui e (2) che anche se effettivamente provocano una certa disapprovazione, questa non è una catastrofe. Ricordate, però, di essere pazienti se il progresso è lento. La guarigione non avviene dall’oggi al domani, né è realistico aspettarsi che tutti i sintomi della fobia scompaiano. Secondo la dott. Sally Winston, l’obiettivo della terapia non è eliminare i sintomi, ma fare in modo che non siano importanti. Se non sono importanti, dice, scompaiono o almeno migliorano.

I cristiani hanno un forte incentivo per vincere le paure sociali. Infatti viene detto loro ‘di considerarsi a vicenda per incitarsi all’amore e alle opere eccellenti, non abbandonando la comune adunanza’. (Ebrei 10:24, 25) Poiché l’attività cristiana spesso richiede che si interagisca con altri, impegnandosi per tenere sotto controllo le proprie paure sociali si può favorire notevolmente il progresso spirituale. (Matteo 28:19, 20; Atti 2:42; 1 Tessalonicesi 5:14) Presentate la cosa a Geova Dio in preghiera, perché Lui può darvi “potenza oltre ciò che è normale”. (2 Corinti 4:7; 1 Giovanni 5:14) Chiedete a Geova di aiutarvi ad avere una veduta equilibrata dell’approvazione altrui e a coltivare le qualità necessarie per fare quello che richiede.

Bisogna ammettere che ogni paziente ha problemi particolari, e ciascuno avrà ostacoli diversi da affrontare e doti diverse a cui attingere. Alcuni hanno fatto notevoli progressi seguendo i suggerimenti che sono stati menzionati. Ci sono casi in cui può essere necessario ulteriore aiuto. Alcuni, per esempio, sono stati aiutati dai medicinali.b Altri sono ricorsi a esperti di igiene mentale. Svegliatevi! non suggerisce né raccomanda alcun tipo particolare di terapia. Per un cristiano seguire una certa terapia è una decisione personale. Dovrebbe, però, stare attento che qualsiasi cura a cui si sottopone non sia in contrasto con i princìpi biblici.

Uomini “con sentimenti simili ai nostri”

La Bibbia può essere di grande incoraggiamento, poiché contiene esempi reali di persone che hanno superato ostacoli personali per fare quello che Dio richiedeva da loro. Considerate Elia, uno dei più importanti profeti di Israele, che manifestò quello che potrebbe sembrare un coraggio sovrumano. Eppure la Bibbia ci assicura che “Elia fu un uomo con sentimenti simili ai nostri”. (Giacomo 5:17) Ebbe anche lui periodi di intensa paura e ansia. — 1 Re 19:1-4.

L’apostolo cristiano Paolo andò a Corinto “con debolezza e con timore e con molto tremore”, evidentemente avendo forte apprensione per le proprie capacità. E in effetti incontrò una certa opposizione. Alcuni oppositori dicevano di lui: “La sua presenza personale è debole e la sua parola spregevole”. Eppure niente indica che l’opinione distorta di altri abbia influenzato ciò che pensava di sé o delle proprie capacità. — 1 Corinti 2:3-5; 2 Corinti 10:10.

Mosè mancava di fiducia nella propria capacità di affrontare Faraone e sosteneva di essere “lento di bocca e lento di lingua”. (Esodo 4:10) Persino quando Geova Dio gli promise di aiutarlo, Mosè supplicò: “Ti prego, Signore, manda un altro”. (Esodo 4:13, Parola del Signore) Mosè non riconosceva le proprie capacità, ma Geova sì. Considerava Mosè mentalmente e fisicamente in grado di assolvere l’incarico. Comunque Geova amorevolmente gli provvide un assistente, non lo costrinse ad affrontare Faraone da solo. — Esodo 4:14, 15.

Anche Geremia è un notevole esempio a questo riguardo. Quando da giovane ricevette l’incarico di profeta di Dio, rispose: “Ohimè, o Sovrano Signore Geova! Ecco, realmente non so parlare, poiché non sono che un ragazzo”. Geremia non aveva dentro di sé la forza per portare a termine il suo compito. Ma Geova era con lui e lo aiutò a diventare “una città fortificata e una colonna di ferro e mura di rame contro tutto il paese”. — Geremia 1:6, 18, 19.

Perciò, se paure e ansie vi fanno soffrire, non concludete che mancate di fede o che Geova vi ha rigettato. Al contrario, “Geova è vicino a quelli che hanno il cuore rotto; e salva quelli che sono di spirito affranto”. — Salmo 34:18.

Certamente i summenzionati esempi biblici dimostrano che anche coraggiosi uomini di fede lottarono con la sensazione di non essere all’altezza. Pur non richiedendo più di quello che ciascuno poteva ragionevolmente fare, Geova aiutò Elia, Paolo, Mosè e Geremia a fare più di quanto loro stessi si aspettassero. Poiché Geova “conosce bene come siamo formati, ricordando che siamo polvere”, state certi che può fare la stessa cosa per voi. — Salmo 103:14.

[Note in calce]

a Alcuni medici raccomandano che, se questo passo vi sembra eccessivo, proviate semplicemente a immaginare di trovarvi nelle circostanze che temete. Figuratevi la scena con più particolari possibile. Il livello di ansia potrebbe aumentare; ma continuate a ricordarvi che la disapprovazione degli altri non è così verosimile o grave come pensate, e ideate la fine della scena a sostegno di questa idea.

b Chi pensa di prendere dei medicinali dovrebbe soppesare i rischi e i benefìci. Dovrebbe inoltre considerare se la fobia è abbastanza grave da giustificare l’assunzione di farmaci. Molti esperti ritengono che i medicinali agiscano meglio insieme a una terapia che curi le paure e il comportamento del fobico.

[Riquadro a pagina 8]

Attenti alla respirazione!

ALCUNI pazienti fobici riescono a ridurre l’intensità dei sintomi fisici prestando attenzione alla respirazione. Dapprima questo potrebbe sembrare strano. Dopo tutto, chiunque sa respirare! Ma gli esperti dicono che molti che hanno problemi di ansia non respirano in modo corretto. Spesso la loro respirazione è poco profonda, troppo rapida, o respirano solo con la parte superiore del torace.

Esercitatevi a inspirare ed espirare lentamente. Questo sarà più facile respirando con il naso anziché con la bocca. Inoltre imparate a respirare con il diaframma, poiché respirare con la parte superiore del torace aumenta il rischio di iperventilazione. Per fare una prova, stando in piedi, appoggiate una mano sopra la vita e l’altra a metà del torace. Mentre respirate, osservate quale mano si muove di più. Se è la mano sul torace, dovete esercitarvi a respirare con il diaframma.

Naturalmente, non è necessario respirare ogni volta con il diaframma. (La proporzione normale è di circa 4 a 1, ma può variare). Ed è il caso di ricordare: Chi soffre di disturbi respiratori cronici — come enfisema o asma — dovrebbe consultare il medico prima di adottare nuove tecniche di respirazione.

[Riquadro a pagina 9]

Quando la paura diventa panico

ALCUNI che soffrono di fobie sociali provano un’ansia così intensa che può causare un attacco di panico. Questo terrore improvviso, prepotente, spesso lascia la vittima senza fiato, con la sensazione di svenire e di avere un infarto.

Gli esperti dicono che è meglio non combattere l’attacco. Piuttosto consigliano al paziente di sopportare l’ansia finché passa. “Una volta che è iniziata non potete fermarla”, dice Jerilyn Ross. “Deve fare il suo corso. Solo continuate a ripetervi che è terribile, ma non è pericolosa, e che passerà”.

Melvin Green, direttore di un centro per la cura dell’agorafobia, paragona l’attacco a una piccola onda che si vede avvicinarsi alla spiaggia. “Questa rappresenta la sensazione iniziale di ansia”, dice. “Man mano che si avvicina a terra l’onda diventa sempre più grande. Ciò rappresenta la crescente sensazione di ansia. Presto l’onda è molto grande e raggiunge il punto massimo. Poi decresce, diventando sempre più piccola finché si perde sulla spiaggia. Questa immagine rappresenta l’inizio e la fine dell’attacco di ansia”. Green dice che i pazienti non dovrebbero combattere queste sensazioni, ma lasciare che seguano il loro corso finché passano.

[Immagini alle pagine 8 e 9]

Per alleviare l’ansia, badate all’alimentazione, fate regolarmente esercizio fisico e prendetevi il dovuto riposo

[Immagine a pagina 10]

Geova aiutò uomini come Mosè a fare più di quanto loro stessi si aspettassero

    Pubblicazioni in italiano (1950-2025)
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