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  • w92 15/8 pp. 10-15
  • Continuate a edificarvi gli uni gli altri

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  • Continuate a edificarvi gli uni gli altri
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1992
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  • Adoperatevi per edificare gli altri
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  • Anziani che edificano
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    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1996
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1992
w92 15/8 pp. 10-15

Continuate a edificarvi gli uni gli altri

“Non esca dalla vostra bocca nessuna parola corrotta, ma qualunque parola che sia buona per edificare”. — EFESINI 4:29.

1, 2. (a) Perché si può giustamente dire che il linguaggio è una cosa meravigliosa? (b) Perché è necessario stare attenti a come si usa la lingua?

“IL LINGUAGGIO è il filo magico che unisce amici, famiglie e società . . . [Grazie ai processi] della mente umana e alle contrazioni coordinate dei fasci muscolari [della lingua], emettiamo suoni che suscitano amore, invidia, rispetto, sì, qualunque sentimento umano”. — Hearing, Taste and Smell (Udito, gusto e odorato).

2 La lingua è molto più che un organo preposto alla deglutizione o al gusto; è un elemento che partecipa alla nostra facoltà di comunicare pensieri e sentimenti. “La lingua è un piccolo membro”, scrisse Giacomo. “Con essa benediciamo Geova, sì, il Padre, eppure con essa malediciamo gli uomini che sono venuti all’esistenza ‘a somiglianza di Dio’”. (Giacomo 3:5, 9) Sì, possiamo usare la lingua in modi eccellenti, ad esempio per lodare Geova. Ma essendo imperfetti, possiamo facilmente usare la lingua per dire cose dannose o negative. Giacomo scrisse: “Non conviene, fratelli miei, che queste cose continuino ad accadere in questo modo”. — Giacomo 3:10.

3. Per quanto riguarda il modo di parlare, a quali due aspetti dovremmo prestare attenzione?

3 Benché nessun uomo possa controllare la sua lingua alla perfezione, dovremmo sicuramente sforzarci di migliorare. L’apostolo Paolo ci dà questa esortazione: “Non esca dalla vostra bocca nessuna parola corrotta, ma qualunque parola che sia buona per edificare secondo il bisogno, affinché impartisca ciò che è favorevole agli uditori”. (Efesini 4:29) Notate che questo comando include due aspetti: ciò che dobbiamo sforzarci di evitare e ciò che dobbiamo cercare di fare. Consideriamoli entrambi.

Evitiamo il linguaggio corrotto

4, 5. (a) Quale lotta conducono i cristiani contro il linguaggio osceno? (b) Quale immagine potrebbe essere adatta all’espressione “parola corrotta”?

4 Per prima cosa Efesini 4:29 ci esorta: “Non esca dalla vostra bocca nessuna parola corrotta”. Può non essere facile seguire questa esortazione. Un motivo è che il linguaggio osceno è molto comune nel mondo intorno a noi. Molti giovani cristiani sentono parolacce tutti i giorni, perché forse i compagni di scuola pensano che esse diano più vigore a ciò che dicono o che li facciano sembrare dei duri. Forse non riusciamo a evitare del tutto di udire parole del genere, ma possiamo e dobbiamo fare uno sforzo cosciente per non assimilarle. Sono del tutto fuori luogo nella nostra mente o sulla nostra bocca.

5 A sottolineare il suo avvertimento, Paolo si servì di un termine greco che ha attinenza col pesce andato a male o con la frutta guasta. Immaginate la scena: State osservando un tizio in procinto di perdere la pazienza e andare su tutte le furie. Alla fine esplode, e voi vedete che dalla sua bocca salta fuori un pesce putrefatto. Poi vedete uscire frutta marcia e puzzolente, che cadendo imbratta tutti quelli che stanno intorno. Chi sarà mai costui? Che orrore se fosse uno di noi! Eppure un’immagine del genere potrebbe essere adatta se lasciassimo ‘uscire dalla nostra bocca parole corrotte’.

6. Come si può applicare Efesini 4:29 al linguaggio critico, negativo?

6 Un’altra lezione che possiamo trarre da Efesini 4:29 è di non essere sempre critici. È vero che tutti abbiamo le nostre opinioni e i nostri gusti, ma vi è capitato di stare vicino a qualcuno che ha sempre qualcosa di negativo da dire su tutto e su tutti, qualunque persona, luogo o cosa si menzioni? (Confronta Romani 12:9; Ebrei 1:9). Il suo modo di parlare abbatte, deprime, demolisce. (Salmo 10:7; 64:2-4; Proverbi 16:27; Giacomo 4:11, 12) Forse non si rende conto di assomigliare agli individui critici descritti da Malachia. (Malachia 3:13-15) Come rimarrebbe di stucco se qualcuno gli dicesse che dalla sua bocca sta uscendo un pesce putrefatto o della frutta marcia!

7. Cosa dovrebbe chiedersi ognuno di noi?

7 È facile accorgersi quando qualcun altro fa sempre commenti negativi o critici, ma chiedetevi: ‘Ho anch’io questa tendenza?’ Sarebbe saggio riflettere ogni tanto sullo spirito che le nostre parole manifestano. Sono per lo più negative, critiche? Assomigliamo ai tre falsi confortatori di Giobbe? (Giobbe 2:11; 13:4, 5; 16:2; 19:2) Perché non trovare qualche aspetto positivo da menzionare? Se una conversazione è prevalentemente critica, perché non dirottarla su argomenti edificanti?

8. Quale lezione è contenuta in Malachia 3:16 per quanto riguarda il modo di parlare, e da cosa si nota se l’abbiamo presa a cuore?

8 Malachia fece questo contrasto: “Quelli che avevano timore di Geova parlarono gli uni con gli altri, ciascuno col suo compagno, e Geova prestava attenzione e ascoltava. E si cominciò a scrivere dinanzi a lui un libro di memorie per quelli che avevano timore di Geova e per quelli che pensavano al suo nome”. (Malachia 3:16) Avete notato come reagì Dio al linguaggio edificante? Che effetto ebbero probabilmente quelle conversazioni sugli ascoltatori? Possiamo imparare personalmente una lezione per quel che riguarda il nostro modo di parlare quotidiano. Quanto è meglio per noi e per gli altri se le nostre normali conversazioni rispecchiano il ‘sacrificio di lode che offriamo a Dio’! — Ebrei 13:15.

Adoperatevi per edificare gli altri

9. Perché le adunanze cristiane sono ottime occasioni per edificare altri?

9 Le adunanze di congregazione sono ottime occasioni per pronunciare “qualunque parola che sia buona per edificare secondo il bisogno, affinché impartisca ciò che è favorevole agli uditori”. (Efesini 4:29) Possiamo farlo quando pronunciamo un discorso basato sulla Bibbia, quando prendiamo parte a una dimostrazione o quando commentiamo nelle parti svolte con domande e risposte. Dimostriamo così la veracità di Proverbi 20:15: “Le labbra della conoscenza son vasi preziosi”. E chi sa quanti cuori toccheremo o edificheremo?

10. Dopo aver riflettuto su chi sono quelli con cui di solito conversiamo, quale cambiamento potrebbe essere opportuno fare? (2 Corinti 6:12, 13)

10 È bene usare il tempo prima e dopo le adunanze per edificare altri con conversazioni favorevoli agli uditori. Sarebbe facile trascorrere questi momenti conversando piacevolmente con parenti e alcuni amici con cui ci sentiamo a nostro agio. (Giovanni 13:23; 19:26) Comunque, in armonia con Efesini 4:29, perché non cercare di parlare con altri? (Confronta Luca 14:12-14). Potremmo stabilire in anticipo di dire qualcosa di più di un formale o fugace “come va?” a certi nuovi, alle persone anziane o ai giovani, magari sedendoci con i bambini per metterci al loro livello. Il nostro sincero interesse e le nostre conversazioni edificanti metteranno altri in condizione di condividere ancora di più i sentimenti espressi da Davide in Salmo 122:1.

11. (a) Quale abitudine hanno molti in quanto al posto in cui si siedono? (b) Perché alcuni cambiano posto di proposito?

11 Un’altra cosa che ci aiuterà a fare conversazioni edificanti è quella di non sederci sempre nello stesso posto alle adunanze. Una madre con un bambino piccolo può avere necessità di sedersi vicino al bagno, o un disabile può doversi sedere in una fila laterale, ma che dire della maggioranza di noi? Potremmo sederci sempre nello stesso posto o settore per semplice abitudine; anche un uccello torna istintivamente al suo nido. (Isaia 1:3; Matteo 8:20) Francamente, però, dato che possiamo sederci ovunque, perché non cambiare posto — sedendoci nel lato destro, sinistro, sul davanti, eccetera — e così conoscere meglio altri? Anche se non c’è nessuna regola al riguardo, evitando di sedersi sempre nello stesso posto anziani e altri fratelli maturi hanno trovato più facile impartire ciò che è favorevole a molti invece che a relativamente pochi amici intimi soltanto.

Edificate nel modo gradito a Dio

12. Quale tendenza negativa è stata evidente in tutto il corso della storia?

12 Il desiderio di edificare altri dovrebbe spingere il cristiano a imitare Dio sotto questo aspetto anziché seguire la tendenza umana a stabilire un gran numero di regole.a Da molto tempo gli uomini imperfetti hanno la tendenza a dominare quelli intorno a loro, e anche alcuni servitori di Dio hanno ceduto a questa tendenza. (Genesi 3:16; Ecclesiaste 8:9) Ai giorni di Gesù i capi giudei ‘legavano gravi carichi sulle spalle degli altri, ma essi stessi non li volevano muovere neppure col dito’. (Matteo 23:4) Avevano trasformato innocue usanze in tradizioni vincolanti. Eccessivamente ansiosi di applicare regole umane, trascuravano cose che agli occhi di Dio erano molto più importanti. Stabilendo numerose regole non scritturali non edificavano nessuno; il loro modo di fare non era affatto quello di Dio. — Matteo 23:23, 24; Marco 7:1-13.

13. Perché non è appropriato stabilire numerose regole per i propri conservi cristiani?

13 I cristiani vogliono sinceramente osservare le leggi divine. Anche noi, però, potremmo cadere vittime della tendenza a stabilire numerose regole opprimenti. Perché? Innanzi tutto i gusti o le preferenze differiscono, per cui alcuni trovano gradevoli cose che ad altri non piacciono o che a loro avviso si dovrebbero assolutamente evitare. I cristiani differiscono anche in quanto a progresso verso la maturità spirituale. Ma la maniera gradita a Dio di aiutare qualcuno a progredire verso la maturità consiste forse nello stabilire molte regole? (Filippesi 3:15; 1 Timoteo 1:19; Ebrei 5:14) Anche quando qualcuno sta effettivamente seguendo una condotta che sembra estremistica o pericolosa, la soluzione migliore è forse quella di imporgli il rispetto di una regola restrittiva? Il modo indicato da Dio è che persone qualificate cerchino di ristabilire chi sta sbagliando ragionando con mitezza con lui. — Galati 6:1.

14. A quali scopi servivano le leggi che Dio diede a Israele?

14 È vero che Dio, quando impiegava Israele come suo popolo, emanò centinaia di leggi sull’adorazione nel tempio, sui sacrifici e anche in materia sanitaria. Questo era appropriato trattandosi di una nazione distinta, e molte di quelle leggi avevano un significato profetico e contribuirono a condurre gli ebrei al Messia. Paolo scrisse: “La Legge è divenuta il nostro tutore che conduce a Cristo, affinché fossimo dichiarati giusti a motivo della fede. Ma ora che la fede è arrivata, non siamo più sotto il tutore”. (Galati 3:19, 23-25) Dopo aver cancellato la Legge sul palo di tortura, Dio non diede ai cristiani una lunga lista di regole su quasi tutti gli aspetti della vita, come se quello fosse il modo per mantenerli forti nella fede.

15. Quale guida ha provveduto Dio agli adoratori cristiani?

15 Naturalmente non siamo senza legge. Dio ci comanda di astenerci dall’idolatria, dalla fornicazione, dall’adulterio e dall’uso errato del sangue. Vieta specificamente assassinio, menzogna, spiritismo e vari altri peccati. (Atti 15:28, 29; 1 Corinti 6:9, 10; Rivelazione 21:8) E nella sua Parola dà consigli chiari su molte cose. Eppure, in misura assai più ampia degli israeliti, siamo responsabili di imparare e applicare i princìpi biblici. Gli anziani possono edificare altri aiutandoli a individuare e a ponderare questi princìpi anziché semplicemente cercare o stabilire regole.

Anziani che edificano

16, 17. Quale eccellente esempio diedero gli apostoli in quanto a stabilire regole per i compagni di fede?

16 Paolo scrisse: “Fin dove abbiamo fatto progresso, continuiamo a camminare ordinatamente in questa stessa condotta”. (Filippesi 3:16) In armonia con questo pensiero divino, l’apostolo trattò gli altri in modo edificante. Per esempio, sorse la questione se mangiare o no carne che poteva provenire dal tempio di un idolo. Stabilì questo anziano, forse per motivi di coerenza o di semplicità, qualche regola da imporre a tutti nelle congregazioni primitive? No. Riconobbe che, a seconda del grado di conoscenza e di progresso verso la maturità, quei cristiani avrebbero potuto compiere scelte diverse. In quanto a lui, era deciso a dare un buon esempio. — Romani 14:1-4; 1 Corinti 8:4-13.

17 Le Scritture Greche Cristiane mostrano che gli apostoli diedero in effetti utili consigli su certe questioni personali, come in fatto di abbigliamento e acconciatura, ma non stabilirono regole universali. Oggi questo è un valido esempio per i sorveglianti cristiani, che hanno a cuore l’edificazione del gregge. E in realtà non è altro che l’estensione di un criterio che Dio aveva già seguito con l’antico Israele.

18. Quali regole diede Geova a Israele in fatto di abbigliamento?

18 Dio non aveva dato agli israeliti leggi elaborate sull’abbigliamento. A quanto pare uomini e donne usavano vesti o mantelli simili, anche se forse quelli femminili erano ricamati o più sgargianti. Persone di entrambi i sessi portavano pure il sadhìn, una sottoveste. (Giudici 14:12; Proverbi 31:24; Isaia 3:23) Quali leggi aveva dato Dio in fatto di abbigliamento? Né uomini né donne dovevano indossare abiti che erano propri dell’altro sesso, evidentemente con scopi omosessuali. (Deuteronomio 22:5) Per mostrare che erano separati dalle nazioni circostanti, gli israeliti dovevano orlare con frange la falda degli abiti e mettere un cordoncino blu sopra la frangia, e forse applicare delle nappe agli angoli del mantello. (Numeri 15:38-41) Basilarmente queste sono tutte le istruzioni che la Legge conteneva in relazione all’abbigliamento.

19, 20. (a) Quali istruzioni dà la Bibbia ai cristiani in merito all’abbigliamento e all’acconciatura? (b) Quale punto di vista dovrebbero avere gli anziani in quanto a stabilire regole nel campo dell’aspetto personale?

19 I cristiani non sono sotto la Legge, ma troviamo nella Bibbia altre regole particolareggiate su come dobbiamo vestirci e adornarci? In effetti no. Dio provvide princìpi equilibrati che possiamo applicare. Paolo scrisse: “Desidero che le donne si adornino con veste convenevole, con modestia e sanità di mente, non con forme di intrecciature di capelli e oro o perle o abbigliamento molto costoso”. (1 Timoteo 2:9) Pietro raccomandò che, invece di concentrarsi sugli ornamenti esteriori, le donne cristiane si concentrassero sulla “persona segreta del cuore nella veste incorruttibile dello spirito quieto e mite”. (1 Pietro 3:3, 4) Il fatto che questi consigli siano stati messi per iscritto fa pensare che alcuni cristiani del I secolo avevano forse bisogno di vestirsi e acconciarsi con più modestia e moderazione. Eppure, invece di esigere — o vietare — che si seguissero certi modi di vestire, gli apostoli si limitarono a dare consigli edificanti.

20 I testimoni di Geova dovrebbero avere un aspetto modesto e in genere sono rispettati per questo. Nondimeno gli stili variano da paese a paese e persino all’interno di una stessa zona o congregazione. Naturalmente un anziano che ha opinioni o gusti ben precisi in fatto di abbigliamento e acconciatura è libero di decidere di conseguenza per sé e per la propria famiglia. Ma per quanto riguarda il gregge, egli deve tenere presente ciò che dice Paolo: “Non che noi siamo i signori sulla vostra fede, ma siamo compagni d’opera per la vostra gioia, poiché voi state in piedi mediante la vostra fede”. (2 Corinti 1:24) Sì, resistendo a qualunque tentazione di stabilire regole per la congregazione, gli anziani operano per l’edificazione della fede altrui.

21. In che modo gli anziani possono dare un aiuto edificante se qualcuno va agli estremi nel vestire?

21 Come nel I secolo, a volte qualche persona nuova o spiritualmente debole può avere un modo discutibile o poco saggio di vestirsi, di truccarsi o di adornarsi di gioielli. Che fare in questo caso? Di nuovo, Galati 6:1 fornisce la guida per gli anziani cristiani che desiderano sinceramente essere d’aiuto. Prima di decidere di dare consigli, sarebbe saggio che un anziano si consultasse con un altro anziano, evitando se possibile di andare da un anziano che egli sa che condivide le sue opinioni o i suoi gusti. Se pare che una tendenza mondana nel vestire o nell’acconciarsi stia influenzando molti componenti di una congregazione, il corpo degli anziani potrebbe discutere la cosa per vedere come meglio dare aiuto, ad esempio mediante una parte benevola ed edificante a un’adunanza o dando assistenza a livello personale. (Proverbi 24:6; 27:17) Il loro obiettivo dev’essere quello di promuovere il punto di vista indicato in 2 Corinti 6:3: “In nessun modo noi diamo alcun motivo d’inciampo, affinché non si trovi da ridire sul nostro ministero”.

22. (a) Perché non dobbiamo turbarci in presenza di punti di vista diversi su cose di secondaria importanza? (b) Che eccellente esempio diede Paolo?

22 Gli anziani cristiani che ‘pascono il gregge di Dio affidato alla loro cura’ vogliono seguire l’esortazione di Pietro di ‘non signoreggiare su quelli che sono l’eredità di Dio’. (1 Pietro 5:2, 3) Mentre svolgono la loro amorevole opera, a volte sorgono domande in merito a questioni su cui possono esserci punti di vista diversi. Forse localmente c’è l’abitudine di alzarsi per leggere i paragrafi durante lo studio Torre di Guardia. Le disposizioni di gruppo per il servizio di campo e molti altri particolari relativi al ministero possono seguire le abitudini del luogo. Comunque, succederebbe forse un disastro se qualcuno agisse in maniera leggermente diversa? I sorveglianti amorevoli desiderano che “ogni cosa abbia luogo decentemente e secondo disposizione”, espressione usata da Paolo in relazione ai doni miracolosi. Ma il contesto mostra che il principale interesse di Paolo era “l’edificazione della congregazione”. (1 Corinti 14:12, 40) Egli non manifestò affatto la tendenza a stabilire un’infinità di regole, come se il suo obiettivo primario fosse l’assoluta uniformità o la massima efficienza. Egli scrisse: “Il Signore [ci diede l’autorità] per edificarvi e non per abbattervi”. — 2 Corinti 10:8.

23. Quali sono alcuni modi in cui possiamo imitare l’esempio di Paolo nell’edificare altri?

23 Non c’è dubbio che Paolo operò per edificare altri con discorsi positivi e incoraggianti. Invece di fare circolo chiuso con un ristretto gruppo di amici, fece notevoli sforzi per visitare molti fratelli e sorelle, sia quelli spiritualmente forti che quelli che avevano particolare bisogno di essere edificati. E diede risalto all’amore — non alle regole — perché “l’amore edifica”. — 1 Corinti 8:1.

[Nota in calce]

a All’interno della famiglia le circostanze possono rendere consigliabile stabilire varie regole. La Bibbia autorizza i genitori a decidere per i figli minorenni. — Esodo 20:12; Proverbi 6:20; Efesini 6:1-3.

Domande di ripasso

◻ Se abbiamo la tendenza a parlare in modo negativo o critico, perché è bene cambiare?

◻ Cosa possiamo fare per essere più edificanti nella congregazione?

◻ Quale esempio impariamo da Dio circa lo stabilire molte regole per gli altri?

◻ Cosa aiuterà gli anziani a evitare di stabilire regole umane per il gregge?

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