Significato delle notizie
L’alto costo della santità
● Il 14 settembre scorso, nella Basilica di S. Pietro a Roma, Elizabeth Seton è stata formalmente dichiarata la prima “santa” nata negli U.S.A. La strada della santità è stata lunga e costosa.
Nel 1882, il cardinale Gibbons di Baltimora cominciò a presentare la candidatura della sig.ra Seton. Da allora, migliaia di persone si sono occupate del caso, fra cui circa 12.000 suore. Come riferisce “The Wall Street Journal”, esse hanno raccolto fondi e faticato in un’impresa che è “stata più ardua di qualsiasi campagna politica e certo costosa quanto la maggioranza d’esse”. Il sacerdote Francis X. Murphy, un esperto nel campo dei santi cattolici, “crede che siano stati spesi milioni di dollari per la causa di madre Seton”. Perché tutte queste spese?
I sostenitori della candidatura hanno dovuto pagare per la traduzione italiana di tutti i documenti personali della sig.ra Seton affinché i teologi del Vaticano li studiassero e vedessero se la candidata aveva “gravi pecche personali”. Gli esaminatori della Chiesa e poi i medici considerarono i miracoli attribuiti a lei. Tutto questo dovette essere pagato. La cerimonia della “beatificazione” (passo intermedio per fare un santo cattolico) costò L. 6.500.000 per l’affitto della Basilica di S. Pietro. Il corpo della candidata fu esumato e le ossa furono tolte (uno fu inviato al papa; frammenti delle altre furono messi in casse e mandati a coloro che avevano più faticato per la santità della candidata). Anche questo costò denaro. L’effettiva cerimonia della canonizzazione a Roma comportò “uno sfarzo assai costoso”. Il conto sarà pagato dai sostenitori della nuova santa. Hanno riservato a questo L. 65.000.000.
Ma per diventare “santo” ci vuole più che denaro. Nonostante tutti gli sforzi, una candidatura può fallire se “non si addice alla situazione politica mondiale”, secondo il sacerdote Francis Litz, che si occupa di far riconoscere la santità di altri due candidati americani. A molti osservatori, il fatto che la canonizzazione della sig.ra Seton è avvenuta in prossimità del bicentenario degli U.S.A. che ricorre nel 1976 appare più che una coincidenza. Joel Wells, direttore di un trimestrale cattolico, dice che il Vaticano ha scelto madre Seton per “risollevare nella chiesa degli U.S.A. il morale indebolito”, ma dubita che servirà.
Problemi dei trapianti
● Da molto tempo si sa che coloro che hanno subìto trapianti cardiaci hanno problemi psichiatrici postoperatori in numero superiore alla media. Ma pare si possa dire la stessa cosa riguardo ad alcuni altri trapianti di organi vitali, come i trapianti di reni. Il dott. Pietro Castelnuovo-Tedesco, professore di psichiatria dell’U.C.L.A., avrebbe detto quanto segue: “Una straordinaria scoperta fatta in seguito ai trapianti è la non infrequente ricorrenza di gravi turbamenti emotivi”. Uno studio condotto su 292 pazienti ai quali erano stati trapiantati reni ha mostrato che dopo l’operazione quasi il 20 per cento aveva avuto forte depressione, e alcuni avevano perfino tentato il suicidio. Al contrario, ogni 1.500 persone che subiscono interventi di chirurgia generale solo una circa soffre di gravi turbe emotive.
Talora si registra un fatto singolare, il cosiddetto ‘trapianto di personalità’. Cioè in alcuni casi la persona che ha ricevuto l’organo ha apparentemente adottato certe caratteristiche della personalità di colui da cui proveniva l’organo. Una giovane donna che aveva relazioni sessuali promiscue ricevette un rene dalla sorella maggiore, conservatrice e dal comportamento corretto, e dapprima ne fu molto turbata. Poi imitava la sorella in gran parte della sua condotta. Un altro paziente asserì d’avere mutato il suo modo di vedere la vita dopo il trapianto di reni. Dopo un trapianto, un uomo d’indole mite divenne aggressivo come il donatore. Il problema può essere essenzialmente o interamente mentale. Ma come minimo è interessante il fatto che la Bibbia mette i reni in stretta relazione con le emozioni umane. — Si paragonino Geremia 17:10 e Rivelazione 2:23.