Novembre
Sabato 1º novembre
Dalla bocca dei bambini e dei lattanti ti sei procurato lode (Matt. 21:16)
Se sei un genitore, aiuta i tuoi figli a preparare commenti adatti alla loro età. Alcuni articoli trattano argomenti molto seri, come i problemi coniugali o le questioni morali, ma probabilmente ci saranno un paragrafo o due in cui un bambino può commentare. Inoltre aiuta tuo figlio a capire perché non è possibile che venga chiamato ogni volta che alza la mano. Questo lo aiuterà a non rimanere deluso quando viene chiamato qualcun altro (1 Tim. 6:18). Tutti possiamo preparare commenti incoraggianti che danno onore a Geova e incoraggiano i nostri fratelli (Prov. 25:11). Anche se a volte potremmo raccontare una breve esperienza personale, dovremmo evitare di parlare troppo di noi (Prov. 27:2; 2 Cor. 10:18). Al contrario, puntiamo i riflettori su Geova, sulla sua Parola e sulla sua organizzazione (Riv. 4:11). w23.04 18:17-18
Domenica 2 novembre
Non dormiamo come gli altri, ma restiamo svegli e sobri (1 Tess. 5:6)
L’amore è essenziale per rimanere svegli e sobri (Matt. 22:37-39). L’amore per Dio ci aiuta a continuare a predicare nonostante i problemi che questo potrebbe causarci (2 Tim. 1:7, 8). Anche l’amore per chi non serve Geova ci spinge a continuare a predicare, includendo la testimonianza per telefono e per lettera. Continuiamo a sperare che un giorno qualcuno cambi e inizi a fare ciò che è giusto (Ezec. 18:27, 28). L’amore per il prossimo include l’amore per i nostri fratelli. Dimostriamo questo amore ‘incoraggiandoci ed edificandoci a vicenda’ (1 Tess. 5:11). Proprio come i soldati combattevano fianco a fianco, noi ci incoraggiamo a vicenda. Non vorremmo mai ferire deliberatamente i nostri fratelli e le nostre sorelle né rendere male per male (1 Tess. 5:13, 15). Inoltre dimostriamo amore rispettando i fratelli che guidano la congregazione (1 Tess. 5:12). w23.06 26:6, 10-11
Lunedì 3 novembre
Quando [Geova] dice qualcosa, non lo fa? (Num. 23:19)
Un modo in cui possiamo rafforzare la nostra fede è quello di meditare sul riscatto. Il riscatto ci dà la garanzia che le promesse di Dio si realizzeranno. Riflettendo attentamente sul motivo per cui è stato provveduto il riscatto e su tutto quello che ha comportato, rafforziamo la nostra fede nel fatto che la promessa di Dio di una vita eterna in un mondo migliore si adempirà sicuramente. Vediamo perché. Pensiamo a tutto quello che il riscatto ha comportato. Geova mandò sulla terra il suo Figlio primogenito, la persona a cui era più legato, perché nascesse come essere umano perfetto. Mentre era sulla terra, Gesù sopportò difficoltà di ogni tipo. E dopo indicibili sofferenze, morì. Geova pagò davvero un prezzo altissimo! Il nostro amorevole Dio non avrebbe mai permesso che suo Figlio soffrisse e morisse solo per darci una vita migliore ma comunque molto breve (Giov. 3:16; 1 Piet. 1:18, 19). Avendo pagato un prezzo così alto, Geova farà senza dubbio in modo che la vita eterna nel nuovo mondo diventi realtà. w23.04 19:8-9
Martedì 4 novembre
Dove sono i tuoi pungiglioni, o Morte? (Osea 13:14)
Geova ha il desiderio di risuscitare i morti? Non c’è dubbio. Ha ispirato diversi scrittori della Bibbia perché riportassero questa sua promessa (Isa. 26:19; Riv. 20:11-13). E quando Geova fa una promessa la mantiene sempre (Gios. 23:14). Anzi, non vede l’ora di riportare in vita chi è morto. Pensiamo alle parole del patriarca Giobbe. Lui era sicuro che, se fosse morto, Geova avrebbe ‘desiderato ardentemente’ riportarlo in vita (Giob. 14:14, 15). Geova desidera la stessa cosa per tutti i suoi servitori che sono morti: non vede l’ora di riportarli in vita e di farli vivere felici e in buona salute. Ma c’è speranza anche per i miliardi di persone che sono morte senza avere avuto la possibilità di conoscere la verità su Geova? Il nostro amorevole Dio vuole risuscitare anche loro (Atti 24:15). Vuole che abbiano l’opportunità di stringere un’amicizia con lui e di vivere per sempre sulla terra (Giov. 3:16). w23.04 16:5-6
Mercoledì 5 novembre
Da Dio otterremo potenza (Sal. 108:13)
Come puoi rafforzare la tua speranza? Se hai la speranza di vivere per sempre sulla terra, leggi le descrizioni del Paradiso che fa la Bibbia e meditaci su (Isa. 25:8; 32:16-18). Rifletti su come sarà la vita nel nuovo mondo e immaginati lì. Se teniamo bene a mente la speranza del nuovo mondo, i nostri problemi saranno ‘momentanei e leggeri’ (2 Cor. 4:17). Tramite la speranza che ti dà, Geova ti renderà forte. Geova ci ha già provveduto tutto quello di cui abbiamo bisogno per essere rafforzati da lui. Quindi, quando abbiamo bisogno di aiuto per svolgere un incarico, per sopportare una prova o per non perdere la gioia, rivolgiamoci a Geova con preghiere sentite e cerchiamo la sua guida attraverso lo studio personale. Accettiamo l’incoraggiamento dei nostri fratelli e delle nostre sorelle. Manteniamo viva dentro di noi la speranza. Facendo queste cose, “[saremo] rafforzati con ogni forza secondo la [...] gloriosa potenza [di Dio], così che [possiamo] perseverare pienamente con pazienza e gioia” (Col. 1:11). w23.10 43:19-20
Giovedì 6 novembre
Rendete grazie per ogni cosa (1 Tess. 5:18)
Abbiamo molti motivi per ringraziare Geova nelle nostre preghiere. Possiamo ringraziarlo per qualunque cosa buona abbiamo. Dopotutto, ogni dono buono viene da lui (Giac. 1:17). Ad esempio possiamo esprimere gratitudine per la bellezza del nostro pianeta e le meraviglie della creazione, per la nostra vita, la nostra famiglia, i nostri amici e la speranza che abbiamo. Inoltre vogliamo ringraziare Geova per il grande privilegio che ci concede di essere suoi amici. Pensare ai motivi che abbiamo individualmente per essere grati a Geova potrebbe richiedere impegno. Viviamo in un mondo ingrato. Spesso le persone sono più concentrate su quello che vorrebbero avere che su come mostrare gratitudine per quello che hanno. Se dovessimo farci influenzare da questo atteggiamento, le nostre preghiere potrebbero trasformarsi in un elenco di richieste. Per evitare che accada, dobbiamo continuare a coltivare e a esprimere gratitudine per tutto quello che Geova fa per noi (Luca 6:45). w23.05 20:8-9
Venerdì 7 novembre
Continuate a chiedere con fede, non dubitando affatto (Giac. 1:6)
Essendo un Padre amorevole, Geova non vuole vederci soffrire (Isa. 63:9). Comunque non ci protegge da tutte le difficoltà, che possono essere paragonate a fiumi o fiamme (Isa. 43:2). Promette però di aiutarci ad ‘attraversare’ queste prove, e non permetterà che ci causino un danno permanente. Geova inoltre si serve del suo potente spirito santo per aiutarci a perseverare (Luca 11:13; Filip. 4:13). Tutto questo ci dà la certezza che Geova ci darà sempre quello di cui avremo bisogno per perseverare e rimanergli fedeli. Geova si aspetta che abbiamo fiducia in lui (Ebr. 11:6). A volte i nostri problemi potrebbero sembrarci più grandi di noi. Potremmo addirittura iniziare a dubitare che Geova ci aiuterà. Ma la Bibbia ci assicura che con la potenza di Dio possiamo “scalare un muro” (Sal. 18:29). Quindi invece di cedere ai dubbi dovremmo pregare con fede, fiduciosi che Geova risponderà alle nostre preghiere (Giac. 1:6, 7). w23.11 49:8-9
Sabato 8 novembre
Le fiamme dell’amore divampano come un fuoco ardente, come la fiamma di Iah. Acque impetuose non possono spegnere l’amore, né possono i fiumi trascinarlo via (Cant. 8:6, 7)
Che bella questa descrizione del vero amore! Queste parole contengono una verità rassicurante per le coppie sposate: è davvero possibile che il vostro amore non si spenga mai. Se l’amore tra marito e moglie durerà per tutta la vita o no, questo dipende da loro. Facciamo un esempio. Un fuoco può bruciare per sempre, però deve essere alimentato. Se questo non avviene, il fuoco si spegne. In modo simile, l’amore tra marito e moglie può rimanere forte per sempre, ma solo se viene alimentato. A volte marito e moglie potrebbero sentire che il loro amore si sta raffreddando, specialmente quando sono sotto pressione a causa di problemi economici o di salute, o a causa di preoccupazioni legate al crescere i figli. Quindi per tenere viva “la fiamma di Iah” sia il marito che la moglie dovrebbero impegnarsi per avere un forte legame con Geova. w23.05 23:1-3
Domenica 9 novembre
Non aver timore (Dan. 10:19)
Cosa dobbiamo fare per avere più coraggio? I nostri genitori potrebbero spronarci a essere coraggiosi, ma non possiamo ereditare da loro questa qualità. Diventare coraggiosi è un po’ come sviluppare una nuova capacità. Per svilupparla possiamo osservare attentamente chi ce l’ha già e imitare il suo esempio. In modo simile, impariamo a essere coraggiosi osservando attentamente altri che mostrano questa qualità e seguendo poi il loro esempio. Come Daniele, dobbiamo conoscere bene la Parola di Geova. Dobbiamo stringere un forte legame con lui parlandogli apertamente e di frequente. E dobbiamo fidarci di Geova ed essere convinti di avere il suo sostegno. Così, quando la nostra fede verrà messa alla prova, saremo coraggiosi. Chi è coraggioso spesso viene rispettato dagli altri e può far avvicinare a Geova chi è alla ricerca della verità. Di certo abbiamo ottimi motivi per diventare coraggiosi. w23.08 33:2, 8-9
Lunedì 10 novembre
Verificate ogni cosa (1 Tess. 5:21)
Il termine greco reso “verificare” veniva usato in relazione al testare i metalli preziosi. Anche noi dobbiamo per così dire testare, o mettere alla prova, quello che ascoltiamo o leggiamo per verificarne l’autenticità. Questo sarà ancora più importante per noi man mano che si avvicinerà la grande tribolazione. Invece di accettare ingenuamente quello che dicono gli altri, dobbiamo usare la nostra capacità di riflettere per mettere a confronto quello che leggiamo o ascoltiamo con quello che la Bibbia e l’organizzazione di Geova dicono. Facendo questo non saremo ingannati da nessuna propaganda di origine demonica (Prov. 14:15; 1 Tim. 4:1). Come gruppo, i servitori di Dio sopravvivranno alla grande tribolazione. A livello individuale però non sappiamo cosa ci succederà domani (Giac. 4:14). In ogni caso, sia che supereremo vivi la grande tribolazione sia che moriremo prima, se rimarremo fedeli verremo ricompensati con la vita eterna. Rimaniamo quindi concentrati sulla nostra meravigliosa speranza e teniamoci pronti per il giorno di Geova! w23.06 26:15-16
Martedì 11 novembre
Geova rivela il suo segreto ai suoi servitori (Amos 3:7)
Non sappiamo come si adempiranno alcune profezie della Bibbia (Dan. 12:8, 9). Ma il semplice fatto che non comprendiamo appieno come si adempirà una profezia non significa che non si adempirà. Senza ombra di dubbio, possiamo aver fiducia nel fatto che Geova ci dirà quello che abbiamo bisogno di sapere proprio al momento giusto, come ha fatto anche in passato. Ci sarà una proclamazione di “pace e sicurezza” (1 Tess. 5:3). Poi le potenze politiche del mondo attaccheranno ed elimineranno la falsa religione (Riv. 17:16, 17). Infine si scaglieranno contro i servitori di Dio (Ezec. 38:18, 19). Tutti questi avvenimenti porteranno alla guerra di Armaghedon (Riv. 16:14, 16). Possiamo essere sicuri che si avvereranno a breve. Fino a quel momento, continuiamo a mostrare gratitudine al nostro amorevole Padre celeste studiando le profezie della Bibbia e aiutando altri a fare la stessa cosa. w23.08 34:19-20
Mercoledì 12 novembre
Continuiamo ad amarci gli uni gli altri, perché l’amore viene da Dio (1 Giov. 4:7)
In un’occasione l’apostolo Paolo parlò di fede, speranza e amore, e concluse il ragionamento dicendo: “La più grande di tutte [queste qualità] è l’amore” (1 Cor. 13:13). Perché Paolo disse questo? In futuro non avremo più bisogno di avere fede nelle promesse di Dio riguardo al nuovo mondo, né avremo bisogno della speranza che queste promesse si adempiano, perché si saranno già realizzate. Ma dovremo sempre avere amore per Geova e per gli altri. Anzi, il nostro amore per loro continuerà a crescere per tutta l’eternità. E questo amore dimostra che siamo veri cristiani. Gesù disse ai suoi apostoli: “Grazie a questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avrete amore fra voi” (Giov. 13:35). Inoltre avere amore gli uni per gli altri ci permette di restare uniti. Paolo definì l’amore “un legame che unisce perfettamente” (Col. 3:14). L’apostolo Giovanni scrisse ai suoi compagni di fede: “Chi ama Dio deve amare anche il proprio fratello” (1 Giov. 4:21). Mostrando amore gli uni per gli altri, dimostriamo il nostro amore per Dio. w23.11 47:1, 3
Giovedì 13 novembre
Liberiamoci di ogni peso (Ebr. 12:1)
La Bibbia paragona la vita del cristiano a una corsa. Chi riesce a tagliare il traguardo verrà ricompensato con la vita eterna (2 Tim. 4:7, 8). Dobbiamo fare tutto il possibile per continuare a correre, soprattutto perché il traguardo è più vicino che mai. L’apostolo Paolo fece capire cosa ci aiuterà a tagliare il traguardo. Disse: “Liberiamoci di ogni peso e [...] corriamo con perseveranza la corsa che ci sta davanti”. Paolo voleva forse dire che il cristiano non abbia nessun carico da portare? No. Voleva dire invece che dobbiamo liberarci dei pesi inutili, che potrebbero farci rallentare e stancare. Per continuare a correre dobbiamo capire subito quali sono questi pesi e liberarcene immediatamente. Allo stesso tempo, comunque, non dobbiamo liberarci dei carichi che invece dovremmo portare, altrimenti potremmo essere squalificati (2 Tim. 2:5). w23.08 36:1-2
Venerdì 14 novembre
Il vostro ornamento non sia quello esteriore (1 Piet. 3:3)
La ragionevolezza ci aiuta a rispettare l’opinione degli altri. Per esempio, ad alcune sorelle piace truccarsi, mentre altre preferiscono non farlo. Ad alcuni cristiani piace bere alcolici con moderazione, mentre altri hanno deciso di non berne affatto. Tutti desideriamo rimanere in buona salute, ma ognuno sceglie come curarsi. Se siamo così convinti delle nostre scelte da cercare di promuoverle nella congregazione, potremmo turbare altri e creare divisioni (1 Cor. 8:9; 10:23, 24). Per esempio, invece di stabilire rigide regole riguardo all’abbigliamento, Geova ci dà dei princìpi da seguire. Dovremmo vestirci in modo da onorarlo, mostrando ragionevolezza, modestia e “buon senso” (1 Tim. 2:9, 10). Quindi non vogliamo attirare l’attenzione su noi stessi col modo in cui ci vestiamo. I princìpi biblici possono anche aiutare gli anziani a non stabilire le proprie regole sull’abbigliamento e sul taglio di capelli. w23.07 32:13-14
Sabato 15 novembre
Ascoltatemi attentamente e mangiate ciò che è buono, e vi delizierete con ciò che è davvero prelibato (Isa. 55:2)
Geova ci aiuta a capire come avere un futuro felice. Chi accetta l’invito della “donna stupida” e “chiassosa” cerca di godersi piaceri “dolci” e nascosti, ma finirà “nelle profondità della Tomba” (Prov. 9:13, 17, 18). Le cose sono completamente diverse per quelli che accettano l’invito della “vera sapienza” (Prov. 9:1). Noi stiamo imparando ad amare quello che Geova ama e a odiare quello che lui odia (Sal. 97:10). E siamo contenti di invitare anche altri a trarre beneficio dalla “vera sapienza”. È come se “[gridassimo] dalle alture della città: ‘Chiunque è inesperto venga qui!’” Le ricompense per noi e per quelli che accettano questo invito non sono solo momentanee, saranno eterne: potremo “[continuare] a vivere” e “[camminare] diritto nella via dell’intendimento” (Prov. 9:3, 4, 6). w23.06 28:17-18
Domenica 16 novembre
Chi è paziente è migliore di un uomo potente, e chi controlla il proprio temperamento di chi cattura una città (Prov. 16:32)
Come ci sentiamo quando un collega di lavoro o un compagno di scuola ci fa delle domande su quello in cui crediamo? Molti di noi si sentono tesi in una situazione del genere. Ma questo tipo di domande può aiutarci a capire cosa pensa e in cosa crede l’altra persona, e questo potrebbe renderci più semplice parlare della buona notizia. A volte però qualcuno potrebbe farci delle domande in tono provocatorio. Questo non dovrebbe sorprenderci. Dopotutto, ad alcuni sono state dette cose sbagliate su quello in cui crediamo (Atti 28:22). Inoltre, dobbiamo ricordare che viviamo negli “ultimi giorni”, un periodo in cui molti non sono “disposti a nessun accordo” e sono addirittura “spietati” (2 Tim. 3:1, 3). Forse ci chiediamo: “Cosa può aiutarmi a essere gentile e rispettoso quando qualcuno parla in tono provocatorio delle mie convinzioni basate sulla Bibbia?” La mitezza. Una persona mite rimane calma quando viene provocata o non sa bene come rispondere a una domanda. w23.09 39:1-2
Lunedì 17 novembre
Li farai principi su tutta la terra (Sal. 45:16)
A volte riceviamo consigli che ci mettono in guardia da pericoli come materialismo e attività che potrebbero portarci a infrangere le leggi di Dio. Anche in questo caso farci guidare da Geova è la cosa migliore (Isa. 48:17, 18; 1 Tim. 6:9, 10). Senza dubbio anche durante la grande tribolazione e durante il Regno millenario Geova continuerà a darci guida attraverso esseri umani. Continueremo a seguire quella guida? Molto potrebbe dipendere da come reagiamo alla guida che Geova ci sta dando oggi. Quindi, seguiamo sempre la guida di Geova, cosa che include ubbidire agli uomini che sono stati nominati per ‘vegliare su di noi’ (Ebr. 13:17; Isa. 32:1, 2). E mentre lo facciamo, abbiamo davvero ogni motivo per confidare nella nostra Guida, Geova. Lui ci tiene lontani dai pericoli spirituali e ci conduce verso la nostra destinazione: la vita eterna nel nuovo mondo. w24.02 8:17-18
Martedì 18 novembre
È per immeritata bontà che siete stati salvati (Efes. 2:5)
L’apostolo Paolo era felice di servire Geova, ma dovette superare molte difficoltà. Spesso percorse lunghe distanze, e a quel tempo viaggiare non era semplice. Infatti Paolo a volte affrontò “pericoli sui fiumi” e “pericoli da parte di briganti”. In alcune occasioni fu anche maltrattato fisicamente dagli oppositori (2 Cor. 11:23-27). E i fratelli non sempre dimostrarono di apprezzare tutto quello che faceva sinceramente per aiutarli (2 Cor. 10:10; Filip. 4:15). Cosa aiutò Paolo a continuare a servire Geova? Imparò molto sulla personalità del suo Dio grazie alle Scritture e a quello che visse. Diventò sempre più convinto che Geova Dio lo amava (Rom. 8:38, 39; Efes. 2:4, 5). E l’amore che lui provava per Geova aumentò tantissimo. Paolo dimostrò di amare Geova continuando a “[servire] i santi” (Ebr. 6:10). w23.07 30:5-6
Mercoledì 19 novembre
Siate sottomessi alle autorità superiori (Rom. 13:1)
Molti riconoscono che abbiamo bisogno dei governi e che dovremmo ubbidire almeno ad alcune delle leggi emanate da queste “autorità superiori”. Le stesse persone però forse non sono così pronte a ubbidire a una legge che sembra ingiusta o esagerata. La Bibbia spiega che i governi umani causano sofferenze, sono sotto il controllo di Satana e presto verranno distrutti (Sal. 110:5, 6; Eccl. 8:9; Luca 4:5, 6). Però ci dice anche che “chi si oppone all’autorità si mette contro l’ordine stabilito da Dio”. La nostra sottomissione relativa “alle autorità superiori” fa parte della disposizione temporanea di Geova per mantenere l’ordine. Perciò dobbiamo ‘rendere a tutti ciò che dobbiamo loro’, comprese le tasse, il rispetto e l’ubbidienza (Rom. 13:1-7). Potremmo pensare che una legge sia scomoda o ingiusta, o che ci faccia rimettere economicamente. Ma noi ubbidiamo a Geova, e lui ci dice di ubbidire a queste autorità a meno che non ci chiedano di fare cose che vanno contro i suoi comandi (Atti 5:29). w23.10 42:9-10
Giovedì 20 novembre
Lo spirito di Geova gli infuse potenza (Giud. 15:14)
Sansone nacque quando la nazione d’Israele si trovava sotto l’oppressiva dominazione filistea (Giud. 13:1). I filistei erano crudeli e causavano grandi sofferenze agli israeliti. Geova scelse Sansone perché “[salvasse] Israele dalla mano dei filistei” (Giud. 13:5). Per portare a termine questo difficile incarico, Sansone doveva confidare in Geova. In un’occasione un esercito filisteo andò a Lehi, che a quanto pare si trovava in Giuda, per catturare Sansone. Gli uomini di Giuda avevano paura, quindi decisero di consegnare Sansone al nemico. Quegli uomini, israeliti come lui, lo legarono con due funi nuove e lo portarono dai filistei (Giud. 15:9-13). Ma “lo spirito di Geova gli infuse potenza”, e lui riuscì a liberarsi dalle funi. Poi “trovò una mascella d’asino ancora fresca”, la prese e la usò per uccidere 1.000 filistei! (Giud. 15:14-16). w23.09 37:3-4
Venerdì 21 novembre
Ciò è in armonia con il proposito eterno che egli ha stabilito e che riguarda il Cristo, Gesù nostro Signore (Efes. 3:11)
Geova ha rivelato in modo progressivo il suo “proposito eterno” nella Bibbia. Lui “ha fatto ogni cosa per il suo proposito”, quindi troverà sempre un modo per realizzarlo (Prov. 16:4). E i risultati di quello che Geova fa dureranno per sempre. Ma qual è il proposito di Geova, e quali cambiamenti al percorso ha fatto per realizzarlo? Dio spiegò ai primi esseri umani qual era il suo proposito per loro. Disse: “Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra e soggiogatela, e abbiate autorità [...] su ogni creatura vivente [...] sulla terra” (Gen. 1:28). Adamo ed Eva però si ribellarono e introdussero così il peccato nella famiglia umana. Ma questo non impedì a Geova di continuare a realizzare il suo proposito. Geova cambiò semplicemente il modo in cui lo avrebbe realizzato. Immediatamente decise di stabilire un Regno in cielo che avrebbe portato a termine il suo proposito iniziale per gli esseri umani e per la terra (Matt. 25:34). w23.10 44:6-7
Sabato 22 novembre
Se Geova non fosse venuto in mio aiuto, la mia vita avrebbe presto avuto fine (Sal. 94:17)
Geova ci può aiutare a non darci per vinti. Andare avanti può essere difficile, soprattutto se stiamo lottando da tanto tempo con una debolezza. A volte le nostre debolezze potrebbero sembrarci più difficili da combattere rispetto a quelle dell’apostolo Pietro. Ma Geova può darci la forza per non arrenderci (Sal. 94:18, 19). Ad esempio, prima di conoscere la verità un fratello aveva avuto per molti anni uno stile di vita omosessuale. Poi cambiò completamente vita, eppure a volte doveva ancora lottare con desideri sbagliati. Cosa lo aiutò a non arrendersi? Lui ha detto: “Geova ci rafforza”. E ha aggiunto: “Con lo spirito di Geova [...] ho imparato che è possibile [...] manifestare perseveranza. [...] Geova si è servito di me, e [...] nonostante le mie imperfezioni mi rafforza di continuo”. w23.09 40:12
Domenica 23 novembre
Il risultato dell’umiltà e del timore di Geova è ricchezza, gloria e vita (Prov. 22:4)
Giovani fratelli, non diventerete automaticamente cristiani maturi. Dovete scegliere buoni esempi da imitare, sviluppare la capacità di riflettere, essere affidabili, acquisire capacità utili nella vita e prepararvi per le responsabilità future. A volte, considerando tutto quello che c’è da fare per diventare cristiani maturi, potresti pensare che sia un obiettivo troppo difficile da raggiungere, ma puoi farcela. Ricorda che Geova vuole aiutarti (Isa. 41:10, 13). Ovviamente anche i fratelli e le sorelle della congregazione ti aiuteranno. Diventando un uomo spiritualmente maturo avrai una vita felice e piena di soddisfazioni. Ragazzi, vi vogliamo tanto bene! Siamo sicuri che Geova vi benedirà riccamente mentre vi impegnate già da ora per diventare uomini spiritualmente maturi. w23.12 53:19-20
Lunedì 24 novembre
È bello passare sopra a un’offesa (Prov. 19:11)
Stiamo passando una bella serata con dei fratelli e delle sorelle e facciamo una foto tutti insieme, anzi, ne facciamo un paio in più per sicurezza. Ora ne abbiamo tre. Ma in una di queste un fratello è venuto male. Perciò cancelliamo quella foto, tanto ne abbiamo altre due in cui tutti, incluso quel fratello, sono venuti bene. In genere abbiamo dei bei ricordi dei momenti passati insieme ai nostri fratelli. Ma supponiamo che in una di queste occasioni un fratello o una sorella abbia detto o fatto qualcosa di poco carino. Cosa dovremmo fare di quel ricordo? Perché non proviamo a cancellarlo proprio come faremmo con una foto venuta male? (Efes. 4:32). Possiamo farlo dato che abbiamo tanti bei ricordi legati a quel fratello. Sono i bei ricordi quelli che vogliamo conservare e tenere cari. w23.11 47:16-17
Martedì 25 novembre
Le donne si adornino vestendosi in modo appropriato, come si addice a donne che professano di essere devote a Dio (1 Tim. 2:9, 10)
I termini greci usati qui indicano che l’abbigliamento di una donna cristiana dovrebbe essere dignitoso e dovrebbe rivelare che lei rispetta i sentimenti e le opinioni degli altri. Siamo orgogliosi di avere sorelle mature che si vestono con modestia! Il discernimento è un’altra qualità che hanno tutte le sorelle mature. Avere discernimento significa avere buon senso, cioè avere la capacità di distinguere ciò che è giusto da ciò che è sbagliato e poi di prendere la decisione più saggia. Pensa all’esempio di Abigail. Suo marito prese una decisione sbagliata che avrebbe avuto conseguenze disastrose su tutti quelli che vivevano nella sua casa. Abigail fece subito qualcosa, e il suo buon senso salvò delle vite (1 Sam. 25:14-23, 32-35). Il discernimento aiuta anche noi a capire quando parlare e quando rimanere in silenzio. Ci aiuta anche a interessarci degli altri senza però essere invadenti (1 Tess. 4:11). w23.12 52:8-9
Mercoledì 26 novembre
Rallegriamoci nella speranza della gloria di Dio (Rom. 5:2)
L’apostolo Paolo scrisse queste parole alla congregazione di Roma. I fratelli e le sorelle di quella congregazione avevano conosciuto Geova e Gesù, avevano esercitato fede ed erano diventati cristiani. Dio quindi li aveva “dichiarati giusti grazie alla fede” e li aveva unti con lo spirito santo (Rom. 5:1). Quei cristiani ora avevano una speranza meravigliosa che si sarebbe sicuramente realizzata. In seguito Paolo scrisse ai cristiani unti di Efeso circa la speranza alla quale erano stati chiamati: avrebbero ricevuto l’“eredità [riservata] ai santi” (Efes. 1:18). Inoltre Paolo scrivendo ai colossesi disse anche dove si sarebbe realizzata quella speranza. Infatti ne parlò come della “speranza che [era loro] riservata nei cieli” (Col. 1:4, 5). La speranza dei cristiani unti quindi consiste nell’essere risuscitati per vivere per sempre nei cieli, dove regneranno con Cristo (1 Tess. 4:13-17; Riv. 20:6). w23.12 51:4-5
Giovedì 27 novembre
La pace di Dio che è al di là di ogni comprensione custodirà il vostro cuore e le vostre facoltà mentali (Filip. 4:7)
Il verbo originale per “custodire” apparteneva al linguaggio militare e poteva riferirsi a dei soldati che custodivano una città e la proteggevano dagli attacchi. Gli abitanti di quella città potevano dormire sonni tranquilli perché sapevano che alle porte c’erano dei soldati. In modo simile, quando la pace di Dio custodisce il nostro cuore e la nostra mente proviamo calma, perché sappiamo di essere al sicuro (Sal. 4:8). Come nel caso di Anna, anche se la nostra situazione non cambia immediatamente, possiamo comunque provare una certa tranquillità (1 Sam. 1:16-18). E quando siamo tranquilli, in genere ci è più facile pensare con lucidità e prendere decisioni sagge. Quindi cosa possiamo fare? Quando siamo angosciati, rivolgiamoci per così dire ai “soldati di guardia”: preghiamo fino a quando non iniziamo a sentire la pace di Dio (Luca 11:9; 1 Tess. 5:17). Se stiamo affrontando un grave problema, continuiamo a pregare. Questo ci farà provare la pace di Geova, che custodirà il nostro cuore e la nostra mente (Rom. 12:12). w24.01 3:5-6
Venerdì 28 novembre
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome (Matt. 6:9)
Per santificare il nome di suo Padre, Gesù sopportò torture, insulti e calunnie di ogni tipo. Sapeva di aver ubbidito a suo Padre in ogni cosa; non aveva niente di cui vergognarsi (Ebr. 12:2). Sapeva anche che Satana in quelle ore così difficili lo stava attaccando in maniera diretta (Luca 22:2-4; 23:33, 34). Sicuramente Satana sperava di poter infrangere l’integrità di Gesù, ma fallì miseramente. Gesù dimostrò una volta per tutte che Satana è un perfido bugiardo e che Geova ha dei leali servitori che mantengono l’integrità anche davanti alle prove più difficili. Sicuramente vogliamo rallegrare il nostro Re. Continuiamo quindi a lodare il nome di Geova aiutando altri a capire che tipo di persona è Geova veramente. Quando lo facciamo, diamo prova che stiamo seguendo le orme di Gesù (1 Piet. 2:21). Come lui, stiamo rallegrando Geova e stiamo dimostrando che il Suo avversario, Satana, è uno spregevole bugiardo. w24.02 6:11-13
Sabato 29 novembre
Come potrò ripagare Geova per tutto il bene che mi ha fatto? (Sal. 116:12)
Negli ultimi cinque anni si sono battezzate più di un milione di persone. Dedicandoti a Geova decidi di diventare discepolo di Gesù Cristo e di mettere la volontà di Dio al primo posto nella vita. Cosa richiederà questo da parte tua? Gesù disse: “Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi sé stesso” (Matt. 16:24). L’espressione greca tradotta “rinneghi sé stesso” può essere resa anche “dica di no a sé stesso”. Quando ti sarai dedicato a Geova dovrai dire di no a qualsiasi cosa sia in contrasto con la sua volontà (2 Cor. 5:14, 15). Questo include dire di no alle “opere della carne”, come l’immoralità sessuale (Gal. 5:19-21; 1 Cor. 6:18). Questi obblighi renderanno forse la tua vita più difficile? No, se ami Geova e sei convinto che le sue leggi sono per il tuo bene (Sal. 119:97; Isa. 48:17, 18). w24.03 9:1, 4
Domenica 30 novembre
Io ti ho approvato (Luca 3:22)
Geova dà il suo spirito santo a quelli che approva (Matt. 12:18). Potremmo chiederci: “Sono riuscito a manifestare qualche aspetto del frutto dello spirito di Dio nella mia vita?” Per esempio, notiamo che siamo diventati più pazienti con gli altri rispetto a quando non conoscevamo Geova? Più impariamo a manifestare il frutto dello spirito di Dio, più capiremo di avere la sua approvazione. Geova applica il valore del riscatto in favore delle persone che lui approva (1 Tim. 2:5, 6). Anche se abbiamo fede nel riscatto e ci siamo battezzati, forse facciamo fatica ad accettare l’idea che Geova ci approvi. Ricordiamo che non possiamo sempre fidarci dei nostri sentimenti, ma possiamo fidarci di Geova. Lui considera giusti quelli che hanno fede nel riscatto e promette di benedirli (Sal. 5:12; Rom. 3:26). w24.03 13:15, 17